Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    29/05/2010    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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8_Immolato - C-che cosa...? - esalò Oz, scioccato e orripilato ad un tempo, facendo qualche lento passo avanti, ma Amethyst glielo impedì.
Fu lei a procedere per prima all’interno, che adesso somigliava più ad un mattatoio che ad un corridoio: ovunque c’era sangue di vampiro, sul soffitto, sul pavimento e sulle pareti.
Nessun angolo era stato risparmiato.
Dal modo con cui il liquido era schizzato, si poteva ipotizzare che fosse esploso un corpo.
Effettivamente, circa a metà dell’andito, sul pavimento, era rannicchiato quello che doveva essere il cadavere cui apparteneva tutto il sangue sparso in giro, del quale lui stesso era ricoperto.
Stava raggomitolato in posizione fetale, accucciato ai piedi della parete.
Emily era ferma a pochi metri di distanza, le mani sulla bocca in un’espressione a metà tra il sorpreso e l’inorridito.
Le tremavano le gambe e negli occhi stralunati era percepibile un terrore profondo, un orrore inesprimibile e scioccante.
- Emily! -.
Fiamma si fece largo tra i compagni e corse a sostenere la cugina, che le si afflosciò tra le braccia, in lacrime.
- Fiamma...!  - esalò, tra i singhiozzi.
- Che cosa è successo? - le chiese garbatamente Gilbert, corso dietro all’altra.
Nel suo tono di voce era distinguibile una nota d’impazienza di sottofondo.
La biondina scosse il capo.
- N-non lo so... quando so-sono arrivata era... era... -.
Nuove lacrime e singulti le impedirono di terminare la frase, ma la parte mancante aleggiava nell’aria attorno a loro.
Gli altri che erano rimasti indietro si avvicinarono.
- Ehi, Gil guarda chi è! -.
La voce quasi allegra di Vincent richiamò l’attenzione di tutti: si era scostato un po’ dal gruppetto e si era avvicinato al cadavere, che osservava con vivo interesse.
- Chi è, Vince? - chiese suo fratello, spostandosi.
- Ma... quello è... è Envy! - intervenne Alphonse, allarmato.
- Questo era Envy: è stato praticamente maciullato vivo e il ventre è privo di organi - commentò Vincent, piegandosi sulle ginocchia per osservare meglio - No, non del tutto: c’è rimasta una parte di... -.
- Ti prego Vince, tieni la tua analisi per te - disse Gilbert, notando il pallore di Emily, innaturale anche per un vampiro.
Se suo fratello avesse proseguito il suo esame, era più che certo che la ragazza si sarebbe sentita male.
Amethyst si piegò vicino al biondo, osservandolo con il suo consueto sguardo freddo, ma anche con un rinnovato interesse.
- Hai studiato anatomia? - chiese.
Lui si volse verso di lei.
- Certo, sui cadaveri -
- Anche io... -.
E, in quell’attimo, Amethyst si sentì complice nei confronti di Vincent nel profondo e molto più vicina a lui di quanto avrebbe mai sperato prima.
In linea con quella sensazione del tutto nuova per lei, la vampira osò protendere una mano in cerca di quella di lui, che trovò e strinse delicatamente, cosa che venne piacevolmente ricambiata dal minore dei Nightray.
Si scambiarono un fugace sguardo d’intesa, prima che i loro occhi tornassero ad ispezionare il cadavere.
- C’è un tale fetore di sangue qui dentro...! - mormorò Oz, mettendosi una mano a coppa sul naso.
- Dobbiamo chiamare qualcuno - esclamò Edward, esaminando uno schizzo di sangue con fare piuttosto serio.
- Sì, un docente - puntualizzò Gilbert.
- Bene, bene... che sta succedendo qui ~? -.
Tutti sobbalzarono all’udire quella cantilenante voce allegra alle loro spalle e si volsero: Xerxes Break era immobile a pochi metri dietro di loro, in viso un’espressione allegra di cui non capivano affatto la ragione.
Come faceva a sorridere a quella maniera in mezzo a quel macello?
- Professore...! - disse Alphonse - Abbiamo trovato Envy così e... - cercò di spiegare, ma l’albino lo fermò con un cenno della mano.
In un istante mutò espressione in una seria e composta, che lo rendeva assolutamente irriconoscibile.
- L’avete trovato così, da solo? - chiese.
Fiamma sentì una strana fitta al petto alle parole “da solo” e notò che il docente aveva soffermato l’occhio su Emily.
No, non su Emily: su di lei.
Si sentiva terribilmente a disagio sotto quello sguardo indagatore, con il quale pareva che il vampiro volesse penetrarle nella mente e nell’anima.
Si affrettò a distogliere gli occhi.
- Sì... così... - esalò timidamente Emily.
Xerxes annuì.
- Credo che sia quasi l’ora del coprifuoco... è meglio che andiate -.
Con ciò, si scostò, appiattendosi lungo una parete, per farli passare.
I vampiri non attesero oltre e si diressero verso l’imboccatura del corridoio.
- Ah, signorina Drakon -.
Fiamma si fermò e si volse verso l’insegnante, che le rivolse un fugace sorriso.
- Forse lei e la signorina De Moon dovreste accompagnare vostra cugina in infermeria: mi sembra un tantino scossa... - aggiunse.
Le due vampire rimasero ferme alcuni attimi, perplesse.
- Sì... - replicò infine la rossa, riprendendo a camminare.
- Bene, bene... - sussurrò Xerxes, non appena il gruppetto di studenti si fu allontanato - ... e così adesso ti trovi qui dentro, in giro per la scuola... fuori controllo - sussurrò, piegandosi ad osservare il cadavere dello studente.
Sul suo viso si dipinse un’espressione dai tratti vagamente furbi e maliziosi.
- Interessante... -.

Il gruppetto procedeva unito lungo il corridoio che portava all’infermeria: dopo quello che avevano visto, i ragazzi si erano rifiutati in modo categorico di lasciar andare le tre da sole.
- E se capitasse a voi quello che è successo a Envy? Noi veniamo - aveva risposto con tono deciso Edward quando Fiamma aveva loro detto di tornare in dormitorio.
Erano arrivati a destinazione pochi minuti più tardi e si erano fermati innanzi alla porta.
- Allora... ci vediamo domani - disse la rossa, rivolta alla scorta.
- Certo - rispose prontamente Alphonse, rivolgendole un triste sorriso: la vista del cadavere aveva scombussolato tutti, e a ragione.
Anche la vampira tentò, inutilmente, di apparire più allegra.
- Amethyst, andiamo... - esclamò poi, rivolta all’altra, ancora tenacemente unita a Vincent per la mano.
Parve intristirsi nello spezzare quel contatto.
- Potrei rimanere io al suo posto - s’intromise Gilbert, notando l’impercettibile mutamento d’espressione della vampira - Così potrà stare ancora un po’ con Vince... - si affrettò a soggiungere quando lo sguardo inquisitorio e perplesso di Fiamma si posò su di lui.
- Oh... - sussurrò a mezza voce la rossa, lanciando un’occhiata di traverso alla cugina, che non la stava neppure guardando.
Decise che forse era meglio lasciarla con la sua nuova metà.
- Okay... - acconsentì.
- A domani! - esclamarono gli altri, avviandosi verso i dormitori, lasciando così da soli Gilbert, Fiamma ed Emily, ancora tra le braccia dell’altra.
- Okay, allora... entriamo -.
Gilbert, palesemente a disagio, si rivolse verso la porta e bussò.
Attese alcuni istanti, poi schiuse l’uscio e fece capolino all’interno.
- È permesso? - chiese.
- Mmh...? Avanti, avanti! - esclamò l’infermiere, andando all’entrata - Che cos’è successo? - domandò poi, quando i tre furono all’interno.
Fiamma e Gilbert si scambiarono uno sguardo.
- Ha subito uno shock in mensa, mentre due ragazzi... beh... - esordì il moro accennando ad Emily, lasciando volutamente in sospeso la frase, che parlava già da sé.
- Questi studenti non hanno il minimo pudore! Vieni cara... -.
L’infermiere sottrasse dolcemente la bionda alle braccia della vampira e la condusse via, verso l’altro lato dell’ampia stanza, dove erano allogati molti letti.
- Dove hai pescato una bugia simile? - mormorò la rossa in tono furbo.
- Dovevo dirgli la verità? -
- In effetti... senz’altro l’avremo traumatizzato... -
- ... oppure ci avrebbe presi per pazzi e cacciato -.
La ragazza tacque alcuni istanti.
- Allora... grazie. Ti devo un favore - disse infine.
- Niente di che, davvero - replicò lui, stringendosi nelle spalle.
Erano nel frattanto arrivati ai letti, fermandosi ai piedi di quello dove era stesa Emily, attualmente sotto l’attenta analisi dell’infermiere.
- Allora...? Come sta? - domandò Fiamma.
- La vampira è sotto shock, non c’è dubbio - sentenziò lui, alzandosi dal materasso e avvicinandosi agli altri due - Temo che dovrà passare qui il dì - aggiunse.
- Possiamo restare anche noi? - chiese precipitosamente il Nightray, prima che l’altra potesse dire o fare alcunché.
- Certamente - rispose l’uomo - Solo... vi pregherei di lasciar riposare la vostra amica -.
- Sì, non si preoccupi - disse Fiamma.
L’infermiere si allontanò.
La rossa si sedette allora sul bordo del letto accanto a quello della cugina, mandando un sospiro.
- Grazie di nuovo - mormorò.
- Niente, di nuovo - rispose l’altro, in tono velatamente divertito.
Caddero minuti di silenzio, disagiato e teso, che si prolungò per un tempo per loro indefinito.
Fiamma si ostinava a lasciar vagare tristemente lo sguardo a terra, mentre Gilbert osservava con apparente interesse la parete opposta alla loro.
Infine, la rossa prese la parola: - C-che cosa credi che possa averlo ucciso...? -.
La voce era increspata di paura e orrore assieme e sembrava esserle costato uno sforzo enorme l’essere riuscita a mettere insieme quelle poche parole.
A Gilbert parve più che giusto, perché anche lui provava esattamente la stessa sensazione.
- Non lo so, ma qualsiasi cosa sia, spero vivamente di non incontrarla mai - rispose il vampiro.
Chiunque avesse fatto un simile scempio, non poteva essere niente più che una “cosa”.
- È stato... terribile - riprese lei - Di norma cose del genere non dovrebbero accadere in una scuola e non capisco come sia potuto succedere -.
- Infatti, ma non è neppure la prima volta che accadono degli “incidenti”, in questa scuola -.





Angolino autrice
Finalmente aggiorno! *-* Era da tanto che volevo farlo, ma gli impegni scolastici mi hanno impedito è-é
Spero vogliate concedermi un po' di pietà.
Ringrazio Sachi Mitsuki e sofia_stella per le recensioni dei capitoli precedenti, augurandomi che pure questo vi piaccia, e inoltre ringrazio coloro che leggono e basta.
Al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
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