Crossover
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Autore: Robotech90    10/06/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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                        Piani di Guerra

 

Alexander aveva condotto Eric, Chris e Rick in una gigantesca caverna nella quale si era accampata la guarnigione dei ribelli: c’erano bivacchi in ogni angolo della spelonca e ogni soldato era impegnato a fare qualcosa, dall’esercitarsi con la spada al radersi la barba. In qualità di capo ribelle, Alexander venne accolto con calore dagli occupanti della grotta ed uno di loro gli chiese:

“Dunque Capitano? Sono loro quelli che cercavi?”

“Esattamente- rispose il ragazzo voltandosi verso i tre Cavalieri, poi fece un gesto verso i guerrieri che trasportavano Danielf nel carro- Scaricatelo e terra e dategli qualcosa da mangiare, pane ed acqua basteranno”

Gli uomini obbedirono e trascinarono il mercenario a terra, mentre questi si agitava e urlava spergiuri verso ognuno dei presenti:

“Pazzi, vi siete messi contro Galbatorix e per questo morirete. Il Re è troppo potente per una marmaglia di contadini come voi”

“Fatelo tacere”- disse una delle guardie e, subito, altre due imbavagliarono il barbaro.

Alexander si tolse la corazza e la appoggiò su di un tavolo, poi scostò tre sedie e si rivolse ai Cavalieri:

“Prego, accomodatevi pure”

I tre giovani obbedirono e Alexander dispiegò una grossa mappa di Alagaesia sul tavolo, fermandola ai bordi con dei libri. Il ragazzo puntò il dito su una piccola zona arborea a Ovest della Du Weldenvarden e disse:

“E’ qui che ci troviamo, a poche miglia a Nord di Taurida”

Kroghor, Vahalkas e Maskind erano distesi appena fuori dalla caverna e osservavano il gruppo, sbadigliando di tanto in tanto.

Eric osservò la loro posizione e constatò che erano lontanissimi sia da Ellesmera che da Uru-Baen, si trovavano praticamente alla stessa distanza dalle due città.

“Abbiamo saputo che Galbatorix ha inviato Sauron e il suo esercito ad attaccare Silthrim”- disse Alexander e indicò la città in questione- A quanto pare, le forze del Re stanno per avere la meglio sulla guarnigione, dunque temo che questo sarà un punto a nostro sfavore”

Eric si chiese se ,magari, Mirko e gli altri si trovassero proprio lì: non poteva pensare che fossero stati uccisi.

“Cosa possiamo fare noi?”- chiese Chris incrociando le braccia sul petto.

Alexander pareva indeciso sul da farsi, tanto che osservò molte volte sia la città elfica che la Capitale:

“Ho preso un impegno ed intendo mantenerlo, sono stato io la causa prevalente dei guai che avete passato ed ho il dovere di rimediare”-esclamò.

Rick scrollò le spalle e scosse il capo:

“Vorresti attaccare Uru-Baen? Scusa se te lo dico, ma è una follia”

“Fino a che punto,pero?- disse Eric osservando la città imperiale sulla cartina- Le forze del nemico sono da tutt’altra parte, la Capitale è indifesa”

“Questo è quel che credi tu- ribatté Chris- Solo Galbatorix possiede la forza di migliaia di uomini, se poi contiamo il suo drago, Murtagh,Castigo, Stitch, Kovu e le guardie della città, allora vedrai che l’ago della bilancia penderà sempre a loro favore”

Alexander era rimasto in silenzio,mentre i due amici discutevano, quando ad un tratto si sentì costretto ad intervenire:

“Insomma, qui il capo sono io e sono d’accordo con Eric sul fatto che dovremmo tentare un attacco”

“E’ una cosa priva di senso- sibilò Rick- Verremo uccisi tutti quanti”

Eric batté un pugno sul tavolo e si rivolse con rabbia all’amico:

“Oromis ci ha detto…”

“….Che c’è sempre speranza? No Eric, non ce ne sarà, non stavolta. Galbatorix non è stupido, lui non farebbe mai in modo di rimanere indifeso; se si sta comportando così è perché sa di avere un qualche asso nella manica”- urlò questo, interrompendo Eric.

“Significa che non verrai?”

“Si, non verrò. Se vuoi morire vai pure, ma sappi che così non saremo di alcun aiuto a Mark, a Mirko….a Kiara”

Eric divenne una furia a quella parola e tentò di saltare addosso all’altro Cavaliere, ma Chris lo trattenne:

“Smettetela, adesso basta - ringhiò il robusto ragazzo, facendo nuovamente sedere i due litiganti- Io sono del parere di Rick, perciò dovrete fare a meno anche di me”

“E’ questa la vostra amicizia?”- domandò sarcasticamente Eric ridendo con disgusto.

“Non si tratta di amicizia- sbottò di nuovo Rick, diventato rosso per la rabbia- Si tratta di coerenza, di logica. Non possiamo fare ciò che va oltre le nostre capacità”

L’altro non rispose e fu Alexander a farlo al posto suo:

“Fate come volete, voi due. Domattina, noi partiremo per Uru-Baen e libereremo i vostri cartoni, avete tutta la notte per riflettere”- detto questo, si alzò e si allontanò, seguito da Eric.

“Basta nominargli Kiara e perde la testa quel matto”- mormorò Chris, avvicinandosi a Rick.

“E’ un idiota, sta facendo la cosa sbagliata. Non sa che Galbatorix aspetta solo che esca allo scoperto…”

“Dovremmo seguirlo?”- chiese Chris osservando Eric che spariva fra i soldati.

“No, domani io e te torniamo ad Ellesmera. Quando ho accettato di seguire Eric, ritenevo che avremmo agito con prudenza, e invece mi sono ritrovato a stare con un folle che rischierà la vita per salvare la fanciulla dei suoi sogni- in quel momento Rick rise,mettendosi una mano in faccia- La cosa che mi fa più ridere è che Kiara è anche fidanzata: Eric è uscito di senno”

Chris annuì con la testa e poi storse le labbra, riflettendo:

“Forse, però, non sarebbe leale lasciarlo al suo destino, forse dovremmo almeno….”

Rick uscì dalla caverna, a passi svelti e si girò verso l’amico:

“Io non farò nulla”- e sparì tra i guerrieri.

Chris contattò mentalmente Kroghor:

“Hai sentito tutto?”

“Si, Chris. Anche Maskind, nonostante sia il drago di Eric, ritiene che sia una pazzia tentare un assalto alla Capitale, ma lui non può farci nulla se il ragazzo vuole rischiare”

Il robusto Cavaliere chiuse il contatto e osservò la cartina ancora aperta sul tavolo, il puntino che segnava Uru-Baen provocò in lui un senso di inquietudine ed ansia. Il giovane si sedette su una delle tre sedie vuote e si appoggiò alla spalliera, massaggiandosi le tempie.

“Ho un brutto presentimento, sono certo che se Alexander ed Eric partiranno….non torneranno più”

  
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