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Autore: DeaEris    12/06/2010    2 recensioni
Una raccolta sui Guerrieri d'oro! Sul mio modo personale di vedere i dodici eroi e la loro evoluzione nella storia, ovviamente è un mio modo personale di vedere i Dodici Eroi! A cominciare dallo splendido Aphrodite di Pisces, dal suo modo di vedere sè stesso ed il mondo. Al momento il raiting è verde, ma forse potrebbe aumentare..ancora non lo so!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!
Scusate davvero per questo incredibile ritardo, ma sono in pieno periodo esami, sono stata licenziata oggi e come se non bastasse il suddetto personaggio è tutto meno che semplice da descrivere...praticamente è un campione di complessità!
Comunque io provo con una notevole angoscia, perchè Shaka sia mi piace molto, sia è complesso da descrivere.



Shaka di Virgo era un vero enigma per chiunque lo conoscesse.
Gli occhi di un azzurro chiaro, cristallino sempre tranquilli celati da sottili palpebre, che di tranquillo laghetto di montagna avevan l'arcano mistero e la placida beltà.
I capelli d'oro, di un colore tanto luminoso da contrapporsi alla sua Cloth di luminoso e sfolgorante oro, di una bellezza tanto intensa da rendersi antagonista del Sole, che tanto lo invidiava.
Era in grado di comprendere ogni cosa.
La sua mente calma, rilassata, lo rendeva un assoluto emblema e punto di riferimento per qualunque dei suoi compagni.
Tutti nutrivano fiducia in lui.
Tutti riponevano la massima fede nelle sue capacità.
Egli era un Dio per tutti.
Tutti gli riconoscevano il suo titolo di divinità per bellezza, capacità ed intelletto.
Era praticamente perfetto.
Nessuno poteva mai competere con lui: egli era perfezione divina, assoluto punto di riferimento.
La saggezza e la compostezza lo rendevan superiore ai suoi coetanei.
Fin da bambino era convinto della sua superiorità e della sua divina perfezione: mai era stato in errore, mai la sua convinzione era venuta meno, mai nella vita sbagliò.
Era superiore.
Non vi era molto altro da dire, eppure nella sua superiorità era limitato.
Grande limite era il carattere impacciato e timido: egli non era punto estroverso, anzi era impacciato, pressocchè incapace di rendersi simpatico ai coetanei: troppo superiore per essere un loro amico, troppo lontano da loro, troppo sicuro di sè, ma al contempo completamente oscurato dalla sua stessa luce.
Era un torrente, un fiume, un lago celato agli occhi di tutti, compresi i suoi.
Si convinse infine che nessuno poteva competere con lui: lui era superiore a tutti, ma la luce della sua sicurezza lo aveva accecato già da tempo.
Non si accorse della malvagità nei cuori altrui, ma anzi li difese pensando che fossero nel giusto per la loro carica.
Lui non poteva mai sbagliare.
L'orgoglio lo impediva, ma al contempo non poteva spegnere una vita con gli occhi innocenti, gli occhi di bimbo che aveva dinnanzi, pur sapendo che quello stesso viso gli sarebbe tornato innanzi poco tempo dopo, per codesto motivo Ikki fu salvo una prima volta.
*Né sopra il cielo né al di sotto di esso esiste persona più preziosa di me.*
Disse il Grande Shaka nel nascere, palesando ancora una volta un grande orgoglio, ma anche una verità.
Egli era un essere divino in ogni senso: la reincarnazione di Siddharta Gautama, il Buddha.
Shaka era grande maestro, un illuminato, ogni sua tecnica era prova di ciò: egli disponeva le sue mani in modo da formare una figura della meditazione ed ogni momento i suoi occhi eran chiusi, poichè i sensi impediscono il raggiungimento del Nirvana e Shaka di Virgo doveva in ogni modo cercare di raggiungere la pace interiore.
Mai una volta le sue credenze vacillarono sotto il peso di una nuova verità.
La sua voce serena, tranquilla, dolce e melodiosa come ruscelletto di montagna aveva un che di ironico, di tagliente mentre parlava in modo colto ed anzi particolarmente edulcorato.
Tuttavia, le sue parole eran più per rendersi superiore ad un avversario e fargli sentire tutto il peso della sua superiorità.
Fu eclatante quando tre bambini entrarono nella sua Dimora in un orribile tentativo di lotta.
La voce calma e serena risuonò nelle Sale del Palazzo della Vergine, la Sesta Casa.
*Siete minutaglia senza importanza, comuni cavalieri, rispetto alla celeste pienezza di Virgo, eleverò per voi una preghiera.*
Quando poi il bambino del drago provò ad attaccarlo, nuovamente furono taglienti parole, interamente divertite la sua risposta al giovane dai capelli corvini.
Una grande presa in giro, mentre il giovane veniva schiacciato dalla sua brillante magnificenza.
*Il tuo colpo è ben misera cosa. Le acque della cascata di Cina sono gocce di rugiada a me paragonate.*
I tre ragazzini che aveva davanti la sua persona luminosa furono accecate dalla forza, dalla potenza di quel lago segreto e venne interrotto nel momento in cui cercava di decidersi se usare o meno pietà nei confronti del più giovane, riverso a suolo, apparentemente morto, ma ancora in vita, come testimoniava il suo agitarsi.
Hades:
Fu grande il momento in cui un ragazzo lo sconfisse e solo in quel momento, Shaka di Virgo scese dal piedistallo e si abbassò a chiedere perdono, a muoversi come timido e vigoroso supplice un atto di clemenza a colui che per sconfiggerlo stava per spegnersi in sua compagnia.
Furono le parole ad esprimere un timore, parole ed esclamazioni di richiesta, di incredulità di fronte a grande pazzia per lui: il sacrificio non era una scelta razionale, neppure un poco.
Era per lui impossibile da comprendere un essere umano che si sacrificava, dimostrando uno spirito così umanitario, ma al contempo Shaka sapeva già quello che sarebbe successo.
Lo sapeva nel momento in cui la prima volta aveva salvato Ikki.
*Rinuncia ai tuoi propositi! Non rimarrà niente di noi! Ci oscureremo in un mondo di luce!!! Vuoi forse portare il cosmo della Fenice al limite estremo della costellazione ed esplodere con essa?! A tal punto hai deciso di impazzire?! È vero, è il solo modo che hai per sconfiggermi ma a cosa giova una vittoria se non sei più vivo per gioirne?! A cosa serve?!?*
Furono le risposte di Ikki, come i suoi occhi quel giorno lontano, a far compiere un'ulteriore decisione a Shaka: avrebbe salvato Ikki e per compiere ciò per la prima volta chiese aiuto ad un compagno, a Mu dell'Ariete, un amico, il suo unico amico all'interno del Grande Tempio.
Chiese aiuto per la prima volta ad un essere umano e non a qualcuno, nonostante l'orgoglio, nonostante la sua natura superiore, nonostante la sua palese divinità.
Doveva portare nel mondo terreno il fanciullo che tanto aveva fatto, arrivando a sconfiggerlo con un sacrificio, che persino aveva colpito la mente, il cuore del giovane guerriero dai capelli d'oro.
Tornò alla sua Casa con il bambino della Fenice, che più che bambino era giovane uomo, almeno secondo lui, poco più grande.
Come simbolo della sua amicizia ritrovata nei confronti non solo di Ikki di Phoenix, ma anche di amicizia nei confronti dell'umanità decise di far tornare all'antica gloria l'armatura della Fenice e con delicate, suadenti e dolci parole disse.
*L'armatura della Fenice è sempre risorta dalla ceneri, sempre, ogni qual volta che tu l'hai perduta. È una virtù rara che ha solo la tua armatura. Dalle ceneri di Virgo risorgerà Phoenix.*
Fu una sera strana che Shaka mostrò la sua vera intenzione e la sua grande perspicacia.
Era ormai sera e lui chiese a Mu di non far intromettere alcuna persona in un combattimento che aveva deciso di perdere, ancor prima di iniziare.
Fu con sgomento che però vide tre grandi, tre saggi amici, tre uomini e compagni, ma sapeva che il loro cuore era nobile.
Lo sentiva e difatti li condusse in un loco tranquillo, in cui poter parlare, ma anche il loco che Shaka sapeva esser destinato ad accogliere le sue ceneri.
Era ben consapevole che il Giardino, dove fioriscono gli alberi gemelli di Sala.
Sapeva di dover morire e per quello chiese a Mu di impedire interventi.
La morte che tutti spaventa a Shaka non disturbava, poichè lui sapeva che non poteva morire.
Era una cosa che il Grande Buddha gli diceva fin dalla giovanissima età.
Sapeva di poter morire a piacimento, padrone incontrastato dell'Ottavo Senso fin dalla tenera età di otto anni.
Poteva morire e semplicemente reincarnarsi in qualcuno di vicino alla sua persona.
Si alzò in piedi, nonostante fosse ormai solo spirito e si mise sotto alle fronde ricche e fragranti di nuovi fiori degli alberi gemelli e parlò.
Le sue ultime parole come Shaka di Virgo, le parole del suo testamento che vennero colte da tre paia d'orecchie traditrici apparentemente.
*I fiori sbocciano ed appasisce. La stella brilla nella notte, per poi sbiadire. Ogni cosa ha una fine: la Terra, il Sole, le innumerevoli Galassie, persino lo sconfinato Universo. Accanto a tutto questo, la vita umana è soltanto un fugace battito di ciglia. Ecco che in un preciso punto del tempo e dello spazio, l'uomo nasce, lungo l'arco della vita ride, piange, combatte, soffre, è felice o in affanno, d'amore ricolmo o consunto dall'odio. Ma poi, scivola come tutti nel sonno più lungo...il sonno eterno. Vola con il vento fino alla Dea Athena.*
Maestro e padre per i fratelli, per gli amici.
Si spense Shaka sotto ad occhi bagnati di lacrime per dolore, agonia ed angoscia.
Si spense solo, eppure tutti piansero per lui, per una morte che non meritava e che arrecò a tutti dolore e sofferenza.
Eppure nessuno sapeva che Shaka di Virgo era vivo.
Il suo spirito era rimasto per parlare, ma il suo corpo era in mondo di Hades per attendere Lady Saori, la Dea Athena e portarlo al cospetto della demoniaca divinità.
Solo una cosa lasciò nel mondo terreno: un rosario che Asmita di Virgo gli lasciò per sconfiggere l'armata infernale.
Il suddetto strumento nelle mani dell'unico amico, colui che più soffrì per la sua assenza, colui al quale raccontava di sè in minima parte, non riuscendo a vincere la sua ritrosia.
Era semplicemente perfetto, mentre proteggeva Athena e fu grazie a lui che la giovane dea fanciulla raggiunse il trono di Hades.
Provò a distruggere varie volte con la sua energia immensa, la sua luce sfolgorante, la sua meditazione e calma razionale e praticamente invincibile lo spesso Muro del Lamento, ma a nulla valse il bruciare il proprio Cosmo ad occhi aperti.
Fu costretto a smettere per evitare di morire o meglio fu fermato dall'autodistruzione solitaria da Mu e dai compagni che gli rammentarono di dover prender prima le vite degli Specter.
Sorrise nel vedere finalmente il Muro crollare per assalto d'oro dei suoi fratelli, dei suoi compagni.
Era meraviglioso: un caldo soffio di morte, una luce accecante, frutto di unione, amicizia, affetto e Sole era giunta finalmente nel desolante regno di Hades.
Nessuno di loro sopravvisse, ma ciò non contava.
Egli riuscì a salutare i suoi piccoli amici e discepoli, poco dopo si spense in un turbinio di luce, senza spostarsi dalla luce a cui ormai era perfettamente abituato.
Lui viveva nella luce da sempre, sicuro di esser luminoso e lui tornò a luce, a cui apparteneva per diritto.
Un lago di montagna non può temere di spegnersi per luce, specie se è lago composto da splendida luce.
Shaka era un lago di luce e nella luce si spense...quale morte migliore per lui?
Non vi poteva esser motivo di vanto più grande che il tornare nel suo regno luminoso.

Note dell'Autrice.
Come ho detto mi spiace per questo ritardo, ma ho nuovi appunti da dire:
Shaka conobbe Ikki, quando egli sconfisse il Mostro dell'Isola della Regina Nera, ovvero il suo maestro. Shaka venne inviato per battere ed uccidere i cavalieri neri, ma si fermò nel vedere gli occhi puri ed innocenti di Ikki e quindi non lo uccise. Ciò viene descritto nel fumetto, ma nell'anime non vi è più questa parte. Shaka, quindi, è evidente che non solo conosce Ikki, ma avendo lui il potere di saper già cosa accadrà, sa che quel giovane lo ri-incontrerà e lo batterà.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, personalmente credo che Shaka sia in particolar modo un lago di luce...all'inizio pensavo di paragonarlo ad un lago di montagna, ma è talmente luminoso da rendermi difficile non pensare ad un oceano di luce.
Credo si possa vedere quanto io lo adori, anche per la presenza di dialoghi e devo dire che solo il testamento ho dovuto pescarlo e scriverlo da un video!
Bah speriamo di riuscire a concludere molto presto!
Un bacione!! Stavo per dimenticare i preferiti e i ringraziamenti: Camus, Alcyon85, Aoede, Himechan! Recensite...però...ci son rimasta male, quando non ho visto recensioni!
  
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