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Autore: Monster_    10/06/2010    3 recensioni
[AlicexOz], lievissima OzxGil. "Cosa? Quel bacio, Gil?" Il volto da quindicenne del ragazzo si illuminò in un sorriso smagliante, guardando il servo dalla parte opposta del tavolo. "Non è significato niente, stava solo portando a termine il suo contratto. Quindi ti prego, calmati."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice, Glen Baskerville, Oz Vessalius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perhaps a day.






D
edicato ad Astrid-chan con tanto affetto
.
Perchè le voglio bene, - ma davvero tanto -,
perchè me sopporta sempre (E ci vuole davvero molto u.u).
Perchè è la prima Fan di Pandora Hearts che scrivo,
e perchè le ho fatto due coglioni tanto con Padora.
Sì, tesò, fattela piacè perchè è per te u.ù
T'adoro .








"Cosa? Quel bacio, Gil?" Il volto da quindicenne del ragazzo si illuminò in un sorriso smagliante, guardando il servo dalla parte opposta del tavolo. "Non è significato niente, stava solo
portando a termine il suo contratto. Quindi ti prego, calmati."

Alice aprì gli occhi di scatto, l'aria spaesata. Guardò per qualche secondo il soffitto, tirandosi a sedere. L'occhio le cadde sulla piccola macchia di sudore nel suo letto singolo sulle lenzuola bianche, immacolate. I capelli lunghi e di quel color carammello scuro erano attaccati al suo volto, facendole provare molto più calore di quando già non ne sentisse sul corpo. Aveva avuto nuovamente un incubo. Sospirò. Lo sguardo lavanda si posò delicato ma insistente sulla sua povera sveglia, udendo il ticchettio della lancetta scandire i secondi. Questo la innervosiva; arricciò il naso, facendo una smorfia, per poi togliersi le coperte dalle gambe snelle e lattee.
Rimase seduta sul bordo del letto, lo sguardo fisso sul pavimento. Le parole del ragazzo dai capelli dorati le ronzavano ancora in testa. La ragazza chiuse gli occhi, cercando di ricordare perchè, da circa una settimana, aveva una strana stretta allo stomaco.

Circa una settimana prima, la Chain stava passeggiando per i corridoi dell'enorme palazzo, saltellando. Sì, stranamente Alice era allegra. Il motivo? In mano aveva una busta marrone, abbastanza calda, da cui tirava fuori e addentava della tenera e morbida carne. Sorrise a se stessa, pensando che il suo 'servo' fosse stato davvero gentile a procurargli quello spuntino.
Stava per entrare nella sala del the, quando sentì delle voci. Rimase con un pezzo di pollo fritto tra le labbra, accigliandosi. Piano lo riposò nella busta, avvicinandosi alla porta semichiusa. Poteva intravedere il suo schiavo, Oz, e la testa d'alga, Gil, parlare - o meglio, discutere - su qualcosa che lei non riusciva a sentire. Alzò le spalle, quasi indifferente, posando una mano sulla maniglia, decisa ad entrare ed interrompere la loro conversazione. In fondo, il suo servo le aveva fatto un regalo. Ora lei voleva ricambiare il favore.
"Oz... E' vero che Alice ti ha baciato?" La ragazza si fermò, appena la voce della testa d'alga raggiunse le sue orecchie. Non seppe perchè, ma piano si accucciò, con la busta di carne ancora stretta tra le braccia e cominciò ad ascoltare.
Vide il biondo irrigidirsi poco, guardando il suo servo con occhi di smeraldo accesi. "B-baciato?" Passò alcuni secondi in silenzio, forse ricordando l'accaduto. Una strana forma di rossore, notò Alice, si formò sulle sue guance. "Umh, sì." Fu la sua risposta incerta.
Testa d'alga lo guardò ancora un pò scioccato dalla notizia (Anche se lo sapeva ormai da parecchi mesi), "E... E... Si, insomma... Q-Quel bacio... Si, ha... Umh... OH!" Si mise le mani tra i capelli, scompigliandoseli, in preda al panico. Il quindicenne sorrise calorosamente, guardandolo e, di conseguenza, le parole che ronzavano in testa alla povera Alice vennero fuori dalle sue labbra. Non seppe perchè in uno scatto si alzò, lasciando lì la sua carne, correndo in camera sua per poi chiudercisi dentro. Non seppe neanche perchè, dopo aver stretto forte il cuscino a se, aveva pianto, lanciando i peggio insulti ad un ignaro Oz nell'altra stanza.

La ragazza tornò alla realtà, passandosi una mano stanca sugli occhi, poco rossi. Non seppe se per il sonno, o se per il ricordo ancora vivido di quello che era successo. Sgranò gli occhi. Time Out. Lei, piangere per un ragazzo? "Heh." Le uscì una risatina di scherno verso se stessa. Di sicuro, nessuno l'avrebbe mai saputo. In alternativa, si sarebbe occupata lei stessa, della spia, facendogli passare sicuramente, un bruttissimo quarto d'ora.
Il suono delle lancette la distrasse ancora e senza accorgersene si alzò dal letto, non indossando le ciabatte. La piccola vestaglia bianca che indossava era semplice, ed arrivava alla fine delle ginocchia, lasciando però le braccia scoperte alla leggera brezza notturna che, fortunatamente, era presente anche in casa. Piano aprì la porta della sua camera, camminando in punta di piedi felice che nessuno fosse in giro. In quella settimana era stata chiusa quasi tutto il tempo in camera, rifiutandosi di vedere persino Sharon-Nee. Le poche volte che era uscita, grugniva frasi sconnesse, trattando tutti malissimo - peggio del solito -, facendo fare gli straordinari al suo servo, che non riusciva a capire cosa avesse la Chain.
Lei però, doveva riuscire a capire cosa stesse succedendo dentro di lei, con quel sentimento strano. Quasi... Angosciante che provava, da quando quel baka del suo servo aveva detto quelle parole così taglienti per lei. Si fermò davanti all'entrata del balcone,guardando il piccolo tavolino e la finestra spalancata. Sorrise alla brezza che entrava e le scompigliava i capelli, uscendo al di fuori.
Si mise seduta accovacciata con le gambe al petto, in un angolino del balcone, vicino alla ringhiera. Sospirò. Perchè si sentiva così?
Infondo era vero. Era solo un contratto, il loro. Non poteva essere visto come un qualcosa di più. E allora perchè ci aveva quasi... Sperato? Sì, forse. Alzò piano lo sguardo verso la luna, osservando le stelle brillanti che incorniciavano il cielo. Nell'Abisso era tutto così buio, era deprimente e isolato. Qui, questo mondo, avevano fatto sì che lei tornasse a vivere. Oz, aveva fatto sì che lei tornasse a vivere. Con il suo sorriso genuino le aveva insegnato a fidarsi degli altri, a non pensare solo a se stessa - cosa che faceva comunque -.
Socchiuse gli occhi, adattandosi meglio al muro dietro di lei, posando la nuca sulle braccia. "Oz..." Un sussurro flebile, che si perse nella brezza estiva.

"Alice" Una voce la stava chiamando.
"Alice!"
La ragazza aprì di scatto gli occhi, guardandosi in giro spaesata. Il balcone. Perchè era in balcone? Oh, sì. La sera prima era uscita per schiarirsi le idee, sicuramente si era addormentata.
Sospirò, facendo una piccola smorfia per il torcicollo che la posizione scomoda aveva causato. "Umh..." Mugugnò, ricordandosi poi che qualcuno l'aveva svegliata. Alzò piano gli occhi, guardando delle iridi smeraldo e capelli oro fino. "Oz?" Domandò sorpresa, sbattendo più volte gli occhi.
Il suo servo sorrise amabilmente, annuendo. "E' comodo dormire in balcone?" Fece una piccola risata, allungandole dolcemente la mano.
Alice la guardò e non la prese, alzandosi con un "Umph", scocciato. Oz sorrise ancora, ritirando la mano. "Va tutto bene, Alice-chan?".
La ragazza annuì meccanicamente, cercando di riguadagnare compostezza. "Che ore sono?" Sospirò. Il ragazzo sorrise, ricordando di aver visto l'orario poco prima. "Le sette, credo."
La guardò fare dei calcoli mentali di quanto era stata in balcone. "Sicura di stare bene, Alice-chan? Ultimamente sei stata davvero strana." Sorrise, avvicinandosi alla ragazza. Lei si scansò, cominciando ad entrare. "Certo, certo. Sto benissimo, servo stupido!" Le uscì rabbiosamente, mentre si stiracchiava. Oz non potè che sospirare, sorridendo sconsolato.
"Va bene, va bene. Come vuoi tu, Alice." Di certo non poteva capire che lui fosse preoccupato per lei. Nessuno sapeva che Oz avesse questi pensieri morbosi su Alice, chiedendosi sempre se stesse bene. In fondo, i conigli muoiono se vengono lasciati soli. Sorrise a se stesso, ricordando di aver dato voce ai suoi pensieri una volta, quando scoprì quella verità sulla sua Chain che lo segnò per sempre. La guardò entrare in cucina, illuminandosi quando trovò un pacco di carne appena presa. Rise piano, cercando di non farsi sentire.
Certo, lui si preoccupava anche per Sharon-chan, a volte per Break - molto a volte, era più impaurito da lui -, per Gil. Oh, molto per Gil. Era il suo migliore amico, in fondo. L'averlo ritrovato per lui era stata una gioia immensa. Ma per Alice, da quando si erano legati con quel contratto che, per lui, era significato tutto - ma anche questo, a nessuno era dato saperlo -, era un pensiero costante. Di certo, lei non poteva essere a conoscenza di questi pensieri. Nessuno poteva saperlo, era il suo segreto. Chissà, forse un giorno glielo avrebbe rivelato.

Alice addentò la carne calda, guardando il suo servo dalla cucina, mentre era assorto in strane riflessioni. Forse per lui quel bacio non significava nulla e magari neanche per lei... Bhè, se un giorno avrebbe compreso i sentimenti che nutriva nei confronti del suo servo, lui sarebbe stata la prima persona a cui l'avrebbe detto. Sorrise guardandolo.
"Cosa fissi, stupido servo? Sbrigati a prendermi altra carne!" Ringhiò.
Di certo nessuno conosceva il futuro, ma... Chissà.


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Dio.
Okay, cos'è questa roba?
L'idea iniziale era completamente diversa ò_ò. Va bhe, tralasciamo.
Quello che davvero mi ha lasciata senza parole, è che, anche se pur minima, c'è un lievissimo GilxOz, avete notato? (Dovete notarlo, io sono sconvolta o.o, anche se lievissimo).
Mi ha lascato perplessa. Io, che sono perennemente AlicexOz, scrivo pezzi shonen.
Bhè, c'è una prima (Ed  U L T I M A) volta per tutto, sù.
Comunque, è tutto molto lieve, ma mi è venuta in mente stamane su un certo auto per Paliano (Si, mi riferisco a te, tesò x°D) e ho dovuto scriverla.
Ecco il risultato .-.

Spero che sia almeno decente. Io personalmente, non ci capivo una mazza mentre scrivevo. Decisamente va male.
Io sparisco, prima che qualcuno attenti alla mia vita per questa schifezza o.ò

Adiòs,
S.
  
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