Tutti la
credevano sconfitta, morta... ma non era così.
Tayuya non
rimase schiacciata dal pesante tronco d'albero che gli cadde sopra.
La ragazza si fece credere uccisa apposta per poter scappare quando i
nemici si sarebbero finalmente dileguati dal luogo dello scontro.
Dopo il combattimento contro la coppia
“pettinaturastramba”, qualcosa in lei era cambiato
però.
Non
tornò dal suo padrone, il viscido Orochimaru, ma scelse di
scappare
da tutto e da tutti, aveva bisogno di riflettere su ciò che
era
accaduto e un lungo vagabondaggio lontano dal pese del fuoco e dal
suono era la cosa migliore da fare.
Ora però, dopo circa
3 anni, non ne poteva più di stare da sola.
La fuga gli
servì a ponderare meglio su ciò che realmente
voleva dalla vita e
continuare in questa solitudine non rientrava affatto nei suoi piani.
Voleva anche lei conoscere gente per cui valesse la pena
proteggere e sacrificarsi, per cui valesse la pena vivere. Il
rapporto che aveva con i restanti membri del suono era diverso da
questo pensiero. Ognuno di loro, ma anche lei stessa, si considerava
troppo superiore e forte per intraprendere un rapporto un po'
più
profondo con gli altri.
Ma ora le cose erano cambiate.
E
lei aveva in mente di perseguire questo suo obbiettivo.
Ma
non da Orochimaru ma bensì... a Konoha.
~
A
NEW
RED
FOR
A
LAZY
DEER
~
{
Crack
Paring !
}
#1]
After
three
years
[
Estate.
La stagione dove i
sentimenti e le emozioni sono vive al massimo nel cuore di tutti,
quasi come se fossero state messe dentro a un enorme pentolone e
lasciate bollire grazie al caldo torrido che ricopriva il villaggio
della foglia da qualche settimana.
Le vie arse di gente e colme
di vita erano straordinariamente caotiche ai lati, dove la gente
preferiva passeggiare alla ricerca di quel tratto d'ombra che i tetti
delle case offrivano.
La rara calma che si respirava in quel
periodo aveva portato alcuni ninja addirittura a riposarsi sulla cima
dei tetti con ombrellone, sdraio, occhiali da sole e addirittura la
crema solare. Pochissimi osavano allenarsi con questa temperatura, a
parte, naturalmente, Lee e Gai i quali stavano già facendo
il loro
famoso giro attorno al villaggio correndo con le mani, sotto lo
sguardo perplesso e attonito delle persone che gli vedevano passare
veloci e agili per le grandi strade della città.
L'unica cosa
che era cambiata con il clima, di quei due, era la lunghezza della
tuta che ora era ben più corta del normale aumentando ancor
più lo
stupore tra la folla. (e il disgusto)
Comunque, a parte la
quotidiana attività del villaggio e dei suoi abitanti,
qualcuno di
particolare stava entrando dalle immense porte del villaggio della
foglia.
Lunghi capelli nero carbone legati in una voluminosa coda
di cavallo, occhi di un marrone intenso e profondo, i lineamenti ben
definiti di un viso non più rotondeggiante ma
bensì ovale che si
chiudeva in un mento aggraziato e appuntito, un piccolo smagliante
sorriso, quel portamento canzonatorio che la contraddistingueva da
sempre, la pelle abbronzata color cioccolato e le generose forme da
donna sotto i semplici vestiti.
Tayuya stava per entrare a
Konoha.
I capelli erano stati preventivamente tinti di un colore
diverso da quel raro rosso cremisi che la contraddistingueva dalle
altre ragazze. Non voleva farsi riconoscere da coloro contro cui
aveva combattuto ai tempi della fuga di Sasuke, voleva iniziare una
nuova vita sotto sotto i panni di un altra persona. D'altronde se si
fosse presentata sotto le vesti della crudele Tayuya sarebbe stata
subito perseguitata e messa in prigione. Cosa che avrebbe volentieri
fatto a meno.
Arrivata proprio sulla soglia che sanciva
l'ingresso alla città, uno strano senso di eccitazione e di
nervosismo colse in fragrante la rossa, bloccandola proprio sul
ciglio.
Era davvero sicura di poter compiere un passo del genere
?
Era disposta veramente a tutto pur di liberarsi da quella
bestia chiamata solitudine ?
La risposta ai suoi pensieri non
tardò ad arrivare.
Sì.
Era pronta. E con un deciso passo
varcò quel muro invisibile che si contrapponeva tra la sua
vecchia
vita e quella che sarebbe diventata.
Un giovane uomo le chiese
gentilmente di avvicinarsi verso una piccola hall di legno protetta
dal caldo dal tipico tetto di color rosso che contraddistingueva
tutte le strutture di Konoha.
Riconobbe subito quell'uomo, gli
pareva si chiamasse Genna, Gemma, o qualcosa di simile e fù
uno dei
primi nemici che affrontò ai vecchi tempi insieme al
quartetto del
suono.
Genma però non riconobbe nemmeno lontanamente la rossa,
segno che il suo travestimento funzionava.
-Mi scusi signorina,
ma la volevo augurare buona permanenza al villaggio del fuoco:
Konoha- Iniziò lui sorridendogli con tra i denti quel suo
caratteristico stuzzicadenti formato gigante che da sempre si portava
appresso.
-Grazie- Rispose lei contraccambiando il sorriso e
facendo per andarsene anche se sapeva bene che la discussione di
certo non sarebbe caduta lì, sicuramente il ninja della
foglia gli
averebbe posto altre domande essendo una straniera.
E infatti...
-Solo per pura formalità, ma è la prima volta che
la vedo qui.
Da dove proviene ?-
-Da un piccolo paesino nel paese del fuoco
ben lontano da qui signore- Si sbrigò a rispondere lei con
un timido
sorriso di circostanza mentre pensava “Ecco che inizia
l'interrogatorio del signor stuzzicadenti. E ora di sicuro mi
chiederà cosa ci faccio qui”
-E come mai è qui ?-
“Bingo”
-Sono qui perchè sono un artista in cerca di fortuna.
Infatti, sono
un ottima suonatrice di flauto- Finì la rossa sfilando fiera
dalla
sua sacca un consumato flauto di color viola scuro.
-Ah, mi
piacerebbe sentire qualche sua composizione allora- La
incalzò lui
“Che rottura abominevole” -D'accordo- Sorrise
smagliante la
rossa cominciando a suonare una corta strofa con fare impeccabile.
La musichetta corse per pochi secondi nella via principale, ma i
pochi che riuscirono ad ascoltarla malgrado il rumore della folla,
rimasero estasiati dalla delicatezza e dal suono cristallino che
emetteva il piccolo strumento.
-Bellissima, davvero. Sono sicuro
che non faticherà ad avere fortuna qui- Applaudì
Genma contento
dimostrando un ampio sorriso
“Ormai è fatta” -Posso andare
?-
-Sìsì, naturalmente signorina... come aveva detto
che si
chiamava ?-
-Tayuya- Esclamò orgogliosa. Aveva scelto di non
cambiare il suo nome in questa sua nuova esistenza. D'altrone,
benchè
non fosse certo un nome tanto comune come altri, era inutile
inventarsi un nome del tutto diverso da quello che aveva. In una
città così grande di certo esistevano centinaia
di Tayuya e quindi
non c'era motivo di sceglierne un altro o di modificarlo.
-Bhè,
signorina Tayuya, allora buona permanenza- Rispose lui salutandola
con la mano mentre la rossa pian piano avanzava quella che sarebbe
stata la sua nuova casa.
“Perfetto, tutto è andato secondo i
piani. Ora devo solamente trovarmi un lavoro ed una casa. Questo
viaggio mi ha sfinito, sono stanca ed ho bisogno di una doccia
rinfrescante”
Si disse facendosi aria con una mano avanzando
verso le strade che portavano verso il centro del villaggio.
Shikamaru Nara fissò svogliato il sempre ugual soffitto di
camera sua.
Di due cose era sicuro in quel momento il moro.
La
prima è che ormai quel soffitto non aveva più
segreti per lui e che
forse era l'ora di cambiare posizione e di fissare qualcos'altro di
più colorato prima di cominciare di dare le traveggole per
tutto
quel bianco che aveva sopra la testa.
La seconda che era una gran
scocciatura stare fermi in casa a non fare niente. Stava ronfando
davvero tanto ultimamente e benché la cosa non gli dava
minimamente
fastidio, sentiva le sue gambe leggermente addormentate.
Così
dopo aver fatto due più due, prese la decisione che era
meglio
uscire a fare una breve passeggiata fino al promontorio dove amava
sdraiarsi ad ammirare le nuvole.
Così si mise senza troppa furia
il suo giubbotto da Chunin e si incamminò verso l'uscita
dove una
sbalordita signora Nara lo fissava incredulo.
-Cosa c'è
Shikamaru ? Sta per crollare camera tua oppure è avvenuto un
miracolo ?- Chiese ironica la madre mentre continuava a rimettere a
posto
-Molto divertente... vado ad appisolarmi fuori- Spiegò
brevemente mentre un “ci potevo scommettere”
uscì spontaneo
dalla bocca della madre.
-Nessuno si è ancora presentato per
l'appartamento in affitto accanto al nostro ?- Domandò
Shikaku alla
moglie continuando a leggere il giornale stravaccato nella sua comoda
poltrona.
-Ancora niente-
-Ah-
“Che scocciatura,
abbiamo sempre avuto un appartamento di fianco completamente vuoto e
ora mia madre si è messo in testa di venderlo. Spero solo
che
nessuna persona rumorosa raccolga l'offerta, meglio ancora sarebbe se
nessuno continuasse a presentarsi”
Formulò il figliolo mentre
aprì stanco la porta in legno della casa.
Peccato che la sua
stanchezza si sciolse come neve al sole quando si trovò
davanti, a
pochi centimetri, un alta ragazza dalla pelle abbronzata e dai
capelli neri.
Lei, in tutta risposta, strabuzzò gli occhi e
inarcò un sopracciglio.
“Shikamaru Nara ????”
I due
rimasero a fissarsi ancora un po'. Il ragazzo posò lo
sguardo
automaticamente verso il corpo formoso e atletico di lei per poi
ritrarlo, rendendosi conto che ciò che stava facendo era
tipico di
Kiba o di Naruto ma non di lui, arrossando leggermente.
La
ragazza, in tutta risposta si riprese dallo stupore a cui era andata
in contro e girò il capo nervosa. Non si sarebbe mai
aspettata di
incontrare il “codinoadananas” così
presto era piuttosto
inquieta su ciò che avrebbe potuto scoprire.
-Tutto bene
Shikamaru ?- Chiese attento il signor Nara notando la faccia del
figlio imbarazzata sull'uscio della porta. Anche la moglie, mise da
parte le faccende che stava facendo per indagare meglio
sull'improvviso comportamento strano del figliolo.
Quando notò
che c'era una ragazza davanti a lui, si precipitò davanti
alla porta
affiancandosi al ragazzo e con occhi scintillanti esclamò.
-Finalmente Shikamaru hai la ragazza ! Ah, ecco, mi pareva strano
che mio figlio si alzava per uscire fuori, certamente stavi per
uscire con la tua dolce metà. Menomale, ultimamente stavo
pensando
che fossi troppo pigro anche per queste cose. Ed è pure
bellissima,
piacere di conoscerti tesoro-
Conseguenza delle parole della
signora Nara:
Tayuya era a bocca spalancata e rossa come un
peperone.
Shikamaru stava fissando la madre con sguardo omicida e
con il volto rosso per la vergogna mentre sussurrava all'infinito la
parola “seccatura”.
Menomale che il padre del moro arrivò a
salvare dall'impiccio i due giovani.
-Sei interessata
all'appartamento accanto al nostro immagino-
La nera ci mise un
po' a rispondere, ancora stupita dall'affermazione di poco fa, ma
alla fine riuscì a formulare la risposta.
-S-S-Sì- Seppur
balbettandola
Yoshino emise un sonoro sbuffò cominciando a dire
frasi come: “Era troppo bello per essere vero”
“D'altronde è
troppo bella per quel degenere del mio figlio” conquistando
ancor
più occhiatacce da parte del moro.
-Bhè, allora se vuoi posso
mostrartela. Il prezzo è basso per le dimensioni, fidati
cara è un
ottimo affare- Cominciò la madre in un perfetto tono
affaristico
mentre il marito ritornò alla poltrona fidata sghignazzando
per la
faccia del figliolo in quel momento.
-S-Sì mi farebbe molto
piacere ma penso che abbia cambiato idea-
Rispose lei
ridacchiando nervosamente mentre si allontanava a piccoli passi dalla
casa, anzi per meglio dire, da lui.
Ma miss Nara non se la fece
scappare e prendendole un braccio la avvicinò di nuovo
-Non ti
preoccupare cara, sono sicura che per te sarà perfetta.
Shikamaru
portala a fargli vedere l'appartamento-
-No ma non deve dist...-
-Uffa, che noia-
-Shikamaru cosa non hai capito di “portala
a fargli vedere l'appartamento ?”- Sentenziò la
madre fissandolo
con sguardo truce.
“Che scocciatura le donne. Oltre alla figura
che mi hai fatto fare mi chiedi pure di fargli da cicerone ?
Mah.”
-D'accordo d'accordo, seguimi pure- Disse superando la bruna e
dirigendosi con fare lento verso la porta dell'appartamento a fianco.
Tayuya intanto era rimasta con un dubbio drammatico in testa.
“Perchè proprio lui ? Cavolo...Tra migliaia e
migliaia di
persone proprio il Nara doveva abitare qui ?!”
Si chiese,
cominciando a sudare.
“E ora che faccio ? Non posso certo
fuggire, non sarebbe un comportamento sensato. No, devo sorridere
alla sfortuna non ho altra scelta. In più quel
megacervellone sembra
non essersi proprio accorto chi sono io”
E così, sibilando
qualche bassa imprecazione cominciò a seguire il moro.
Certo
che la mia nuova vita comincia proprio bene... Cavolo.
Ed
eccomi di nuovo qui con una storia basata su una Crack-Paring davvero
molto interessante a mio parere. Di certo Tayuya non è la
stessa di
prima, più educata e gentile (almeno in apparenza)
però c'è da
dire che io odio scrivere parolacce e quindi magari anche per questo
la nuova rossa può sembrarvi un po' OOC.
Però non
preoccupatevi, la storia non sarà di una trama degna di un
romanzo
di Agatha Christie ma in questa torrida estate già iniziata
penso
che una Soft FF sia l'ideale. O forse sono io che sono matto a
pensare a queste cose. Boh. A voi il giudizio e a tra breve ; )