Serie TV > Tutti pazzi per amore
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Autore: MusicAddicted    06/06/2010    4 recensioni
E se a Michele fosse data una seconda chance?
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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rieccomi!
in genere non sono così rapida con gli aggiornamenti, quindi non vi ci abituate troppo

prima mi sembrano doverosi i ringrazimenti: ZebraViola, Nomad609, siete gentilissime, sono contenta che vi piaccia, spero continui ad esser così, di nuovo grazieeeee!!!

Ok, si continua..


Capitolo I: Ricominciamo

Tutto contento per l’incontro appena avuto, Michele fa ritorno in Paradiso, fischiettando allegramente. Non ha nessuna cosa da raccogliere, ha solo tanta voglia di andarsene.
“Grazie ancora di tutto. Arrivederci.. magari non così presto, facciamo tra quaranta.. anche cinquant’anni eh?” esclama, scendendo le scale.

Gira a destra, ma poi ritorna sui suoi passi, decide di svoltare a sinistra, ma si perde nuovamente.
“Gentilmente, qualcuno mi può spiegare come se esce da sto posto?” domanda, un po’ spazientito.
“Un po’ di rispetto. ‘ Sto posto ‘ è pur sempre il Paradiso!” gli risponde dall’alto Angelica, un po’ scocciata.
“E’ vero, chiedo scusa. Mi tratterrei anche a salutarvi tutte come si deve, ma ho una certa fretta… “ spiega lui.
“Di ritornare giù?”
“Precisamente. “
“Per ritrovare Monica?”
“Vedo che hai colto nel segno!”
“Perché tu credi che sia così facile, che la riconquisterai sapendo già perfettamente cosa detesta e cosa invece adora?” lo interroga Angelica.
"Non sarà così, vero?” comincia a temere Michele.

“Eh no. Michele, noi facciamo già un enorme strappo alla regola a rispedirti giù e riportare indietro il tempo. Tu ricorderai la tua esperienza qui, e tutte le vicende dei tuoi amici, ma questo non ti autorizza certo a modificare gli eventi, mentre per loro sarà come se tu non fossi mai morto, sarai solo stato fuori città. Tuttavia, non ricorderai nulla di.. “
“Monica. “ conclude lui per Angelica.
“Esatto, né lei, né tutto ciò a lei collegato.!” chiarisce lei.
“Eh no, però , così non vale, siete tremendi!” si lamenta lui.
“Si sa, quassù un po’ di sacrificio è sempre apprezzato, quindi dovrete faticare un po’. Se no, scusa, sarebbe troppo facile, ti pare?” si giustifica lei.
“Insomma, siete un po’ della scuola ‘A essere troppo buoni si è coglioni ‘ !”
“Michele!! Di nuovo con le parolacce, e su!” lo rimprovera Angelica.
“Chiedo scusa, m’è scappata. Allora, da quando me ne andrò di qui non ricorderò più nulla di Monica?” riepiloga lui.
“Assolutamente nulla. Tanto per cominciare, crederai di esser morto in un incidente con l’auto, non certo al vostro quasi-matrimonio. Tanto l’hai detto anche tu, no? Se è destino vi ritroverete.. “
“E’ vero, l’ho detto. Quindi, ora che ho avuto tutte queste ‘istruzioni per l’uso ‘ posso andarmene da qui?” “Sì, concesso.”

“Che dire? Grazie del soggiorno, mi avete davvero fatto sentire al settimo cielo!” si congeda lui.
“Veramente qui siamo solo al terzo!” lo corregge Angelica.
“Vabbè, fa lo stesso. Allora, cortesemente, qualcuno adesso questa benedetta uscita me la vuol indicare sì o no?”




“Ragazzo,guardi che le uscite l’hostess le ha indicate più di un’ora fa. E poi non le conviene nemmeno provare a uscire adesso, siamo in pieno volo!” lo avvisa una signora anziana, seduta nel sedile accanto al suo.
Michele si guarda attorno: è ancora in cielo ed è circondato dalle nuvole, la differenza è che ora si trova a bordo di un aereo.
Non riesce a capacitarsi bene di cosa sia successo da un secondo all’altro. Da anche un’occhiata a se stesso e s’accorge che non è nemmeno più vestito di bianco, ora indossa blu jeans e un maglione nero.
Inoltre, ha con sé un bagaglio a mano, il che lo porta a pensare di averne imbarcato anche uno più grande.
Tuttavia è un’altra la cosa che lo lascia esterrefatto.


“Vuol dire che lei riesce a vedermi e sentirmi? Sul serio?” le domanda lui, scombussolato.
“Oh, poverino, che brutta cosa, rovinarsi così alla sua età. La smetta di prendere quella robaccia, è ancora in tempo per uscirne!” si preoccupa l’anziana signora.
“Signora, guardi che io sto benissimo!” chiarisce lui, stizzito.
“Buon per lei, ma se fa domande del genere qualche problema ce l’ha!” ribadisce lei, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
"No, non ha capito, è solo che stavo cercando di accertarmi di una cosa.. non è che mi toccherebbe?” le chiede lui.
“Pervertito!” sbotta la signora, disgustata.
“No, no, ma che ha capito? Poi senta, se io so’ pervertito, lei è un’illusa. Non dirigo certo quel genere di interesse verso donne della sua età.. “ mette subito in chiaro lui, per poi ricorrere al suo fascino irresistibile.

"Anche se di tutto rispetto, complimenti, quei settant’anni non li dimostra affatto!” aggiunge suadente.
“Ne ho ottantuno.. adulatore!” ridacchia ammaliata la sua interlocutrice.

Michele però ha un’altra domanda da farle.
“Senta, gentilmente, non è che lei sa dirmi dov’è diretto questo aereo?”
“Scusi, ma lei tende spesso a prenotare voli di cui non conosce la destinazione?” domanda lei, allibita.
Michele comincia a perdere la pazienza.
“E lei non tende mai a farsi i cazzi suoi?”



<< Attenzione prego! >> annuncia all’improvviso una voce femminile dagli altoparlanti.


“Ecco, mo mi rimproverano dall’alto perché ho detto un’altra parolaccia. Sta’ a vedere che hanno cambiato idea e mi riportano indietro.. “ teme il peggio lui, mentre la Signora lo guarda sempre più perplessa.


<< Si avvisano i Signori viaggiatori che stiamo per atterrare a Roma >> conclude l’annuncio l’altoparlante, mentre Michele tira un sospiro di sollievo per il falso allarme.


Si rivolge nuovamente alla vecchietta, con aria trionfante e vagamente indisponente.
“Ha visto? Qualcuno alla fine si è degnato di dirmi dove stiamo andando!”
“Screanzato!” borbotta l’anziana signora, offesa.
“Rompiscatole!” replica lui allo stesso modo.


**************************************(Contemporaneamente )

“No, Laura, scusa, che significa che non vieni ? Hai circa un mese di tempo per sceglierle quella dannatissima torta, devi farlo proprio oggi? Quindi, quella vecchiaccia inacidita me la devo sorbire da sola? Bene, ne terrò conto al prossimo permesso che mi chiederai!”sbotta Monica, riattaccando il cellulare, mentre parcheggia l’auto.

Ricorda ancora la sera precedente, quando da Milano il capo le ha telefonato dandole l’ordine tassativo di andare a prendere sua madre e farle visitare Roma fino a tardo pomeriggio, quando le avrebbe raggiunte anche lui.
Lei aveva subito chiesto aiuto alle sue amiche, ma tutte avevano impegni irrevocabili. Tutte tranne Laura, almeno fino a quella mattina.

< Ma che c’è lo scritto in fronte ‘vecchia-sitter ‘ ? Gran bel modo di iniziare la settimana ! > pensa innervosita, mentre si avvia agli arrivi dei voli e attende che atterri quello che le ha segnalato il suo capo.


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Senza perdere altro tempo, Michele è già andato a recuperare il suo bagaglio, seminando di parecchi metri la sua insopportabile vicina di posto.
L’attesa non è lunga e in breve riesce a riconoscerlo e appropriarsene.
Ma quello era solo il minore dei suoi problemi. Infatti, si siede su una panchina libera, riflettendo su quanto è successo.


< Bene. Sono tornato vivo, sono sulla Terra, sono a Roma. Ma devo aspettare qualcuno? Forse Paolo sta venendo a prendermi ? Devo andare io da lui? Ma soprattutto.. ce l’avrò ancora il mio ristorante? Di quanto siamo tornati indietro nel tempo? > si pone una domanda dietro l’altra, nella più assoluta confusione, fissando la vetrata.


Non c’è nemmeno un calendario nei paraggi che lo possa aiutare. Sa che se si mettesse a chiedere a un passante che giorno, che mese e che anno è lo prenderebbero per un pazzo.
Certo, gli basterebbe andare in un’edicola, comprare un quotidiano e vedere che data reca, ma non è abbastanza lucido per trovare quella soluzione.


****************************** (Contemporaneamente)

Monica guarda annoiata tutti i passeggeri del volo che in breve si dileguano, tutti tranne quella che aspetta lei.

< Ma quanto ci mette ? Signora, guardi che non abbiamo l’intera mattinata! > pensa, sbuffando, mentre cerca nella borsa il suo specchietto per darsi una sistemata ai capelli.

Frugando le scivolano dalla borsa penna e bloc-notes che provvede subito a raccogliere, chinandosi nella direzione in cui sono caduti.


Ed è lì che si accorge di qualcosa che prima non aveva visto: seduto poco distante da lei c’è un uomo aitante, dai capelli neri e la barba incolta e la sua aria di mistero è accentuata dal fatto che è estremamente assorto nei suoi pensieri, mentre guarda fuori da una vetrata.


< Posso fare a cambio e mostrare la città a lui? > pensa, continuando a guardarlo.


Decide che rimanere lì ferma non l’aiuterà di certo, quindi è in procinto di avvicinarlo, non importa come, le verrà in mente una scusa credibile quando sarà davanti a lui.


Ma la donna non riesce ad attuare il suo piano.

“Tu devi essere Monica, giusto?” domanda una voce alle sue spalle e voltandosi Monica si trova davanti l’anziana signora che stava aspettando.

“Esatto e sono qui per mostrarle la città, Signora!” sorride forzatamente lei.
“Un tempismo perfetto, accidenti a te!” sibila tra i denti.
“Come, cara?”
“No, niente, lasci perdere. Piuttosto, mi dica, ha fatto buon viaggio?” cambia argomento lei.
“Sì, se non fosse stato per quel giovanotto che avevo vicino di posto, così strambo e maleducato, un tale buzzurro!” racconta lei.
“Immagino, Signora, ne è pieno il mondo… “ commenta Monica, mentre a malincuore la conduce alla sua macchina, senza nemmeno voltarsi indietro un’ultima volta.



******************************* (Contemporaneamente)

Tutto quel vociferare improvviso nelle sue vicinanze ridesta Michele dai suoi pensieri. Smette di guardare fuori dalla vetrata e si concentra sulla provenienza delle voci.
Riconosce subito, da lontano, la sua insopportabile compagna di volo, ma ciò che cattura la sua totale attenzione è la donna che è con lei.
L’ha vista solo di spalle, ma osserva affascinato quei riccioli selvaggi di un bel rossiccio tendente al biondo agitarsi mentre cammina, una camminata esageratamente sicura e imponente, nonostante i tacchi alti.
L’unico suo rammarico è che quelle belle gambe si lascino intravvedere poco da quel gonnellone a fiori che lui reputa troppo lungo.



Si alza, nel tentativo di continuare a seguirla con lo sguardo e magari riuscire a vederla anche in volto, ma qualcuno lo distoglie.
"Michele, finalmente ! Non ti trovavo più, dove ti eri cacciato?” esclama Paolo, andandogli incontro.
“Paolo! Paolooo ! Sei davvero tu! “ esulta lui, vedendo il suo migliore amico, correndo ad abbracciarlo stretto e cercando di sollevarlo pure.

“Sì, ok, d’accordo che non ci vediamo da un po’, ma mi sembra esagerato. Sono anche salito a trovarti qualche giorno, l’altro mese, no? Così sembra che non mi vedi da una vita!” commenta l’amico, staccandosi.
“L’hai detto!” si lascia sfuggire Michele.
“Come, scusa?” lo guarda confuso Paolo.
“Nieeeente. Lascia staaaaare!” cantilena lui, facendo spallucce lui, come se la cosa fosse di poco conto.

“Sono così contento che sei tornato stabilmente qui!” sorride Paolo, mentre si avviano all’uscita.
“Come stabilmente?” domanda confuso l’amico.
“Ma sì, non ti ricordi? Quando hai lasciato il lavoro di agronomo e ti sei trasferito a Milano a rincorrere il tuo sogno, dicendo che come città aveva più possibilità da offrirti? Ora capisco che ti dispiaccia che sia andata male con il ristorante che hai aperto là, ma dimenticartelo addirittura!” lo prende in giro Paolo, pensando che stia scherzando.



< Ah sì, me l’avevano detto. Per tutti è come se io sia stato fuori città! > si ricorda Michele.

“Ma sì, dai, Milano non fa per me, sto molto meglio qui!” risponde lui, con nonchalance.
“Vero. Poi sei fortunato, sai? Il tuo appartamento che avevo affittato a uno studente, si è liberato proprio settimana scorsa, insomma, hai di nuovo casa tua!” lo informa Paolo.

“Perfetto. E.. ho intenzione di aprire un ristorante qui, giusto?” chiede conferma lui.
“Mi prendi in giro? Sei tornato apposta per questo, settimana prossima hai appuntamento per vedere il locale.. “ risponde l’altro.
“E dire che da Milano a Roma non si soffre il jet-lag !” aggiunge, guardandolo preoccupato.
“Ma sai, io arrivo da un po’ più su di Milano.. “ borbotta Michele.

“Lo sapevo, hai scelto uno di quei voli low-cost pieni di scali, che ti fanno partire da posti improponibili a orari improponibili? “ deduce il suo amico.
“Più o meno.. qualcosa del genere.. “ sta sul vago lui.
“Vabbè, l’importante è che ora sei qui e mi aiuterai con il mio matrimonio. Stavolta non la lascio più all’altare, la mia Laura me la sposo per davvero!” gongola felice lui.
“Ah, ecco dove siamo tornati! Al tuo secondo tentativo di sposarla!” pensa Michele ad alta voce, capendo finalmente la collocazione temporale.
Paolo lo guarda sempre più preoccupato.
“Michele, fattelo dire, a te volare fa davvero male!”


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A fine giornata, Monica torna in redazione, felice che il capo sia venuto a riprendersi sua madre.
Laura è l’unica rimasta, Elio e le altre sono già tornati a casa.
“Avevano tutti molto da fare!” risponde Laura a quella domanda che Monica nemmeno le ha fatto.
“Hanno sempre tutti molto da fare. Tu perché sei ancora qui?” le chiede.
“Devo finire di rispondere a una lettera e a casa non riesco a concentrarmi bene. . “ spiega lei.
“E ti concentri bene mettendo le statuine della torta sulla tua scrivania?” commenta pungente Monica.
“Vabbè, quello era un break! Hai visto che belle? Le ho scelte proprio bene!Sono anche più belle di quelle della prima volta!” sorride , mostrandogli le statuine degli sposi molto somiglianti a lei e Paolo, facendole baciare uno con l’altra e canticchiando la marcia nuziale.
“Ormai sei irrecuperabile!” alza gli occhi Monica, ma la verità è che è felice per lei.


"Piuttosto, scusami per oggi, lo so che ti avevo dato la mia parola, ma.. “ torna seria Laura, mettendo via le statuine.
“Figurati, in fondo non è stato poi così male, almeno non in aeroporto.. “ commenta Monica.
“Perché? Hai fatto incontri interessanti?” si incuriosisce l’amica.
“Non è stato proprio un incontro, anzi… forse non è stato nemmeno reale, avrò avuto un’allucinazione per il troppo stress, anche se sembrava più uno di quei miraggi che si hanno nel deserto.. “ racconta l’altra, sedendosi sulla scrivania dell’amica.
"Allora, cosa o chi credi di aver visto?” domanda Laura, sempre più curiosa.
“L’uomo più affascinante del mondo!” risponde Monica, con un sospiro e l’aria sognante.

TBC

io mi sono divertita parecchio a scrivere questa parte, spero che abbia divertito anche voi leggerla.
ah, niente contro la Liskova ma.. qui Laura ha le sembianze della Rocca, per me è lei la Laura autentica!
Come sempre, liberi di dirmi qualunque cosa pensiate. alla prossima
   
 
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