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Autore: Gackt_Agito    27/05/2010    3 recensioni
        Jack lo Squartatore non ha eredi.
 Capitolo uno ~ « Mi occuperò io di vostra figlia. [ ... ] Grazie per esservi presi tutte le mie colpe. »
 Capitolo due ~ « Ah... un'ultima cosa, cara. [ ... ] Non uscire da questa stanza da sola, durante la notte. »
Genere: Generale, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo primo
- fine di una leggenda -


Londra, 2 agosto 1889, cimitero.
« Tu sia maledetto! »
L’uomo urlò con tutta la forza che aveva in corpo all’indirizzo dell’essere che, seduto sopra una lapide, rideva. L’uomo aveva i capelli neri, gli occhi del medesimo colore: era senza barba, con una faccia come tante altre. Non aveva niente di speciale, era solo un normale essere umano, di quelli che si vedevano dappertutto. Alto nella media, non sovrappeso. Un medico qualunque, con un nome qualunque e una vita… no, la sua vita non era affatto ordinaria.
« Mi avevi promesso che sarebbe stata salva! Avevi promesso che non le sarebbe accaduto mai più nulla! Mi hai mentito, è morta! E’ morta! » Si buttò per terra, afferrò una pietra, si sollevò e la lanciò contro di lui, l’essere dai capelli nero-verdi seduto sulla lapide. Non lo prese, vista la scarsa forza con cui l’oggetto fu scagliato. « Lei, lei… è morta, morta… persa per sempre… è morta… » e si mise a singhiozzare per terra, mezzo raggomitolato su se stesso.
« Non è morta, Jack. » L’essere sorrise. Volse lo sguardo dorato poco lontano, dove qualcosa bucava il terreno cimiteriale rumorosamente. Jack alzò il viso, guardando dove una mano veniva fuori della terra, squarciando radici e sepoltura. Un sorriso si dipinse sul volto del mostro mentre la donna si rialzava cautamente, vestita di bianco. La pelle così cadaverica, l’espressione così distrutta. « Volevi stare con tua moglie per sempre, no? Come mai adesso ti lamenti? E’ la tua occasione migliore, fino a prova contraria. Non l’ho uccisa, semplicemente adesso è… solo un po’ meno umana di prima. » Con un sorriso, l’essere mostrò i canini.
« No… no… Jill… che cosa le hai… Quiche… che hai fatto… » Jack si sollevò, guardò la donna che avanzava verso di lui sogghignando, un’espressione folle sul suo viso non lasciava intendere niente. « Jill… amore mio… che… che cosa… che ti ha fatto quel mostro? » Jack continuava a biascicare così, parole sconnesse e domande a cui quella non rispondeva. Un rivolo di bava solcò le labbra della donna, che rovesciò gli occhi indietro e si avventò contro di lui, azzannandogli la gola, asportando con l’estrazione dei denti un pezzo sanguinolento della sua carne, mentre l’uomo lanciava urla acute, spaventate, che tagliavano la notte in due.
« Sii felice, Jack. Vivrai con lei per sempre, adesso, anche se non in questo mondo. » Un sorriso compiaciuto, e l’essere si sollevò in piedi sulla stessa lapide sulla quale sedeva. Nel mentre che la donna terminava il pasto, Quiche tese il braccio sinistro, dal quale si separò un tridente acuminato. La donna si sollevò sulle ginocchia, in lacrime, il viso sporco di sangue rivolto verso l’altro. Tremava, distogliendo gli occhi dalla poltiglia innanzi a lei, quello che una volta era stato suo marito.
« Uccidimi, ora… abbiamo fatto quello che volevi… », sussurrava.
« Lo so, Jill. Vi ringrazio dell’ottimo servizio. » Un ghigno.
« Nostra figlia… lei… non farle sapere… »
« Mi occuperò io di vostra figlia. »
Un balzo.
Un solo scatto in avanti, un movimento del polso e con uno spruzzo di sangue la testa della donna rotolò via, lontano. Il suo liquido vitale macchiò le labbra del vampiro, che passandovi velocemente la lingua sopra n’asportò il sapore fino a stuzzicare le papille gustative.
« Oggi sarà ricordato come il giorno in cui, finalmente », una pausa, voltò il viso verso i due cadaveri, « termina la spaventosa leggenda di Jack the Ripper e sua moglie*. Grazie per esservi presi tutte le mie colpe. »
Un sorriso, un salto, e sparì nel buio.





Note dell'autrice: mi pare oramai evidente che l'ambientazione equivale all'epoca in cui è vissuto Jack lo Squartatore (dall'inglese, “Jack the Ripper”), ovvero dall'autunno 1888 all'inverno 1889 (anche se teoricamente la sua "attività" quale assassino termina il dicembre 1888. Ci sono testimonianze e ritrovamenti di possibili vittime anche oltre, per questo lo segno). Come si sarà ben capito, chi è morto è proprio lui: per quanto riguarda la moglie, effettivamente non esiste. L'ho creata io leggendo di una delle possibili indiziate per tutti quegli omicidi, soprannominata “Jill the Ripper”. Ora, la leggenda l'ho trasformata: Jack agiva con sua moglie Jill. Per quanto riguarda Quiche… sì, prima avete letto bene: è proprio un vampiro. :] Per le future stranezze e incoerenze che potrete riscontrare, non abbiate paura, è tutto calcolato. Ah, sì, un'ultima cosa: utilizzerò i nomi del manga così come appaiono scritti lì ( quindi Strawberry, Quiche, Pie, Tart eccetera ). :]
See you soon!
   
 
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