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Autore: Willow Whisper    13/06/2010    2 recensioni
Postato capitolo 14-parte seconda (POV SAM-ABRAHAM) del libro III
[LIBRO PRIMO- terminato]
(POV Sammy+ UN SOLO CAPITOLO POV Laura)
[LIBRO SECONDO- terminato]
(POV Sammy+ POV Laura + UN SOLO CAPITOLO POV Seth)
[LIBRO TERZO- iniziato]
*Second life- when you are a Cold*
(POV Sammy, Laura, Seth, Gabriel, Nessie & sorprese)
"Stare in mezzo a loro non mi piaceva.
Era orribile essere circondata dai nemici, dal pericolo.
Eppure ero lì, pronta a sacrificarmi per difendere chi amavo.
Mi ero chiesta tante volte se la mia seconda vita
sarebbe stata migliore della prima,
ma la risposta non c’era mai stata,
o almeno, fino a quel momento...
No. Non era affatto come speravo."
Genere: Dark, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Serie "Dream"'
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capitolo 14
Capitolo 14


Sammy
La vita può essere un’avventura meravigliosa.
Avevo sentito questa frase da qualche parte, anche se non ricordavo dove. Forse ne avrei apprezzato il senso da umana, così come ora che ero una vampira potevo apprezzarne il sarcasmo. La vita non è affatto meravigliosa, figuriamoci quindi l’immortalità. Ma cosa potevo dire a Laura, che aveva accettato senza troppi complimenti di diventare come loro, come me?
Nulla, naturalmente.    
Mi voltai, forse più con l’intento di scostarmi dal tocco leggero e tiepido delle labbra di Aro che per guardarlo in viso, e sibilai, travolta da un improvviso senso di impotenza, ma anche da una rabbia cieca.
-Lei dov’è? Dimmelo!- scoprii i denti.
Lui rise, sinceramente divertito, prima di rispondere alla mia domanda –Proprio dietro di te, mia cara-.
Mi paralizzai, girandomi a guardare una vampira di bassa statura, ma dal corpo ben proporzionato, dalle forme morbide. Inconfondibili, erano quei capelli ricci e quegli occhi così espressivi, eppure di un colore estremamente diverso. Non c’era nemmeno una minima traccia del marrone scuro che ricordavo così perfettamente. Rossi. Occhi rossi, come quelli di tutti gli immortali decisi a non cambiare le proprie abitudini.
Mi sentii in uno stato di tale malessere che quasi ebbi il dubbio di essere di nuovo umana, di essere di nuovo viva.
Eppure era l’esatto contrario. La mia non era vita, era morte. Una morte tanto dolorosa da non riuscire a sopportarla.
Cosa avevo appena perso? Un’amica? Soltanto questo? O l’unico appiglio che riuscisse a ricordarmi che anch’io anni addietro ero stata un essere umano?
Singhiozzai, prima di buttargli le braccia al collo.
-Laura…che diavolo hai fatto…- mi morsi un labbro, scostandomi solo per osservarla in viso.
Sapevo che il silenzio tutt’intorno a noi era dovuto al fatto che quello che stava avvenendo era per i Volturi uno spettacolo irripetibile. La sofferenza di uno dei membri della famiglia di vampiri vegetariani più numerosa, cioè io.
Lei mi osservò un istante, poi mi sfiorò il volto con due dita e disse, lentamente –Ho solo avuto una seconda opportunità, Sam-.
Mi sembrò di percepire una minuscola nota di disappunto in quelle parole. Amarezza, come se in fondo non lo avesse davvero chiesto, ma pensai di averlo solo immaginato.
-E’ sbagliato, Laura! Sei stata una stupida, te ne rendi conto? Aro ti sta usando, come ha sempre fatto con tutti i suoi adepti!-.
Ah. Mai schiaffo fu più doloroso di quello che ricevetti da Laura. Mi portai una mano sulla guancia, restando paralizzata dalla sorpresa. Un po’ più forte e sarebbe riuscita a scaraventarmi dall’altra parte della sala.
-Laura c…cosa ti è accaduto?!- sibilai, scuotendo il capo, poi mi voltai, per ignorarla e fissare Aro nuovamente. Se tutto questo aveva avuto inizio, la colpa era solo sua. Sua, non di Laura.
-Cos’è che vuoi? Parla! Cos’è che vuoi?- quasi gridavo.
Lui sorrise, come se il mio comportamento non lo stesse minimamente scalfendo.
Mi oltrepassò, affiancando Laura e stringendola per i fianchi, leggero, poi disse, gentilmente, con quel suo tono così suadente e rassicurante da sembrare un nonno affettuoso, pur dimostrando massimo trent’anni –Credevo saresti riuscita ad arrivarci senza aiuti da parte mia, ma a quanto pare non è stato così, il che mi fa pensare che tu abbia rifiutato di pensarci, semplicemente-.
Arricciai irritata il naso, poi dissi –Posso farti perdere meno tempo. Dammi qualche secondo-. Lui sogghignò, così rapidamente che quasi non riuscii a notare il movimento delle labbra –Certo, fai pure con comodo, Sam-.
Lo fulminai, prima di concentrarmi un attimo su un lasso di tempo simile a tre minuti dall’attimo che stavo vivendo, ed i miei occhi si persero ad osservare Aro sempre intento a tenersi stretto al fianco la mia –difficile definirla ancora tale, ma non riuscivo a pensare altrimenti- amica, che mi diceva, sempre sorridendo –Abbiamo saputo da un nostro vecchio conoscente della capacità di cui sei provvista e, naturalmente, abbiamo preso subito in considerazione la cosa. Tua sorella ha rifiutato l’offerta più di una volta, perciò…-.
Alice, mi dissi, prima di continuare ad ascoltarlo.
-…Io ed i miei fratelli siamo arrivati alla conclusione che tu potessi essere un buon rimpiazzo. Oserei dire addirittura ottimo, ma che sicuramente non avrebbe accettato tanto volentieri di unirsi alla nostra famiglia, com’è solito dei Cullen. Senza offesa- aggiunse, veloce.
Smisi di respirare, prima di attendere che arrivasse al dunque.
Aro intanto si era teso in avanti, verso di me, dicendo, con quell’aria amichevole –Non pensare subito che io abbia rapito Laura, o cose simili, te ne prego. Io e lei eravamo in contatto da anni, da dopo la battaglia. Di certo sapevamo che avrebbe influito molto il suo arrivo qui, e che ti saresti imbarcata sul primo aereo per raggiungerla e riportarla a casa-.
Strizzai gli occhi e mi resi conto che Aro, quello reale, mi teneva con delicatezza una mano, osservando la stessa scena che osservavo io. Ringhiai, facendogli lasciare la presa, in tensione, poi dissi, a denti stretti –Quindi è questo. Tu vuoi me, il mio potere, e Laura era solo un mezzo per obbligarmi ad arrivare fin qui!-.
Il vampiro socchiuse gli occhi, tese le labbra, teatralmente, poi disse –E’ un vero peccato che tu voglia metterla su un piano così meschino. Credevo di essere stato abbastanza chiaro nella tua visione. Non ho usato Laura per giungere a te-.
-Ah, no, certo- risi, amara –Lei era solo un surplus-.
Laura abbassò lo sguardo, in difficoltà, come se finalmente qualcosa nelle mie parole la avessero colpita davvero.
Mi resi conto solo allora che tra lei ed Aro c’era stato qualcosa di più di un semplice incontro tra amici. Una relazione era più che comprensibile, visto come si tenessero l’uno vicino all’altra e viceversa. La rabbia mi inondò il corpo, quasi dandomi l’impressione che potessi esplodere.
Ruggii, prima di balzare contro Aro, con tutta l’intenzione di staccargli la testa a morsi, ma Laura fu più veloce, e mi bloccò buttandomi a terra. Sentii il colpo duro e forte della mia schiena che andava a frantumare il pavimento, ed i miei occhi si incrociarono con quelli di lei per un solo, brevissimo, istante.
Laura mi guardava con occhi pieni di fastidio, di sfida, come quelli di un qualunque neonato pieno di sé, ma poi, concentrandomi, notai sul fondo un debole riflesso di qualcosa che mi parve vergogna, o afflizione.
Era questo, che stava facendo? Chiedeva silenziosamente il mio perdono per com’erano andate a finire le cose e per quello che mi stava facendo?
Cercai di respirare regolarmente e sussurrai –Sei e sarai la mia migliore amica sempre, qualunque cosa accada. Ti ricordi, Laura? Lo dissi a te anni fa, non ad Alice, non a Edward. A te-.
Lei allentò la presa sul mio collo, distrutta, e mi rispose in modo che nessuno a parte me riuscisse a sentire –Mi dispiace…- e per un attimo pensai di essere riuscita a farla ragionare, ma poi terminò con -…non riesci a capire, Sam. Non ci riesci- e si scostò, tornando accanto ad Aro.
Dolore. Un dolore terribile.
Mi rimisi lentamente in piedi, barcollando, e puntai i miei occhi sul vampiro dai capelli neri.
Non c’erano altre possibilità, quindi? Dovevo restare? Era questo il finale della storia?










Scusate il fatto di avervi DI NUOVO fatto attendere un mese, e anche che questo capitolo sia monuscolo come un extra, ma gli ultimi giorni -settimane- di liceo mi hanno rubato tempo (sicuramente capirete cosa intendo, con verifiche, interrogazioni, domande generali per confermare un voto o due), quindi mi è stata tolta la possibilità di impegnarmi di più in questa storia o riprendere a scrivere anche le altre che ormai ho quasi del tutto dimenticato (ç_ç).
Laura a sua volta ha così tante idee da non potersi dedicare anche alla collaborazione con me, quindi per un certo periodo (non so quanto) lavorerò da sola.
Vi prometto che cercherò di tornare a passo coi tempi, ma voi restatemi vicine, ne ho bisogno.
Grazie per l'ascolto, e scusate ancora.
Sammy C.



   
 
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