Fanfic su attori
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Autore: Karmensita    04/09/2005    7 recensioni
Non nasce in un'ora
il vero amore
nè da scintille a comando la sua pietra,
ma lento nasce e si propaga
dopo una lunga complicità che lo rafforza.

Invulnerabile diventa alla noia e agli abbandoni
Dura poco quanto vediamo
nascere all'improvviso.
Sono una terra dura e rocciosa,
aspra alla vegetazione;
ma se una pianta vi affonda le narici
non deve temere le pioggie di primavera.

Poesia di Ibn Hazm
Genere: Generale, Romantico, Science-fiction, Suspence, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Radcliffe, Emma Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa è una fanfictions il cui pairing è Daniel/Emma, gli attori protagonisti del film tratto dal libro “Harry Potter”

Note: Questa è una fanfictions il cui pairing è Daniel/Emma, gli attori protagonisti del film tratto dal libro “Harry Potter”. La storia non si basa sulla vita vera dei protagonisti, quindi non è a scopo di violazione della privacy di Daniel Radcliffe, Emma Watson e altri. Il film di Harry Potter è della Warner Bros, mentre il libro è di Joanne Kathleen Rowling. Volevo aggiungere, che è la prima long - fiction Auror che scrivo, anche se non parla di Harry ed Hermione. Sono del pairing Ron/Hermione, ma per quanto riguarda gli attori sono assolutamente dalla parte di Daniel/Emma^^. E’ la prima ff con questo pairing che scrivo, quindi, abbiate pietà di me XD!

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More Important Thing

 

1. Our lives

 

Emma si rigirò nel letto, assonnata, fra le lenzuola scomposte. La sveglia trillava le 8:30 del mattino, ed era decisamente ora di svegliarsi. La notte scorsa era rimasta sveglia sino alle 3:00 perché aveva dovuto ripassare il copione del film più atteso dell’anno, e anche perché aveva ripreso fino alle 23:00, poi Emma era stata trascinata dalle sue colleghe a prendere un aperitivo.

La ragazza sbuffò e scostò le lenzuola, per fermare quella “diabolica” sveglia, come la definiva.

- E va bene, mi alzo, stupida cosa!-

Si sedette sul letto, trascinò le mani lungo il viso come per liberarsi del sonno e si alzò un po’ barcollando.

Si guardò allo specchio.

La donna che la rifletteva aveva 25 anni, i capelli scomposti, occhi castani gonfi, e aveva addosso solo una camicia lunga, che le arrivava sino alle cosce.

- Ah, Emma, Emma… non sei più quella di una volta… -

Emma aveva dei piccoli complessi, delle fisse che i colleghi consideravano inesistenti.

Sul set diceva sempre: “Mi sa, mi sa che sono ingrassata di qualche chilo… ”, mentre tutti la vedevano sempre in ottima forma: bella, snella e vivace.

Si passò una mano fra i capelli e sbuffò di nuovo, roteando gli occhi.

- A volte odio il mio lavoro… - bofonchiò dirigendosi verso il bagno.

Dopo una lunga e rilassante doccia, Emma infilò l’accappatoio e legò in una crocchia i capelli.

Il cellulare squillò. Aveva la suoneria polifonica di “Harry Potter”, che le ricordava tanto i tempi passati.

Emma prese dal comodino il cellulare e rispose.

- Pronto?-

- Emma! Per l’amor del cielo, sei sveglia? Ti ho chiamato almeno tre volte in quest’ultima mezz’ora!-

- Oh, scusami, Sam, ero talmente assopita dal sonno che non ho sentito il cellulare!-

Sam era la personal trainer di Emma. Curava la sua bellezza, l’allenava in palestra e lavorava con lei da almeno sette anni. Aveva lunghi capelli rossi e mossi, occhi verdi e un fisico atletico. Era una tipa piuttosto severa, ma infondo simpatica, ed aveva 34 anni. Era divorziata da un marito infedele che Emma considerava un “maniaco del lavoro”, prima di sapere che lui usciva sempre non per lavoro, ma per andare a trovare la sua amante. Sam le suggeriva sempre di non mangiare troppo, ma ultimamente a Emma lo stress stava assalendo, e si ritrovava sempre a mandare al diavolo la dieta e a sgranocchiare qualcosa nel frigorifero.

- Certo che hai un sonno parecchio profondo!-

- Sai come sono, Sam. Però ieri sera ho ripreso fino alle… -

- Lascia perdere, vieni subito qui. Sei in ritardo di un’ora, sappilo. -

- Scusami, cara, ora mi preparo e vengo subito. -

Sam attaccò il cellulare e Emma si massaggiò le tempie, cercando di non mettersi troppo in ansia.

- Ok, Emma. Fai un respiro profondo, vestiti e buttati in palestra. -

Emma faceva anche lezioni di yoga e praticava la meditazione, per combattere lo stress.

Si precipitò all’armadio e indossò un top bianco aderente, degli shorts arancioni e le scarpette di ginnastica bianche. Avrebbe legato i suoi capelli in una coda alta e ben sistemata.

Si truccò molto leggermente e uscì di corsa.

Sam le suggeriva un piccolo riscaldamento, prima dell’allenamento, cioè quello di correre mentre si dirigeva verso la palestra, ovviamente senza l’auto. Cosa che dava una gran seccatura a Emma, che era abituata da sempre alle comodità, visto il successo conferitole dalla sua carriera di attrice.

Arrivata, vide Sam che l’attendeva fuori alla palestra e si salutarono baciandosi le guance.

- Buongiorno! – disse Emma, che fece un sospiro prima di sparare a Sam tante richieste di perdono, ma la rossa la bloccò con una mano.

- Lascia stare, entriamo!- disse decisa.

E si diressero verso l’edificio.

 

Daniel si guardò allo specchio del bagno, mentre si faceva la barba con la lametta e la schiuma.

L’uomo che lo rispecchiava aveva quasi 27 anni, i capelli castani arruffati e gli occhi azzurri, come il cielo. Aveva un fisico scolpito, nemmeno tanto balestrato, ma affascinante e seducente.

Aveva il fascino dell’erudito e dello studioso, ma sapeva di non essere affatto un tipo che sgobbava sui libri, da piccolo, benché fosse stato un alunno motivato e intelligente. Il giornale “Times” lo aveva definito “… non una delle tante bellezze balestrate, ma affascinante e con una voce bassa baritonale che si potrebbe definire ‘cioccolata per le orecchie ’”. Quello era stato per Daniel motivo di imbarazzo durante una Conferenza Stampa tenutasi a Boston. Daniel era uno dei più acclamati attori degli ultimi tempi, ed aveva una preparazione sulla recitazione che molti colleghi invidiavano.

Il pubblico aveva smesso da tempo di chiamarlo “Harry” per farsi autografare la borsa o il diario segreto, ma lui era ancora molto affezionato a quel vecchio ruolo.

Ora si preparava a girare un film nuovo, e di grande significato per lui. Era un film diretto da Mike Newell, vecchia conoscenza che aveva girato anche “Harry Potter e il Calice di Fuoco” con lui, che aveva ingaggiato Daniel per una parte molto importante che, si sapeva, l’ avrebbe fatto diventare campione d’incassi e avrebbe sfondato il botteghino.

Si sciacquò il mento e una voce risuonò alle sue orecchie.

- Daniel! – una voce di uomo. Tom, il suo vecchio compagno di avventure e sventure. Si erano conosciuti dopo i casting di “Harry Potter” e avevano avuto la parte di Harry e Draco Malfoy, suo acerrimo nemico. In realtà, erano molto amici e uscivano spesso. Tom Felton aveva i capelli castani, ma da quando era diventato famoso non faceva che portarli biondi, come Draco. Avevano comprato una villa insieme, comprendente più di 20 stanze. La Stampa una volta li aveva accusati di essere omosessuali solo per questo motivo, ma avevano smentito le voci, ma non che gli desse fastidio l’idea, e da allora non se n’era più parlato. Lo avevano detto e confermato che erano solo amici.

- Daniel! Ma che cazzo, non ci senti?!- disse Tom.

- Tom, ero a levarmi la barba! -

- Sì, ma sono le 9:00, e io devo ancora vestirmi decentemente. – in effetti Tom aveva in dosso solo un accappatoio. – Certe volte sei proprio un menefreghista. -

Tutti e due erano parecchio impegnati in un lungometraggio che era durato tanti mesi, ma ormai, l’avvento estivo stava per annunciare il termine delle riprese, dopodiché avrebbero terminato le riprese e avrebbero potuto prendere delle vacanze.

Quella era l’ultima settimana sul set.

Si prepararono tutti e due e presero la loro Rolls Royce e si avviarono agli studi.

Giravano un film d’avventura, alla scoperta del segreto dei Templari. Daniel interpretava un dottore esperto di simbolismo e storico, Tom invece faceva da aiuto-regista ed aveva anche una piccola parte.

La location in cui si girava era un parco fuori Temple Church, ed era gremito di ragazzine urlanti che gridavano il nome di Daniel a squarciagola.

- Daniel!!!! Mi fai un autografo?!-

- Tommy, una foto!-

- Tom, mi dai un bacio?-

- Dan, vuoi chiedere un provino per me?!-

- BACIAMIIIII!!!!-

Daniel e Tom erano assaliti da quelle ragazze, e furono subito assistiti da guardie del corpo, che le allontanarono.

 

Emma, dopo tre ore, si trovava sul set del suo film, che prometteva grande successo.

Interpretava una donna egiziana, bellissima e intelligente. Rischiò la sua vita per difendere i diritti delle donne in Arabia. Era una storia d’amore che Emma trovava stupenda. La donna che interpretava, Garnet, era innamorata di un soldato inglese, William, che faceva parte di una patria che aveva massacrato e colonizzato il Medio Oriente. Era una sorta di “Romeo e Giulietta” ambientato non al tempo degli antichi egizi, ma a quello degli anni alla fine dell’ ‘800.

Sul set si stava preparando a girare una scena d’amore. Si trovava con il collega che interpretava William, Jean Matthew, in una camera da letto etnica, dai colori forti: dall’arancione al viola, in stile chiaramente arabo. Si trovavano su un letto a baldacchino con le tende a veli, e Emma indossava un foulard arancione lungo in testa, che era legato al vestito che indossava.

Avevano provato la scena d’amore più volte, ma era riuscita male perché Emma era molto imbarazzata.

La truccatrice, Geneviève, la truccò di nuovo, dopo almeno una decina di volte.

- Devi stare calma, Emma. – disse la bionda con i capelli lunghi fino alle spalle.

- Lo so, ma… non ho mai fatto nessuna parte così… esplicita. -

- Devi solo rilassarti. Jean è un bravo attore, non ti metterà in soggezione. E anche tu lo sei, ricordalo. -

- Ok… - Emma sospirò e si massaggiò le tempie.

La scena, questa volta, fu girata alla perfezione, e tutti le fecero i complimenti.

- Sei stata bravissima, Emma. Una scena molto toccante. Sembrava quasi che fosse reale. Quando Garnet e William si abbracciavano traspariva benissimo l’idea che tutto l’amore, tutta la disperazione, tutto l’ardore e l’eccitazione fossero un’alchimia. – disse la regista, Mira Nair.

- Grazie, Mira, adoro il personaggio di Garnet. E’ passionale, coraggiosa, sensibile e dolce. Oltre ad essere bellissima. – disse lei fingendo di pavoneggiarsi.

Mira rise. – Beh, questo lo sa tutto il mondo che sei bellissima, Emma. –

- Veramente stavo scherzando… ultimamente mi sento un po’ ingrassata… -

- Ma non farmi ridere! Hai un fisico perfetto!-

- Grazie… -

Emma andò al camerino e si chiuse dentro. Si sentiva stanca. Terribilmente stanca. Tutto lo stress, gli impegni, gli allenamenti e le prove la circondavano facendola sentire in gabbia. Desiderava starsene un po’ da sola. Senza che qualcuno le dicesse niente, senza che qualcuno la raccomandasse, le ricordasse, l’assillasse, la facesse preoccupare, la mettesse in ansia.

Era terribilmente spossata.

Si mise a gambe incrociate e meditò per un po’ di tempo, in silenzio. Si guardò allo specchio e si struccò. Era stanca. Seccata da quei chili di trucco che le coprivano il viso, la facevano sentire un clown. Non poteva mai uscire di casa senza una guardia del corpo, o senza camuffarsi, perché altrimenti sarebbe stata assalita da paparazzi.

All’improvviso una lacrima scese dal suo viso.

Con la mano se l’asciugò e le tornò in mente una persona… una persona che non vedeva da tanto, troppo tempo. E che era diventata famosa anch’ella. Almeno quanto lei, se non di più. Lui sapeva consolarla, sapeva starle vicino ogni volta che ne aveva bisogno, quando girava i primi film della sua carriera. Era cresciuta con lui, lo aveva amato tanto, ma non si vedevano da anni. Si erano persi di vista. Lui si trovava a Boston da anni, mentre lei era rimasta a Londra, anche se da poco si era trasferita per un po’ in Egitto, per registrare il film.

“Daniel… ” pensò. “… quanto mi manchi. ” disse e poi sorrise.

Molte persone bussarono al camerino di Emma, ma lei non rispose, così se ne andarono senza salutarla.

Scese la sera, e Emma volle rimanere lì, mandando via il body guard che l’aveva chiamata.

Nel suo camerino c’era una finestra.

Emma si avvicinò ad essa e si affacciò.

La prima cosa che vide fu il primo amore di Daniel. La stella Sirio. Ma Emma non ne era gelosa, anzi. Sirio per Dan era lei. L’aveva paragonata ad una stella nel cielo, una volta. Ma ora che non si vedevano da anni, Emma l’aveva dimenticato, cosa che credeva avesse fatto anche Daniel.

Credeva.

 

Note: Volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito ^____^. Questa storia è importante per me, e sono contenta che l’abbiate apprezzata, almeno il primo capitolo, è ovvio^^”. Rispondo alle vostre recensioni, cosa che faccio sempre:

 

BlackAngel: Grazie, Angel, sono contenta che ti piaccia^^. Davvero ti ho fatta commuovere? Beh, ho una certa abilità nel far piangere^^”… mi ha colpita la tua frase, quella riguardante la mia scrittura come se focalizzasse tutto come se fosse realtà. E’ un onore, grazie! Come vedi, il capitolo è arrivato presto (spero^^) . Grazie ancora, ciao!

 

Maripotter: Collegucciolaaaaaaa!!!! Come sono contenta che sia tu a recensire! Sono contenta che la ff ti piaccia, almeno come primo capitolo, non esageriamo^^”. Ma certo che sei ancora la mia collega! Ho aggiornato presto, come vedi, spero che ti piaccia anche questo capitolo. W Emma e Dan!!!!

 

LunatiKa: Oh, cara!!! Anche qui?! Grazie ^____^!!! Beh, sì, quel “ti amo” sotto le stelle è una cosa molto romantica, la stessa che vorrei provare anche io, almeno una volta nella vita *______*… Certo che continua! Eccome se continua! Va avanti come un treno XD! Ciao, LunatiKa!!!

 

Drew: Grazie, Drew, molto gentile da parte tua ^__^. Caspiterina, “sotto ipnosi”… O.o… davvero sono così brava (W la modestia^^”!) ?Grazie davvero, sono contenta che ti piaccia. Se vuoi, mi dici il tuo parere anche su questo capitolo. Ciao!

 

Emma: Grazie, Emma^^! Beh, di emozioni e colpi di scena ce ne saranno in questa ff… Emma e Dan, al primo capitolo, erano più giovani e ci hanno messo un po’ a dichiararsi. Questa volta, la fama giocherà loro scherzi non molto simpatici… Grazie, cara, un bacio!

 

 

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