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Autore: Sweet_Moments    31/05/2010    3 recensioni
Jessie è costretta a passare l’estate con il fratello Noah, a cui tiene particolarmente, dalla madre che li ha abbandonati anni prima quando erano ancora bambini. Già si immagina chiusa in casa da sola ad annoiarsi attendendo la fine delle vacanze, eppure successivamente quest’estate non si dimostra poi così pessima, anzi, è proprio grazie ad essa che ha incontrato Christopher, a prima vista il solito ragazzo snob e popolare che tutte le ragazze desiderano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3

Jessie

 

   «Eccoci qui!» esclamò il padre subito dopo aver chiuso la portiera.

Jessie non scese subito, ma rimase seduta all’interno dell’autovettura a fissare la casa della madre attraverso il finestrino. C’era da dire che non era per nulla male se non per il colore bianco che con il tempo si era sgretolato. Aveva due piani e una scaletta composta da due o tre gradini collegava il giardinetto, ok, solo sabbia con qualche macchia di verde qua e là, a un porticato di vecchie travi di legno cigolanti. Fece un lungo sospiro e uscì dalla macchina portando con sé la sua valigia malandata e consumata. 

   «Samuel! Non vi aspettavo così presto!» esclamò una donna scendendo velocemente gli scalini scricchiolanti.

Quella donna era sua madre, eppure Jessie sembrava non convincersene, era così diversa, il suo viso era, se possibile, più ossuto e scarno di quanto lo fosse in precedenza e delle rughette le si erano formate sulla fronte e agli angoli della bocca e degli occhi, era più magra, o almeno le sembrava fosse così, era da così tanto tempo che non la vedeva.

   «Oh, Noah! Come sei cresciuto!» esordì gettandosi al suo collo con le lacrime agli occhi.

   - Se, invece di scomparire per tutti questi anni, fossi venuta a trovarci almeno una volta non l’avresti notata questa differenza – pensò fra sé e sé Jessie.

   «E tu, Jessie! Come sei diventata bella! Sei una donna, oramai...!», si avvicinò a lei per baciarla su una guancia ma la figlia l’allontanò con una mano e scosse la testa.

   «Vado in camera mia» disse soltanto impassibile avviandosi alla porta.

Non voleva parlare con la madre, lei aveva avuto tutto il tempo che voleva e non le era mai importato, ora sarebbe stata Jessie a decidere se voleva riallacciare i rapporti con lei.

   «Mi dispiace, Mary, vedrai che con il tempo cambierà idea» la confortò il padre appoggiandole una mano sulla spalla.

   «Se lo dici tu» rispose sconsolata Mary Anne seguendo con lo sguardo la figlia che, lentamente, entrava in casa.

Jessie salì al piano superiore e infilò la testa in un paio di stanze per arrivare finalmente a quella che pareva potesse essere la sua.

Non era grandissima, diciamo che aveva le dimensioni giuste. Le pareti erano di un azzurrino chiaro, molto soft, e il pavimento era in parquet bianco, lucido, senza uno sfrego.

Si avviò al letto, uno stupendo matrimoniale in ferro battuto, con le lenzuola azzurre e bianche.

Ci passò una mano sopra, fino ad arrivare alla testiera in ferro, ne disegnò i contorni e si lasciò cadere sulle coperte, le accarezzò, erano morbide e profumavano di lavanda.

Sospirò mentre vari momenti della sua infanzia le passavano per la mente.

Ricordò quando con la madre si erano pitturate le mani con la vernice e le avevano appoggiate sul muro della sua cameretta, mentre Noah, che allora aveva 7 anni, se ne era andato indignato commentando che era una cosa da bambinetti, così avevano colorato le pareti con le loro impronte multicolore.

In quel breve periodo in cui erano rimasti nella vecchia casa, dopo che Mary Anne se ne era andata, Jessie aveva chiesto al padre se poteva trasferire tutte le sue cose nella stanza degli ospiti, gli faceva male vedere quelle pareti, si ricordava della madre che li aveva abbandonati, ma comunque non aveva avuto il coraggio di ridipingere sul loro lavoro, per lei era come l’unico contatto che aveva con la sua mamma.

Il padre aveva acconsentito, ma dopo un breve periodo si erano trasferiti nella casetta sul mare.

Jessie affondò il viso nel cuscino soffocando le lacrime.

Sentii la porta aprirsi e successivamente lo scricchiolio delle assi del letto sotto il peso della persona che le si era seduta affianco.

   «Jessie...» le sussurrò il fratello sfiorandole un braccio mentre il suo fiato caldo le accarezzava il collo.

Lei si voltò, si mise a sedere e lo abbracciò stringendolo a sé mentre una lacrima le scivolava sul viso.

   «Non voglio stare qua, Noah» gli disse tirando su con il naso.

   «E invece ci stai, anzi, ci staremo, ci divertiremo, lo sai...» le rispose mettendosi a sedere a gambe incrociate.

Certo, lui era il solito ottimista, si sarebbe fatto un mucchio di amici mentre lei sarebbe rimasta sola in casa, e quando glielo disse lui scosse la testa sorridendo.  

   «Cosa dici? Bella come sei ti troverai un casino di ragazzi attorno! Non avrai più tempo per me...» disse sconsolato alzando il labbro inferiore abbassando lo sguardo.

   «Ma va la! Sai perfettamente che non è vero, tu sei l’unico ragazzo che voglio nella mia vita...».

Lui la guardò dolcemente e le accarezzò una guancia.

   «Beh, si, forse dopo papà...» esclamò ridendo attenta, in attesa di una sua reazione, l’aveva provocato apposta.

   «Cos’hai detto?!» disse fingendosi offeso spalancando la bocca «Stai attenta eh! La mia ira si scatenerà su di te finché non mi pregerai in ginocchio!».

Detto questo si avventò su di lei e iniziò a farle il solletico, un suo punto debole, finché lei infatti lo pregò di smetterla chiedendogli scusa.

Così pensò che forse l’estate che si trovava davanti non sarebbe stata poi così orrenda se l’avrebbe passata con il fratello.

- o – o – o –

 

Ringrazio come sempre chi mi ha messo, cioè, non me, ma la mia storia, fra le preferite, fra quelle seguite, o chi la legge semplicemente xD

 4lb1c0cc4: sono contenta di non averti delusa! Grazie per aver recensito, credo di aver capito quello che volevi dire riguardo a Noah e sono felice che, oddio ora non so spiegarmi io >.<”, insomma che la descrizione che ho fatto su di lui l’hai intesa in questa maniera perché era esattamente quello che volevo far intendere! Comunque riguardo a Sharon beh sì, ci hai azzeccato, ma non so neancora quando rientrerà nella storia... Spero continuerai a seguirmi! Ciau, baci.

 nana_86: oh grazie mille per aver recensito! Certo, appena ho tempo mi fiondo a leggere la tua storia, e adesso che finisce la scuola di tempo ne avrò a volontà (yuppiii! ^_^)! Grazie ancora, baci.

 giulla: grazie per aver recensito! Oddio, veramente è morto? Povero, non lo sapevo! Era così bello! Beh mi documenterò per sapere di cosa è morto. Grazie per le informazioni! Ciaooo, baci.

 

Ricordo il blog dove potrete vedere i volti che ho scelto per i personaggi, che aggiornerò andando avanti con la storia à qui .

  
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