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Autore: amimy    03/06/2010    1 recensioni
“No. Non è vero.” rispose immediatamente Rex, scuotendo la testa. “ Non è vero. Stai mentendo!”
“L’ho vista, Rex. Mi dispiace.” disse Jonathan, guardandolo negli occhi.
“No!”
Dess afferrò Rex per le spalle, tenendolo stretto. “Rex. Rex, calmati.”
Gli occhi di Rex lampeggiarono di disgusto e rabbia verso Jonathan. L’acrobata si sporse in avanti, ma Dess lo fermò con un’occhiataccia.
“Guardami. Rex,guardami. Devi stare calmo, d’accordo? Non vale la pena di fare sciocchezze. Prima ascolta il resto, ok?”
Il Vedente strinse i pugni, fremendo, ma annuì.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota temporale: questo capitolo si svolge quattro giorni dopo l’incontro fra Rex e Madeleine.

 

Capitolo Quinto – The Weight of the Real World

 

When did I start feeling the weight of the world?

When did the world get so cold?

 

“Pensi che io sia un mostro, vero?”

“Perché, Flyboy? Ti trovo migliorato con gli anni. Sei dimagrito?”

Jonathan lanciò a Dess un’occhiata fra l’esausto e il divertito.

“Hai capito benissimo cosa intendo.”

“Be’, se non mi spieghi com’è successo, come faccio a dirtelo? E fino a trenta secondi fa non sapevo nemmeno che fossi stato tu a lasciare lei. Per me poteva benissimo essere il contrario.”

Jonathan dondolò avanti e indietro le gambe, Il parco era ancora affollato a quell’ora, sebbene fossero le undici inoltrate perché Flyboy le aveva proposto di trovarsi lì un po’ prima dell’appuntamento con gli altri per parlare in pace. Dess avrebbe dovuto immaginare che l’argomento principale della serata sarebbe stata Jessica.

“Senti, Flyboy, dopo dieci anni voglio godermi un po’ di tempo con voi in tranquillità, senza sparare giudizi a destra e a manca.”

“Non vuoi sparare giudizi? Tu? Dess, ti senti bene?”

“Molto spiritoso. Senti, la verità è qui tutti si stanno comportando come se non fosse passata neanche una settimana dall’ultima volta che abbiamo combattuto insieme. Ma tu, Jess e Melissa avete smesso di cercare nuovi Midnighter da più di sette anni, ormai, ed è un decennio che noi non ci incontriamo. Non possiamo semplicemente andarcene in giro tutti felici e contenti, la la la, e fare finta che non sia cambiato nulla. Non abbiamo più quindici anni, Jonathan. Io ho un lavoro, anche se orribile, e tu presto piloterai gli aerei chissà dove, e di certo non rimarrai in città a lungo. Rex vive Dio solo sa dove, ma a meno che non rapini banche nel tempo libero deve avere per forza un lavoro da qualche parte anche lui. E Jess… lei sì che ha ancora quindici anni, e ora che vi siete mollati che motivo ha di rimanerci intorno? E, dai, cosa possiamo fare? Lottare ancora tutti insieme, come una volta? Sai benissimo che non sarà possibile, perché le cose sono cambiate, e forse in realtà era così che doveva andare, fin dall’inizio. Ci stiamo già perdendo di vista di nuovo, anche se ci siamo appena riuniti. E ci separeremo, e ve ne andrete tutti, uno alla volta. Perché è sempre così. Se ne vanno sempre tutti.”

Il silenzio calò nel parco.

“Wow, e pensare che dovevamo solo parlare di me e Jess.” Tentò di dire Jonathan. Dess gli rivolse un sorrisetto.

“Scusa, Flyboy. È che sono esausta, e proprio non ce la faccio a vedere tutti che si comportano come se non ci fosse niente di diverso dall’ultima volta che abbiamo combattuto insieme. Questa non è Bixby, e noi non siamo più alle superiori. Non possiamo fingere che sia solo l’ennesima minaccia Oscura da affrontare. Non sono pronta, Jonathan. Non ce la faccio. Ho una vita, ormai, una casa da mantenere, e un lavoro, anche se fa schifo.”

“Ti capisco. Io lavoro in un negozio di articoli da pesca per pagarmi gli studi.” Le confessò lui, con un mezzo sorriso.

“Davvero? Quindi ora sei, tipo, non più Flyboy ma Fishboy?”

“Ah-ah. Divertente. Prendimi la mano, quando arriva l’ora Blu, così vediamo se sono ancora Flyboy o no.”

“La prendo come una sfida.” Rispose Dess. Ci fu qualche minuto di pausa. “Allora, non mi hai ancora detto cos’è successo con Jess.” Lo incalzò lei, vedendo che lui non riusciva a riprendere l’argomento con facilità.

“Non ce la facevo più, Dess. Ogni volta che la guardavo… lei è sempre una quindicenne, e io continuo a crescere, a invecchiare. Morirò secoli prima di lei. Capisci, non ce la facevo a continuare la nostra storia. Ma non era lei il problema, io la amo. Ma in qualche modo… mi sembrava di approfittarmi di lei, di impedirle di vivere la sua vita, capisci? Dopo tutto quello che ha fatto per salvare tutti noi… non volevo chiederle altri sacrifici. Tanto io me ne andrò molto prima che lei se ne renda conto, e non sopporto il pensiero di tenerla legata a me quando potrebbe, be’, essere libera. Libera quanto può esserlo per un’ora al giorno, cioè. Ma pur sempre libera.  So di averle spezzato il  cuore, e mi sento uno schifo, peggio di quanto tu possa immaginare. Mi sento così da un sacco di tempo.  Non volevo essere un peso per lei, e… io… non so spiegarlo, ok? Sentivo solo che era la cosa giusta da fare, e lo sento ancora.”

“Vedo che hai fatto un paio di conti anche tu, Flyboy. E per rispondere alla tua domanda iniziale, no, non penso che tu sia un mostro. Incredibilmente idiota sì, ma non un mostro. Jonathan, avanti, pensi davvero che Jess non ci abbia pensato? So che per te può essere difficile, perché mentre tu vai avanti lei continua ad apparire e a pensare come una quindicenne, eppure a lei non importa. Non è una stupida. Perché il qualche modo lei si è innamorata di te, e non ha mai pensato che quello che le è successo possa essere in qualche modo un ostacolo.”

Jonathan si accasciò sulla panchina. “Ma è finita da più di un anno, Dess. Cosa potrei fare?”

“Niente, direi. Stare buono e in silenzio e non fare danni, e magari farmi fare un giro sul tuo aereo quando lo avrai. Non complicare le cose.”

“Pensavo che ti adorassi le cose complicate.”

“E le adoravo, infatti. Forse le adoro ancora. E continuo a odiare il mondo Normale. Ma devo anche capire che non posso mollare tutto e tutti ora, e devo accontentarmi, che mi piaccia o no.”

 “Eh, già. Temo che tutti noi ci stiamo accontentando. Cos’altro possiamo fare?” rispose Jonathan con un sospiro.

“E adesso c’è questo nuovo casino. Come dovremmo comportarci? Insomma, gli Oscuri sbucano da ovunque si fossero nascosti, ma non sono gli antichi. Sono nuovi Oscuri. Dove diavolo erano stati fino ad ora? E perché hanno organizzato un bel party proprio mentre tutti noi eravamo in città?”

L’Acrobata annuì, evitando di farle presente che aveva evitato in tutti i modi di nominare la questione Melissa. In  fondo, Jonathan sospettava che Rex non fosse il solo ad essere rimasto sconvolto per il tradimento della Telepate. Anche Dess voleva risposte, glielo si leggeva negli occhi.

“Non so te, Flyboy, ma io ho intenzione di scoprire tutte queste cose. Sei con me?”

“Certo. Come sempre, del resto.” Rispose Jonathan, sfiorandole una mano. Dess sorrise, poi sospirò. “E suppongo che anche Jess sarà con noi. E Rex. Non vorrà farsi sfuggire l’occasione di mettere in mostra tutto il suo sapere di saggio Vedente-Oscuro. E forse anche Maddy, a patto che non impazzisca di nuovo.”

“Quindi…siamo tornati. I Midnighters sono ancora insieme.”

“Midnighters 2, la Vendetta.” Confermò Dess con un sorriso. Era bello poter dire ad alta voce le battute che le frullavano per la mente. Flyboy le strizzò l’occhio.

 “Ma che diavolo…” sussurrò Dess all’improvviso, fissando qualcosa sulla strada.

“Quella è la macchina di Rex, vero?” domandò Jonathan, stupefatto, seguendo lo sguardo della Polimatematica.

“Ho paura di sì.”

“E che diavolo ci fanno due auto della polizia accanto alla sua?” sbottò Jonathan. Dess gli scoccò uno sguardo che significava “ah, non chiedere a me.”

 

 

In questo capitolo, ho cercato di mostrare le differenze fra com’erano i midnighter una volta e come sono ora. E la reazione di Dess non voleva essere un OOC pazzesco, almeno credo; è solo che secondo me, dopo tutto questo tempo, è un po’ riluttante a  rimettersi in gioco sapendo che poi perderà ancora tutto. Per quanto riguarda la fine… niente da dire se non “muahahahah”. Vi dico solo che non è niente di buono xD (perchè, ho mai msso qualche colpo di scena positivo nelle mie storie?)

p.s.: frase all'inizio tratta da "weight of the world", del telefilm Britannia High. Prendetela con la mia compagna di scuola che mi ha messo in testa la canzone, io non ho mai nemmeno visto il telefilm xD Se non ho messo quote dei Breaking Benjamin o dei miei soliti è tutta colpa sua.

Ehm…comunque... cosa posso dire? La scuola uccide anche me ù.ù praticamente non ho un attimo libero, con quegli insignificanti esami da preparare. Ma a cosa servono, poi?

Comunque… ragazze, non ho più parole. Io vi adoro. Siete fantastiche. Penso che senza di voi, questa storia non sarebbe andata oltre il secondo capitolo, e invece adesso ho già pronti il sesto e il settimo (peggio per voi ù.ù non ho ancora capito come facciate a leggere ‘ste schifezze che scrivo… non vi capisco proprio o.o)

E…voglio dire, ma ve ne rende conto? Voi conoscete i Breaking Benjamin! A voi piacciono i Breaking Benjamin! Io vi amo *-*

Ahah comunque non pensavo che Maddy avrebbe suscitato tutto quest’odio…

Comunque per ora sia la storia del sogno sia il discorso inquietante di Madeleine rimangono in sospeso, ma non preoccupatevi, prima o poi qualche risposta arriverà (più poi che prima, se devo dire la verità)

Un bacione a tutti, se il pc non si rivolta domani dovrei riuscire a postare il sesto capitolo!

   
 
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