Avendo notato che alcuni dei miei lettori ignorano i veri nomi dei protagonisti della storia, rimedio immediatamente:
Kimagure Orange Road = È
quasi magia Johnny; Kyosuke Kasuga = Johnny Romero; Madoka Ayukawa = Sabrina;
Hikaru Hiyama = Tinetta; Bunny = Usagi Tsukino; Amy = Ami Mitzuno; Rea = Rei Hino; Morea = Makoto Kino;
Marta = Minako Aino; Hellis = Haruka Ten'ou;
Milena = Michiru Kaiou; Silvia = Setsuna Meiou; Ottavia = Hotaru Tomoe;
Marzio = Mamoru Chiba; Jack = Jadeite.
Luogo imprecisato, 20
aprile 1997
Jadeite non capiva cosa gli
era successo.
L'ultimo suo ricordo risaliva a quando la regina Periglia l'aveva chiuso in
quell'enorme cristallo per poi spedirlo in una dimensione sperduta. Adesso,
invece, era lì, dolorante, ferito ma vivo e libero.
Non gli ci volle molto per accorgersi che c'era qualcun'altro nella stanza
oltre a lui:
- CHI SEI ?!?! FATTI VEDERE !!! - urlò, ma nessuno si fece avanti:- SE NON VUOI CHE TI UCCIDA, ESCI FUORI !!! -
In risposta alla sua minaccia, udì un agghiacciante risata sarcastica, poi
qualcosa si mosse e una creatura uscì fuori dall'ombra.
Ciò che uscì dalle tenebre
era veramente brutto, di questo il comandante
Jadeite se ne convinse profondamente sin dalla prima occhiata !
L'essere che si ergeva di fronte a lui possedeva un grande corpo di forma
tondeggiante, simile a quello di un ragno con la lebbra, dotato di una dozzina o
più di arti diversi che emergevano caoticamente dai fianchi di un addome simile
ad una sacca.
Il viso pendulo assomigliava alla parodia di quello di un vecchio rugoso, con al
posto del naso una sottospecie di foro nero e puzzolente.
La parte superiore del corpo era coperta di sacche contenenti fluidi orrendi dai
quali si levavano volute di fumo nero, mentre le fauci erano punteggiate da
centinaia di cariati denti aguzzi macchiati di muffa.
Ma di quell'essere, la cosa che sconvolgeva di più erano gli
occhi: quell'orrore possedeva occhi da essere umano !
- C-chi sei ? - gli chiese Jadeite con la voce che tremava dalla paura e dalla
repulsione
- Sono il tuo liberatore ! - gli rispose l'orrida creatura con voce cavernosa:-
Sono colui che ti ha liberato dal luogo ove eri imprigionato a causa dei tuoi
fallimenti ! -
Jadeite dovette tapparsi il naso per evitare di svenire a causa del pestilenziale
alito del suo salvatore:
- Cosa vuoi da me ? -
- Che tu mi serva ! -
- E perchè mai dovrei farlo ? -
- Se mi obbedirai e conquisterai per me questo pianeta, ti farò diventare
l'essere più potente di tutti i mondi conosciuti ma soprattutto potrai avere la
tua rivincita sulle guerriere sailor !!! -
- Come fai a sapere che sono state loro a sconfiggermi ?!?! Chi sei tu ??? Come
hai fatto a liberarmi ??? -
- SILENZIO !!! - tuonò il mostruoso essere.
Jadeite non se lo fece ripetere soprattutto perchè aveva capito che la potenza di
quell'essere era qualcosa che andava al di la di ogni sua comprensione !
Una volta calato il silenzio, il mostro riprese:- E ora ascoltami bene !!! Ciò che
m'interessa è la tua risposta !!!
Accetti o declini la mia offerta ??? -
Jadeite era indeciso sul da farsi dato che avrebbe voluto vendicarsi da solo delle
guerriere sailor senza l'aiuto di nessuno:
- Ti vedo indeciso... - gli disse l'orrida creatura:- Pensi veramente di essere
in grado di poterti vendicare senza il mio aiuto ? Se è così è meglio che ti
metta al corrente della situazione, osserva !!! -
Con un gesto di uno dei suoi arti, l'essere tracciò in aria un cerchio dentro al
quale cominciarono ad affiorare diverse immagini:
- Osserva Jadeite ! Osserva la forza dei tuoi nemici !!! -
Alla fine della visione
Jadeite era sconvolto, era sparito quando in circolazione c'erano solo tre
guerriere sailor, ora avrebbe dovuto fronteggiarne dieci, senza contare quel
guastafeste di Milord.
Quando il cerchio si dissolse, la creatura ricominciò a parlare:
- Ebbene ? Sei ancora convinto di poterle sconfiggere unicamente con le tue
misere forze ora che hai visto
che fine ha fatto la tua regina e tutti gli altri che sono venuti dopo di lei ?
-
Jadeite, troppo sconvolto per parlare, fece un cenno negativo col capo, poi
s'inginocchiò di fronte alla mostruosità e incominciò a supplicarlo:- Ti prego
!!! Dammi la possibilità di vendicarmi !!! Te ne supplico !!! -
- Accetti di diventare un mio servo ? -
- SÌ, SÌ !!! ACCETTO, ACCETTO !!! FARÒ QUALSIASI COSA PUR DI AVERE LA MIA
VENDETTA !!! -
Il volto dell'essere si contorse in una smorfia che avrebbe dovuto essere un
sorriso, poi sparò un fascio di luce nera contro Jadeite:
- Il tuo compito sarà quello di sconfiggere quelle ragazzine, dato che loro sono
l'unico ostacolo che si frappone tra me e la conquista di questo pianeta, ma ti
avverto !!! Io non tollero i fallimenti, quindi sappi che se mi deluderai,
rimpiangerai in eterno la punizione che t'inflisse la tua regina !!! -
Detto questo sparì, lasciando Jadeite da solo a riflettere sull'ultima minaccia e
sul suo nuovo padrone:
"Ero convinto che la regina Periglia fosse potente ma la forza del mio nuovo
signore è immensamente più forte della sua !!!
Mi sento perfettamente in grado
di farla pagare cara a quelle dannate mocciose !!!"
Pensato ciò, prese a fissare le sue nuove vesti, così si accorse che la sua
uniforme era diventata nera, ed era dello stesso colore del mantello che ora
portava sulle spalle, mentre la foggia non era minimamente cambiata.
Dopo aver fatto ciò, attraversò la sale, si sedette sul trono appartenuto a Periglia e si mise a pensare alla sua prima
mossa.
Dopo la sconfitta di
sailor Galaxia, la vita delle nostre paladine era tornata alla normalità e
nessuna di loro poteva lontanamente immaginare cosa stava per accadere. Difatti,
quella era stata una giornata come tante altre e le ragazze stavano tornando a
casa insieme dopo le lezioni del primo pomeriggio, visto che, tranne Ami, andavano tutte nello
stessa università.
Durante il tragitto sull'autobus le ragazze stavano parlando di vari argomenti,
quando qualcosa attirò l'attenzione di Rei.
Le sue amiche notarono il bizzarro comportamento e le chiesero cosa non andasse:
- Non so... non riesco a capire... e non so neanche come spiegarlo... - rispose
la miko
- Cosa ? - le chiese Usagi
- Avverto... avverto un pericolo !!! -
Tutte si guardarono in faccia preoccupate, poi guardarono di nuovo Rei la cui
espressione si era fatta ancora più seria:
- Se è come dici tu, ci converrebbe andare al tuo tempio, cosi potrai verificare
il tuo presentimento. - propose Makoto
Tutte approvarono quella scelta e circa mezz'ora dopo erano a destinazione.
Rei entrò nel tempio come un fulmine, indossò gli abiti sacerdotali e si mise in
meditazione davanti al fuoco sacro mentre le altre aspettavano fuori.
Circa 10 minuti dopo, la miko uscì e dal pallido colorito del suo viso si
potevano intuire brutte notizie:
- Allora ?!?! - le chiesero tutte in coro
- H-ho avvertito chiaramente la presenza di un grande pericolo... - fu la sua
risposta
- Che genere di pericolo ? - le chiese Minako
- N-non sono riuscita a capirlo... l'unica cosa che so e che la potenza del
nostro nemico è immensa... -
Quest'ultima affermazione preoccupò non poco le guerriere sailor.
- Mi scusi ! Non può
andare più veloce ? -
- Mi spiace signorina, ma purtroppo a quest'ora il traffico è sempre così
congestionato e, di conseguenza, questa è la velocità normale. -
La ragazza bruna sbuffò e si adagiò nuovamente sul sedile posteriore del taxi:
"Accidenti !!! Sembra che tutti facciano di tutto per impedirmi di rivederlo !!!
Prima il mio volo viene cancellato e mi è toccato prendere quello di questa
mattina, poi sull'autostrada che dall'aeroporto internazionale di Narita porta a Tokio c'è stato quel
maxi incidente e ora questo traffico !!!"
Madoka Ayukawa si mise a guardare fuori dal finestrino e a ripensare a ciò che
aveva fatto negli ultimi anni: la scoperta del suo cambiamento da ragazza
forte, indipendente e sicura in una che ne era l'esatto opposto, la scelta di
andarsene a Seattle per ritrovarsi, i momenti difficili passati laggiù ma alla
fine, dopo quasi 2 anni e mezzo, si era sentita finalmente ritrovata, pronta a
tornare in Giappone e a riabbracciare il suo amato Kyosuke.
La voce del tassista la riscosse dai suoi pensieri:
- Signorina, sono spiacente d'informarla che questo traffico durerà ancora a
lungo. Alla radio hanno detto che c'è stato un maxi incidente due chilometri più avanti che ha congestionato
tutta la circolazione. -
La giovane donna stava per obbiettare qualcosa ma si accorse di non essere
troppo distante da casa di Kyosuke, quindi decise di proseguire a piedi.
Con la valigia al seguito non le fu troppo facile districarsi tra la folla ma
alla fine raggiunse la casa del suo amato.
Nel salire le scale intravide che, attaccato alla porta d'ingresso, c'era un
foglio ma non ci diede peso fino a quando non fu davanti alla porta d'ingresso e
riuscì a leggerlo:
" A Manami, Kurumi e papà,
ho deciso di accettare quell'offerta di lavoro, perciò parto per l'Italia.
Non so quando tornerò ma non penso di farlo prima di un mese e mezzo circa.
Kyosuke"
Madoka rimase immobile per
parecchi secondi a causa dello shock subito, poi tirò un violento pugno contro
la porta:
- N-non... non è possibile !!! - disse mentre rimandava faticosamente indietro
le lacrime:
- NON È POSSIBILE !!! - ripeté mentre colpiva un altro paio di volte la porta,
poi si avviò verso il suo appartamento.
Arrivata a casa, accese il suo portatile e una volta on-line, scaricò e lesse
tutta la posta dell'ultimo mese che era rimasta sul server a causa di un guasto
alla linea telefonica del suo appartamento.
Tra le tante e-mail ce n'erano diverse di Kyosuke, e grazie ad una di esse, datata
19 aprile, Madoka venne a conoscenza delle ragioni della di lui partenza:
" Ciao,
come ti va la vita negli
U.S.A. ? Ti sei ambientata ? Ti stai divertendo ?
Spero che la risposta sia affermativa anche perché quì a Tokio ogni giorno
senza di te è per me di un
grigiore e di una noia mortale.
Sai... intorno a metà
marzo sono stato contattato dall'editore di una rivista che voleva affidarmi
l'incarico di andare in Italia a fotografare tutte le bellezze
artistico-naturali di quel paese.
All'inizio ho temporeggiato, ma la sua insistenza, la lauta ricompensa per un
tale lavoro ma soprattutto la possibilità di andare in un posto dove niente
potesse far riaffiorare nella mia mente stupendi ma dolorosi ricordi mi hanno
spinto ad accettare l'incarico.
Il mio volo parte domattina alle 10.
Spero di tornare per l'inizio dell'estate o poco più in là, così come spero che
per quel periodo tu sia finalmente tornata a casa.
Ricordati che io ti aspetterò anche se dovrò farlo a lungo.
Ti amo,
Kyosuke"
Dopo aver letto la mail,
Madoka non poté fare altro che maledirsi per la sua stupidità.
Aveva programmato di tornare in Giappone ai primi di aprile, ma aveva ceduto
alle insistenze di una sua amica che l'aveva invitata al suo compleanno. La
festa si era tenuta il 19 e si era protratta ben oltre le previsioni,
così le era toccato prendere l'ultimo aereo di quel giorno che però era stato
cancellato, così aveva svanita l'opportunità di riabbracciarlo e adesso, chissà
quanto tempo avrebbe dovuto aspettare prima di rivederlo.