Salve a tutti! E' la prima
volta che mi accingo a scrivere una storia su un cartoon, l'idea mi
è nata rivendendo qualche tempo fa L'incantesimo del lago 2
e, provando una certa simpatia per lo sfortunato mago Clavius, oltre ad
avere una vera fissazione insieme alle mie sorelle per i tanti bizzarri
personaggi di questo film, ho pensato di cambiare il finale partendo
dal presupposto: e se il cattivo fosse riuscito a fuggire dalla
montagna? Ci saranno anche tante altre sorprese che non vi anticipo.
Ringrazio per l'ispirazione le mie sorelle con le quali ho discusso
più volte sui particolari da cambiare che coinvolgono i tre
film.
Sarò felice di leggere i vostri pareri. Alla prossima!
Capitolo 1: Via
Il frastuono era
fastidiosamente
assordante, ogni cosa tremava, e crepe sempre più larghe e
minacciose
spaccavano le pareti e il pavimento della caverna.
Si
alzò di scatto, per quanto il dolore
della caduta e l’età non verdissima glielo
permettessero. Aveva ancora tempo.
Non intendeva
lasciarsi prendere dal
panico; aveva il modo di scappare dalla morte che lo minacciava sotto
forma di
lava bollente. Afferrò una torcia poco prima che cadesse dal
muro e cercò di
spostarsi da lì.
Il calore
aumentava e tutto faceva
prevedere che quel posto stesse per esplodere. Si mise a tastare la
parete su
cui strisciava con la schiena; c’era quasi.
Il tremore
impediva i suoi movimenti, i
postumi di quello spiacevole salto nel vuoto si facevano risentire con
più
insistenza, soprattutto sulle ginocchia.
Ma ormai era
vicino al passaggio. Lo
trovò. Entrò e, alle sue spalle, sentì
cadere delle macerie che chiusero ogni
possibilità di tornare indietro; e allora andò
avanti, raccogliendo le poche,
spossate, forze.
La collera
soprattutto lo rianimava e
muoveva i suoi muscoli verso la salvezza. E la vendetta.
Era stato troppo
impulsivo o forse solo
sfortunato. Dopo tanti anni di ricerche le arti proibite erano andate
distrutte
in brevi disgraziati istanti. E per colpa di chi? Di un giovane
principe,
sciocco, idealista e ficcanaso. Ma almeno anche lui aveva avuto la sua
dose di
sfiga: la sua amata principessa sarebbe rimasta un nobile ma animalesco
cigno
per il resto della sua regale vita.
Con questi
pensieri il perfido mago
Clavius continuava sveltamente a camminare all’interno dello
stretto cunicolo
che aveva scavato tempo prima nel suo remoto rifugio come via
d’uscita
secondaria. Lo conosceva soltanto lui, non lo aveva mai mostrato
neanche a
quell’idiota che aveva arruolato come aiutante.
A proposito
… Chissà che fine aveva fatto?
Mah, meglio perderlo che trovarlo un demente del genere.
Le gambe non ne
volevano sapere più di
muoversi, gli mancava l’aria. Possibile che fosse
così lungo quel corridoio?
Per questo negli ultimi tempi aveva preferito usare il pallone con
l’aria
calda.
Mancavano ormai
pochi metri all’uscita, si
sarebbe dovuto ritrovare direttamente nel bosco. Però quel
continuo borbottare
del vulcano stava iniziando ad innervosirlo non poco.
Calma! Doveva
stare calmo!
Già
intravedeva un po’ di luce. Provò ad
accelerare il passo, ma si affaticava ed era costretto a fermarsi.
Ancora qualche
metro.
Tremava tutto.
Un ultimo sforzo.
La luce era
sempre più chiara.
Era stremato.
Ma quel principe!
Morire per mano sua? Non
era questa la fine che si era immaginato per sé.
Qualche folata di
vento penetrava tra le
fronde che nascondevano l’ingresso. Ritrovò
l’energia per raggiungerlo con più
velocità. Gettò per terra la torcia e si
slanciò sull’apertura prima di restare
sepolto nella montagna.
Era fuori! Ma
ancora non del tutto al
sicuro. Un fumo nero e densissimo fuoriusciva dal cratere in eruzione.
Doveva correre
via.