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Autore: NoireNeige    11/06/2010    2 recensioni
"Se fossimo sempre uguali e senza errori, non saremmo umani... Le emozioni che credevamo scomparse possono ritornare solo con un semplice ricordo nascosto.
Eppure...
Come le Nuvole Bianche troviamo sempre la forza di ritornare e provarci ancora.
… E ancora."
Dedicata a tutte le persone che mi sono state vicine :)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In tour with you?!? No, it’s a joke!

 
 
Aprii un occhio. Sole, troppo sole. Sole accecante, sole bollente, sole… palloso. Strinsi le
palpebre e emisi uno strano mugolio simile ad un mostruoso lamento. Sentii un rumore, una specie di sospiro simile ad una risata trattenuta.
Ma no, ero pazza…. chi potrebbe ridere nella mia stanza se ci sono solo io??Oggi probabilmente dovrò andare ad un nuovo super concerto metal, quindi sarà meglio che mi metto in tiro fin da subito, sennò poi Tuomas si arrabbia perché li faccio ritardare.
Sorrisi. Il problema era che Tuomas non sapeva proprio sgridarle le persone….Specialmente Sara. Una volta lei gli aveva rovesciato tutto il caffè addosso, ma lui si era limitato a sussurrare “devo cambiarmi maglia!!” e poi aveva sorriso come al solito. Ma ormai lo sanno anche le portiere del bus che quei due si piacciono… E poi io, che sono un’ atteeeenta osservatrice, mi sono accorta fin da subito che il “tastierista tenebroso” si mangia con gli occhi la “cantante timida e metallara al tempo stesso”. E lei invece non si vuole fare avanti…. che strana ragazza…
Appena tornerò da loro dovrò sistemare un po’ di cose tra quei due…. =3
Appena tornerò da loro???ma io ci sono già!
“No, invece, stupida!Non ricordi cosa è successo ieri????”
Mmmh… no.
“Solo perché hai bevuto 6 birre in meno di 5 ore….”
In effetti sembra che mi sia passato un carro sopra la testa… mi scoppia tutto!!
“sei stupida il triplo…. stai parlando da sola….”
questo non è vero….
“dai, avanti pirla, svegliati che ti stanno aspettando.”
Chi???
“SVEGLIATI!”
Mi alzai a sedere di scatto e aprii gli occhi. Mi ero addirittura ridotta a parlare con la mia presunta coscienza. Ricaddi all’indietro colta da un giramento di testa, poi guardai il soffitto.
In effetti non era la mia stanza… Strizzai le palpebre un paio di volte e guardai a sinistra. In quel posto c’era decisamente un gran casino…. riconobbi solo borchie dappertutto, probabilmente perché avevo ancora la mente annebbiata dalla sbornia. Mi voltai a destra
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!–
Urlai. Feci un salto così grande che caddi dal letto, aggrovigliata nelle lenzuola bianche. Lentamente feci capolino con la testa dal margine del letto, con le coperte che mi incorniciavano il viso come se fossi una suora. Sentivo gli occhi grandi per lo spavento e le mani mi stavano ancora tremando. Poi il tremito cambiò e la paura si trasformò in… rabbia.
Alexi se ne stava lì, sdraiato sul letto con una canottiera nera addosso e i jeans stracciati. Il gomito era appoggiato al cuscino e la mano teneva su la testa piegata da un lato. Mi guardava e sorrideva. Quel maledettissimo sorriso strafottente che mi stava mandando letteralmente in bestia.
-buongiorno!! – mi disse allegro.
Mi alzai con calma innaturale, poi lo guardai riducendo gli occhi a due fessure assassine
-si può sapere che diavolo sta succedendo? – sibilai a denti stretti
Lui rimase tranquillo, esattamente come prima
-hem… svegliata male? – azzardò osservando la mia espressione omicida
Si alzò e ci avvicinammo l’uno all’altro
-che diavolo ci faccio qui? –
Alexi scoppiò a ridere –oh, è solo quello il problema?? –
Feci un altro passo e mi trovai a meno di 20 centimetri dal cantante. Nonostante fossi piuttosto bassa rispetto a lui e mi sentissi un po’ in imbarazzo a stargli così vicino, riuscii a sostenere il suo sguardo
-SOLO QUELLO?????????????i-io…io non…ABBIAMO DORMITO INSIEME!!!! –
Dissi sconvolta. Un movimento troppo avventato mi fece venire un altro capogiro. Chiusi gli occhi, avvicinai la mano smaltata di nero alle tempie e barcollai. Il ragazzo mi tenne un braccio con una mano e mi circondò la vita
-siamo un po’ debolucce, eh?!? –
Scossi la testa –si, ma è solo colpa tua –
Alexi mi lasciò andare e indicò se stesso –cosa??? –
Lo guardai male e uscii dalla camera con passo incerto. Scesi le scale e mi trovai davanti gli altri componenti della band, che smisero di parlare e mi guardarono.
-ben svegliata, Nana!! – disse Janne alzandosi in piedi. Lo fulminai con gli occhi e mi sedetti sul divano buttandomi di peso. Jaska si  guardò intorno
-dov’ è Alexi? – mi chiese.
-di sopra – fu la mia risposta secca.
Appena il cantante biondo scese le scale, mi alzai e lo fronteggiai di nuovo
-voglio scendere di qui, adesso
Alexi mi guardò seriamente, poi senza che me lo aspettassi, sorrise di nuovo.
-No. – rispose semplicemente.
Quella sua ostinata calma mi faceva saltare letteralmente i nervi, ma cercai di contenere le urla dopo la figuraccia di prima. Chissà per quanto tempo mi aveva osservata dormire…
-per… - mi schiarii la gola -…perché? –
Alexi mi prese per le spalle e mi voltò verso il finestrino coperto da una spessa tenda rossa e blu. Henkka la tirò via.
Smisi di respirare.
Strada. Alberi, strada, cielo.
Ci stavamo muovendo.
Mi girai verso Alexi con occhi persi e pieni di terrore
-d-dove… dove stiamo andando? –
-in tour!!!! –
Sbiancai completamente. Vidi Roope che iniziava a preoccuparsi e cercai di calmarmi per non far allarmare ulteriormente tutti gli altri,  ma non ci riuscii e scoppiai in una crisi isterica
-PERCHè DIAVOLO MI AVETE PORTATA QUI??????IO DOVREI ESSERE CON I NIGHTWISH SU UN PALCOSCENICO DELL’EUROPA E MI RITROVO SUL VOSTRO BUS, COSTRETTA A SEGUIRVI PER IL VOSTRO TOUR!!!!!!!!!! –
-Nana, calmati… -
Disse Jaska. Smisi improvvisamente di urlare e lo guardai fisso. I ragazzi fecero un passo indietro sotto il mio sguardo sadico, ma il batterista non si perse d’animo e continuò con poca sicurezza
-a-ammetto che l’idea di portarti qui per la notte è stata di Alexi… - e si portò le mani al petto in segno di innocenza -… ma noi  abbiamo approvato solo perché non eri ridotta bene… -
Janne continuò –e non potevamo lasciarti da sola in mezzo alla strada…-
Sospirai e cercai di calmarmi
-okok, grazie… ma ora non riuscirò mai a raggiungerli… -
Alexi mi voltò –ed è qui che ti sbagli…- si fermò improvvisamente come assorto nei suoi pensieri e mi fissò intensamente negli occhi. Io ricambiai lo sguardo per pochi secondi, poi voltai la testa sentendomi stranamente a disagio. Lui inspirò lentamente senza smettere di fissarmi, poi si riscosse -tutti noi siamo molto intelligenti… a parte Henkka, ma lui è un caso particolare! – il ragazzo lo guardò male e cercò di andargli addosso, ma Alexi si spostò in tempo e il povero bassista andò a sbattere in pieno contro la porta. Io sussultai osservandolo mentre cadeva per terra, ma il cantante mi girò il viso verso di lui con la mano e continuò
-non preoccuparti, non si è fatto niente –
-ma… -
-davvero, succede quasi tutti i giorni!comunque… il nostro tour comprende l’Italia e la Francia. Ovviamente le tappe sono diverse da quelle dei tuoi amici, ma… l’ultimo concerto lo terremo nella stessa città, ovvero Parigi. –
Spalancai gli occhi –in che senso?avrete un concerto in comune? –
-ci esibiremo appena dopo di loro, quindi arriveremo insieme – rispose Jaska annuendo
-quindi c’è la possibilità che potreste incontrarvi? – chiesi.
Alexi annuì –dovrai solo informarli che farai il tour con noi e che vi ritroverete a Parigi! –
Sorrisi, ormai la rabbia era passata –e… quanto dovrebbe durare questo tour? –
-più o meno come quello dei Nightwish… -
Alzai la testa mordendomi un labbro e contai le tappe di Sara con le dita. Quando finii mi osservai le mani e poi guardai preoccupata i ragazzi
-più di due mesi??? –
Janne annuii con calma.
Oddio avrei dovuto passare due mesi con dei perfetti sconosciuti… e oltretutto sarò costretta a dormire con un ragazzo!!
Oh, no, non con un ragazzo… con Alexi Laiho.
Arrossii improvvisamente e abbassai lo sguardo imbarazzatissima.
-hey, tutto bene? – mi chiese Alexi
Lo guardai di sbieco e mi voltai per cercare di nascondere il rossore –certo… si, va tutto bene –
-forse dovresti dormire un altro po’ –
Girai il viso verso di lui e mi accorsi che era serio.
-ACCIDENTI, MA COME FUNZIONA QUESTO COSO??? –
Irruppe Roope distraendoci dalla conversazione. Lo guardai e mi accorsi che aveva in mano qualcosa di piccolo e arancione. Aggrottai la fronte
-hey quello è il mio cellulare!!! –
Mi avvicinai e glielo presi di mano. Roope mi guardò con gli occhioni
-non riesco a farlo funzionare!!! – mi disse. Guardai il display e sospirai
-ci credo, è scarico!! –
All’ultima parola infatti il cellulare si spense del tutto e non diede più cenni di vita. Mi venne il panico
-O no!!ma ora come faccio a chiamare Sara???? – mi voltai verso Alexi sconsolata. Lui scosse la testa, non sapendo cosa dire. Roope me lo prese di nuovo
-sai prima ti erano arrivate un paio di chiamate, ma ho dovuto buttare giù perché stavo giocando a “True Force” e… -
-TU CHE COS’HAI FATTO????? –
Ero sconvolta. Probabilmente Sara o Tuomas avevano tentato di telefonarmi ma io, da brava pirla, ero troppo impegnata a dormire con Alexi perché mi venisse in mente che magari qualcuno di loro mi stesse cercando…
Sospirai afflitta e mi sfregai una mano sulla fronte
-Oh Dio, dimmi che è un incubo… -
-dai, non è la fine del mondo! –
Cercò di consolarmi Roope. Ma il solo risultato fu quello di farmi salire le lacrime agli occhi
-Sara mi starà cercando ovunque… si sarà preoccupata e conoscendola ora farà qualche stupidaggine per tornare da me. Non voglio che perda la sua carriera per una cosa che è successa a me… non voglio rovinarle la vita, non voglio. –
Le lacrime iniziarono a scendere. Janne si sedette al mio fianco
-non preoccuparti, non succederà. So che penserai che io non la conosco e che non so quello che dico… ma se ti fidi davvero di lei, dovresti sapere che non farà nulla di stupido senza la tua approvazione, no?!?tranquilla Nana ci prenderemo cura di te e quando meno te lo aspetterai potrai tornare dalla tua amica! –
Mi asciugò una lacrima e io sorrisi -grazie… - dissi con voce roca e mi asciugai gli occhi con le mani.
Tirai su con il naso e guardai gli altri ragazzi.
Non mi sarei di certo annoiata in quei due mesi.
 
-Sara svegliati dobbiamo andare a provare!!! –
Gridò Jukka bussando violentemente alla porta della camera della cantante.
Sara aprì gli occhi e guardò l’orario sul display del telefono. Le 10.30… si alzò di scatto, si vestì con i primi abiti che trovò nella valigia ancora fatta (N.B. pantaloni di pelle rossi e corpetto bianco con nastri neri) e senza nemmeno pettinarsi spalancò la porta facendo sobbalzare Jukka.
-ci sono notizie di Nana???? – chiese in preda all’ansia. Il batterista sospirò
-hem… vieni, ne parliamo con… Tuomas –
Sara sbuffò e richiuse la porta con uno scatto secco. Sentì il batterista protestare di quel suo gesto ma lo ignorò di sana pianta. Si pettinò i lunghi capelli e si truccò. Poi prese il cellulare, l’immancabile i-pod e uscì per dirigersi nella hall.
Una volta arrivata tutta la band, i ragazzi fecero il punto della situazione
-oggi dobbiamo provare per il concerto, fare un paio di interviste e foto, perciò non abbiamo tempo per cazzeggiare, ok?? –
Disse Tuomas. Sara lo guardò speranzosa –e Nana??? –
Il ragazzo sopirò, poi guardò gli altri, altrettanto tristi
-Sara… ho provato a chiamarla un paio di volte, ma… -
-Ma????cosa è successo??non risponde?? –
-peggio… - disse Jukka con aria sadica. Tuomas gli lanciò l’ennesima occhiataccia
-… Jukka, certo che tu non le sai proprio consolare le persone, eh!! – e gli tirò uno scappellotto. Sara prese la mano di Tuomas e la strinse. Aveva gli occhi lucidi
-cosa è successo, Tuomas?? –
-lei ha… riattaccato. Non ha risposto alla chiamata per due volte e poi è squillata la segreteria. –
Sara si abbandonò sulla poltrona
-chissà cosa potrebbe esserle successo… -
-nulla!! – disse deciso Emppu –Nana è una in gamba… e non come dice Jukka!si sarà fatta dare uno strappo da qualche parte e ora starà alloggiando in un hotel a 5 stelle!! –
-e allora perché non risponde? – chiese la ragazza
-semplice… cellulare scarico! –
L’idea non era così stravagante. Conoscendo Nana, si sarebbe potuta inventare qualche storia per abbindolare un camionista e ora si sarebbe procurata vitto e alloggio per due mesi…
Tuomas guardò l’ora e si batté le mani –direi che è ora di andare. Dopo proverò a ritelefonare –
I ragazzi si alzarono e si diressero verso l’ascensore. Sara rimase ferma davanti al tavolino
-Tuomas… -
Il ragazzo si girò e tornò indietro. Sara sorrise imbarazzata
-senti, io… -
Tuomas le mise una mano su una spalla -Sara dovresti fidarti di più di Nana, lei… -
-nono, non è per quello… -
Lui rimase stupito –a no?? –
-hem… no… - guardò in basso. –ecco io… i-io volevo sapere… si insomma, noi… -
Il ragazzo sorrise cominciando a capire
-noi?? – cercò di spronarla. Sara alzò lo sguardo, si sentiva le guance rosse e calde come due braci ma si fece coraggio
-mistavosolochiedendosenoiorastessimoinsieme…. Ecco, si. –
Tuomas scoppiò a ridere –Sara, devo ammettere che non ho mai sentito nessuno parlare così veloce… a parte Emppu quando gioca a poker! –
Sara scoppiò a ridere, poi però ricordando il motivo per cui erano li, tornò seria
-ecco, mi stavo chiedendo se noi… ora… s-stessimo insieme… -
Tuomas sorrise e la guardò negli occhi. Sara si sentì sciogliere come un piccolo ghiacciolino sotto il Sole di Ferragosto.
-bè, se per te va bene… -
Lei iniziò a sentire moooolto caldo –nono, a me va bene se va bene a te! –
-ok… lasciando stare per un attimo il mio parere… a te andrebbe bene? –
-oh si, tantissimo!! – disse un po’ troppo di fretta. Il ragazzo le sorrise
-perfetto, allora va bene anche a me! – e le diede un leggero bacio sulle labbra, poi indietreggiò di qualche passo, si voltò e corse verso le scale. Sara si sentiva svenire dalla felicità… doveva a tutti i costi dirlo a Nana, doveva ritrovarla per forza!
   
 
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