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Autore: Leeuzzola    06/09/2005    0 recensioni
I nomi sono del tutto di fantasia... Vi prego commentate... E' la storia di una ragazza che ha perso un occasione davanti al suo primo amore, ma la vita beffardaha deciso di darle un'altra possibilità... Come? Leggete e scoprite!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PUNTO DI VISTA DI LEI

IL PUNTO DI VISTA DI LEI

Dopo essere stata dalle ragazze mi sono diretta verso la camera convinta di potermi fare una bella dormita dopo una giornata così intensa… Quanto mi sbagliavo! Aprii la porta di camera e chi trovai??? Naturalmente la cosa più ovvia e naturale del mondo, una cosa che non mi capitava più da tanto tempo… Una uomo in mutande in camera!!! Chi mai sarebbe stato se non il caro Alessandro Calesi? Sbottai con un commento sulle sue mutande che lui sembrò apprezzare… Bah, valli a capire gli uomini… Quella situazione mi riportò alla mente il giorno in cui ci conoscemmo durante le superiori

 

Circa otto anni prima…

Io ero una poveretta di prima che, per uno strano scherzo del destino fu “costretta” ad andare in gita con le quinte… Naturalmente tutte le mie amiche erano contente di andare in gita con quei strafighi delle quinte, che io consideravo dei palloni gonfiati… Lo strano scherzo del destino fu questo: alcuni ragazzi delle terze, se non sbaglio, si erano avvicinati all’auto di uno dei professori e, molto gentilmente, ne avevano squarciato le gomme per ripicca a causa di un compito a sorpresa, evidentemente andato male. Così, ai ragazzi di tutte le terze che dovevano andare in gita fu proibito come punizione, anche a quelli che non c’entravano niente. Il preside non se la sentiva di cancellare le prenotazioni così noi ragazzi di prima che coprivamo perfettamente il numero delle terze fummo mandati al loro posto… Comunque, tornando alla gita… Dicevamo che questa mie amiche erano pazze per questi evidenti tocchi di fioi, soprattutto la mia amica Michela che diciamo, non era bellissima. Arrivate in albergo andavano quattro persone per camera ed io e la mia amica eravamo rimaste senza la seconda coppia di persone e fatto sta che ‘sto Calesi ci prova con la mia amica e, al caso, anche lui e il suo amico Dennis erano rimasti senza camera. Così con il permesso dell’insegnante di turno siamo andati in camera con questi… Così la mattina dopo aver “dormito nella stessa stanza” con questi tizi mi appresto al bagno. Stavo appunto pensando a cosa diavolo avrebbero detto i miei se avessero saputo la storia, quando a un tratto vedo un uomo nudo, di spalle nella doccia… Con uno scatto repentino esco dal bagno e sbatto la porta… Okey, mi dico infondo non è successo nulla… Il suddetto figliuolo se ne esce dal bagno con solo un asciugamano in vita, ancora mezzo bagnato, io rossa come un peperone, e mi fa:

-Ciao, piacere, Alessandro Calesi… Ti sarai mica spaventata?-

Io nel vano tentativo di riportare a mio controllo battito cardiaco e respiro, accenno ad un:

-O Signore, ma non hai un po’ di pudore???-

Lui, in tutta risposta, si toglie anche l’asciugamano e prima che riesca a vedere qualcosa che mi avrebbe bloccato la crescita, mi metto le mani davanti alla faccia. Lui mi risponde dicendo:

-Secondo te?-

Io così scappo in bagno… Naturalmente i vari giorni dopo lui e il suo amico si appiccicano a me e alla mia amica, circostanza che io allora consideravo piuttosto ignota… Giunsi a ovvie conclusioni l’ultimo giorno, quando per l’ennesima volta entrai in camera e lo trovai in mutande. Scocciata della situazione sconveniente gli dissi:

-Mi da molto fastidio vederti così… Non potresti almeno metterti in jeans?-

Lui si fa un tiro alla sigaretta, mi guarda con sguardo più che convinto e dice:

-Mi aiuta a pensare…-

Certo! Che stupida! Perché non ci avevo pensato! Tutti i ragazzi pensano in mutande! E’ così ovvio! Che stupida! Comunque avevo intenzione di fargli capire quello che lui faceva mi infastidiva ma non mi spiegai bene:

-Non ti darei fastidio se girassi come te?-

-Ma scherzi??? Prego accomodati!-

-O Signore…-

Lui mi rifece il verso in modo femminile, spostandosi i capelli della frangia con l’indice destro, cosa che io ero solita fare… Lui cerca di intavolare un discorso per cercare di raggiungere il suo scopo:

-Sei carina, ma sei un po’ rompicoglioni, però questo aspetto di te mi piace…-

-Tu invece sei un montatino, e questo aspetto di te non mi piace per niente…-

-Oh oh! E cosa altro non ti piace di me?-

-A parer mio ti senti superiore agli altri…-

-No, questo no. Ti sbagli.-

-Ah sì? Non credo proprio.-

-Comunque qualcosa che ti piace di me ci sarà, no? Per esempio ho un bel viso, e un fisico niente male, no?-

-Bah, sì forse non sei malaccio…-

Lo guardo con superiorità, squadrandolo, con l’aria di una che se la tira, tanto per divertirmi un po’. Ma in effetti, era molto carino… La mia amica Michela aveva ragione in pieno. Io vado a sedermi nel mio letto, che era anche quello più vicino alla finestra. Lui si infila i jeans e mi si siede accanto, molto vicino, tanto che le nostre gambe si toccavano lateralmente… Non avevo neppure il coraggio di guardarlo e con aria più sprezzante e decisa di quanto non fossi veramente gli chiesi:

-Com’è che avete voluto venire in camera con noi?-

-Perché sei veramente carina.-

Io lo guardai alla “ma mi prendi in giro o cosa?” e lui, in tutta risposta spense la luce e si avvicinò a me e in men che non si dica mi attraversarono tutte quelle pippine mentali sul primo bacio che se ne andarono dalla mia testa nel esatto istante in cui le mie labbra toccarono le sue… Si dimostrò molto dolce… Naturalmente per me si trattava del primo bacio e lui invece era decisamente più esperto di me, ma sembrò capire tutto e si dimostrò veramente molto carino… Sì, si dimostrò molto dolce… La cosa durò abbastanza e nel frattempo Michela aveva provveduto a spupazzarsi Dennis… Poi il resto della permanenza a scuola io e Ale l’avremmo passata senza concludere nulla… Io scappavo e lui non aveva evidentemente voglia di rincorrermi…

 

IL PUNTO I VISTA DI LUI

Quella situazione mi ricordò il nostro primo bacio… Ma fu una storia piuttosto lunga quindi ve la racconterò un’altra volta…

 

IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO

Silvia e Alessandro si erano conosciuti proprio durante una gita scolastica… Io invece l’aveva conosciuta grazie ad Ale… Infatti ai tempi dei tempi eravamo davvero molti amici… Per me lui era come un fratello e viceversa, ma Silvia cambio dall’oggi al domani la nostra amicizia.

 

Circa otto anni prima…

Una sera di Marzo Silvia e alcune sue amiche erano venute a mangiarsi una pizza al paese dove abitavamo io ed Alex. Dalla gita Dennis e Michela si erano messi insieme e così trovandole ci invitarono a mangiare con loro. Naturalmente nel gruppo dei ragazzi c’eravamo anche io e Alessandro. Così lui si avvicina a Silvia e per cercare di rompere il ghiaccio, siccome era un pezzo che non si parlavano, mi presenta a lei. Per me fu amore a prima vista e Alessandro si accorse che, presentandoci, aveva fatto l’errore più grosso della sua vita. Ogni minuto che passavo con lei mi piaceva sempre di più, e idem per Alex. Naturalmente i nostri sguardi ci tradivano ma lei per non cadere nell’imbarazzo o li evitava o faceva finta di non vederli. Dal giorno dopo in poi io ed Alex non ci siamo più parlati… Finché accadde il fatto, ma Silvia naturalmente di questo non sapeva niente…

 

IL PUNTO DI VISTA DI LUI

La mattina partimmo dall’albergo molto presto, diretti verso Picadilly Circus. Chiara e Francesca, due mie alunne, mi si avvicinarono e si misero a sedere su due seggiolini liberi, di fronte a me. Erano molto amiche di Jessica quindi speravo che non volessero riprendere il discorso perché quella per me era oramai una storia chiusa. Lo sguardo era furbetto e ciò mi spinse un po’ sulla difensiva. Attaccò discorso Francesca:

-Salve prof! Come butta?-

-Bene, fino ad ora…- risposi io chiedendomi il perché di queste domande di circostanza.

-Ha trovato una buona compagnia?- chiese Chiara.

-Sì, ottima…-

-Soprattutto quella del professor Melani?-

-No, la sua non molto… Ma credo che la cosa sia reciproca…-

-Bene, come pensavamo!- rispose soddisfatta Francesca guardando Chiara.

-Come mai?- chiese Chiara incuriosita.

-Bah, incompatibilità di carattere, presumo…- borbottai guardando il finestrino.

-Ma compatibilità di “interessi”, vero?-

Francesca diede una gomitata a Chiara, che sembrava aver parlato troppo.

-Dovete dirmi qualcosa ragazze? Non è che avete combinato un casino dei vostri?-

-No, ancora nulla, ma ci stiamo pensando!-

Stavolta fu Francesca ad aver parlato troppo e l’amica le riservò lo stesso trattamento che era toccato a lei.

-Ascolti, ieri sa, abbiamo parlato con la professoressa Annunzi…- aggiunse Chiara.

-Già, tanto per fare due chiacchiere. La prof ci ha dato qualche consiglio sui ragazzi…-

Io drizzai le antenne… Se avevo avuto fortuna, magari le era scappato qualche discorso su di me e sul Melani.

-E di cosa avete spettegolato?- chiesi con tono più interessato di quanto non avrei dovuto.

-Ma, roba da ragazze… La prof ci ha parlato delle sue esperienze…-

Esperienze??? Quali esperienze??? Con chi??? Con quel morto di sonno del Melani???

-Ci ha raccontato del suo lunghissimo rapporto con il prof. Melani… Lei cosa ne pensa?-

-Che ha buttato otto anni nel cesso…-

-Non poteva essere più esplicito… Comunque lei, a detta sua, sembra ancora interessata al tipo… Ha detto che vuole ricostruire la sua vita sentimentale, solo non sappiamo con chi…-

Cosa??? Interessata??? Ma ha fumato per caso??? Forse ha battuto la testa…

-Comunque grazie per la conversazione prof…-

-Grazie a voi…- conclusi con lo sguardo perso nel vuoto…

Appena le due ragazze si furono allontanate, senza che io sentissi, Chiara disse a Francesca:

-Dici che lo abbiamo spaventato troppo?-

-Ma no! Qualcuno doveva pur svegliarlo dal suo torpore di tasso in letargo… Cosa aspetta??? Che gli corra incontro??? Ti sembra quel tipo di donna la proffe??? Io direi proprio di no…-

-Già, quoto al cento per cento!-

Così tornarono al loro posto, e spettegolare con altre compagne…

 

IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO

Tornando da Picadilly Circus nell’autobus due mie alunne, Paola e Daniela, si avvicinarono a me e attaccarono discorso:

-Salve prof!-

-Ciao ragazze!-

-Le è piaciuto Picadilly Circus?-

-Sì, anche se oramai ci sono già stato due o tre volte…-

-Ah sì? In compagnia?-

-Sì, con la mia ex…-

-…Che sarebbe la prof. Annunzi?-

-Già…-

-Ieri stavamo giusto parlando con lei…-

-Ha proposito di cosa?-

-Bah. Sa le solite cose da ragazze… Ci ha raccontato qualche aneddoto sul Calesi…-

-Aneddoto? Ovvero?-

-Ma, del fatto che sta cercando di ricostruirsi una vita sentimentale…-

Cosa??? Erano passati solo otto mesi tre giorni e quattro ore da quando ci eravamo lasciati, come poteva già pensare di ricostruirsi una vita sentimentale?

-Va bhè, comunque noi torniamo dalle nostre compagne…-

Aveva davvero deciso di fare quello che le ragazze avevano detto??? Non poteva essere e poi soprattutto non con quel bastardino del Calesi… Si vedeva lontano un miglio che non erano fatti l’uno per l’altra…

 

IL PUNTO DI VISTA DI LEI

Parlando con le ragazze mi sono accorta quanto sono ancora ragazza e poco professoressa… D’altronde avendo cominciato da pochi mesi mi manca l’esperienza… Non ero certo una prof del calibro della Zucci… Tutto a suo tempo… Certo non immaginavo quante sorprese mi sarebbero aspettate tornando a casa…

 

Terminata la gita tornai a casa… Erano le due press’ a poco e mi trovavo nell’ascensore del mio palazzo… L’ascensore si bloccò improvvisamente al settimo piano e la porta si aprì… Non capivo perché non fosse arrivato all’ottavo piano, dove c’era il mio appartamento… Provai a fare le scale ma erano bloccate da corde così a malincuore mi toccò suonare alla signora Nanni, un’inquilina del settimo piano… La signora mi aprì la porta in vestaglia:

-Oh, professoressa, finalmente l’abbiamo trovata…-

-Ero in gita scolastica… Perché ci sono le corde sulle scale e l’ascensore non va più su del settimo piano???-

-L’appartamento del signor Nardi si è allagato e ha zuppato i muri del suo appartamento e di quello della signora Fallacci… Quindi per evitare di dormire tra l’umidità e in una pozza di acqua gli appartamenti sono stati chiusi… Le consiglio di andare a dormire a casa di qualcun altro anche perché non ha altra scelta…-

-E quando potrò tornare nel mio appartamento???-

-Tra una decina di giorni quando l’acqua si sarà prosciugata e le squadre avranno finito i lavori per il rafforzamento dei muri… Buona notte…-

E così mi sbatté la porta in faccia..

-Dannazione…-

 

IL PUNTO DI VISTA DI LUI

Erano le due e erano circa dieci minuti che ero a letto, quando sento squillare il campanello… Mi alzo e vado ad aprire la porta sbadigliando… Vedo Silvia con l’aria afflitta, che mi saluta:

-Ciao Ale… Hai mica un posto dove farmi dormire per un po’, sai mi si è allagata la casa…-

-Certo, vieni…-

La casa era un porcile ma d'altronde un gran ordinato non sono mai stato… Lo sguardo di lei era abbastanza schifato, comunque le dissi:

-Il divano non è molto comodo, però puoi dormire lì…-

Adesso il suo sguardo da schifato era diventato assassino quindi dissi:

-Se vuoi possiamo dormire nello stesso letto…-

Di nuovo lo sguardo assassino…

-Okey, io nel divano e tu nel letto…-

-Vedo che hai spirito di sacrificio…-

-Non farci caso se l’appartamento è un po’ in disordine…-

-Da quant’è che non ci porti una donna???-

-Qualche mese… Da quando TU, e ripeto TU, mi hai fatto lasciare con Jessica…-

-Era la cosa più giusta da fare, e lo sai anche tu…-

-Forse…-

-Buona notte…-

-Sarà una notte da schifo… Senti ma perché non sei andata da Marco???-

-Buona notte…-

-Grazie della risposta…-

E’ sempre stata una ragazza molto comunicativa…

 

La mattina fui svegliato da un rumore di aspirapolvere che girava intono al divano e vidi Silvia intenta nella pulizia della casa… Mi urlò:

-Dai, avanti, sveglia!!!-

-Ma che ore sono???-

-Le sei e mezza.-

-Ma io dormo fino alle otto!!!-

-E a che ore arrivi a scuola???-

-Dieci minuti in ritardo…-

-Ma non fai colazione???-

-No, mai.-

-Va bhè, alzati che la colazione è già pronta…-

-E io che mene sono andato da casa per non sentire mia madre…-

-Cosa hai detto???-

-Niente, niente… Guarda che poi non serve che pulisci…-

-Non posso vivere in un porcile… Comunque appena avrò trovato una sistemazione, me ne vado…-

-Per me puoi venire a stare anche qui!!!!-

-Non serve, tanto tra una decina di giorni riavrò il mio appartamento… Comunque grazie…-

-L’offerta è sempre valida… Mi piacerebbe avere qualcuno con cui condividere l’appartamento…-

 

IL PUNTO DI VISTA DI LEI

Arrivai a scuola e ci fu il solito tran tran di ore. Al primo cambio incontrai Marco:

-Ehi Silvia!-

-Ciao Marco!-

-Come stai?-

-Al solito… Tu?-

-Bah, mi si è allagata la casa… Per il resto tutto bene…-

-Come ti si è allagata la casa??? Dove stai adesso???-

-A casa di Alessandro…-

-A casa di Alessandro??? Perché non sei venuta da me???-

-Ma, così… Non mi sei venuto in mente…-

-Ah…-

-Non prendertela… Alessandro sta più vicino di te a casa mia…-

-Ah…-

-Vado a lezione… Ciao.-

-Ciao.-

 

Stavo tranquillamente passeggiando per il corridoio quando, prima di girare l’angolo, vedo Alessandro con una biondona dagli occhi azzurri con cui ride e scherza. Ma chi diavolo è quella??? Si atteggia tutta e fa la smorfiosa con Alessandro… Ma da dove diavolo viene??? Alle mie spalle sopraggiunge improvvisamente la Zucci e con uno dei suoi sorrisetti acidi aggiunge:

-Gelosa Annunzi??? Quella è la nuova insegnante di educazione Fisica… Buona mattinata.-

-Altrettanto.-

Così se ne andò. Sentivo un po’ di amaro in bocca. Forse era davvero gelosia.

 

IL PUNTO DI VISTA DI LUI

Era giunto il primo cambio dell’ora ed, essendo in ritardo per una sigaretta di troppo, correndo all’angolo sbatto contro una baraonda di palloni… La persona che ne stava dietro cade altrettanto e finiamo per terra. La craniata sul pavimento era stata abbastanza forte, ma riesco a rialzarmi abbastanza velocemente e mi scuso:

-Oddio, scusa non ti avevo proprio vista!-

-Scusami pure tu, ero sommersa dai palloni. Piacere Luana Manci. Sono la nuova insegnante di educazione Fisica.-

-Piacere, Alessandro Calesi. Insegno lettere alla sezione A.-

-Come mai correvi???-

-Sono palesemente in ritardo…-

-Già, anch’io. E’ meglio che vada…-

-Sì, io pure…-

Così dicendo se ne andò… Però… Mica male… Tutti questi nuovi professori… Prima di ricominciare a camminare vidi Silvia all’angolo così le sorrisi e la salutai. Lei non mi rispose e con il viso imbronciato si girò dall’altra parte e camminò velocemente… Forse da quando l’avevo rincontrata quella era stata la cosa che in lei aveva avuto più effetto… finalmente i miei sforzi cominciavano a dare frutti…

 

***Fine chapter 5***

  
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