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Autore: chaplin    31/05/2010    3 recensioni
“Sei un deficiente. Ora andiamo a Londra, Parigi, Liverpool o dove cazzo vivono e lo lasciamo in stazione.”
“Un corno, Pennuzza!” fece Tyler, rialzandosi. Sembrava allegro.
“E' l'occasione della nostra vita! Saremo famosi!”
“Si', famosi per aver rapito il chitarrista dei Beatles?” fece Penny, “Ridicolo, vai a fanculo. Me ne torno a casa.”
La storia di una cricca - della oramai famosa generazione della gioventu' del '67 - e il suo sogno di acquisire fama.. rapendo il malcapitato George Harrison, chitarra solista dei Beatles. Ma nelle loro losche intenzioni si intromettera' qualcosa..
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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L'atterraggio nel territorio americano, la rissa con il messicano che non voleva cedere l'auto e il furto compulsorio di un furgoncino hippie aveva messo in subbuglio la mente di due spie inglesi della Regina. O meglio, molti occhi si giravano verso di loro con disappunto, con l'immagine dei pirati inglesi del Settecento nella testa, come un chiodo fisso. Sospettosi fino all'osso: guardavano la forma del naso, la scrittura, gli occhi – una ragazzina aveva detto che il tizio piu' alto aveva il naso di Paul McCartney, un brivido aveva percorso la schiena dei due – e soprattutto l'accento.
Dopo varie peripezie e problemi superficiali, superati con un'astuzia innata e mai vista, i due erano riusciti a spacciarsi per due hippies smarriti di Jacksonville alla ricerca della strada per Los Angeles. Il furgoncino Starkey/McCartney poteva viaggiare in santa pace lungo la highway lunga e dritta del Nevada, in direzione di una irraggiungibile California. Ma nessuno pareva avere le idee chiare, poiche' dallo stereo continuava a partire il medley di Kansas City, che il bassista dei Beatles cantava a squarciagola, seduto accanto ad un batterista ormai esausto dal viaggio.

Ah Kansas City!
Going to get my baby back home
I'm going to Kansas City!
Going to get my baby back home

Ma noi stiamo andando a Los Angeles...” provo' a dire il batterista, ma venne subito zittito dall'altro, che lo guardo' negli occhi. Aveva le occhiaie, sembrava molto stanco e le ciocche umide dei capelli erano attaccate sulla pelle. Gli rivolse un sorriso debole, tutt'altro che sobrio.
“Allora, Ringo?” disse, a bassa voce, mentre la musica continuava a fare il suo percorso. “Siamo arrivati?”
Lui si gratto' la testa, bagnata anch'essa di sudore – sembrava di stare in un forno, con quaranta gradi all'ombra – e, ansimando, scosse la testa. Con un gesto brusco, cambio' la marcia. “Ma.. non stiamo andando a Kansas City..”

Well its a long long time too
My baby's been gone

“E chissenefrega.” lo riprese il bassista, frugando sotto il sedile, dopo aver slacciato per un secondo la cintura di sicurezza. “Cazzo! Quassotto e' una miniera d'oro! Ma quanta roba si fumavano i proprietari di 'sto rottame?”
“Paul.. questo furgoncino puzza di vomito.” Ringo digrigno' i denti, trattenendo un conato.
“...e di canne. Cavolo, Rings, non dobbiamo farci beccare dai piedipiatti.”
Ringo inghiotti' saliva. Il liquido dentro la bocca era piu' denso del solito; il gusto insapore era nauseante. E dentro il rottame
c'era davvero una puzza terribile di alcool, droghe e altre schifezze che neanche osava immaginare – per il bene del suo stomaco. Doveva tenere duro. Mancavano altre centinaia di chilometri ed erano arrivati a Los Angeles.
Altre
centinaia. Si senti' svenire.

 

...Niente, ero stato preso da una sbirra americana perche' ero un immigrato senza documenti, quindi e' saltato fuori il messicano con il Beatle e mi hanno aiutato a salvarmi dalla polizia. Ma quel deficiente messicano ha lasciato la macchina con la targhetta alla sbirra, che ci ha raggiunti dopo mezz'ora che siamo arrivati.”
“Maaaa...” disse allora Tyler, sbucando cosi' dalle spalle del giapponesino, muovendo le dita delle mani come le muoveva Lennon nella clip di
Another Girl del loro film Help!. Peccato che i due non si somigliavano affatto.
Mark alzo' gli occhi al cielo e prosegui'. “A quanto pare lo spacciatore di.. Tyler” pronuncio' il nome con disgusto, “era incacchiato con lui perche' non l'aveva pagato bene, quindi ha mandato a casa sua alcuni suoi scagnozzi: Herbie il maggiolino, Kenny la sanguisuga e Bob il grizzly con la sua fidanzatina barbona. Bob il grizzly era armato di coltello ma Stan e' comunque riuscito a farlo fuori. Non chiedermi perche', ad un certo punto sono andato in bagno a cagare.”
Alla fine del racconto, tutti erano estrefatti. John aveva la faccia di un uomo che ha assistito al
Lago dei Cigni
, la hippie sembrava infuriata, l'uomo con i capelli lunghi aveva la stessa espressione di un toro punto da un'ape, Jim invece si guardava le unghie. Penny, a differenza degli altri presenti, non sembrava convinta.
Incrocio' le braccia, con i capelli biondicci che le coprivano gli occhi – donandole una deliziosa aria spiritata – e storse le labbra: “E la sbirra, la poliziotta... insomma, quella dov'e`?”
Il giapponese lancio' un'occhiata furtiva a Tyler, posto dietro di lui, in piedi davanti al divanetto su cui era sdraiato Stan, dando le spalle a Herb che, con la stessa faccia di prima, faceva uscire fumo dalle orecchie. Rhett Butler diceva la sua famosa frase finale “Francamente me ne infischio”. Tyler fece per spiegare tutto, ma Mark lo interruppe subito: “Non lo so.”
“Io si'.” disse John all'improvviso, seduto accanto a Herb e a Lindsay, che aveva iniziato a calmarsi.
“Ma 'sta zitto, che non sai niente!” esclamo' Stan, preso dall'istinto, stringendosi a Lucifer.
Lucifer gli leccava il viso, sotto gli occhi degli altri presenti, perplessi. Kenny aveva gia' cominciato a leggere un altro libro, una raccolta di storie teatrali dal senso intricato, e non si era accorto di nulla attorno a se.
Jim allora si alzo' dal tappeto steso per terra, e prese voce: “Ma Stan, allora li odi proprio i Beatles!”
“Stai zitto pure tu, testa di fungo!” esclamo' Stan, stringendosi ancor di piu' al micio.
Ma Lennon non sembrava poter accettare che gli si fosse detta una cosa come “Ma 'sta zitto, che non sai niente!” e rispose, tutto rosso.
“Ehi! Mammone! Guarda che io lo so!! E' la'!!” e cosi' dicendo apri' bruscamente le tende della finestra del salotto. Con l'indice sinistro, indico' un auto a poca distanza dalle case. Dentro c'era una ragazza legata come un salame che si dimenava per liberarsi. “Visto?! Io lo sapevo e voi non lo sapevate! Sono un genio! Tie'!” urlacchio', felice, saltellando su un piede e alzando le corna al cielo, in un gesto che ricordava il futuro headbanging dei metallari anni '80.
Ma Penny non era ancora convinta del tutto. “Scusate un attimo. Ma se gli sbirri e gli scagnozzi dello spacciatore sono venuti a casa mia.. vuol dire che...” Il suo labbro inferiore comincio' a tremare.
Tyler e Stan capirono al volo quello che la loro amica intendeva dire. Un colpo di paura li scosse.
“N-no, Penn... Non e' andata cosi', giuro che non e' andata cosi'!”

Ciaooo! A presto!” urlava Lindsay, nei suoi vestiti vistosi, a braccetto con Herb.
Jim rispose con una sventolata di mano e un sorriso ebete, mentre Penny stava al suo fianco, inespressiva.
Herb teneva tra i denti un'altra sigaretta, stavolta di tabacco, e teneva la hippie stretta a se, senza guardarsi alle spalle.
La poliziotta, alla fine, era riuscita a prendere Bob il grizzly e Kenny, quest'ultimo ritenendolo responsabile di un atto a cui nemmeno aveva partecipato. Lui, quando gli venne rivolta la domanda “Complice?”, aveva fatto un semplice e ingenuo gesto di assenso, senza staccare il naso dal libro davanti a se. Ora veniva portato via in manette, con il libro ancora nelle mani. Bob il gigante – o Bob il grizzly – era ancora tramortito.
“Ehiii, Herb!” fece allora Lindsay.
“Che c'e` Lind?” chiese Herb, facendo un tiro.
“Sai... pensavo che magari potremmo andare a Kansas City per trovare Freddie! No?”
Herb scosse la testa. “No no... Si insospettirebbe vedendo che non c'e` Bob.”
Lindsay ci rimase di sasso. Non era giusto, lei
amava Freddie come amava Herb, come amava Kenny, come amava Bob e anche come amava il piccolo Jimbo, sebbene l'avesse appena conosciuto. E lei voleva vedere il suo amato Freddie a Kansas City.
“Io voglio andare da Freddie! Lo voglio, lo voglio, lo voglio, lo vogl...”
“E VA BENE!” urlo' Herbie, esasperato. “Andremo da Fred non appena lasceranno andare Kenny. Sei contenta?” La hippie inizio' a saltare allegra, presa dalla gioia. E Herb sbuffo': “Ma prima, visto che non c'e` il tuo fidanzato... scopiamo.”
“Okay!” acconsenti' Lindsay, lasciandosi prendere in braccio dall'altro.
Penny e Jim assistevano a quella scena che poteva apparire dolce, tenera e disgustosa allo stesso tempo. Dipendeva dai punti di vista. Il diciassettenne Jimbo si allargo' in un sorrisone intenerito.
“Ma guardali che carini! Tu e Stan dovreste essere cosi': ne' troppo sdolcinati ne' troppo...”
“Ti sei accorto che stai paragonando me e Stan a due fattoni?” sibilo' la bionda, arrabbiata.
Jim sbuffo'. “Saranno dei fattoni, ma sono carini!”
E proprio quando la macchina della polizia parti', la porta di casa si apri' alle spalle dei due, che stavano seduti davanti all'ingresso osservando la scena che si presentava davanti a loro, e ne usci' un meticcio fattone.
“Hey-hey-hey-hey! Jimbooo! C'e` la tua fidanzatina al telefonooo...” disse, con una voce scema.
Il sorriso scivolo' via dal viso del ragazzo statunitense.
“Fanculo, dille che non ci sono...!” urlo'.

 

 

 


 

Hyacinth House
FINALMENTE IL NUOVO CAPITOLO! xDD
Non aggiorno da piu' di un mese! Avevo l'ispirazione a pezzi su questa storia. u_u Beh, questo capitolo in realta' doveva occupare tre capitoli. Cioe', ho riassunto tre capitoli in uno, quindi non mi convince piu' di tanto... Pero' ora siamo nel pieno della storia (dopo.. hem.. tredici capitoli. O_O) e vedremo altre entrate in scena e cose cosi'. Le comparse che hanno occupato questi ultimi capitoli ricompariranno e vedrete come. ;D Cioe', non ricompariranno in questa storia... Va bene, non ce la faccio. Ho intenzione di scrivere una fic sui Beatles con quei personaggi, perche' a me stessa piacciono molto. XD Ma dubito che la scrivero' davvero.. cioe', sta nella mia mente ma non so.. Si vedra'.
Chiedo umilmente perdono per la pausa che mi sono presa,
grazie a chi legge e soprattutto a chi recensisce. <3

Zazar90: Beh, purtroppo Kenny l'ho dovuto far scomparire presto! t__t Pero' chissa', forse scrivo quella storia di cui ho parlato prima cosi' ricompare e si capira' anche chi e' questo Freddie. xD Lindsay non poteva non essere attirata dalla sigaretta sospetta di Herbie il maggiolino, ghgh. *-* Gia', fossi in Penn starei in guardia... chissa', un giorno Stan la tradisce col gatto. – ommioddio!! O.O Grazie sorella Jones! Spero che il capitolo ti sia piaciuto. :)

Marty_youchy: Essi'. xD Poi vedremo un'altra cosa ironica su questo fronte, anche se non so se farlo o no.. Perche' c'e` sempre la sorellina sospetta di Mark, e... Basta. *fischietta* Sull'inciuccio George/Penny niente in questo capitolo ma.. chissa'. Eeeeh. - basta. XD Sono contenta di aver reso bene Johnny. ;D Grazie e spero che anche questo capitolo non faccia troppo schifo! *___*

Clafi: Ecco, visto che hai Paul, trattamelo bene! U_U XD Secondo me dev'essere uno sballo trovarsi un veterano della Seconda Guerra Mondiale (o della guerra del Vietnam?), due hippies scassati e un uomo mezzo svenuto in casa. O_O – so di non essere normale. *A* Beh, Johnny e' sempre il solito.. no? *_* Maccheccarino (bella parola italiana, lo so xD) l'angolo Jim! *-* Cosi' fai contento il mio Jimbo. <3 Grazie e spero che il capitolo sia di tuo gradimento!! ;D

 

Aaaaand in the eeeeend...
*le lanciano un orologio in faccia*

  
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