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Autore: Ire94    06/06/2010    2 recensioni
Da quel momento niente fù come prima, diventammo praticamente indivisibili, non riuscivamo a stare l'uno senza l'altro. Era diventato fondamentele per me, il fratello che non avevo mai avuto e che tanto avevo desiderato. -Jess, grazie di tutto, davvero, non so come avrei fatto senza di te che mi conforti sempre e quando ho bisogno di qualcosa c'è sempre. Grazie davvero.- mi disse guardandomi dritto negli occhi. -Grazie a te, Tom per questa spelendida amicizia, per tutto, ti voglio davvero bene- gli risposi con le lacrime agli occhi. Poi mi prese e mi strinse foritssimo a se, e io affondai le mia mani nella sua immensa maglia. -Sei la mia migliore amica- mi sussurrò all'orecchio, -Anche tu, Tom anche tu- lo tranquillizzai.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Cin Cin!!

 

-Dai Sofy muovitiii!!- urlai a mia sorella che ancora stava tranquillamente dormendo nel suo letto.

-Jess ma sei scema? Sono le quattro del mattino, come ti viene in mente di svegliarmi? Voglio dormire, lasciami in pace…- mi rispose in malo modo, infilando la testa sotto il cuscino.

-Sofyyy, dai muoviti, c’è una sorpresa per te…- le dissi, sapendo che quando si parlava di sorprese Sofi faceva tutto quello che le se chiedeva.

-Sorpresa? Che sorpresa?-  domandò, iniziando subito ad alzarsi dal letto, ancora tutta addormentata.

-E’ se te lo dico non è più una sorpresa, tu comunque muoviti, che ti garantisco che ne vale senza dubbio la pena- le risposi, vestendomi velocemente.

 

Dopo circa una mezzoretta eravamo pronte e uscimmo di casa, dirigendoci verso il luogo del concerto, quando arrivammo lì Sofi capì al volo dove l’avevo portata e mi strinse in uno dei suoi soliti abbracci, e si fiondò alle transenne, dove già c’erano circa una decina di persone.

 

-Jesss, grazie grazie grazie, davvero, sei una sorella fantasticaa. Ma come hai fatto a trovare i biglietti?- mi ringraziò, dandomi alcuni baci sulle guancie, adoravo renderla felice.

-Eee, sai questi sono i vantaggi ad avere Tom Kaulitz come amico…- dissi io fiera di me stessa, per essere riuscita a trovare i biglietti. Ed entrambe scoppiamo a ridere.

 

Andò esattamente come la scorsa volta, passammo l’intero pomeriggio fuori dal palazzetto, poi la corsa per la prima fila, e per fortuna, come a Padova, con qualche spintone a destra e uno a sinistra, riuscimmo a guadagnarci la prima fila davanti alla passerella, il posto più ambito. Aspettammo altre due ore e passa lì dentro, poi le luci si spensero, l’urlo maniacale della folla si fece sentire, e l’uovo si aprì, un fiammeggiante Bill ne uscì con un sorriso a trentadue denti. Scrutò con attenzione le prima file e quando il suo sguardo cadde su quello di Sofy, rimase per qualche secondo incantato come se avesse visto non so che cosa. C’era qualcosa, si vedeva a miglia di distanza.

Invece Tom non fece altro che mandarmi sguardi, che mi facevano davvero sbudellare dal ridere, per tutto il tempo. Cantai tutte le canzoni, che mi ero imparata a memoria con l’aiuto di mia sorella, a squarciagola, e per la prima volta vedendoli dal vivo mi emozionai, e capii quanto amavano la musica e che era proprio quello che volevano fare nella loro vita.

I ragazzi salutarono la folla lanciando asciugamani, bacchette e acqua, che guarda caso Tom lanciò più volte proprio sopra di me, bagnandomi completamente da testa a piedi.

Le fan uscirono dal palazzetto e così anche noi, che però ci dirigemmo di nascosto verso il backstage, mostrammo i pass a un tipo grande e grosso della security che ci accompagnò nella stanza dove c’erano i ragazzi che erano tranquillamente spaparanzati su dei divanetti.

Alla nostra vista Bill spalancò le sue esili bracci e Sofy si lanciò velocemente tra di esse.

Io invece restai sulla soglia della porta, e fissai incazzatissima Tom, che mi guardò e scoppiò divertito a ridere.

 

-Tesorooo, ma chi è stato quel cattivone che ti ha bagnato tutta?- mi chiese ancora ridendo.

-Un grandissimo testa di cazzo!- gli risposi e lui scoppiò a ridere ancora di più.

-Eddai che hai appena qualche goccia sulla maglia.- si giustificò, alzandosi dal divanetto.

-Qualche goccia, Tom ma mi hai visto? Sono completamente bagnata…- dissi io sorridendogli e lui mi venne incontro abbracciandomi, mi alzò dal pavimento facendomi fare qualche giro in aria e mi lasciò un tenero bacio sulla guancia, che io  ricambia una volta riappoggiatami per terra.

 

Sciolto l’abbraccio andai a salutare tutti gli altri e con quel filo di voce che mi era rimasto mi congratulai con loro per la bellissima performance. Restammo tutti insieme in quella stanzetta per un bel pezzo a parlare del concerto e non solo.

-Brrrrr!!- feci io, d’altronde stavo muorendo di freddo.

-Tom, la stai facendo assiderare poverina…- disse a mio sostegno Bill.

-Eee, mamma mia per qualche gocciolina- rispose il gemello, alzandosi dal divano, andando in un’altra stanza. Dopo qualche minuto ritornò con una delle sue immense felpe e me la porse.

-Tieni va, mettiti questa, che sennò mi muori qui- mi disse, sedendosi vicino a me.

-Grazie Kaulitz!- lo ringraziai io, mi infilai la felpa, e Tom mi abbracciò, cercando di riscaldarmi un po’. Mi feci coccolare come non mai fino a cadere tra le braccia di Morfeo.

 

Quando mi svegliai eravamo già nel pullman che ci stava portando in hotel, ed eravamo solo io e Tom, che si era appena acceso una sigaretta.

-Oddio Tom, scusami, mi sono addormentata- mi scusai io, desolata, per l’accaduto.

-Ehii, figurati, non c’è problema, chissà a che ora ti sarai svegliata questa mattina- mi rispose.

-Si infatti, ma questo non mi autorizza a dormire, dato che non ci vediamo mai- dissi, e gli scroccai un tiro.

-Davvero non c’è problema, abbiamo tutta la notte da passare insieme- mi rassicurò nuovamente e mi strinse di nuovo in uno dei suoi abbracci, lasciandomi un tenero bacio sulla fronte.

-Allora? Che hai combinato in questa due settimane?- gli chiesi io curiosa.

-Bhà niente di che, ci siamo rilassati un po’, siamo andati a trovare genitori e amici, e abbiamo provato un po’- mi rispose lui con poco entusiasmo.

-Oddio, non dire che non hai spezzato il cuore neanche a una ragazzina?- gli domandai io sarcastica.

-Ah ah ah, come sei simpatica! No, comunque no, sono stato bravo!- mi disse sorridendomi e questa volta io gli stampai un bacio in guancia.

-Siamo arrivatiii!!- esclamò Bill uscendo dal piano di sopra –finalmente in Hotel!- aggiunse, entusiasta.

Scendemmo tutti dal tour bus e ce ne andammo a rilassarci un po’ in Hotel.

-Invece tu che hai fatto in queste due settimane?- mi chiese Tom che come sempre mi aveva invaso la camera.

-Ma io … io …. In queste settimane … - bofonchiai qualcosa di incomprensibile.

-Allora? Che hai combinato?- insistette lui.

-Bhè … - ci pensai – io veramente, adesso che ci penso, non ho fatto alto che aspettare questo giorno- dissi, fissando il vuoto.

-Ma allora quando vuoi sai essere anche dolce- mi disse lui scherzando –comunque davvero, non sai quanto mi fa piacere quello che hai detto- aggiunse e mi abbraccio di nuovo a se.

 

Perché alla fine era vero, per quanto potessi aver fatto la dura e non voler ammettere che mi stavo affezionando a lui, in realtà era proprio così. In queste due settimane non avevo fatto altro che pensare hai giorni trascorsi insieme a lui, e a questo giorno, come sarebbe andato e a che cosa sarebbe successo quando lo avrei rivisto.

Era davvero diventato importante per me, anche troppo forse, anzi quella amicizia era diventata davvero indispensabile.

 

-Mi hanno detto che c’è un pub a cinque minuti a piedi da qui, che dici ti va?- mi domandò tutto contento, evidentemente quello che avevo detto lo aveva reso davvero di buon umore.

-Si, va bene, mi va proprio adesso una bella birra!- gli risposi.

 

Uscimmo dalla stanza, andammo ad avvisare gli altri che saremmo andati a fare un giro, e ci dirigemmo verso il pub, che come previsto dal chitarrista raggiungemmo dopo cinque minuti esatti.

 

-Due birre, per favore- ordinò Tom, la barista gliele porse in un batter d’occhio, e questo tornò al tavolo con due pinte piene fino all’orlo.

-Allora? A che brindiamo?- mi chiese, porgendomi il mio bicchiere.

-Non, so, tu che dici?- gli domandai.

-Direi senza dubbio a questa bellissima amicizia che stà nascendo, del quale sono sicuro tra un po’ non riuscirò  a farne a meno- disse, e i nostri bicchieri si andarono a scontrare uno con l’altro.

 

-CIN CIN!- esclamammo insieme. Quello sarebbe sicuramente stato, uno dei tanti brindisi che avremmo fatto quella notte, o meglio quella lunghissima notte.

 

 

 

 

Ragazzi scusate a tutti il ritardo, ma sono stata in vacanza e poi ho avuto un po’ di porblemi, scusatemi davvero, spero che almeno il capitolo vi piaccia, anche se a mio parere non è proprio il massimo, vabbè fatemi sapere che ne pensate. E scusate davvero tanto per gli errori grammaticali.

Un ringraziamento particolare a:

 

-          Jiada95: Scusa, scusa, scusa, per il ritardo. Comunque eccoti il seguito, spero che ti piaccia, mi raccomando fammi sapere che ne pensi, che tutte le volte i tuoi commenti mi fanno molto piacere. Un bacio ;)

-          BlackStreetV: Una nuova lettrice! Sono contenta che ti piaccia la storia. Ecco il continuo. :D

  
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