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Autore: Chichilina    05/06/2010    6 recensioni
26/05: AVVISO: RESTYLING!!!! CARISSIMI, per leggere la nuova versione bisogna iniziare dal 17° capitolo. Ho lasciato intatti i capitoli scritti in precedenza. 27/05: Ripubblicato il cap "1 nuova versione" perchè i dialoghi non erano visibili.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.4 NUOVA VERSIONE : UN PASSATO CHE E’ MEGLIO DIMENTICARE

Le sembrò che le proprie orecchie fischiassero. Era fastidioso.
Ed era fastidioso anche non riuscire, nonostante gli sforzi, a distinguere le parole della canzone che rimbombava senza soste nell’immensa sala da ballo piena in maniera soffocante. Il suo cervello era rimasto fermo al momento in cui quella bocca rossa e sconosciuta le aveva dato quell’unica informazione.

-Mamoru è sposato?

Il tono della voce le era uscito più meravigliato di quello che lei stessa avrebbe voluto. Non aveva motivo per stupirsi del fatto che il suo nuovo collega fosse sposato e di certo non aveva il diritto di dispiacersene. La punta della lingua le rimandò un sapore acido.

- Mamoru non te l’aveva detto? Che strano!

No, Mamoru non glie l’aveva detto. Ma non era importante. Mamoru Chiba era poco più che un estraneo ed era sposato, punto. Ora lo sapeva anche lei.

- No, non lo sapevo. Io sono Usagi, una collega di lavoro.

Si, era una collega di lavoro e niente altro. Perché mai, in fondo, lui avrebbe dovuto dirle che aveva una moglie?

-Piacere di conoscerti Usagi. Mio marito non mi presenta troppo spesso i suoi amici.

I capelli neri della frangia avevano la strana capacità di accentuare lo sguardo invece che nasconderlo. Usagi si sentì come tagliare in due da quegl’occhi viola.

-Rei smettila!
-D'altronde una moglie sa essere presente anche quando non c’è.

Mamoru, che fino a quel momento era rimasto in silenzio con le mascelle ben serrate, assunse un’espressione  minacciosa. Usagi, come tramortita, sembrò non accorgersene. Continuava a fissare quella ragazza, Rei si chiamava, come se ad ogni sguardo il suo viso smettesse di sembrarle estraneo.

D’un tratto provò un senso di solitudine e la testa, come sotto sforzo, cominciò a dolerle.

-Rei, ti ho detto di finirla. Vattene! Io riaccompagno a casa Usagi.

Mamoru aveva pronunciato il suo nome. Come se l’avesse chiamata da molto lontano la sua voce le arrivò bassa alle orecchie. Ma bastò a destarla da quello strano torpore senza senso.

-Mamoru non preoccuparti. Non voglio assolutamente essere un fastidio. Va pure con tua moglie, ci mancherebbe altro. Chiamerò un taxi.

-Non ce n’è bisogno. Usagi, io VOGLIO venire a casa con te. Rei faccia pure quello che vuole. Non mi riguarda.
 
Era furioso. La prese per mano e la trascinò fra la folla intenta a dimenarsi, aprendole un varco con il suo passaggio. Camminando dietro di lui quasi priva di volontà, Usagi  pensò che era la seconda volta quella sera che qualcuno le imponeva la sua forza. Ma a  Mamoru non si oppose. Sentiva che nessuno avrebbe avuto bisogno di salvarla da lui.
Stava per uscire dalla sala. In lontananza intravide Rei. Era rimasta ferma. Credette di sbagliarsi nel momento in cui vide le sue labbra rosse e piene alzarsi in un sorriso compiaciuto.

Fecero diverse decine di metri in silenzio. Nemmeno una parola. Il mal di testa però aumentava.

-Mamoru, ti dispiace se ci fermiamo un momento. Ho un mal di testa terribile e sono un po’ stanca.
-SI. Scusami.

Le teneva ancora la mano. Con dolcezza adesso. Tutta la rabbia  e la tensione sembrarono sparite e nei suoi occhi blu alla bionda parve di vedere solo apprensione.

-Hai mal di testa? Sarà stata la musica troppo alta. Dai sediamoci su questa panchina.

“O forse sarà stato l’incontro con quella pazza di Rei” pensò. Ma questo era meglio non dirlo. Non adesso almeno. Era solo il momento delle scuse. Aveva tremato nel momento stesso in cui si era sentito cingere la vita dalle braccia di quella donna. L’aveva riconosciuta all’istante. Tutto quello desiderava era che Usagi non la incontrasse. Non prima di averle parlato almeno. Rei era lo specchio dei suoi errori. Era la palla di neve che rotolando si trasformava in valanga.

-Mi dispiace.
-Non è colpa tua se ho mal di testa.
- Non è per quello…
-Ah…
-Rei…è sempre così inopportuna … ma …
-Mamoru, non hai niente di cui dispiacerti. Rei è tua moglie e tu non mi devi certo spiegazioni. Ci conosciamo appena noi due. Anzi, mi sento io a disagio ad aver assistito a quello che sembrava un litigio. Se vuoi puoi tornare da lei. Non mi offenderò di certo.

Un’altra fitta alla testa. Più forte. Usagi strinse i denti e gli occhi. Pensò seriamente di non aver mai avuto un mal di testa del genere.
- Usagi, no. Sono esattamente dove voglio essere.

Senza nessun motivo Usagi sentì le guance imporporarsi. Cos’erano quelle strane reazioni, quelle strane emozioni? Cominciò a chiederselo seriamente.

-Aspetta, ti faccio un piccolo massaggio al collo, vedrai che ti aiuterà.
-No, non ti preoccupare, ahhhh….
-Non fare la testarda, lasciami fare.

Il tocco di Mamoru sulla sua pelle le diede un immediato senso di sollievo ma non cancellò di certo l’imbarazzo che Usagi sentiva crescere dentro di sé.
Quel ragazzo così strano e misterioso in un giorno era diventato suo collega, suo coinquilino e ora addirittura suo massaggiatore.

Le sue mani erano calde e capaci.
-Io e Rei non stiamo più insieme da tantissimo tempo, ma lei non vuole rassegnarsi.

Gli rispose tenendo gli occhi chiusi. Lui era alle sue spalle.

-In fondo siete sposati.
-E’ più complicato di così…

Mamoru aveva perso le parole. Ad Usagi parve chiaro che non voleva raccontarle i dettagli di quel rapporto.

-Mamoru, noi ci conosciamo appena. Non sentirti obbligato a raccontarmi le tue cose personali.
-No, io voglio parlartene. E’ che è difficile per me…
-Sai, credo di capirla un po’.
-Cosa?
-Hai detto che lei non si rassegna ad averti perso. Se io mi fossi sposata con qualcuno sarebbe stato per amore, un amore di quelli che ti restano nel cuore per sempre e non credo che mi sarei mai potuta rassegnare a perderlo quell’amore.

Aveva riaperto gli occhi. Erano di un azzurro intenso e carichi di dolcezza. Mamoru sentì di amarla ancora di più di quello che credeva fino ad un istante prima. Se lui avesse sposato lei non avrebbe rinunciato a quel legame per nulla al mondo. Capirlo fu capire Rei. Capire Rei fu provare dolore.

-Nemmeno se la persona che ami non ti corrisponde?
-Credo che potrei rinunciare a lui solo per un motivo: la sua felicità. Se mi accorgessi che stare con me lo rende infelice, bhè, si lo lascerei libero ma, dentro di me non smetterei di amarlo.

Mamoru sentì dentro di sé tutto il peso di quei lunghi anni senza parole come quelle. La voglia di stringerla fra le braccia era soffocante.

-Io…Io non avrei mai dovuto sposare Rei. Sapevo di non amarla . E’ stato l’errore più grande della mia vita. Sto ancora pagando per questo.
-Quindi non è lei la ragazza della foto.
-No, Usagi, non è lei. La ragazza della foto è l’unica persona che io abbia mai amato. L’unica persona per cui vale la pena vivere per me.
-E come mai l’hai persa. Come mai hai sposato un’altra?

Quelle domande le uscirono dalla bocca quasi involontarie.

-Lei è scappata da me. Io ho fatto tanti errori e l’ho fatta soffrire. Ma, prima o poi la ritroverò e se lei vorrà passerò la vita a farmi perdonare e a cercare di riconquistare il suo amore.

Com’era romantico. Meglio di un romanzo. Quante volte avrebbe voluto ascoltare parole del genere rivolte a lei stessa.

-Lei ti amava?

Un sorriso illuminò il viso del giovane come un stella cadente che graffia il cielo nero.

-Oltre il cielo, oltre le stelle.

Un dejavue. Una luce negli occhi. Un pomeriggio di settembre in un’arena. Usagi vide se stessa seduta a guardare Verona dall’alto.
 
-Usagi, stai bene? Sei pallida.
-No, volevo dire si. Ho solo avuto una strana sensazione. Una specie di …ricordo…
-Un ricordo?
-Si, ero in Italia credo. Ho fatto un lungo viaggio dopo la maturità. Non mi ricordavo però di essere stata anche a Verona. Strano. Non so  come mai mi sono ricordata  di quella città.
-Ah…che tipo di ricordo era?
-Non saprei. Io non mi ricordo quasi niente di quel viaggio. Ho avuto un incidente quando ero in Italia. Minako, la mia migliore amica, mi ha detto che sono caduta da un cornicione e che sono rimasta incosciente per  qualche giorno. Quando mi sono svegliata ero confusa. Era come se mi fossi dimenticata di qualcosa ma non sapevo cosa. Non ho mai recuperato quei ricordi. Subito dopo siamo ritornate a casa.
-Non ricordi proprio niente di quel viaggio?
-Bhè, mi ricordo di Roma e anche di Napoli. Sono state le prime tappe del nostro viaggio. Pare che siamo stati anche a Venezia, Firenze e, a quanto pare, a Verona.
- Magari stai iniziando a ricordare. Avvolte succede.
-Lo spero proprio.

Ritornarono in silenzio con lo sguardo in alto verso le stelle. Avevano entrambi qualcosa su cui riflettere. Il silenzio sa essere di compagnia avvolte.

Poco dopo decisero di tornare a casa. Era tardi ed entrambi erano stanchi. Era stata una giornata intensa.  

-Bhè, buonanotte Mamoru, è stata una strana serata.
-Buonanotte a te Usagi.
-Grazie ancora di avermi aiutata in discoteca e…grazie anche delle chiacchiere.
-E’ stato un piacere maialino.
-Ma…come…?…Grrrr…!!!!

Chiusa la porta della sua cameretta la bionda si stese sul letto senza nemmeno spogliarsi. Era stanca, moltissimo.
Pensò alla sua amica. Parlare del suo viaggio in Italia le aveva ricordata di non aver nemmeno avvisato Minako che era andata via. Sicuramente la sua amica era ancora in compagnia di quel Yaten. Le scrisse un sms e si addormentò sperando in uno dei suoi sogni più belli.

Risposte alle recensioni:

ROMANTICGIRL: cara grazie della recensione. SI, Rei è facile da capire. Come si fa a non amare Mamo-chan??!! Soprattutto se si è la maglie!! Spero che questo sviluppo ti sia piaciuto. Ci sono ancora tante cose da dire e mi auguro vorrai avere la pazienza di seguire questa storia e le nuove idee che mi stanno venendo in mente per integrare la trama!Ti abbraccio.

MOREA: conosci la storia a memoria?? Wow! Che onore. Spero seguirai cmq questa nuova versione. Sto apportando delle modifiche per rendere il tutto migliore ( non è troppo difficile dato l’orrore della prima stesura). Aspetto tuo parere anche su questo cappy. Baci

FRANCESCHITA: Sono felice di sapere che amavi questa storia anche se nnl’avevi mai recensita. Aspetto adesso di leggere tutti i tuoi pareri in proposito. Approfitto per dirti che devo ancora commentare il tuo aggiornamente. Mi ci vuole concentrazione e nn è sempre facile in ufficio. Mi rifarò al + presto con una super recensione!^_^ grazie di seguirmi. E’ molto importante per me!

MARYUSA: Lunina!!!!!!!!!Si, si…Rei è sposata con Mamo. Sorpresa!!!!Spero di non averti delusa con questo nuovo cappy. Un abbraccio. Tvtb
LUCIADOM: tesorina mia grazie!!!!! Si, questa storia ci ha fatte conoscere. E’ uno dei motivi per cui tengo al restauro. Mi raccomando. Segui i nuovi cappy perché ci sono delle modifiche. Ti voglio tanto tanto bene. Pero di sentirti presto!

   
 
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