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Autore: Little Firestar84    11/06/2010    7 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ah, eccoci pure oggi, per il nostro consueto appuntamento con Annie & Co... di cui io oggi HO MOLTO bisogno, dato che ieri sera ero sintonizzata su mediaset premium per l'episodio del giovedì, e sono stata tentata di tenatare di volare nello schermo per ucciedere la dannata sensitiva, o anche lui (brutto idiota deficente, cosa diavolo aspetti? chiedi a Kristina con la K di andare a prendere un caffè insieme "no, anzi, io te a tu caffè?? cosa sei, idiota? devo ricredermi su di te, JANE?)

Ehm... scusate il picoclo sfogo...comqunue....vivo nella speranza che 1)Bruno apra gli occhi, riceva l'illuminazione e li faccia FINALMENTE mettere insieme, oppure, b)decida di cedermi i diritti, cosicchè IO possa farli mettere insieme...

soarez:Sì, l'ho trovato adorabile, così a disagio nel vano tentativo di suonare il campanello di Teresa. mi piace pensare che sotto sotto, sia ancora un essere umano decente, e non il rompipalle con poco tatto che fa uscire fuori di testa Lisbon. Grata che las scena sul prato sia stata di tuo gradimento. il mio ragazzo non l'ha gradita- credo perchè gli ho chiesto perchè lui non fa cose romantiche come Jane ("non sono un pirimane")

evelyn:io, quando finisco di scrivere, mi ritrova con quella faccia, con contorno di amdre che mi chiede se sto bene,; anche io ho riso quando lui le ha detto di sposatre la chiave; Teresa dice che è stato un tocco "alla jane" perciò lo ha apprezzato. gli ha perfino dto ragione quando lui le ha chiesto di ricordare un'occasione in cui si fosse comportato da persona NORMALE .

Nonostante sia una patita del rock, il classicismo ha un certo fascino su di me, e così, adoro Shakespeare, o emglio, el sue tragedie (ho provato a farmi piacere le commedie, non ci sono riuscita). Ho smepre amatoo quella frase, e ho pensato bene di inserirla, mi smebrava adeguata; Teresa dice che a te il bacio di Jane non dovrebbe interessare più di tanto :) Grazie per i complimenti, comuqnue!

kOcca: SU FANFICTION.NET AVEVO ANCHE MESSO UN LINK ALLA FOTO DEL VESTITO, QUI L'ho scordato, cmq, sembra che patrick adori il concetto di Teresa e rosso, più di Teresa e verde (e smeraldi, prima o poi lo spiegherò, eh eh ehe) ricambio abbraccio e complimenti, e mi unisco al coro di ADORO JANE, ADORO LISBON, ADORO LE JISBON! e ora..


Conseguenze dell’amore: Lisbon

Al termine della serata, ti riaccompagna a casa, ad un’ora non troppo tarda, comportandosi come il perfetto gentiluomo che sa, quando vuole, essere; quando vi fermate davanti alla porta, lo guardi, esitando: non sai cosa fare, né, purtroppo, sai cosa lui vorrebbe che tu facessi. Ha qualcosa in mente? Si aspetta qualcosa o no? Prendi un profondo sospiro, sapendo che andrai nel panico o inizierai a parlare a vanvera (anche se è più probabile che farai entrambe le cose), ma Jane ti zittisce prima che tu possa iniziare a parlare, l’indice destro sulle tue labbra scarlatte.

“Conoscere la strada non significa che si debba percorrerla correndo – la sua mano si sposta sulla tua guancia, e chinandosi su di te tu da un tenero, veloce bacio, prima di sussurrarti all’orecchio il più dolce degli arrivederci – buonanotte, Teresa. Ci vedremo domani, anzi, vista l’ora… solo più tardi” quando si separa da te per tornare alla macchina, percorre tutta la strada col viso girato verso di te,e tu, che sei ancora lì sulla soglia con quel sorriso stampato sul volto, riesci solo a rimanere lì, ferma, fino a che sia lui che la macchina sono lontani dall’orizzonte. Quando entri, ti lasci cadere contro la porta, sospirando, con due pensieri chiari in testa. Il primo, è che tu sei grata che vi rivedrete tra poche ore (evitandovi il sofferente rituale del dopo primo appuntamento che consiste nel porsi, a intervalli regolari di pochi secondi, domande del tipo: lo chiamo? Aspetto che mi chiami? Mi chiamerà? E se non mi volesse richiamare?). Il secondo, è che non sai se sarai ancora un’attrice così brava come lo sei stata fino ad ora. Ora che hai ammesso di avere dei sentimenti per il tuo consulente dai biondi capelli, e che sai che sono ricambiati, come conti di fare?

Almeno, al mattino puoi dire di averci riflettuto parecchio; infatti, non hai fatto altro che rifletterci su per TUTTA la notte, per tutta quando la tua completamente priva di sonno notte. Il fatto è che, appena chiudevi gli occhi, te lo rivedevi lì, o rivivevi la giornata, preoccupandoti, e Annie e Tony non hanno fatto altro che peggiorare le cose. Prima, almeno, te lo vedevi solo in fantasie vietate al minori di 18 anni, adesso invece te lo vedi di fianco a te all’altare, guardarti mentre sei incinta, o seduto di fianco al tuo letto d’ospedale, splendida come era Claire quando aspettava Tony, tenere tra le braccia un biondo putto dagli occhi verdi, e poi.. “Basta!” urli, sperando che questa stramaledetti pensieri che ti deconcentrano se ne vadano via; hai difficoltà ad affrontare l’adesso, meglio lasciar perdere (per ora)il tuo personale mondo fantastico dove tu e Patrick crescete la vostra famigliola felice liberi dai mali del mondo (oh, guarda, c’è Pegaso nel giardino del tuo mondo fantastico di Janelandia…)

Oddio. Ti sei ricordata che quando Van Pelt e Rigsby hanno ammesso la loro relazione, tu sei stata obbligata (via Hightower) a rompere, nonostante che a te non facesse né caldo né freddo la cosa; erano sempre stati altamente professionali, avevano tenuto la cosa sotto controllo in ufficio e non avevano fatto sì che non si intromettesse col lavoro. Ma le regole sono regole, e Hightower ti detestava già prima, e dopo aver scoperto che due agenti della tua unità avevano rotto la regola di non fraternizzazione… meglio non parlarne. E adesso, adesso ti ritrovi con 4 membri che hanno, o stanno, infrangendo tale regola. Tu e Jane volete prendere le cose con calma, volete tenere la cosa solo per voi per adesso(ovvero: il più a lungo possibile), ma sai che è una questione di tempo, che a un certo punto, se le cose andranno come tu vorresti, sarete costretti a dirlo. Una piccola parte di te vorrebbe dirlo subito, perlomeno ai tuoi fratelli, per farli smettere di organizzarti appuntamenti al buio, ma, soprattutto, c’è questa sensazione nel petto, questo desiderio di urlare al mondo intero che ami Patrick Jane.

Gli occhi ti ricadono sul morbido tessuto che indossi, e sorridendo, ripensi al passato, a tutte le volte che ti sei detta innamorata. Ora sai che avevi torto. Questo, ciò che hai con Patrick Jane, è amore.

 

Conseguenze dell’amore: Jane

Come Lisbon, anche tu sei dibattuto, anche se i tuoi dilemmi morali sono ben diversi. Tutto ciò che hai detto, tutto ciò che hai fatto, lo hai fatto col cuore in mano. La ami, e l’ultima cosa che vuoi è ferirla. Eri sincero quando le hai detto che avevi rinunciato alla ricerca di una vendetta puramente personale. Insomma, la vendetta non è il problema, a dire il vero, non sai nemmeno quale sia il problema. Non sei nemmeno certo che un problema ci sia, è solo che, è tutto così strano.

Sei stato fermo, morto dentro per così tanto tempo, che non ti sei mai concesso di pensare a un ipotetico domani, e ora eccoti qui, a fare con tutto te stesso un qualcosa che mai e poi avresti pensato di poter fare, fino a poco tempo fa, ciò che a tutti avevi detto di non voler più, di non essere più in grado di fare.

“Spero che mi vorrete perdonare, che capirete che ciò che sto facendo non è dimenticarvi; sarete sempre la prima donna che ho amato, e la mia dolce bambina, ma – ti inginocchi davanti all’odioso simbolo, il sorriso rosso sangue disegnato nel muro, sospirandovi di fronte in  preda all’angoscia come hai fatto negli ultimi anni quasi ogni notte – so che è in parte colpa mia, mi incolperò sempre di ciò che vi è successo, ma… ma non è stata la mia mano a togliervi la vita, ora l’ho capito. Gli uomini possono essere malvagi, ma, alla fine delle cose, decidono cosa fare delle loro vite, chiamala moralità, chiamalo libero arbitrio. Io non vi ho uccise, a farlo è stato l’uomo che si nasconde dietro Red John. Ha avuto scelta, e ha scelto di diventare un assassino. So di aver fatto degli errori, ma – ti fermi ancora una volta, inspirando, passandoti le mani nei ricci biondi – so che non è giusto che io sia ancora vivo mentre voi siete state portate via, ma io SONO vivo, e niente potrà cambiare questo fatto. Vorrei pensare che… vorrei pensare che, se siete da qualche parte, se davvero mi potete sentire, cosa di cui, per inteso, dubito, vorrei pensare che voi vogliate la mia felicità. E Lisbon, Teresa, lei mi fa felice, felice come non ero più da tanto tempo. La cosa più strana è che sembra ricambiare la cosa, dice che io la renderei felice, perciò…”

Sfiori l’odiosa faccia sorridente, e il tuo sguardo si perde sulla latta di vernice bianca appoggiata sul pavimento, accanto al tuo materasso.

Gettandoti la giacca sulla spalla, te ne vai. Quello può ancora aspettare, per oggi hai fatto abbastanza.

   
 
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