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Autore: Naife    01/09/2005    1 recensioni
“Sono normale” Ma la voce trapelava l’insicurezza. “No, non lo sei. Sei bello, intelligente, ambizioso, affascinante e complicato” “E questo non è essere normali?” “No”
Genere: Generale, Triste, Drammatico, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Tu cosa pensi dei mezzo sangue e dei babbani, Tom?”

Il cuore venne invaso da odio.

Il solo pensiero di quello che aveva fatto il padre lo riempiva di disprezzo per i babbani.

“Indifferente” Rispose

“Posso raccontarti una leggenda, Tom?”

“Si”

Stavano sdraiati sul letto della grifoncina, ormai albeggiava.

“Si dice che qui ad Hogwards esista una camera…”

“….”

“In questa camera possono entrare solo i rettilofoni, perché solo chi lo parla può aprirla.

In questa stanza, se è tale, c’è un basilisco in granito, che sempre i rettilofoni posso rendere vivo”

Silenzio.

Tom si alzò e si rivestì.

La salutò e se ne andò.

Liza era soddisfatta.

Tom era già quello che lei voleva, bastava solo spingerlo un po’…

Lei la vedeva la confusione che riempiva la testa del serpeverde come un grande, grandissimo tappo di sughero…il sesso gli stava drogando i sensi, la paranoia e la consapevolezza uccidendo…

 

Quando Tom, vestito come se nulla fosse successo, entrò nel dormitorio, una voce lo sorprese.

“Dove sei stato?” Chiese Matt, in Pigiama appoggiato al freddo muro di pietra.

Sul comodino un portacenere con almeno venti cicche.

Aspirava il fumo come se questo aveva il potere di calmarlo, cosa che probabilmente aveva.

“Niente, una marachella di uno studente” Mentì Tom, togliendosi il mantello.

Matt annuì.

“doveva essere piuttosto vivace!”

Tom lo guardò.

Il biondo si avvicinò.

“Bhè, hai un segnaccio proprio qua sul collo-gli sfiorò un pezzo di pelle appena sotto la mascella-avete fatto a botte?”

dannazione, lo conosceva troppo.

“E magari era di grifondoro, anche di settima e non prefetto! Quanti punti gli hai tolto, Tom?”

Il suo tono era finto amichevole, gelido.

“Io…”

“Perché mi menti?” Chiese Matt, di fronte all’amico che era più alto di lui di quasi 10 cm più alto.

“CAZZO, PERCHE’ TI FAI MILLE PARANOIE, TI CALMI?”

“Sei uno stupido, TOM!TI STA FACENDO IMPAZZIRE!”

La terra mancò sotto i piedi di Tom.

Era vero…era vero…Matt aveva ragione…Tom, calmati!

“SEI UNA MERDA GELOSA ECCO COSA SEI! LEI NON MI STA FACENDO IMPAZZIRE! PERCHE’ DEVI ESSERE COSI’ PROTTETTIVO?”

“PERCHE’ MI FAI PREOCCUPARE….NON SO SE TE LO RICORDI, MA ERI UNA MASCHERA D’ODIO IL PRIMO ANNO!”

“E allora?”

“Ho solo paura che tu possa diventarlo di nuovo!”

Gli occhi di Matt erano sinceri.

“PERCHE’ SEI COSI’ APPRENSIVO?”

Tom vide l’amico tremare e chiudere gli occhi.

Li aprì, deciso.

“PERCHE’ TI AMO, SCIOCCO DI UN RIDDLE!” Gli prese il mento e lo baciò a stampo.

Tom lo guardò fremere sotto il tocco delle sue labbra, con gli occhi serrati.

Si staccarono, e Tom se ne andò.

Cosa…c..cosa…?

Vagava per la scuola scioccato…cosa diavolo…?

Il suo migliore amico l’aveva baciato?

Si, lo aveva fatto, e aveva detto di amarlo…

Scrollò la testa ala di corvo, e si appoggiò al muro.

Cominciò a respirare male…sentiva l’odio scorrergli al posto del sangue, voleva aiuto, ma il suo orgoglio gli impediva di farlo..

 

“CHE CAZZO HO FATTO?” Si domandò urlando Matt.

Già, che cazzo ho fatto?

Come ho solo potuto?

Tom…diamine, con la sua solita faccia imperturbabile…adesso mi odierà…,mi insulterà..

Devo…devo fare qualcosa!

Matt si alzò da per terra, dove si era lasciato scivolare.

Doveva rimediare.

Si mise il mantello sopra il pigiama, detestava andare in giro scomposto, ma era per Tom!

Che ore saranno state?

Lei sei e mezza sette…

Con una corsa uscì dal dormitorio in cerca del moro.

 

L’unica cosa che ostacolava i piani di Liza, adesso, era lui, Matthew Greent.

Tom, il primo anno aera un piccolo bullo, calmato dall’amore che il biondo provava per lui, questo Liza lo sapeva.

E sapeva anche che era proprio lui che impediva al vero Tom di uscire, di urlare, di uccidere…

Già…avrebbe dovuto parlare al buon vecchio Matt.

Si trovava vicino alla biblioteca, diretta verso i sotterranei quando le venne incontro proprio lui, come un dono del cielo.

“Oh, Greent, cadi a fagiolo!” Esclamò lei.

“Cosa vuoi, Kleen?” Domandò il serpeverde gelido.

A quanto pare era a conoscenza di quel che lei e Tom avevano fatto.

La grifondoro sorrise compiaciuta.

Soprattutto quando notò che il ragazzo era in Pigiama…a quanto pare era successa una cosa che richiedeva l’intervento immediato.

“Come mai così freddo?”

“Non è quello che ci ripetete sempre? Noi serpeverde siamo così” Ribattè lui, glaciale.

Il suo sguardo scuro non aveva nulla a che vedere con quello amichevole che di solito possedeva.

“Tom prima non era così!” Esclamò Liza.

Matt si irrigidì.

Liza, rincarò la dose:

“Te l’ha detto come me l’ha sbattuto dentro? Godeva come pochi…”

“Puttana” Sibilò il serpeverde.

Si guardavano in cagnesco.

Tutti e due in piedi, lei con le gambe leggermente divaricate, lui composto.

Poi Matt scorse qualcosa di più pericoloso nel suo sguardo.

Avvampò, e  gelidi brividi cominciarono a percorrergli la schiena.

Liza tirò fuori la bacchetta.

“Guardami, Greent, perché sarà questa puttana ad ucciderti”

Disse prima di gelarlo con un’ anatema che uccide, Avada Kedavra.

Il corpo ormai senza vita di Matt stramazzò al suolo.

Con un ghigno malefico, subito rimpiazzato da un espressione di terrore, cominciò ad urlare.

Finalmente, l’ultimo ostacolo.

Matthew Trevis Greent era morto.

  
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