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Autore: Little Firestar84    09/06/2010    7 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Mi scoccia doverlo ripere di nuovo ma no, purtroppo non detengo ancora i diritti di The Mentalist. Sigh.

In compenso, detengo in modo completo e assoluto questa storia; dalle recensioni mi sono resa conto che la cosa non era ben chiara, ma l'autrice di Children don't lie è LIZFROMITALY, e, beh... Io sono Lizfromitaly. (Liz=Elizabeth=Elisabetta=Elina; lo so, che fantasia, eh?), perciò per questo porbabilmente la traduzione mi viene naturale, perchè, anche se il testo pè stato creato in Inglese e non pensato in Italiano, è comquneu un testo mio, che conosco e che so cosa significa. perciò, abndo alle ciance. ghrazie a tutti quelli che hanno scritto una recensione, davvero! ad alcuni ho risposto in privato, ad altri no, e in questo caso me ne scuso, comunque, siete magnifici!e allora, ecco per voi il capitolo 2!

Il tuo lavoro lo hai sempre amato, per tante ragioni, e col passare del tempo, hai capito che una di quelle ragioni è che non ti da il tempo di pensare, e la cosa a cui odi pensare è quanto sei sola. Certo che una famiglia ce l’hai; hai Michael, Tommy e Robert, the meravigliosi fratelli che hai praticamente tirato su tu, e Michael ti ha già resa zia due volte, ma per quanto tu possa voler loro bene, loro hanno la loro vita, e tu la tua, e alla sera sei da sola, non hai figli tuoi,Dio, non hai nemmeno un uomo che possa fare da padre a questi figli immaginari, un uomo che, alla sera, ti aspetti a casa con una deliziosa cenetta, con un bel bagno caldo, che tenti di farti stare meglio dopo tutti gli orrori che hai visto al lavoro. Jane non è a casa con te ogni sera, non ti abbraccia mentre dormite, non ti prepara squisiti manicaretti, né ti porta a fare picnic o organizza vacanze lampo all’ultimo momento…

Sono le sette di sera, e tu stai aspettando fuori dalla stanza di Claire, stai sospirando e non sai nemmeno tu perché. Ti piace Patrick Jane. Ti piace nel modo in cui una donna desidera un uomo. Hai dei sentimenti per lui. Tu hai dei profondi sentimenti per lui.

Sorridi, e pensi ai guerrieri giapponesi delle leggende, pensi al sorriso dei samurai quando cadono sconfitti per mano di un altro guerriero, a loro superiore e leale. Sì, stai ammettendo la sconfitta. Patrick Jane, insopportabile consulente, dolore della tua esistenza, ha occupato un posto particolare nel tuo cuore, senza che tu potessi farci niente, senza che tu te ne rendessi conto, non prima che fosse troppo tardi. Hai dei profondi sentimenti per lui, a questo punto l’unica cosa che puoi fare è ammetterlo,e, cavolo, stai bene…. Ammettendolo, ti sembra quasi di esserti liberata da un peso che ti opprimeva il torace.

Sì, perché, se vuoi davvero essere onesta, non è che sia davvero così inaspettata, come cosa. Hai avuto dei… pensieri su di lui, un certo tipo di pensieri (di cui, per grazia divina, non hai parlato a Michael nemmeno per errore; è già grave che tu lo abbia confessato a Claire mentre pranzavate, dopo un giro per abbigliamento pre-maman, ma sai che lei terrà la bocca chiusa, a meno che non voglia che Mick scopra che le gravidanze le stimolano sogni erotici su Brad Pitt, Eddie Cahill e Keanu Reeves nei panni di una super-spai inglese), ma non ci hai mai dato chissà quale peso. Dopotutto, sognavi le stesse scene di quei romanzi d’amore che leggi sempre prima di addormentarti, con te e Jane come protagonisti, e l’unica ragione per cui sogni certe cose è che la vita romantica, da un anno a questa parte, giusto te la sogni, perciò, era davvero così strano che la tua immaginazione ti giocasse certi scherzi, facendoti vedere l’uomo con cui, in fin dei conti, passi TUTTO il tuo tempo, la persona con cui più hai a che fare durante la giornata? (ma devi ammettere che Claire non ha tutti i torti: non fantastichi di Cho o Rigsby, né, grazie a Dio, su Van Pelt…)Certo, però, quei sogni, sono a dir poco meravigliosi, come meravigliose sono le cose che lui fa a te… certo, ammetti sorridendo a arrossendo un po’, i sogni sono sogni, e la realtà è un’altra cosa, e la sola idea di essere coinvolta romanticamente con Jane non è che ti faccia venire i brividi, però, devi ammetterlo… Salve, questo è Patrick Jane, il mio ragazzo, il mio fidanzato, mio marito. Bè, suona strano…

“Zia Tessie?- eri così persa a Janelandia che ti sei del tutto scordata che avevi ancora tua nipote in braccio; complimenti, questa è almeno la seconda volta che ti capita oggi, e la piccola ha dovuto tirarti la manica della camicia per risvegliarti – zia, possiamo andare a vedere la mamma e il bambino?”

“Certo pasticcino!- mentre vai verso la stanza, mano nella mano con Annie, tenti di stamparti un sorriso che gridi che tutto è perfetto e tu sei una donna forte e determinata e sicura di sé, mentre invece stai regredendo allo stato di adolescente in cerca del principe azzurro alla presa con una cotta di dimensioni epocali- Annie, avrei bisogno che tu mi faccia un piccolo favore…”

Dopo che ti sei inginocchiata, per essere al suo stesso livello, ti mordi le labbra, perché non sai davvero come spiegarti, anche perché sai che lei ti riempirà di domande (a cui tu non sai se sai già rispondere) ma sai che la cosa va fatta, perciò, quando lei ti chiede cosa, tu vai avanti.

“Non devi dire una parola di quello che Patrick ha detto, non ai tuoi genitori, va bene?”

“Ma Mr. Patrick, mamma e papà dicono che le bugie non si dicono!- Annie abbassa la voce e ti sussurra nell’orecchio- padre Joseph a sorella Mary dicono che si va all’inferno!”

“Sì, ma tu non mentiresti. Mentire è raccontare una cosa in modo diverso da come è accaduta, o raccontare una cosa non accaduta. Io ho solo bisogno che tu… dimentichi cosa Mr. Patrick ha detto oggi, va bene?” il tuo sorriso è piuttosto forzato, perché lo sai cosa hai appena fatto. Puoi imbellettare la verità come vuoi, ma hai appena insegnato a una bambina di cinque anni a mentire. Il fatto che tu sappia come ottenere quello che vuoi, dopo avere cresciuto i tre scalmanati, non significa che tu lo debba fare, Teresa. Ma Annie non sembra dare troppo peso alla cosa: sorride come ha sorriso a Patrick all’ufficio,e corre dalla culla del neonato, facendogli dono del suo amato pony.

“Scommetto che sei l’invidia dell’intero piano, così bella dopo ore di travaglio…- sorridi a Claire quando la raggiungi, dandole un leggero bacio sulla guancia, ma quando ti dedichi a Mick, tutto cambia; per tuo fratello, hai in serbo uno sguardo letale, perché, davvero, non ti capaciti ancora di come l’affaire Annie si sia concluso – la porssima volta che hai bisogno di qualcuno che guardi Annie perché ti fai prendere dal panico, gradirei che, prima di mollare senza preavviso tua figlia sul divano del mio ufficio, ti prendessi il disturbo di usare quella cosa chiamata telefono. Sai, c’è quella cosa insignificante che faccio nel corso della mia vita, quando acchiappo i criminali, la dovresti provare anche tu, si chiama lavorare.”

“Posso prendere in braccio il bambino?” Mick, quando si abbassa sulla culla, sussurra qualcosa alla figlia prima di prendere in braccio il piccolo, per poi affidarlo immediatamente alle tue cure.

“Ecco qui… – Mick trattiene a stento le lacrime quando nota quanto sei felice… era tanto che non eri così felice, anzi, sei certa di non esserlo mai stata, perché è la prima volta che tieni tra le braccia un piccolo angelo dai ricci biondi con occhi verdi come smeraldi, un piccolo che ha gli occhi del papà e i capelli biondi della sua mamma – Tess, ti presento Anthony Edward Lisbon”

“Oh, papà ha avuto il suo maschietto, allora…” sai che non può ancora sorridere, ma ti sembra che lo faccia, mentre gli fai il solletico al pancino, e non puoi fare a meno di fare lo stesso. Stai bene. Stai bene come non stavi da parecchio, anche se ridi, se sorridi, se piangi, tutto allo stesso tempo; tutto questo, è davvero troppo, tra il bacio e tutto quello che comporta, quello che lui ha detto, quello che i suoi occhi hanno detto…

“Accidenti, Tess ci sa fare con i neonati. Non mi sembrava così in gamba con Annie…” Mick è perso, smarrito dalla bellezza della vista di te che, mentre canticchi una dolce ninna nanna, fai il solletico al pancino del figlio, e Claire non è da meno.

“Sarà una madre meravigliosa”

“Il papà del piccolo sarà Mr. Patrick?” ti serve la domanda di Annie, posta con una naturalezza tale da sembrare una cosa del tutto ovvia, a svegliarti dal sogno a occhi aperti in cui eri di nuovo ripiombata. Già, ti eri scordata che Annie prende TUTTO alla lettera. Tu le hai detto di non parlare del “matrimonio” e lei non lo ha fatto, ma tu non hai mai detto di non nominare Patrick in toto…

“Ha incontrato Pa… Jane – ti correggi mentre ridai il piccolo al padre- Ha incontrato Jane in ufficio, e sai come vanno queste cose. Quelli di cinque anni tendono a fare amicizia tra di loro, e adesso, è un po’ ossessionata da lui…” Non ha bisogno di sapere che anche tu sei ossessionata da lui, o che hai passato l’intera giornata a fantastica su di lui, sull’appuntamento che avrete, sui baci che vi scambierete e su quello che vi siete già dati, ma soprattutto, mai e poi mai dovrà sapere che il motivo per cui ti eri persa in Tony era che, con quegli occhi verdi e i riccioli biondi sembra una combinazione tua e di Jane…

“Già, lei è ossessionata dal tizio, e ti chiede se ci farai TU un figlio, logico.” Lo odi, tu odi tuo fratello, è brutto da dire ma quell’espressione può significare solo due cose: o sa, o immagina.

“Non stiamo insieme!” usi le stesse parole che hai detto quella volta che vi siete intrufolati in quella clinica di disintossicazione, e rammenti che ti aveva detto di amarti mentre ti allontanavi, e anche se sapevi che era per finzione, quella volta le ginocchia ti erano diventate di gelatina… ti era sembrato sbagliato, tentare di passare per sua moglie, ti era sembrato sbagliato che ti parlasse di amore, ma adesso… mentre sorridi, tra te e te fai quello che ha fatto Jane solo poche ore fa, aggiungi un in pronunciato “per ora” alla frase appena pronunciata sullo status di Jane nella tua vita, e hai, all’improvviso, un’illuminazione: anche quando non lo segnavi col contorno di romanzo d’amore, era sempre lui. Tutte le volte che hai sognato un marito, una famiglia con un buon uomo, era sempre lui, e i bambini, erano sempre biondi con occhi verdi o mori con occhi blu; è sempre stato lui, magari non dal primo giorno, ma sai benissimo che quei sogni li hai da molto, molto tempo. E ti ci è voluta Annie per rendertene conto. Forse è perché non lo avevi mai visto per così tanto tempo con un bambino, una bambina, e pensavi che sarebbe stato a pezzi, un uomo distrutto. Ma non lo è stato: si è comportato come un buon padre si dovrebbe comportare con la propria figlia.

Sorridi,abbracci tutti e saluti piuttosto in fretta, prometti di tornare il giorno dopo, e corri a casa. Per la testa, hai solo due pensieri: il primo, è che alle nove avrai un appuntamento romantico con Jane. Il secondo, è che devi trovare il modo di rendere quei sogni realtà.


   
 
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