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Autore: Daphne_Descends    03/06/2010    4 recensioni
Trovarsi all'improvviso in un mondo verdeggiante e sconosciuto è un'esperienza che Melissa Trenton non augurerebbe nemmeno al suo peggior nemico.
Eppure è quello che le succede, senza alcuna possibilità di tornare a casa sua.
Ma il regno di Bradford non è poi così male e la nuova vita che le si apre davanti finisce per piacerle davvero tanto. Se non fosse per un piccolo e scorbutico particolare di nome William e uno stupidissimo e assurdo Galateo.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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A new life?

 
 
I bersagli venivano tempestati di frecce, provocando un rumore secco e costante.
Melissa osservava tutto con attenzione e un’incredibile voglia di afferrare un arco e tirare.
Era da un paio di settimane, il tempo che aveva già passato in quel mondo, che non tirava con l’arco e le mancava.
«Vuoi provare, vero?» Selene la riscosse dai suoi pensieri. Erano sedute su una panca in pietra al limitare del campo di allenamento.
Melissa annuì, senza staccare gli occhi dagli arcieri che si allenavano «Mi piacerebbe, ma non credo di poterlo fare».
Selene le sorrise «Perché no?» senza aggiungere altro si alzò e si diresse verso un uomo che stava supervisionando l’esercitazione. Lui fece un leggero inchino e l’ascoltò attentamente, poi annuì. Allora Selene le fece segno di avvicinarsi.
«Melissa, lascia che ti presenti Sir Peter, comandante dell’unità degli arcieri».
L’uomo si inchinò cortesemente «E’ un piacere conoscervi, Lady Melissa. Ho sentito parlare molto di voi, in quest’ultimo periodo».
Melissa sorrise nervosamente. Doveva ancora abituarsi a venire trattata con tutto quel rispetto. Lady Melissa, poi.
«Il piacere è mio, Sir Peter» ricambiò il saluto, lanciando un’occhiata di sfuggita a Selene, che sorrise e annuì leggermente. Almeno ci stava facendo l’abitudine.
«Lady Selene mi ha riferito che avete voglia di tirare con l’arco. Sarebbe un grande piacere soddisfare la vostra richiesta».
La bionda si morse un labbro, fissando il volto cordiale dell’uomo «Non è un disturbo per voi?»
«Assolutamente no» la rassicurò lui.
«Bene, allora!» contenta come non era da diverso tempo, fece un gran sorriso, guardando riconoscente l’amica.
Sir Peter mandò un ragazzino a recuperare un arco e alcune frecce e ben presto Melissa si ritrovò a diversi metri di distanza dal bersaglio, nel bel mezzo del campo di allenamento.
Accanto a lei, molti soldati si stavano esercitando, ma lei non ci prestò attenzione; il suo sguardo era fisso sull’arma. Ne saggiò il corpo e la corda: si fletteva abbastanza bene e non era pesante.
Prese una freccia e la studiò. Era da tempo che non tirava con frecce di legno, di solito usava quelle più professionali, d’alluminio o carbonio; anche l’arco era molto semplice.
Incoccò la freccia e tese la corda, prendendo la mira: non c’era vento, quindi sarebbe stato più facile e il bersaglio non era molto lontano.
Scoccò e il dardo colpì la parte superiore dell’oggetto posto a metri di distanza.

Non male come primo tiro.
Sorrise tra sé, dimenticando tutto quello che la circondava, e non pensò più a nient’altro che non fosse tirare con l’arco.
 

 

«Melissa non è il caso di smettere per oggi?»
La voce di Selene la riscosse e la fece voltare verso di lei, lasciando perdere il centro perfetto che aveva appena realizzato.
E solo allora si accorse di aver dato spettacolo. Non solo a tutti i soldati presenti, ma anche a Christopher e William, arrivati chissà quando.
Arrossì intensamente e abbassò l’arco, imbarazzata.
«Complimenti, Lady Melissa» si congratulò Sir Peter, con un’aria leggermente esaltata «Non avrei mai pensato che foste così abile. Sarebbe un onore avervi ai nostri allenamenti quotidiani».
Melissa si avvicinò al gruppo, evitando gli sguardi sorpresi e ammirati degli arcieri «Vi ringrazio, mi piacerebbe molto averne la possibilità».
Lui annuì e, riscotendosi, lanciò un’occhiataccia agli uomini che avevano interrotto le esercitazioni. Quelli corsero ai loro posti e una pioggia di frecce ricominciò a tempestare i bersagli.
«Non avevi detto di essere così brava!» disse Christopher, piacevolmente stupito.
La bionda sorrise imbarazzata, mentre Selene esclamò «Io lo sapevo! Ha vinto il torneo di tiro con l’arco di Denver» continuò con aria saputa «Ovunque sia questo posto» aggiunse poi, come un ripensamento.
William si limitò a fissarla, come sempre, facendola tremare intimamente. Come sempre.
Erano due settimane che viveva lì, eppure ancora non riusciva a guardarlo troppo a lungo negli occhi; la metteva sempre in soggezione, lui e la sua dannata, bellissima voce. E, come se non bastasse, il suo sguardo era troppo profondo: la stordiva e non poteva farci niente. I suoi occhi ambrati erano decisamente magnifici. Se solo fosse stato più cordiale. Se fosse stato più gentile e aperto nei suoi confronti, le sarebbe anche potuto piacere. Come amico, ovvio.
«Se ti piace tirare» cominciò lui, attirando la sua attenzione «dovresti farti costruire un arco dall’artigiano».
Melissa distolse lo sguardo «Sì, penso che lo farò» mormorò, cercando di mascherare l’imbarazzo.
«Christopher» esclamò Selene all’improvviso «mi accompagneresti da Sir Thomas? Devo discutere con lui di una certa questione di orari».
Il biondo le sorrise «Con piacere, Milady» le porse un braccio, scherzoso, e la ragazza lo prese senza esitare. Salutando elegantemente, si incamminarono verso il palazzo, lasciando indietro gli altri due.
Melissa si morse un labbro, maledicendo mentalmente la presunta amica. L’aveva lasciata da sola con William! E ci avrebbe scommesso la sua collezione di cd country che l’aveva fatto apposta.
 
Li guardò camminare vicini: facendoci caso, erano spesso insieme e, nonostante le raccomandazioni di Selene sui comportamenti da acquisire in quel mondo, loro due stavano sempre molto vicini; Christopher le toccava il braccio scoperto senza problemi e si lanciavano sempre degli sguardi accesi.
«Che rapporto c’è tra Selene e Christopher?» chiese curiosa, prima di riuscire a trattenersi.
William tacque per un attimo, per poi rispondere «Sono promessi sposi».
«Cosa?!» Si aspettava di tutto, ma non quello. Promessi sposi? «Nel senso che si sposeranno?!» chiese, fissando gli occhi verdi spalancati in quelli di lui, per una volta troppo distratta per preoccuparsi di non guardarlo in faccia.
William fece una smorfia «Non vedo altri sensi possibili» rispose ironico.
Lei boccheggiò ancora per qualche istante «Wow» sussurrò «Quand’è che si sposano?»
«Quando Selene raggiungerà i vent’anni. E’ una delle clausole».
«Ci sono delle clausole?»
Con un sospiro e un’occhiata veloce, iniziò a spiegarle «Generalmente, tra persone della nostra condizione, si pongono sempre delle clausole di matrimonio. Spesso è tutta una questione di interessi, come puoi ben immaginare. E’ perfettamente normale per noi. Ora Selene ha diciotto anni e Christopher ventidue, devono aspettare ancora due anni».
«E non fanno niente di quello che fanno di solito le coppie?» chiese incuriosita. I rapporti di quel mondo erano strani e voleva saperne di più. Considerando che William sembrava essere abbastanza di buonumore, perché non approfittarne?
Lui la squadrò, alzando un sopracciglio «Del genere?»
Melissa si sentì arrossire. Perché non poteva stare zitta?
«T-tipo, ehm… baci o cose del genere…» si morse di nuovo il labbro, sperando che la terra la inghiottisse.
Ma non lo fece e William ghignò «Questi dovrebbero essere affari loro» rispose divertito.
Lei puntò lo sguardo sul giardino, cercando di calmare i battiti accelerati del suo cuore.
«Nel tuo mondo» cominciò di nuovo il ragazzo, dopo un attimo di silenzio «Come sono le relazioni tra le persone? Selene ha detto che sembra tutto molto… sconveniente».
Melissa ridacchiò e strinse l’arco che aveva ancora tra le mani «Oh, beh, è totalmente diverso» iniziò divertita, conquistando senza accorgersene tutta la sua attenzione «Innanzitutto le ragazze si vestono e si pettinano come vogliono, non si fanno problemi ad andare in giro con le gambe e la pancia scoperte. Toccarsi è normale, anche tra estranei. Pensa, quando conosci una persona per la prima volta le stringi la mano; gli amici si abbracciano senza problemi. Alcuni cambiano ragazzi e ragazze ogni settimana; niente matrimoni combinati, se vuoi trovarti qualcuno lo puoi fare in un battito di ciglia. Tipo, vai in discoteca e ti ubriachi, poi, nell’euforia del momento, balli attaccato a qualcuno, lo baci e al culmine della serata ti trovi a fare sesso in macchina o in un angolo appartato o in qualsiasi altro posto disponibile dei dintorni. Una volta ne ho beccati due dietro un cespuglio, non è stato per niente piacevole, te lo assicuro» storse il naso, disgustata al ricordo della carne flaccida che si muoveva ritmicamente sotto i suoi occhi stupiti. Da quella notte aveva deciso di non prendere più scorciatoie per tornare a casa.
William la fissava ad occhi spalancati, con un’espressione confusa sul volto «Temo di non aver capito alcune espressioni».
«Uhm?» gli fece un cenno del capo, invitandolo a parlare.
«Cos’è una discoteca
«Oh, facile!» esclamò Melissa con un sorriso «E’ una sala enorme, dove i giovani vanno a ballare. La musica è molto forte e c’è sempre tanta gente».
«E fare sesso in macchina
La bionda spalancò la bocca, presa alla sprovvista, e arrossì di botto. Quello non se l’aspettava. Tutto, ma non quello.
«Beh, la macchina è una specie di carrozza senza cavalli, ma alimentata con un liquido che viene tipo bruciato e fa muovere le ruote. Qualcosa del genere» la prese alla lontana e cercò di spiegare meglio che poté. Lei non sapeva un accidenti di motori!
William si scompigliò distrattamente le ciocche di capelli mori che gli ricadevano sulla fronte, con aria concentrata «Capisco» borbottò tra sé, poi posò lo sguardo su di lei e chiese «E fare sesso
Se possibile, Melissa diventò ancora più rossa «Ehm, e-ecco… come dire… è…» cosa poteva dire per renderlo più chiaro e meno imbarazzante possibile? «Come… c-consumare un matrimonio» sputò fuori tutto d’un fiato, sperando che capisse al primo colpo.
I suoi occhi ambrati si spalancarono in un lampo di comprensione «Oh» soffiò fuori «Lo chiamate così?»
Melissa annuì «O f-fare l’amore» aggiunse, prima di riuscire a trattenersi «Ma sai, amore è quando ci sono sentimenti particolari».
Lui annuì pensieroso, la fissò e ghignò «E’ piuttosto strano il tuo mondo. C’è molta gente che fa… sesso fuori dal matrimonio?»
La ragazza si strinse nelle spalle «Parecchia».
William annuì e sembrò volerle chiedere qualcos’altro, ma richiuse la bocca e stettero in silenzio.
«Qui, invece?» domandò Melissa, ancora imbarazzata «Si fa?»
Lui alzò un sopracciglio divertito «Si fa cosa?»
La bionda si imbronciò «Lo sai» borbottò.
William accennò una risata e rispose «Qui devi aspettare il matrimonio, anche se sono quasi sicuro che in pochi lo fanno. Ma non si può essere sicuri di niente, sono affari privati. Certo che se una donna rimane incinta bisogna rimediare e provvedere al più presto con un matrimonio riparatore. Ma le famiglie sono molto riservate su questo argomento» la guardò per un attimo e, accennando un ghigno, le chiese «Sai perché le donne hanno sempre i capelli legati in pubblico?»
Curiosa, Melissa scosse la testa.
«E’ opinione comune credere che i capelli sciolti siano riservati ai momenti di intimità tra marito e moglie. Per questo un uomo può vedere e toccare i capelli slegati solo della propria moglie».
«Che cacchiata!» esclamò Melissa, a bocca spalancata «Certo che questo mondo è davvero assurdo!»
William scrollò le spalle «E’ il nostro Galateo».
«Ah sì?» chiese lei ironica «E cosa si è fumato quello che l’ha scritto?»
Il ragazzo le lanciò un’occhiata divertita e scoppiò a ridere.
Melissa lo guardò stupita e incantata. La sua risata era splendida e faceva brillare i suoi occhi ambrati di un riflesso dorato.
Se non si fosse innamorata di lui in quell’istante, non avrebbe saputo dire quale altro sarebbe stato il momento migliore.
 

 

«Cosa ne pensi?»
Melissa Trenton osservò con un sopracciglio inarcato i due quadrati di tessuto in mano all’amica«Sinceramente mi sembrano uguali».
Selene la guardò per un attimo, poi sorrise «Credo che prenderò questo!»
Mentre la castana contrattava con il venditore, Melissa si guardò attorno: il mercato di Harland era gremito di gente che chiacchierava, ma le voci dei mercanti riuscivano a raggiungere perfettamente le sue orecchie. I rumori erano totalmente diversi da quelli cittadini, ma non li avrebbe cambiati per nulla al mondo. A parte tornare a casa sua, ovvio.
«Bene» disse Selene, una volta pagata la stoffa per il nuovo vestito «direi che possiamo tornare indietro. A meno che tu non voglia comprare qualcos’altro».
Melissa scosse la testa, stringendo al petto l’arco nuovo di zecca, che aveva ritirato quella mattina dall’artigiano. Era bello flessibile e leggero e non vedeva l’ora di provarlo.
Selene capì al volo «Va bene, torniamo pure. Avrai voglia di fare qualche tiro, immagino».
 
Si incamminarono verso il palazzo, fermandosi spesso per salutare e parlare con gli abitanti del borgo. Era strano il rapporto che c’era tra i diversi strati della popolazione: Melissa aveva sempre creduto che nei paesi medievali, e Harland sembrava proprio uno di quelli, si dovesse mantenere un certo distacco fra i ceti più nobili e il gradino più basso della piramide sociale. Eppure in quel mondo era tutto diverso: aveva visto più volte Selene, Christopher e addirittura William fermarsi ad ascoltare i problemi che i cittadini esponevano loro. Ed era bello, una cosa che trovava molto moderna.
L’unico problema era che iniziavano a fermare anche lei.
Aveva ragione Selene: erano tutti molto curiosi e le domande non si sprecavano. Si era ritrovata a mentire più in quelle ultime settimane che in tutti i suoi diciannove anni di vita.
 
«Gli arcieri saranno contenti di averti all’addestramento» disse Selene all’improvviso.
Melissa scrollò le spalle «Non è certo la prima volta».
L’altra sorrise «Sì, ma ho notato che quando ci sei tu al campo, il loro rendimento è maggiore» osservò, facendo imbarazzare l’amica.
«Non è vero!»
«Sembrano interessarsi di più alle tecniche del tiro» continuò imperterrita Selene «Oppure vogliono soltanto che tu stia loro vicino».
«Mi chiedono una mano e io gliela do volentieri, tutto qui!» esclamò Melissa «Anche a Yellowsbourg davo una mano all’istruttore».
«Ma io sono contenta che tu aiuti Sir Peter, sul serio» disse Selene «Credo che gli arcieri possano migliorare moltissimo, soltanto che…» esitò un attimo e si guardò attorno, mentre passavano il ponte levatoio «Vedi, il problema è che ti avvicini troppo a loro. Lo so che non sei abituata a tenere tutta questa distanza, ma qualche malalingua potrebbe tacciarti come… strana, o peggio. Lo dico per te» la fissò con uno sguardo limpido e aperto, lievemente preoccupata.
Melissa boccheggiò per un istante «Troppo vicina? Mi metto soltanto alle loro spalle e li aiuto a sistemare la mira. Non c’è niente di… sconveniente!»
«Per te no, ma per qualcun altro sì».
Melissa sbuffò «Va bene, va bene. Cercherò di restare al mio posto!»
In risposta, Selene le fece un gran sorriso.
 
Si avviarono al campo, dove trovarono un gran numero di soldati in pieno allenamento e un piccolo duello amichevole tra William e Christopher.
«Ma non si stancano mai?» chiese Melissa, roteando gli occhi. Erano terribilmente bravi, certo, ma il risultato era sempre lo stesso.
Selene sorrise, avvicinandosi per guardare meglio «Sono anni che si allenano insieme».
Quasi nessuno si era fermato per osservarli, tanto erano abituati; William parò un fendente e avanzò per tentare un affondo, che Christopher scansò all’ultimo. Si allontanarono per riprendere fiato; a giudicare dal loro aspetto scarmigliato dovevano essere in ballo da diverso tempo.
«Sei migliorato» si complimentò William, un po’ affaticato.
Christopher fece un sorriso «Grazie» ansimò «Ma non credo di resistere più di così».
«Ti arrendi?»
In risposta, il biondo ripose la spada e si asciugò il sudore.
William lo imitò e si stiracchiò, notando solo in quel momento le due ragazze.
Le salutò con un cenno, che attirò l’attenzione di Christopher, facendolo voltare. Sul suo volto comparve  un sorriso luminoso e a grandi passi si diresse verso di loro.
«Signore» si inchinò scherzosamente «è sempre un piacere ammirare la vostra bellezza».
Il volto di Selene sembrò risplendere più del solito «Sempre molto galante, signore».
Melissa roteò gli occhi, evitando il loro scambio di sguardi. Nell’ultimo periodo erano diventati più attaccati e non riusciva davvero a sopportare l’aria zuccherosa che li circondava.
E non era di certo l’unica, pensò, mentre i suoi occhi si posarono per caso su William, che si stava avvicinando, mentre scambiava qualche parola con Sir Peter.
Si vedeva chiaramente quanto fosse stanco: camminava lentamente, a passi pesanti e le spalle leggermente abbassate; il braccio destro penzolava lungo il fianco, con la mano sinistra si passò la fronte, scompigliando inavvertitamente alcune ciocche scure; gli occhi ambrati, appena velati, erano fissi sull’uomo che gli stava parlando e ogni tanto annuiva concentrato.
Rimase a fissarlo, senza accorgersi del tempo che passava, finché Sir Peter non si rivolse a lei, riscotendola dal torpore in cui era caduta.
«Vi allenate con noi anche oggi, Lady Melissa?»
Esitò un istante, cercando di ricollegarsi con la realtà esterna, che non riguardasse William «Sì, ho ritirato il nuovo arco poco fa. Ho giusto bisogno di provarlo».
«Il nostro campo è a vostra disposizione» si mosse appena, indeciso se continuare o meno «Non vorrei risultare inopportuno, ma sembra che i miei ragazzi siano più attivi in vostra presenza. Pare che siate divenuta una sorta di modello per tutti loro».
Melissa arrossì imbarazzata e mugugnò un ringraziamento.
«Dovresti sentirti onorata» si intromise Selene «E’ difficile che un gruppo di soldati ammiri una donna per le sue capacità, invece che per la sua bellezza».
Sir Peter sembrò ancora più a disagio, William alzò un sopracciglio e Christopher mascherò una risata con un colpo di tosse.
Le due ragazze si guardarono perplesse «Ho detto qualcosa che non va?» chiese Selene, spostando lo sguardo fra i tre, imitata da Melissa.
William fu il primo a rispondere «Credi sul serio a quello che hai detto?» domandò scettico «Sarà anche molto brava, ma non è solo per quello che… l’ammirano».
«E per cosa, allora?»
Il ragazzo si rifiutò di proseguire, limitandosi ad incrociare le braccia e lanciare un’occhiata veloce a Melissa.
«Quello che William voleva dire» continuò Christopher con il solito sorriso sulle labbra «era che Melissa viene rispettata in quanto una tra i migliori arcieri che abbiamo avuto la fortuna di ospitare, inoltre è paziente e sempre disponibile ad aiutare chi si trova in difficoltà con qualche tiro. Ma il fatto che sia una ragazza e, se posso permettermi, una ragazza incredibilmente deliziosa è uno dei motivi principali della loro ammirazione. Pare che tutti abbiano perso la testa per Lady Melissa» le strizzò l’occhio divertito, facendola andare a fuoco.
Sir Peter scappò letteralmente via, dicendo che doveva tornare ad occuparsi dell’addestramento.
«Non è possibile!» esclamò Melissa, portandosi le mani a coprire il volto rosso.
Selene sorrise imbarazzata «Evidentemente le mie supposizioni non erano totalmente corrette».
William roteò gli occhi «Non vedo quale sia il problema. Non ti hanno mai mancato di rispetto, la loro ammirazione è puramente platonica».
«Non capisci!» berciò la bionda «Non sarò mai in grado di guardali più in faccia!»
Lui la ignorò «E’ quasi ora della riunione, Chris».
Christopher si fece improvvisamente serio e annuì «Andiamo. Ci vediamo più tardi» entrambi le salutarono e si avviarono verso il palazzo.
Melissa giocherellò con l’arco, ancora imbarazzata, senza staccare gli occhi dalle loro schiene. Selene si morse un labbro preoccupata.
Stava per succedere qualcosa.

 

 

 

 


 
 

N/A: Ok, non chiedetemi il perché o il significato di questo capitolo, perché non penso che lo abbia. La prima parte mi è venuta di getto insieme a quelle precedenti, la seconda con più fatica, decisamente più fatica.
Partendo dal principio: che Melissa sapesse tirare con l’arco lo si era letto dal prologo; lei è davvero molto brava, io avrò lanciato cinque frecce in tutta la mia vita, quindi i dettagli su questo sport sono stati presi da internet. Se c’è qualche appassionato di tiro con l’arco, lo pregherei di non essere troppo duro nel giudizio e di darmi un aiutino. Io ho fatto del mio meglio con le descrizioni.
Secondo punto: tra William e Melissa il rapporto sta iniziando ad ammorbidirsi. Non c’è assolutamente alcun tipo di sentimentalismo tra i due, per il momento, quindi non createvi troppe pare. Mi scuso se il modo in cui Melissa descrive il suo (e nostro) mondo non vi piaccia, ma in fondo si tratta della verità.
Ultima cosa (finalmente, direte voi): l’ultima frase del capitolo è importante. La misura e portata dell’affermazione si scoprirà in seguito (… credo).


E ora passiamo al momento che preferisco! Rispondere alle recensioni! Tra l’altro sono stata davvero contenta di riceverne così tante e spero che continueremo così. Quando vedo che qualcuno mi ha scritto qualcosa per un capitolo di una delle mie storie, faccio quasi i salti di gioia e me le rileggo un sacco di volte, per darmi la carica e continuare a scrivere. Quindi grazie di cuore!
 
GiulyRedRose: Grazie davvero, sicuramente non merito tutti i tuoi complimenti, ma li accetto volentieri! XD Sono contenta che tu riesca a calarti nella storia, perché, da lettrice, è una cosa che adoro e riuscire a renderla mi rende davvero felice! Melissa è una normalissima ragazza del XXI secolo, quindi è ovvio che, potendo scegliere, indosserà qualcosa il più possibile simile a dei jeans. Per quanto riguarda le tue domande: devi tenere a mente che in questo mondo c’è la magia e il fatto che Melissa sia piombata lì dal nulla è, se non normale, abbastanza comprensibile. Per William… non saprei proprio risponderti! Non lo so nemmeno io! Puoi immaginare quello che vuoi, chissà che non salti fuori prima o poi nella storia! XD
 
gerba: Wow! Hyperversum è magnifico e sapere che questa storia lo ricorda mi rende davvero felice! Grazie!
 
camii: Bene! Sono contenta che ti piacciano Melissa e William. Personalmente quest’ultimo lo adoro sta sicura che si aprirà un po’ di più!
 
cussolettapink:  L’epoca non è ben definita, trattandosi di un altro mondo, ma piuttosto è una specie di collage. Direi che potrebbe essere una specie di Medioevo, con dettagli anche di altri secoli, però senza dubbio la base è medievale.

 

Un enorme grazie a chi l’ha aggiunta ai preferiti (camii, GiulyRedRose, Ms Murder e Wonderland__x), alle storie da ricordare (redarcher) e alle seguite (blak_angel, broncino, erato1984, Lucille e Wonderland__x).
 
E, ovviamente, grazie a chi legge!
Alla prossima!

   
 
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