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Autore: quizzettone    01/09/2005    5 recensioni
Ehilà! dopo aver letto "Harry potter and the half-blood prince" mi è venuta questa idea...pertanto SPOILER!!! ATTENZIONE SPOILER!!
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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the cat on the bed

the cat on the bed

 

Erano passate quasi due settimane e mezzo da quel triste giorno in cui il corpo di Albus Silente era stato posto in una tomba bianca nei giardini di Hogwarts.

Quasi due settimane e mezzo… sembravano essere un’eternità quei pochi giorni. Eppure erano solo “quasi due settimane e mezzo”.

 

Harry, come da lui promesso, si era recato di nuovo dai Dursley.

Ron ed Hermione, come da loro promesso, lo avevano seguito.

Certo non si può dire che l’accoglienza fosse stata spontanea e gioiosa, ma almeno non li avevano sbattuti fuori di casa.

Bisogna d'altronde ammettere che ormai Ron ed Hermione avevano il permesso di praticare la magia fuori da Hogwarts, quindi dolenti o nolenti i Dursley furono costretti ad accettare questi “sbandati”, come gentilmente li aveva definiti una sera zio Vernon, in casa loro per un periodo di tempo indeterminato.

 

La convivenza non si era rivelata piacevole da entrambi i fronti.

Harry, apatico e quasi in stato vegetativo dopo gli episodi delle settimane precedenti, sembrava distante, come se si trovasse in un altro luogo. In un luogo migliore, speravano i suoi amici.

Ron, che era stato piazzato nella camera di Duddley, che ancora era a scuola, si trovava un po’ spaesato tra tutti quegli aggeggi babbani che, ne era certo, suo padre avrebbe ammirato come cimeli.

Solo l’intervento di Hermione, che era finita in camera con Ron vista la grandezza del letto di Duddy, aveva evitato il disastro un paio di volte.

Zio Vernon sembrava voler passare tutto il suo tempo alla Grunnings, l’industria produttrice di viti per cui lavorava da parecchi anni. Passava pochissime ore in casa e raramente rivolgeva la parola agli ospiti o al nipote limitandosi, talvolta, a borbottare “buoni-a-nulla”, “sbandati”, “anormali” o altri simpatici aggettivi tipo questi.

Zia Petunia tentava invece in tutti i modi di non far notare ai vicini i nuovi ospiti. Preoccupata più per quello che potesse pensare la gente che della sua salute, e quella dei suoi ospiti, teneva le persiane del pian terreno perennemente abbassate e talvolta spiava attraverso per vedere se i vicini la stavano osservando.

 

Ma c’erano due cose che proprio zia Petunia non poteva sopportare : le visite della signora Figg e Grattastinchi, il simpatico gatto dal muso schiacciato di Hermione.

La simpatica bestiola infatti amava acciambellarsi comodamente sul copriletto della camera dei coniugi Dursley e passarci le ore dormicchiando e facendosi le unghie nelle delicate tende di zia Petunia.

La padrona di casa, che già di suo non sopportava i gatti, aveva più volte tentato di scacciare il tenero micione dalle sue lenzuola, ma non c’era stato niente da fare e Grattastinchi aveva continuato a passare le sue giornate sul comodo letto di zia Petunia.

Per non parlare poi della signora Figg, che felice per la presenza di tre maghi nella casa di fronte, almeno un paio di volte al giorno, veniva a far visita al numero 4 con le scuse più assurde tipo “Petunia cara, avresti dello zucchero” oppure “Petunia casa, avresti del latte”. Semplici frasi per attaccar bottone. Pretesti che portavano la bisbetica vicina a restare ore e ore in casa Dursley.

 

Se Harry viveva ormai come un’ameba vivendo al semplice schema di mangiare-dormire-meditare-mangiare, i suoi amici sembravano invece attivi e un po’ nervosi.

Ron ed Hermione stavano, proprio in quel preciso istante, parlando nella camera che era stata loro affibbiata.

“Basta, ora veramente basta” stava dicendo Ron seduto sul letto.

“Ronald, dobbiamo aver pazienza!” aveva risposto Hermione sdraiata dall’altro lato del letto.

“Io ho ESAURITO la mia pazienza!” aveva ribattuto Ron sdraiandosi a sua volta.

“Dobbiamo trovare una soluzione” aveva aggiunto poi portandosi le mani dietro la testa e guardando l’amica.

Hermione guardava il soffitto incapace di guardare il ragazzo in volto.

“Si, dobbiamo trovare una soluzione” aveva detto poi.

Ron la guardava sorridendo mentre lei cercava di guardare dovunque fuorché nella sua direzione.

“mmm…mmm…” aveva cominciato a mugugnare pensando ad una soluzione.

Si era messo anche lui a contemplare in soffitto quando improvvisamente Hermione era scattata a sedere girandosi nella sua direzione per la prima volta.

“Una vacanza magica…” aveva detto con gli occhi spalancati e un sorriso a 6000 denti.

“una vacanza?!?” aveva chiesto Ron guardandola torvo.

Non gli sembrava un’idea così grandiosa in effetti quella di fare una vacanza dopo che erano passate solo “quasi due settimane e mezzo”.

“Si, una vacanza. Farà bene a tutti noi e ai Dursley soprattutto…” aveva proseguito Hermione sempre con lo stesso sguardo e lo stesso sorriso.

“Non credo sia una buona idea…” aveva ammesso Ron alzandosi anche lui a sedere.

“No è l’idea migliore. Andremo in Francia, lontano da qui e da tutto quello che sta accadendo. Andremo in vacanza e quando torneremo cercheremo una casa a Godric’s Hollow come vuole Harry…” Hermione si era messa in ginocchio sul letto sporgendosi verso Ron tanto era presa dalla foga della sua idea. E ora era quasi appoggiata alle gambe del ragazzo le cui orecchie si erano a poco a poco infuocate.

“Emh…” aveva tossicchiato lui mentre la ragazza si scostava un po’ imbarazzata.

“Che ne dici?” aveva chiesto poi.

“Tu sei pazza!” aveva detto Ron avvicinandosi ad Hermione e cominciando a battere leggermente le nocche della mano sulla fronte della ragazza come per sentire se ci fosse ancora qualcosa lì dentro.

Hermione scoppiò a ridere mentre Ron diceva “Però non è così male come idea…”

 

Una settimana e tre giorni dopo, le valige erano fatte, i biglietti prenotati e i vacanzieri pronti.

Nemmeno Ron e Hermione saprebbero spiegare come avevano fatto a convincere Harry a partire.

Ma il ragazzo, che si potrebbe anche definire un’ ameba con gambe e braccia, aveva accettato e fatto le valige spinto da una forza d’animo che non sapeva di avere. Oppure forse anche lui troppo infastidito dai continui lamenti di zia Petunia.

 

Prima di uscire Hermione si era diretta in camera dei padroni di casa e aveva afferrato Grattastinchi uscendo poi dalla casa con gli amici.

A Petunia non era restato che mormorare sommessamente: “ora non avrò più quello stupido gatto sul mio pregiato lenzuolo…”

 

  
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