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Autore: Little Firestar84    08/06/2010    11 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà! Vi rimpo un pochettino le scatole con la traduzione (roimaneggiata, e narrata in seconsa persona al presente anzichè in terza al passato) di Children don't lie, fanfiction originariamente pensata e scritta in inglese per la sezione di The Mentalist su FAnfiction.net...L'autrice, che non è riuscita ad ottenere i diritti come ragalo di compleanno, desidera ricordare a tutti che, purtroppo, per ora si può limitare a dire di giocare e sognare con i personaggi...

(Piccola nota: l'alter ego di LIz è, in realtà, Elina... ovvero la sottoscritta! Già, come mi disse qualcunio, sono cì piena di me da scrivere una traduzione di una storia...!) enjoy, e fatemi sapere cosa ne pensate!Se c’è una cosa di cui tu sei grata alla vita, Teresa, è che, tra tutte le droghe esistenti, il caffè è ancora considerato legale; dopotutto, non hai mai permesso a nessuno di interrompere quella tua piacevole routine quotidiana, e col tempo, persino Jane ha imparato che, per averti calma e tranquilla, tutto quello che deve fare è offrirti come prima cosa una bella tazza di caffè e lasciartelo bere in santa pace.


 

“Teresa, devo correre, Annie è in travaglio e ho bisogno che tu tenga sotto controllo Claire!”

Succede tutto così in fretta che non hai nemmeno il tempo di registrare che il più giovane dei tuoi fratelli, Michael, è corso nel tuo ufficio con la figlia in braccio, senza perdere tempo a bussare, parlato con te (confondendo il nome della figlia e della moglie nella fretta), depositato suddetta figlia sul tuo divano, ed è corso via senza aspettare che tu potessi rispondergli. E non si è nemmeno presa la briga di chiudersi la porta alle spalle.

“Ciao zia Tessie – Annie ti guarda col quel suo delizioso sorriso un po’ sfacciato, tuttavia, come tanti bambini, per la timidezza si nasconde dietro il pupazzo che tiene in grembo, un pony che sembra più grosso perfino di lei – papà ha detto che devo fare la brava perché il bambino sta per arrivare!”

“Sì tesoro – le rispondi un po’ esitante, non del tutto convinta che queste affermazioni siano veritiere, o della tua capacità di mantenere le promesse che farai, inginocchiandoti di fronte a lei – appena stacco, andiamo a trovare mamma e il piccolo in ospedale, va bene?” Dannazione, di questo potevi anche farne a meno. La giornata è stata sì calma, ma sono sole le dieci, il che significa che ti attendono almeno altre sette ore di lavoro, a desso, hai sette ore di lavoro e una bambina di cinque anni cui badare mentre mandi avanti la tua unità.

“Chi è il tizio che è scappato via dal tuo ufficio di corsa? Forse si tratta di un amante segreto che hai terrorizzato fino a fargli desiderare la morte? Ti prego, non dirmi che hai terrorizzato il poveretto minacciandolo con una pistola come fai sempre con me! Guarda! - Figuriamoci. Se Jane non si prende il disturbo di bussare quando la porta è chiusa, perché dovrebbe farlo quando è aperta? O perché dovrebbe mai prendersi il disturbo di vedere se sei con qualcuno mentre sei nel TUO ufficio prima di irrompervi e parlare a vanvera? – Guarda chi abbiamo qui! Che adorabile bambina, ciao! Come si chiama questa deliziosa principessina?- sei di nuovo in piedi, e il tuo sguardo letale è diretto a Jane, e lui ne è ben conscio, e non sembra importargliene molto quando occupa il tuo posto davanti ad Annie, facendo un trucco magico a suo beneficio – no, aspetta, silenzio, io scommetto che posso dirtelo!”

“Tu non mi conosci!" quando vedi lo sguardo divertito sui loro volti, per un breve momento, lo immagini su una spiaggia con una bambina bionda con i suoi occhi tra le braccia, e sai per istinto che, nonostante ciò che dice, lui era un buon padre per la sua bambina, a  dir poco meraviglioso.

“Sì, ma voglio confidarti un segreto. Vedi, il fatto è che – si guarda intorno, le sussurra in tono drammatico nell’orecchio parole che tu conosci bene perché non è la prima volta che fa questo numero – io so leggere nel pensiero!”.

“nessuno sa leggere nel pensiero, sciocchino!”

“cosa, non mi credi? Tu mi ferisci, signorina! Mostrerò a te e a questa infedele, che posso, invece, leggere le vostre menti! – la guarda negli occhi, completamente serio, una mano sulla fronte della piccola e una sulla propria come se davvero potesse creare così una connessione – tu, sei la nipote dell’Agente Lisbon. – certo che sa che lei è tua nipote, glie lo hai detto una volta che ti ha domandato chi fosse la bambina nella foto sulla tua scrivania – tu hai, direi, cinque anni, e sei nata, vediamo, direi il 23 marzo? No, non sei nata il 23 marzo, ma hai avuto una festa di compleanno il 23 marzo. Il tuo compleanno, invece, è il 19. Tua madre sta per avere un bambino, e non sai ancora se avrei un fratellino o una sorellina, ma non t’importa più di tanto, perché vuoi solo essere una sorella maggiore. Oh, dimenticavo che il tuo nome è Anne Teresa Lisbon!”

“meraviglioso, quindi, fammi capire, non ti basta più scocciare me perciò te la prendi anche con mia nipote?”

Non ti sentono nemmeno, Annie è troppo emozionata ed eccitata, e passa il tempo a guardare prima te, poi Jane poi di nuovo Jane e così via. “Sì, quello è il mio nome! So Anne Teresa Lisbon! Lei come si chiama signore?”

“Io, tesoro, sono Patrick Jan”

“Lei è un agente speciale come zia Tessie?”

“Oh, no, io sono solo un consulente, significa che io aiuto zia Tessie. Io lavoro con…”

“per” correggi l’uomo a braccia conserte, e nemmeno li guardi più, così presi l’uno dall’altra.

“Sai che non chiuderesti la metà dei casi che risolvi se non ci fossi io, vero? Vorrei che talvolta mi concedessi il beneficio di almeno credere che sia un vero membro della squadra, e non un mero strumento nelle tue mani!”

“Divertente, davvero, giacché sei tu quello che vede noi come strumenti nelle sue mani!”

”Tu sei solo arrabbiata perché non ti dico mai cosa voglio fare, non è colpa mia se so che a te non piaceranno e non vorrai seguirli!”

“No, scusa, fammi capire, io rischio il licenziamento e adesso la colpa è mia?”

“Hightower voleva dimostrare di poterlo fare, e non voleva nemmeno dimostrarlo a te!”

“Dimenticavo che il mondo ruota intono a Patrick Jane!”

“Certo che era il suo modo di minacciarmi! Sperava che mi sarei dato una calmata, ma ha solo dimostrato di non conoscermi tanto bene come crede! So per certo che nasconde degli scheletri, e credimi, l’attimo che metterà te o la squadra in pericolo, non esiterò a usare il mio incontrastato fascino e le mie abilità di sensitivo su di lei!”

“Tu non sei un sensitivo, e soprattutto, io non ho intenzione di permetterti di usare i tuoi trucchi mentali sul capo!”

“Non se ne accorgerà nemmeno! Potrà essere una donna forte quanto vuole, ma è pur sempre umana, una donna umana se me lo lasci dire, e sappiamo tutti che non esiste donna che mi possa resistere. Dopotutto, cara Lisbon, lo dici sempre anche tu, quello che voglio, lo ottengo!”

“A volte mi chiedo perché tu debba passare le tue giornate a seccarmi in questo modo, Jane!”

“Io non ti secco sempre! Insomma, due, tre, quattro volte al giorno non possono certo essere definite sempre, vero?”

“Sei innamorato di zia Tessie?”. In preda all’orrore, ti volti verso Annie, conscia che tu e Jane eravate così presi dal vostro battibecco che ti eri completamente scordata di lei. Sinceramente, sei piuttosto stupita: dove può avere un’idea così assurda? Jane, innamorato di te. Certo, e pure gli unicorni esistono…

“Annie, non dovresti…non dovresti parlare a degli estranei in questo modo… non… non è buona educazione, sai?”

“Sono stupefatto, Annie, perché secondo te sarei innamorato di tua zia?” Lo odi davvero. Dio, perché deve essere così calmo? Sembra quasi che le stia chiedendo quale gelato preferisca, o se abbia visto l’ultimo film Disney!

“Papà dice sempre che i ragazzi scocciano le bambine quando sono innamorati di loro. Papà dice che Tommy Green, all’asilo, è innamorato di me, perché mi scoccia sempre!”. Annie fa una breve pausa, e si morde un labbro, decisa ad avere risposta a tutte le domande che vuole porre, perché ha molto, molto a cuore quest’argomento “Signor Patrick, diventerai mio zio?”

“Annie!” E’ tutto quello che riesci a dire, prima di scivolare sul pavimento. Dio, non sai se è peggio la domanda o il fatto che il ghigno felino di Jane sta peggiorando di minuto in minuto.

“Lisbon, smettila! Non sai che non è educato interferire quando due persone stanno cercando di avere una conversazione? Ora dimmi Annie, perché mi hai fatto questa domanda?”

“Zia parla sempre di te quando è da noi. Mamma dice che la fai arrabbiare, ma poi racconta sempre di cose strane e divertenti che fai per prendere i cattivi, e sorride. Papà dice che tu rendi la sua vita un inferno. Non dirai a papà che ho detto quella parola? Dice che sono ancora piccola per dirla!”

“Io non lo dirò al tuo papà se tu mi dici tutto quello che vi dite su me e zia Tessi, va bene?”

“Papà dice che rendi la sua vita un inferno, ma che la fai tanto felice. Dice che, dato che parla sempre di te, deve essersi innamorata” Annie fa un’altra pausa, desiderosa di fare un’altra domanda, che le sta davvero a cuore “vi sposerete? Claire Danvers è andata al matrimonio di sua zia, e ci racconta sempre che ha gettato i petali di rosa sul pavimento della chiesa. Quando vi sposerete posso farlo anch’io?”

“Io non parlo sempre di Jane! Solo se tuo padre mi chiede di un caso, tutto qui!”. Stai davvero per avere un attacco di panico. E perché non riesci ad alzarti dal pavimento? Non varrai lasciar credere a Jane di avere un tale potere su di te, vero?

“Non è una bugia, parli sempre di lui!”

“Lisbon, lo sanno tutti che i bambini sono incapaci di mentire! E non è gentile che tu menta a un bambino, sai?”

“Quindi diventerai mio zio?” Jane le sorride, e si avvicina, sussurrandole qualcosa nell’orecchio che tu non puoi sentire; dopodiché, la piccola corre sul divano del consulente, ridacchiando, il fedele Pony in grembo, aspettando che lui, che ha preso posto sul pavimento al tuo fianco, la richiami. Dio, e adesso cosa ha intenzione di fare? Sei così seccata che non hai intenzione di startene lì a guardarlo mentre fa giochetti.

“Jane, il fatto che tu ti comporti come un bambino di cinque anni non significa che sia giusto raccontare fandonie a una bambina che cinque anni li ha davvero!”

“Io non le ho raccontato nulla. Gran parte delle cose che ho sentito sono uscite dalla sua, di bocca. Io mi sono limitato a farle una semplice, innocente domanda, e lei mi ha risposto sinceramente. Annie ha detto che parli in continuazione di me, e tu hai osato negarlo e darle della bugiarda. Annie è piuttosto arrabbiata con Zia Tessie, sai? A quanto pare, al momento preferisce – ti guarda dritto negli occhi con quel suo ghigno, quel sorriso adorabile che fa cadere tante, troppe donne ai suoi piedi – lo zio Patrick”

“Jane, tu non sei suo zio”

“Per ora”

“Jane, non sei, e ami sarai, suo zio”

“Ma quando saremo sposati, diventerò suo zio, Tessie.”

“Jane, non chiamarmi Tessi, tu non hai cinque anni”

“Però ripeti in continuazione che mi comporto come un bambino di cinque anni! Devo forse presumere che tu non intenda ciò che dici, mia cara Tessie?”

“Accidenti, allora è un vero peccato che quelli di cinque anni non si possano sposare!”

“Tessi, sono stupefatto! Stai forse dicendo che una parte di te desidera convolare a nozze col sottoscritto? Sapevo che dal momento in cui ci siamo incontrati tu mi hai subito adorato, ma non credevo a tal punto…”

“Jane, io non ho mai…”

“Sai, è strano. Hai negato di parlare di me, ma non neghi di avere un debole per il sottoscritto. – ti guarda con quel suo sorriso, come colpito da una rivelazione, e dannazione, perché senti uno sfarfallio nello stomaco? E perché senti caldo alle guancie? – Oh, guarda, sei arrossita! Sei adorabile! Sai, le spose che arrossiscono sono a dir poco meravigliose, quindi ne deduco che anche tu lo sarai, in modo particolare! E non farmi parlare dei nostri tesorini! Col mio carisma e la mia intelligenza, e la tua bellezza, potrebbero conquistare il mondo!”

“Io non…” Qualsiasi cosa tu volessi dire, doveva essere a dir poco irrilevante, perché se è bastata una carezza delle SUE labbra sulle tue a fartela scordare, allora, davvero, doveva essere inutile. Dopotutto, non è stato nemmeno un bacio, giusto, uno sfioramento, di nemmeno 4 secondi…

“Passo a prenderti alle nove, e mi raccomando, mettiti qualcosa di carino, non è necessario che sia troppo elegante!”. E ti lascia lì, da sola e senza parole, sul pavimento del tuo ufficio, andandosene bello e beato da tua nipote, con quel sorriso ebete stampato in volto.

“Già Annie, credo proprio che chiederò a zia Tessie di lasciarti spargere i petali quando la sposerò…”

 

   
 
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