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Autore: li_chan85    02/09/2005    6 recensioni
" Tutto ciò che ami ti sarà portato via " "Cosa vuoi dire con questo? " " Lo scoprirai..." A CAUSA DI IMPEGNI PERSONALI NON SO QUANDO POTRO' AGGIORNARE NUOVAMENTE QUESTA FANFICTION. CHIEDO SCUSA A TUTTI COLORO CHE LA SEGUONO.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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MORRA CINESE

MORRA CINESE

Tutto ciò che ami ti sarà portato via

 

Capitolo II

Quella che stava per cominciare sarebbe stata una giornata molto lunga. Akane si  era svegliata prima dell'alba per prepararsi. Il giorno prima era riuscita a estorcere, ovviamente sborsando alcune migliaia di Yen, a sua sorella Nabiki le indicazioni per raggiungere il posto dove tanti anni prima si era svolto il pic-nic. Il posto dove Akane avrebbe potuto trovare l'albero del suo sogno, l'acero rosso. Il posto che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Solo che ancora non lo sapeva.

La ragazza aveva per il momento accantonato il proposito di farsi dire la verità da suo padre. Soun era stato irremovibile, non aveva voluto sentire ragioni. Probabilmente mentre Akane lo interrogava aveva invidiato la maledizione dell'amico. Sarebbe stato molto più comodo trasformarsi in panda e, in quel modo, precludersi la possibilità di parlare. Ciò nonostante era riuscito a resistere e si era convinto in cuor suo che la figlia avesse deciso finalmente di lasciare perdere tutta quella storia. Si sarebbe presto accorto di aver commesso un gravissimo errore.

Faceva piuttosto freddo quella mattina e il cielo preannunciava di piangere tutte le sue lacrime, così Akane optò per dei vestiti abbastanza pesanti, pantaloni lunghi e un maglione. Partì quando ancora il giorno non era nato del tutto e nessuno, nemmeno Ranma, se ne accorse. La ragazza aveva deciso di non lasciare nessun messaggio, temendo che poi sarebbero andati a fermarla.

Impiegò circa venti minuti di treno per arrivare al sito indicatole dalla sorella maggiore e, non senza qualche difficoltà, riuscì infine a raggiungere il punto esatto.

Stava camminando da circa quaranta minuti quando una vermiglia foglia le svolazzò davanti. Akane ebbe un sussulto: era vicina!

Infatti poco dopo cominciò a vedere in lontananza uno scintillio. ' E' il lago ', pensò.

La sua previsione si rivelò esatta, dopo poco le si stagliò davanti in tutta la sua bellezza quel posto da fiaba. Nonostante il tempo non fosse dei migliori, quel luogo pareva un angolo di paradiso. L' acqua del lago era insolitamente limpida e trasparente e un 'immenso albero dal rosso fogliame si rispecchiava in esso, creando stupendi riflessi color del fuoco.

Akane rimase per alcuni attimi imbambolata di fronte a un simile spettacolo, questo almeno finché non sentì la voce.

" Finalmente Tendo, ti stavo aspettando"

La ragazza trasalì. Chi aveva parlato? Era una voce profonda, che sembrava provenire da ogni parte e, al contempo, da nessuna in particolare. Era una voce che non aveva età, ma che risuonava saggia e piena di conoscenza. Imponeva il rispetto. Ma Akane era troppo spaventata.

" Chi diavolo ha parlato? E come fai a conoscere il mio nome? Vieni fuori, chiunque tu sia! "

Dicendo queste parole cominciò a guardare un po' un tutte le direzioni, mettendosi istintivamente in una posizione di difesa. Come dal nulla apparve all'improvviso un vecchio. Akane non poteva credere ai suoi occhi.

" Ma non è possibile! Lei non può essere lo stesso vecchio che incontrammo tanti anni fa! Ora dovrebbe essere... molto più anziano! "

Non era cambiato per niente, nonostante ricordato solo tramite il sogno il viso del vecchio era inspiegabilmente impresso a fuoco, in ogni suo minimo particolare, nella mente di Akane. Ma erano passati più di dieci anni, come poteva non essere cambiato nemmeno di una virgola?

" Dovresti sapere che i demoni invecchiano molto più lentamente dei comuni esseri umani. "

Questa volta la voce arrivava direttamente dall'anziano signore. Guardava fisso negli occhi Akane, che così poté notare un particolare che fino a quel momento le era sfuggito: le iridi del vecchio avevano la stessa sfumatura delle foglie dell'acero. Incredula e terrorizzata Akane non riusciva più a distogliere lo sguardo da quegli occhi, quando il vecchio riprese a parlare:

" Ma tu non sei Soun Tendo. Eppure percepisco lo stesso tipo di energia uscire dal tuo corpo, come dal suo, sei per caso una delle sue figlie? "

Akane non fu in grado di rispondere subito. La lingua le si era incollata al palato. Deglutì, prese un respiro profondo e, impedendosi di tremare come una foglia, aprì finalmente bocca.

" Sì, io sono Akane Tendo, la più giovane delle figlie di Soun Tendo, ma vorrei che mi spiegasse per quale motivo si aspettava di vedere mio padre. "

Il vecchio la guardò divertito.

" Hai davvero del fegato ragazzina per rivolgerti in questo modo ad un demone che vive da migliaia di anni, ma questo è uno degli aspetti che più apprezzo in un essere umano. In ogni caso, per poter rispondere alla tua legittima domanda, temo di doverti raccontare una storia un po' lunga che a tratti sarà molto dolorosa per te. Sei disposta ad ascoltarla? "

Akane aveva finalmente recuperato una parte della sua naturale grinta:

" Non credo di avere alternative, quindi racconta pure, sono pronta. "

" D'accordo. Il fatto che tu sia giunta fino a qui sta a significare che ricordi la prima volta che sei stata in questo posto, e probabilmente anche la storia legata a questo albero e, come avrai ormai capito, al demone che dovrebbe esservi imprigionato all'interno, io. "

Sì, Akane era già arrivata a quella conclusione, così annuì senza dire nulla, in modo che il vecchio continuasse.

" Bene, noto con piacere che sei più sveglia di tuo padre, sarà molto più divertente avere a che fare con te... Ma non divaghiamo. Ti stavo dicendo che tutto ebbe inizio proprio il giorno del vostro pic-nic. Dopo aver ascoltato la mia storia tuo padre decise di sfidarmi. L'idea di poter esprimere un desiderio in caso di vittoria lo allettava molto, povero stolto! Aspettò che tu, tua madre e le tue sorelle vi addormentaste per il sonnellino pomeridiano, poi si piazzò esattamente di fronte al mio albero e lanciò la sua sfida. Ovviamente vinsi io. Ora, devi sapere che ogni volta che io vinco tolgo un qualcosa di caro al mio sfidante, partendo dalle cose meno importanti e arrivando a quelle per cui si sarebbe disposti a perdere la vita. Cominci a comprendere quello che successe? Giocammo una decina di volte, durante un intero mese, ovviamente alla morra cinese, e le perse tutte. Cominciai con fargli perdere alcuni allievi della sua palestra, poi tutti i risparmi di una vita, un amico a cui era molto legato e cose di questo genere, per poi giungere a una delle cose più care che avesse mai avuto... "

Akane cominciò a tremare da capo a piedi. Un'improvvisa e terribile consapevolezza l'invase. Riuscì solo a sussurrare:

" Mia madre... sei stato tu... "

" No, è stata solo colpa di tuo padre. E' vero, io l'ho provocato, vi ho raccontato la mia storia perché speravo che qualcuno si decidesse finalmente a giocare con me, mi stavo annoiando. Tuo padre ha deciso di sfidarmi, è stata una sua scelta. "

Calde lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di Akane. Non poteva impedir loro di scendere. Il demone aveva ragione, era doloroso per lei ascoltare quelle parole. Molto più doloroso di quanto avesse potuto immaginare. Ma il vecchio, incurante, continuò la sua storia.

" Dopo la perdita di sua moglie, tua madre, Soun tornò da me dicendomi che era troppo provato per continuare la nostra sfida, nonostante sapesse che non avrebbe potuto rinunciarvi fino a che non avesse vinto una partita. Contrariamente al mio solito però decisi di fare un'eccezione. Gli diedi una specie di proroga: gli avrei lasciato tutto il tempo di cui necessitava per riprendersi, anche anni se ne avesse avuto bisogno, con la promessa che sarebbe tornato a continuare la sfida. Lui accettò. Circa un anno fa decisi che era passato già abbastanza tempo, e osservandolo capii che si era ripreso più che bene, così cominciai a mandargli dei segnali, come quelli che sono arrivati a te, per far sì che mantenesse la sua promessa. Li ha sempre ignorati. Così, stanco di aspettare, decisi di mandare alla figlia che più di tutte aveva ereditato la passione per le sfide e le battaglie, tu, quegli stessi segnali che lui aveva tanto sfacciatamente fatto finta di non riconoscere. "

Il demone si interruppe. Akane sapeva già quale sarebbe stata la sua prossima frase.

La voce del vecchio divenne più profonda e minacciosa.

" E ora che tu sei finalmente arrivata, la sfida ricomincia. Che tu lo voglia o no.  Questa volta non mi lascerò imbrogliare, se rifiuterai tutto ciò che ami ti sarà portato via. Tutto in un'unica volta, senza possibilità di riscatto. "

Un brivido di puro terrore percorse Akane. Ma era pronta alla sfida. Doveva vincere.

 

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Non avete idea di quanta fatica io abbia fatto per scrivere questo capitolo. Non c'ho dormito per quattro notti e a dire il vero non sono ancora del tutto soddisfatta...ma la storia deve continuare e questo è il meglio che potevo fare, mi dispiace!

Ringrazio tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo, nell'ordine: Lore, Mary_chan, Tiger eyes, Nemesis, ChiuEs, Quistis5, Breed 107 e forevergiulia!

Grazie, senza di voi non saprei come andare avanti!

Ed ora prego, commentate pure, aspetto critiche feroci!

Ciau^^!

 

  
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