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Autore: Deeper_and_Deeper    04/06/2010    2 recensioni
Sun Rain è una ragazza strana, diversa. È sempre chiusa e non parla quasi mai con nessuno, se non chè per rispondere alle continue domande dei suoi compagni. È stata adottata da due famosi stilisti, Luc e Arnold, i quali sono gli stessi stilisti incaricati di fare un abito a Bill Kaulitz, che Sun ha incontrato una sera al parco. Sun ha una brutta storia alle spalle ed è a causa di questa che lei si caccerà nei guai molto spesso. Riuscira, però, a trovare una persona che la capisca e le impedisca di fare gesti stupidi?
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sun Rain'
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09
·S·U·N~R·A·I·N·
·Una storia... ai limiti della fantasia

Avvertimento: Bill ha un po'... di emh... cazzimma in questo capitolo.


Capitolo Nono
You're a shit!

Il vento le scompigliava i capelli. Era seduta sul muro del suo giardino, pensava. Aveva chiesto a Bill una mano, voleva che l'aiutasse a disegnre un abito, le seriva.

"A cosa?" le aveva domandato Bill, contrariato.

E lei gli aveva spiegato. I suoi fratelli sarebbero andati ad una festa e ci sarebbe stato anche un agente letterario, lei lo voleva incontrare, voleva chiedergli se potevano pubblicare il suo libro. Lui aveva riso, aveva detto che aveva solamente quindici anni, chi avrebbe voluto pubblicare ciò che scriveva? Era stata stupida, a fidarsi di uno come Bill, era l'essere più assurdo che esistesse sulla faccia della terra.

"Stronzo" pensò Sun, giocando con i propri capelli.

Perchè lui aveva reagito in tal modo? In fondo, non era nulla di male. Voleva che la aiutasse lui perchè gli sembrava la persona più adatta.

"Chiedilo ai tuoi fratelli" aveva sbottato Bill, andandosene.

Lei era rimasta allibita. Non c'era motivo perchè lui la trattasse in malo modo. Era pur vero che aveva due fratelli stilisti, ma quella era una cosa che voleva fare assieme a lui.

"Non avresti mai dovuto fidarti di lui, Sun" si disse, asciugandosi le lacrime che da un pò stavano solcando il suo viso "Non mi fiderò mai più delle persone, ad eccezione dei miei fratelli".

Non aveva intenzione di rientrare in casa, non aveva intenzione di fare buon viso a cattivo gioco. Preferiva rimanere lì, in silenzio, a "godersi" quella serata tuttìaltro che bella. Che se ne andasse a quel paese, Bill. Lui e quel fratello scemo che si ritrovava. La cattiveria e la perfidia erano di famiglia, evidentemente.

Sorrise, poi, pensando alla festa che l'aspettava e all'opportunità che gli sarebbe stata data. Sperava che quell'agente decretasse in modo positivo il suo libro e che lo facesse pubblicare, avrebbe definitivamente dimenticato Bill Kaulitz.

***
La festa tanto attesa era finalmente arrivata. Sun indossava un abito in raso nero che terminava con un bordo orlato leggermente brillantinato di blu.
Vi erano molti volti noti: cantanti, scrittori, attori, stiliti e... l'agente che Sun voleva colpire.
I suoi fratelli l'avevano presentata con garbo. Conoscevano Victor Klin, così si chiamava l'agente, da anni. Per lui confezionavano abiti molto seri, ma con quel particolare trasgressivo chela gente amava.

"Ah! Così scrivi?" le domandò Victor sorridendo interessato.

"Sì... vorrei fare la scrittrice" disse timidamente Sun.

"Ultimamente io mi occupo di giovani talenti... vorrei incontrarti per leggere qualche tuo pezzo, sei interessata?" le proprose l'uomo.

Sun lo fissò per un minuto buono.  Era molto alto, magro come uno stecchino e aveva i capelli neri come la pece. Nonostante quest'aspetto un po' misterioso, era un uomo molto dolce e simpatico.

"Sì... per me va bene... credo anche per i miei fratelli" disse lei, gettando un'occhiata fugace a questi ultimi due.

"Per noi" disse Arnold facendo una pausa per dare un po' di suspance "Va più che bene!".

Sun avrebbe voluto urlare di gioia e lo stava quasi per fare quando vide Bill e il resto della band avvicinarsi a loro. Lì ignorò, ben sapeno che non se ne sarebbero importati molto, ma quando Bill la salutò sorridendo, non potè fare a meno di rispondere in modo freddo e totalmente distaccato: "Ciao, se volete scusarmi... dovrei uscire un attimo".

"Che le è preso?" domandò Victor, grattandosi il capo.

"Non lo so... vado a vedere" dise Arnold, avviandosi.

"No! Andrei io, se non ti dispiace" disse Tom, avviandosi verso l'uscita.

C'erano centinaia di giornalisti a quella festa, i quali, se li avessero visti parlare avrebbero iniziato a mormorare e a ipotizzare una love story pressocchè inesistente; però Tom sentiva l'obbigo di parlarle. Non ci mise molto a trovarla. Era nel parcheggio di quel grande locale appoggiata ad una Ford nera. Era intenta a fissare il vuoto, come ipnotizzata.

"Cosa vuoi?" disse, mantenendo il tono di prima.

"Volevo venirmi a fumare una sigaretta" disse Tom, facendo finta di niente.

"Fuma pure... ma molto più in là" continuò Sun, imperterrita.

"Perchè? Non sapevo che le sigarette ti dessero fastidio"

"Non mi danno fastidio quelle, ma chi le fuma"

"Cosa ti ho fatto?"

"Tu e tuo fratello siete due idioti"

"Perchè?" disse Tom, cercando di mantenere la calma.

"Perchè io gli avevo chiesto una mano per fare questo abito, volevo far colpo su Victor Klin affinchè pubblicasse il mio libro e  lui sai che ha fatto? Mi ha riso in faccia e ha detto che nessuno avrebbe mai pubblicato qualcosa scritta da una quindicenne. Ha anche aggiunto, prima di andarsene, che mi sare dovuta far aiutare dai mie fratelli. Io però volevo farlo con lui il vestito" disse Sun, tutto d'un fiato.

"E io che c'entro?" domandò Tom, confuso.

"Mio caro, mi reputi una tossica e mi odi anche.. non è che tu sia molto diverso da quel bradipo"

"Bradipo addirittura?" disse Tom, ridendo "Non ti odio e ti reputavo una tossica".

"Sai che ti dico? Che mi avete stancato" disse Sun trattenendo a stento le lacrime "Io me ne vado... e per tua informazione, dopo domani parto per l'America"

"Come... parti per l'America?".

Quella voce alle sue spalle l'aveva immobilizzata. Bill se ne stava fermo, a fissarla. In volto il ricordo di un sorriso falso, uno dei tanti. Se ne sarebbe andata. L'unica cosa che riusciva a pensare.

"Si, parto per l'america, va bene?" disse Sun, gelida "Prima però incontrero Victor Klin per vedere se vuole pubblicare il mio libro".

"Non puoi" mormorò Bill.

"Perchè no?"

"Perchè... perchè... non puoi!"

"Bill... non sparare cazzate a vanvera".


Angolo Autrice:

OOOOH! Cos'è successo? Poveretta la nostra Sunny... tra parentesi... questo apitolo non mi sembra un granchè.. per cui vi giustificherò se non recensite.

Thanks:
 _t_o_k_i_e_t_t_a_ : faccio questi finali stoppati perchè ho preso esempio dalla regia del "Mondo di Patty" xD










  
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