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Autore: ShiLalla    01/09/2005    3 recensioni
Tokyo.Una banda di teppisti sconvolge la quiete della città commettendo crimini di ogni tipo...e se non fossero solo teppisti?(scusate l'introduzione schifida ma è la mia prima fanfiction^^')
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Camminava nervosamente per il vicolo deserto

Camminava nervosamente per il vicolo deserto.Era esausto,ma nonostante questo continuava a camminare.Fuggiva.Stava scappando da quel posto,voleva andare il più lontano possibile,senza voltarsi indietro,senza tornare.Ma sapeva che non era possibile.Non sarebbe mai scappato in questo modo,non si sarebbe comportato da codardo.Non era nel suo carattere.La parola “fuga”,nel suo dizionario,non esisteva.E poi non sarebbe servito a niente…ovunque sarebbe andato,lo avrebbero trovato certamente.Non poteva sperare di tirarsene fuori così facilmente.Forse non poteva uscirne e basta.Tornò rassegnato sui suoi passi,pensando a cosa lo aspettava,quando avrebbe varcato la soglia della sua squallida stanza,l’unico posto che poteva definire “casa”.Avrebbe dovuto fronteggiare ancora quella situazione,avrebbe dovuto incontrare di nuovo gli occhi di quella ragazza.Sopportare il suo sguardo pieno d’odio e paura.La prima volta era rimasto schiacciato dall’intensità di quegli occhi,aveva combattuto e aveva perso;chissà se questa volta sarebbe stato capace di fronteggiarli o se sarebbe stato sconfitto definitivamente da lei.Sorrise malinconicamente.In fondo conosceva già la risposta a quel quesito:avrebbe perso ancora;chissà magari questa volta l’avrebbe ucciso.Non era una brutta opzione quella della morte,soprattutto ora che sapeva…conosceva il nome dell’emozione che lo pervadeva quando incrociava i suoi occhi dorati con quelli della ragazza.Ma era un amore impossibile.Lei non avrebbe mai ricambiato,non si sarebbe mai invaghita del suo rapitore!Del suo crudele e sanguinario carnefice,come lo avevano definito i telegiornali.Il mostro che le aveva portato via il diritto di vivere.Ma non sarebbe finita così.Non avrebbe permesso che le sue mani si sporcassero del sangue di un innocente.Del sangue di quell’innocente in particolare.Avrebbe cambiato le cose.Avrebbe cambiato il finale della favola:Deep blue non l’avrebbe avuta vinta anche stavolta.

Con questi pensieri in testa,Kisshu si diresse,veloce,verso la sua stanza.

 

 

Momomiya fissò incredulo il viso del ragazzo.Aveva capito bene?Non era tutto uno scherzo?Si,certo che lo era.Non poteva essere diversamente:ora qualcuno sarebbe entrato sbattendo la porta dello studio e avrebbe esclamato con voce divertita che si trattava di uno stupido e sciocco scherzo,e che lui ci era caduto come un idiota.Ma,in cuor suo,sapeva già che non era così:era tutto tremendamente reale.Il ragazzo continuava a fissarlo con un sorriso calmo e divertito allo stesso tempo.Quel giovanotto sapeva essere veramente irritante.

< Allora?Tutto qui il suo eloquente commento,capitano? > un sorriso di scherno increspò le labbra del biondo.

L’uomo continuava fissarlo in silenzio.

Dopo alcuni minuti di riflessione finalmente parlò:

< Alieni? > chiese con un tono di voce tra lo sbigottito e l’ironico.

< Se preferisce chiamarli così > rispose il giovane.

< Mia figlia è stata rapita dagli alieni > esordì il più anziano,come per convincersi di quello che aveva appena sentito.

< No sua figlia è stata rapita da un manipolo di criminali,non dagli alieni… >

Il capitano riportò la sua attenzione sul ragazzo.

< Nessuno all’infuori di me e del mio assistente,esclusi lei,questa ragazza e Deep blue,conoscono l’identità di questi individui >

< Dunque? > chiese Momomiya

< Dunque non dovrete dire a nessuno ciò che sapete,oppure il piano salterà completamente in aria >

< Piano? >

< Certo.Non crederete che sia venuto qui senza un piano… > il ragazzo guardò divertito il più anziano.

< E,di grazia,quale sarebbe questo piano? > chiese scocciato l’uomo.

< Come vi ho detto prima,durante i miei studi trovai il modo di neutralizzare i poteri degli alieni:si tratta di iniettare il dna di particolari animali,gli animali a codice rosso per la precisione,in individui compatibili,con lo scopo di far sviluppare loro le facoltà necessarie a sconfiggere gli extraterrestri.Ora,il dna ha bisogno di particolari portatori,che siano in grado di reggere fisicamente e mentalmente lo shock che seguirà la “trasformazione” che avverrà in seguito all’iniezione dei geni animali… > disse il biondo mentre frugava in una anonima valigetta di cuoio < …così mi sono permesso di fare delle ricerche e individuare tutti i possibili individui compatibili… > tirò fuori cinque fogli,ciascuno rappresentante il volto di una ragazza con sotto annotati i relativi dati < …ecco le uniche persone viventi sulla faccia della Terra che potrebbero sopportare il dna degli animali codice rosso >

il capitano fissava sbalordito la foto di una ragazza,mentre il giovane continuava spiegare

< Si tratta di cinque ragazze:Retasu Midorikawa,Minto Aizawa,Purin Fon,Zakuro Fujiwara… >il ragazzo spostò il suo sguardo verso la silenziosa e allibita ragazza che aveva di fianco < …e Ichigo Momomiya,sua figlia capitano >

L’uomo guardava sconvolto il ragazzo e,dopo alcuni minuti di riflessione,chiese:

< Cosa hai intenzione di fare? >

Un ghigno soddisfatto attraversò il viso del ricercatore.

 

 

Aveva assistito in silenzio al risveglio della ragazza,e da quando questa aveva aperto gli occhi,non si erano rivolti la parola nemmeno una volta.Lei aveva troppo paura di dire qualsiasi cosa,mentre lui sembrava completamente assente,come se in quella stanza non ci fosse a parte sè stesso.L’alieno dai capelli neri era completamente assorto nei suoi pensieri.

‘Chi siamo…?Chi sono io in realtà?’

Sapeva di non essere umano.L’aveva sempre saputo.

Ma se non era umano,cos’era allora?Da dove veniva,e perché si trovava li?Tante domande,nessuna risposta.Erano anni che cercava la soluzione a questi quesiti.Anni di crimini,di furti,di risse,borseggi,ricatti…Anni passati in quel modo,e ancora nessuna scoperta.Il moro sospirò.

Sarebbe mai finita?Avrebbe mai trovato quello che cercava? Come se non bastasse aveva dovuto coinvolgere anche i suoi fratelli in quella ricerca,in quella vita…che odiava così tanto.Ma non aveva potuto fare altrimenti.Si era sempre occupato di Taruto,quando erano più piccoli,e dopo si era preso cura anche di Kisshu,quando l’avevano trovato praticamente morto in mezzo a una strada.Avevano trovato un altro come loro.Il bimbo era stato automaticamente inserito nella banda,con o senza il suo consenso.Kisshu era cresciuto tra criminali e assassini,protetto solo da lui,in compagnia del piccolo Taruto.Però Kisshu era diverso da loro:evidentemente era riuscito a isolarsi dalla società con cui era costretto a convivere ogni giorno della sua vita;e Taruto,inconsapevolmente,stava,per fortuna,seguendo i suoi passi.Pie sorrise a questo pensiero.Nonostante lui fosse ormai perduto,forse i suoi fratelli avrebbero potuto salvarsi.Solo allora notò che la ragazza che aveva il compito di sorvegliare lo stava osservando con gli occhi sbarrati e un’espressione terrorizzata sul viso.La sua ennesima vittima…ma non le avrebbe fatto del male,e sperava di non dovergliene fare nemmeno in futuro.La guardò dritta negli occhi smeraldini e le disse,nel modo più tranquillizzante di cui era capace:

< Non devi aver paura di me ragazza,non sono qui per farti del male… >

Retasu aprì la bocca per chiedre qualcosa,ma l’alieno la precedette:

< Il mio compito è controllare che tu non fugga >

La ragazza si chiese come avrebbe potuto fuggire,legata com’era,ma preferì non mettere al corrente della sua riflessione il ragazzo.

 

Intanto in un’altra zona della base un ragazzo dagli occhi d’oro stava entrando nella propria stanza.Quando fu all’interno si sorprese di ciò che vide:la ragazza dai capelli rossi stava dormendo.La osservò per qualche secondo e decise di tornare in un altro momento,ma quando stava per lasciare la stanza una voce attirò lo riportò dentro:la ragazza lo aveva chiamato…per nome.

< Kisshu…è il tuo nome,vero? > chiese titubante la giovane.Luì si limitò a fare un cenno con la testa.

< Puoi…puoi dirmi…perchè state ricattando mio padre? >

Lui la guardò sorpreso.Poi decise di risponderle sinceramente:

< Vogliamo che distrugga le informazioni sulla nostra organizzazione…lui sta indagando su di noi,credo… >

Lei abbassò il capo,sconfortata.Kisshu la guardò tristemente.

< Voi,mi ucciderete,vero?Quando tutto sarà finito…? > chiese la rossa:delle lacrime solcavano il suo viso.

Kisshu si avvicinò e si sedette accanto a lei.Dopodichè la abbracciò e le sussurrò in un orecchio un debole “No”,tentando di rassicurarla.Lei non oppose resistenza e si lasciò stringere dalla forti braccia del ragazzo.Chissà per quale motivo,era felice che fosse tornato.Si abbandonò contro il suo petto e,dopo minuti che sembravano un’eternità,parlò:

< Scusami per prima,io…non avrei dovuto reagire così,io…mi dispiace >

Lui la guardava scioccato.Dopo quello che le aveva fatto,lei gli chiedeva scusa?

La ragazza si accorse del suo stupore e sorrise debolmente.

< Avevi tutte le ragioni per reagire in quel modo… > le disse il giovane,scrutandola con i suoi luminosi occhi.< Non devi scusarti > finì sfoderando un rassicurante sorriso.

< E poi non starai qui ancora per molto > aggiunse il giovane,alzandosi.Lei lo guardò confusa.

< Non starò qui per mol… > ma non riuscì a terminare la frase,interrotta da un bacio del ragazzo.

Prima che potesse avere il tempo di ribattere,il moro parlò di nuovo:

< Ora devo andare a organizzare i preparativi per la tua fuga,piccola… >la guardava con un sorriso strafottente < …ci vediamo presto! >

Lei lo guardò uscire dalla stanza,dopodichè arrossì furiosamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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