Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Akrois    31/05/2010    3 recensioni
– Tu sei come me.- dice Francia osservandola con aria circospetta. È una donna e persino minuta, ma è comunque una nuova nazione spuntata dal nulla durante una guerra e questo significa che può portare solo guai – Non ancora.- dice lei sistemandosi il cappello – Sto aspettando di diventarlo.
- Cosa vuol dire?
- In questo momento lui- dice poggiandosi le mani in grembo – mi sta creando.
Francia si siede mugolando di dolore – Come?
- Disegna confini, elegge ministri, crea una bandiera. Inculca nella testa della gente che io esisto. Così io esisterò. E diventerò quello che sei tu.
[Oc!Regime di Vichy-État français (Bérénice Bellefleur)]
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Autore: Akrois
- Titolo: Valzer Parigino [festeggiando la sua nascita]

- Personaggi:

- Genere: Malinconico, Slice of Life.
- Rating: Giallo. Io metto sempre giallo. Ù.ù
- Avvertimenti: one-short

- Conteggio parole: 904
- Note:
Bérénice *-* la amo, si nota?♥

Ecco un piccolo excursus sulla sua nascita e sul suo primo incontro con Francia. Anche se ho il terrore di averla portata OOC. Cioè, portare ad OOC i propri OC è brutto ò.o posso scusare qualunque incongruenza caratteriale riscontrabile con “ma belle sœur” con il fatto che qui Bérénice è appena “nata” (nota: ho un fandom personale in cui l’aspetto della nazione è dovuto alla condizione politica –conquistata, colonia ecc- e anche alla dimensione. La Francia di Vichy occupava metà della Francia attuale e aveva un governo autonomo –sebbene mosso dal Reich-. Di conseguenza non fatico affatto ad immaginarla come una nazione nata già “adulta”) mentre in “ma belle sœur” è già “adulta” ed ha sviluppato una personalità più accentuata.

Il ragazzo moro ed il ragazzino sono ovviamente Natal (Spagna Franchista) e Salò (RSI), che nella mia mente fanno famigliola con la bella Bérénice. Ah, Germania guarda Pétain.

La lettura è consigliata con un accompagnamento musicale. YouTube - La Valse d'Amelie (Orchestre)

Se avete tempo e voglia provate anche questa versione Amelie con la fisarmonica, personalmente la trovo commovente ♥♥

 

 

 

 

 

C’è qualcuno che canta, da qualche parte. Riesce a sentire quella voce alta e cristallina che canta una canzone in un latino maccheronico. Si guarda attorno, cammina barcollando e si poggia ad una parete. Che buffo, non sperava di sentire canzoni quel giorno. Non canzoni che non fossero gli inni della Wermacht.

Segue il canto col sorriso sulle labbra. Un sorriso tremulo di gioia quello sul suo viso, di speranza. La speranza di vedere un viso amico, una persona felice in quella Parigi ormai ridotta ad un cimitero.

Ma magari se l’era meritata, quella Parigi. Se l’era meritata spargendo merda su tutti i giornali, blaterando a destra e a manca di come si doveva trattare la Germania. O magari se l’era meritata con quella sua insulsa politica del lassez-faire.

C’è una ragazza seduta su una panchina. Tiene un libro aperto sulle ginocchia e canta tranquilla, il viso candido rivolto al cielo, un venticello dispettoso le muove i capelli biondi e il nastro blu sul cappello.

Si blocca e la guarda a lungo. – Tu- sussurra con voce tremolante – Tu.

Lei si volta, sorride gentile con quelle labbra come rose rosse – Bonjour, France. Come stai?- domanda tranquilla, richiudendo il libro. – Tu non sei- balbetta avvicinandosi a lei – tu non sei umana.

Lei annuisce, muovendosi sulla panchina e poggiando la mano sulla parte libera, invitandolo a sedersi – Tu sei come me.- dice Francia osservandola con aria circospetta. È una donna e persino minuta, ma è comunque una nuova nazione spuntata dal nulla durante una guerra e questo significa che può portare solo guai – Non ancora.- dice lei sistemandosi il cappello – Sto aspettando di diventarlo.

- Cosa vuol dire?

- In questo momento lui- dice poggiandosi le mani in grembo – mi sta creando.

Francia si siede mugolando di dolore – Come?

- Disegna confini, elegge ministri, crea una bandiera. Inculca nella testa della gente che io esisto. Così io esisterò. E diventerò quello che sei tu.

- Capisco. – la osserva attentamente, notando i ricci biondi stretti in una crocchia, il lembo di pelle bianca fra la camicetta e i guanti color avorio. Sembra evanescente in quel momento – Stai bene, France?

- Non tanto. Ma sopravvivrò. Sono sopravvissuto a dolori peggiori. – gli somiglia, gli somiglia tanto. Stesso viso delicato, stessi capelli color miele, stessa voce gentile. – Posso comprendere.- però ha gli occhi diversi dai suoi, sono più freddi, più azzurri, più simili – Quanto dolore lui possa averti arrecato. – a quelli di Germania.

Scatta da un lato, fissandola atterrito. Lei sorride ancora – Hai capito chi sono?

- Tu sei me.- dice Francia indicandola (lo sa che è maleducazione, ma non può impedirsi quel gesto tremolante del dito) – Quasi.- risponde lei – Sono te, ma diversa da te. Ho il tuo stesso sangue, ma allo stesso tempo è diverso. Capisci?

Francia annuisce. Quella ragazza accanto a lui gli somiglia perché in un certo senso è lui. È nata dalla sua terra e dalla penna di Germania. Ecco, una sola firma e voilà ecco a voi una nuova magnifica nazione, pronta a cacciare a pedate quella vecchia. – Capisco.

Lei si alza, il nastro bianco che le chiude le scarpe svolazza al vento. Si sistema il fiocco bianco al collo e sorride voltandosi verso di lui – Sai ballare?

- Cosa?

- Il valzer.

- Vuoi ballare?- domanda stupito, osservando la mano tesa verso di lui – Non è così che si festeggia?- chiede lei incuriosita – Di solito si balla, no?

Francia si alza con un sorriso – Cosa vuoi festeggiare?

- La mia nascita.- dice lei. Lui le prende una mano, poggiando l’altra sul fianco sottile. Sente il suo calore quando l’avvicina e con una fitta al cuore si rende conto che ora lei è vera. Fa un passo avanti, uno indietro, balla con le mani che tremano – Non ti preoccupare.- sussurra lei poggiando il viso sulla sua spalla – Ora penserò io alla guerra. – Francia sente una lacrima scivolare lungo la guancia

- Ora penserò io a tutto.-

Le scivola fra le mani, cadendo a terra. Germania poggia la penna sulla scrivania e guarda l’uomo davanti a sé. Bérénice guarda Francia e poi le proprie mani.

Volta le spalle alla povera Francia caduta e cammina leggiadra nella luce sfolgorante che la benedice.

 

 

 

 

 

Francia passa una mano sul velluto della poltrona, prende la tazzina di the e se la porta al viso, annusando il sapore del the bianco (anche a lei doveva piacere quel tipo di the) sorseggiandolo poi con calma.

Lascia che lo sguardo si posi sui prati colmi di rose in fiore che si estendono sotto le immense finestre della casa e sorride canticchiando una canzone a labbra strette – Era nata da me.- disse – Eppure non prese il mio cognome. Non lo volle. Come il bambino italiano o il fratello di Spagna. Si scelse un cognome suo.

- E quale prese?- domanda Inghilterra versando il latte nella propria tazza, aggiungendovi poi, quasi religiosamente, l’infuso ambrato – Si chiamò Bellefleur.- risponde Francia senza smettere di guardare i fiori – Perché lei era il fiore più bello di tutti. Il fiore rimasto candido nonostante il sangue che la macchiava.

Inghilterra corruga le sopracciglia, guardandolo storto – Questa non la capisco.

- Me lo immaginavo. Dopotutto un bruco non potrà mai capire cosa pensano i fiori.

Sorrise alla finestra, salutando con la mano la ragazza col cappello bianco e le rose rosse in mano che camminava tranquilla, un giovane moro al fianco ed un ragazzino poco lontano. Ed ignorando gli insulti che Inghilterra gli stava regalando.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Akrois