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Autore: SissiCuddles    09/06/2010    2 recensioni
House e Cuddy si ritrovano in una situazione poco piacevolo. Ambientata nella sesta stagione e scritta da me e da un'altra ragazza. Abbiamo cominciato a scriverla a dicembre tralasciando gli spoiler. Ogni mercoledì caricherò un capitolo. Buona lettura:)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao! Come vi ho detto prima, eccovi anche il terzo capitolo.
 La storia si è fatta abbastanza interessante, non trovate? Bene...leggete....


Capitolo 3


Quella voce le aveva fatto cadere la piccola bottiglia d’acqua che aveva appena preso. Lo fissava senza riuscire ad emettere alcun suono. Non si aspettava visite, tanto meno quella di House.



Lisa Cuddy era nella sua cucina. Ora lo stava fissando stupita, immobile, come paralizzata. La bottiglia le era appena caduta di mano. Si piegò per prenderla di scatto.

Alcune domande le inondarono velocemente la mente

Cosa ci fa qui ? Cosa vuole? Rovinerà sicuramente la mia pace ironizzando su ciò che gli ha detto Wilson e su come sono vestita.


In fondo si trovava a casa sua. Indossava il suo accappatoio e una sua maglia. Stava usando la sua cucina e lo guardava senza dir niente. Poi all’improvviso decise di rispondere con una domanda, per metterlo in difficoltà



- Tu che ci fai qui?



Sta indossando una sua maglia e il suo accappatoio, è nella sua cucina e l’unica cosa che riesce a chiedere all’uomo di fronte a lei è “ che ci fai qui?”

è inutile che cerchi di evadere le mie domande. Non mi freghi!

Ma lui era furbo. Non si faceva cogliere impreparato.

Mantenere il controllo sulle proprie emozioni, analizzare ogni singolo dettaglio, mantenere il punto fisso sul discorso. Questo è ciò che faceva ogni volta che tra loro nasceva una discussione. Era insopportabile.



-Non mi copiare le domande. Ti ripeto che ci fai qui?

-Wilson non ti ha detto niente?



Lei era sicura che voleva prenderla in giro. Voleva metterla alle strette per obbligarla a confessare tutto. Mentre lui confermava la sua ipotesi: Wilson gli aveva nascosto qualcosa



Lo sapevo che lui faceva parte di un qualche complotto, ma non pensavo potesse arrivare fino a tal punto


Pensò.



- Lo sapevo che quel piccolo manipolatore mi stava nascondendo qualcosa.



Lei credeva che stesse fingendo. Che voleva sentire la sua versione dei fatti. Pensò che sarebbe stato meglio accontentarlo, per abbreviare i tempi.



House, cosa vuoi sapere?


Lui continuava a controllarla. Sapeva che lei non avrebbe mai creduto alla sua versione dei fatti.

Notò qualcosa di strano nel suo sguardo.



Cuddy, cosa mi stai nascondendo?




-Bene! Non ti ha detto niente. Adesso dovrò nuovamente spiegare tutto. Allora casa mia è fuori uso per le temiti quindi ho chiesto a Wilson di ospitarmi. Lui ha semplicemente preferito darmi le chiavi del tuo appartamento.



Punto fondamentale: Cuddy vive nel mio appartamento, alla mia insaputa e per di più in alleanza con Wilson. Strano che abbia chiesto a lui. Come mai non è con il suo boy-toy?

Meglio indagare.



Ma tu che ci fai qui?



Cercava ancora di copiare le sue domande. House si stava innervosendo, ma voleva continuare con il loro gioco.



Non ha ancora imparato che non deve ripetere le mie stesse domande. Devo sempre insegnarle tutto, ma questo a suo tempo. Ora devo architettare una vendetta per Wilson.


-Qualcuno che tu conosci molto bene ha fatto scattare il sistema antincendio nel nostro loft bagnando lo schermo piatto, un’altra persona che conosci sicuramente, ancora più gentilmente, ha eliminato la tv via cavo nelle stanze dei pazienti.-



Soddisfatta eh? Scommetto che ora ti senti un po’ in colpa?!

-Comunque tra poco comincia la mia soap e ho bisogno della mia televisione.



Solo a guardare la tua soap. Ma ti credi di parlare con uno dei tuoi paperotti, quelli che credono a tutto ciò che dici?! Se vuoi giocare ora non ne ho voglia.



Il tuo sguardo ha qualcosa che non va!

Ma il tuo sentirti in colpa non è per questa tua intrusione. Dopo tutto credevi che io ne fossi a conoscenza.

Che cosa mi sta nascondendo la piccola Cuddy?


-Ah! Devi vedere la tua soap. Bene porto Rachel nell’altra stanza così puoi guardarla su questo coso che chiami divano.





Prese la sua piccola Rachel in braccio e iniziò ad incamminarsi nella stanza adiacente. Nella camera da letto di colui che lei considerava solo un dipendente, un amico. Posò Rachel sul letto e andò in cucina.



Ma come è suscettibile oggi. Ipotesi: Problemi in ospedale? No. Ho anche fatto il mio turno in clinic. Beh, lo ha fatto Tredici al posto mio. Problemi con Rachel? Non sembra, è troppo piccola per poterle dare certi problemi. Menopausa? No, devo aspettare ancora un po’ di anni per farla entrare nelle mie ipotesi. La casa? Non credo. Non si è poi fatta tanti scrupoli a prendere il mio appartamento. il suo boy-toy? Il suo amichetto ha una casa. Perché non è andata da lui? Trovato il punto debole. Nuovo obiettivo: devo farla innervosire e lei confesserà.

-Ma come sei simpatica. Eh! Visto che ci sei lasciami pure un trancio di pizza.



Adesso iniziava ad infastidirla. Voleva restare sola.



L’ho fatta irritare è? Primo passo, fatto


-Tieni! Prenditela tutta non ho più fame





Ora è irritata, scocciata e non ha nemmeno mangiato. Si mette sempre meglio. Il mio istinto mi dice di attaccare.



Dalla cucina andò velocemente nel salotto e posò, con poca delicatezza, la pizza sul piccolo tavolino. E iniziò ad incamminarsi di nuovo verso la stanza da letto.



- aspetta…perché non sei dal tuo boy-toy?



Perché cercava sempre di nascondere delle cose ad “House il genio”. Riusciva sempre a capire tutto. Questo la infastidiva perchè non poteva avere segreti, per lui era come un libro aperto.

Adesso lui voleva approfondire ciò che gli aveva detto Wilson, voleva investigare. Non lo dovevano chiamare solo “House il genio” bensì “House il genio investigatore che si intromette sempre nelle vite degli altri”



-Si chiama Lucas. Comunque Lucas- evidenziando con il tono di voce il nome – deve lavorare. Ma Wilson non ti a detto niente?!



Vedo che adesso cominci a credermi. E il mio obiettivo non è ancora stato raggiunto. La solita scusa del “deve lavorare”…ormai è vecchia!


-Niente. Altrimenti sarei arrivato quando tu eri sotto la doccia.



Avrebbe voluto sorridere sentendo la sua risposta, ma era stanca quindi preferì solo rispondere a tono, così avrebbe chiuso quella conversazione che la irritava tanto.

Lui notò quel sorriso mancato.



Obiettivo sempre più vicino.
Era stanca, e lui lo aveva capito. Ma sapeva anche che questa loro discussione l’avrebbero potuta continuare per molto.

-Si così ti veniva un infarto, ormai hai una certa età.



Allora vuoi proprio scherzare con me…va bene.

-Certo certo, non sono io quello che si avvicina alla menopausa.



Cuddy sbadigliò mentre House non dava segni di cedimento.

Lei iniziava a stancarsi di quel gioco.

-Notte House! Non farti venire strane idee e cerca di non fare troppo casino.



Lui sferrò l’ultimo attacco.







-Stai tranquilla! E vedi di non fare sogni erotici su di me , altrimenti cosa penserà il tuo boy-toy?



Questa frase l’aveva sentita dal corridoio, ma non poté non rispondere. Non ne poteva più.

Lui sapeva che lei avrebbe risposto a quell’ultimo attacco, così aspettava l’ennesima risposta o il suo sbuffo di disapprovazione.



-Che non mi sia sentita bene, che la febbre alta mi abbia procurato allucinazioni di esseri bisognosi!



Aveva captato ogni singola parola di quella frase. Ogni significato nascosto fra le righe lui lo aveva interpretato, scovato.

Lei si rese conto che forse aveva esagerato. Sapeva quanto House odiava essere considerato un bisognoso.

Colpito e affondato.
Tornò velocemente in salotto e lo vide lì seduto con lo sguardo rivolto verso lo schermo, come se non avesse sentito nulla.

Lui aveva sentito, ne era sicura.



-Scusami, non volevo!



Cuddy non ottenne nessuna risposta.



Troppo tardi.



Come vi sentite dopo questo capitolo? Fatemi sapere...

Grazie xx
   
 
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