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Autore: Lucy_thdipendent    04/06/2010    1 recensioni
Un “arcobaleno grigio”, una forza sovrumana, il cuore dolente di due ragazzi uniti dal destino...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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<< Tesoro sveglia!...dobbiamo andare >> . Era Clara, la mamma di Lily che l’aveva svegliata per la partenza.

I tre giorni purtroppo era passati in men che non si dica e Lily era evramente controvoglia. Non voleva andare a Milano per vede suo zio in quelle condizioni. Lei amava la vita e i dolori che bisognava affrontare, per lei era megli evitarli. E poi odiava gli ospedali con tutta se stessa, odiava vedere le persone soffrire. Ma pensandoci bene, doveva andarci a Milano almeno per contribuire a tirare su il morale a sua zia che per il dolore di suo marito, preferiva lasciarsi andare. Una calorosa compagnia che gli stava accanto, sicuramente avrebbe dato la forza a sua zia di continuare energicamente. Fu questo il pensiero che diede forza a Lily: depose le valige nel cofano dell’auto di suo padre che la stava aspettando in giardino assieme a sua madre.Micky aveva preferito non partire con la sua famiglia, per continuare a cercare lavoro, o forse aveva qualche altro progetto per la testa.

<< Sicura di non aver dimenticato qualcosa?? >> chese Clara premurosamente a sua figlia

<< certo, o almeno credo >> gli rispose Lily mentre infilava gli auricolari nelle orecchie: partì “phantomrider”. Quella canzone aveva troppi ricordi: gli saltò subito in mente quando Bill la cantava dolcemente ai suoi concerti guardandola negli occhi (o almeno così credeva la ragazza). Ormai Bill gli era entrato nella testa e gli aveva confuso tutti i suoi pensieri. La sera pima della partenza aveva salutato Denise affettuosamente ma non aveva salutato Andrea; lo avrebbe chiamato più tardi, sicuramente all’arrivo. Guardò fuori dal finestrino e vide gli alberi che correvano dinanzi ai suoi occhi come d'altronde facevano i suoi pensieri nella sia testa. Pian piano poi i suoi occhi si chiusero e Lily cadde in un sonno profondo. La aspettava un lungo viaggio fino alla sera.

***

<< dai Bill corri , sei sempre l’ultimo >> gridava Tom correndo per l’aereoporto trascinando la sua valigia

<< eccomi….! >> rispose Bill raggiungendo suo fratello a passo affrettato.

Era arrivato anche per loro il giorno della partenza per Milano. Era davvero stressante la loro vita: non potevano restare più di due settimane tranquilli alle loro cose. Ma d'altronde è questa la vita che avevano scelto e non potevano più tirarsi indietro. Passati dal metal detector, i quattro sostarono per qualche minuto in attesa dell’aereo, mentre mordevano qualche panino. L’aereo non tardò ad arrivare e i ragazzi salirono in prima classe e presero i loro posti.

***

La famiglia Loreti arrivò a Milano intorno alle quattro del pomeriggio dopo aver viaggiato l’intero giorno. Si precipitarono subito ad un modesto hotel in centro che sua zia gli aveva prenotato due giorni prima. Mamma e papà Loreti si affrettarono a farsi una doccia e uscirono per raggiungere loro congnato in ospedale; ma Lily preferì raggiungere i suoi più tardi per rilassarsi un po’ di più : promise, infatti a sua madre, che li avrebbe raggiunti più tardi. La ragazza si lavò e uscì dall’albergo per fare quattro passi per le strade di Milano: aveva voglio di un gelato che potesse tirarla un po’ su. Poi si ricordò che doveva chiamare Andrea così prese il telefono e cercò il suo numero….

***

Arrivati a Milano, una limousine accompagnò i Tokio Hotel ad un lussosissimo hotel a cinque stelle. I ragazzi presero una spaziosa suite al terzo piano : si lavaroro,vestirono e profumarono per bene: avevano voglia di uscire a divertirsi. Poco dopo, scesero nella holle dove fecero incontro con delle stupende ragazza in mini gonna: Tom si precipitò subito da loro, appena le vide, per fare conoscenza, ma Bill non aveva voglia di sopportare anche questa volta, le sconcerie di suo fratello e di Gustav perciò preferì allontonarsi e fare un giro da solo. Avvisò suo fratello dicendogli che usciva un po’ dall’hotel. Tom annuì e non si meravigliò poi così di tanto poiché già conosceva bene come era fatto suo fratello.

<< Bill vuoi che venga con te?? >> ciese amichevolmente Georg a bill

<< no, preferisco stare un po’ solo per schiarirmi un po’ le idee….ne ho bisogno >> rispose Bill a Georg  con un sorriso sghembo mentre si sistemava  in testa un capellino nero che aveva preso per evenienza. Così si dirise verso l’uscita e si incamminò per le strade affollate di Milano. Cercò qualche strada più deserta ma gli sembrava impossibile. Per questo camminava a capo chino per evitare di farsi guardare in volto dalla gente ed essere riconosciuto. Ed ecco che compare quella figura angelica tra i suoi pensieri: era inevitabile pensarla, ormai ci abitava lì, nella sua testa e embrava non avesse intenzione di andare via. Perché non mi ha risposto a quella mail?- pensò- ma certo, non può mica rispondere al primo sconoscito che la corteggi, o forse non aveva voglia di rispondere…quasi sicuramente era certa che non gli avessi inviato io quella mail. Ma perché mi sta succedendo questo?? Cosa vuole il destino da me??-continuava a domandarsi il ragazzo nella sua testa ,continuando a camminare con passo rallentato e a testa bassa. Forse stava diventando pazzo………

***

<< Ciao tesò , io sono appenna arrivata a Milano…te cosa fai di bello??>> domandò Lily ad Andrea  mentre continuava a guardare le vetrine dei negozi…

<< ciao bellezza >> rispose l’amico, << io sono con Pippo in giro per il paese…com’è stato il viaggio?? >>

<< direi abbastanza stressante… è durato nove ore ma io ho…………………… >> il telefono di Lily cade violentemente per terra dividendosi in pezzi: la ragazza si era scontrata con qulcuno distrattamente,

<< ma che diamine!!! >> esclamò Lily incavolata mentre raccoglieva da terra i pezzi del suo cellulare, << ma dove cazzo hai i… >> si bloccò. Lily alzò lo sguardo e i loro occhi si incrociano in un solo sguardo e Lily rimase impietrita guardando il suo viso. Lo avrebbe saputo riconoscere ovunque quello sguardo così bollente che gli fulminava il cuore. Era con Bill che si era scontrata e non poteva crederci, era impossibile. Anche Bill rimese fermo e impietrito a guardarla…l’aveva trovata….finalmente! Egli prese le sue mani e si rialzarono lentamente con lo sguardo immobile ancora fermo nei loro occhi. Solo una parola fuoriuscì silenziosamente dalle labbra derl ragazzo:…”…sorry!”

Ringraziamenti:

Aura hai un bellissimo nome e non lo dico solo perchè anche la mia ff si chiama così...XD

Nicky grazie per avermi avvisata...non me ne ero proprio accorta...>.<...adesso va molto meglio^^...grazie tesoro un bacio**

continua a seguire se ne hai piacere cara^^

  
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