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Autore: Moriartied    13/06/2010    2 recensioni
Conoscete il principio per il quale gli opposti si attraggono? Bè, io si e fino a qualche mese non ci credevo e non riesco a crederci neanche ora, eppure....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sognai ogni notte quel bacio dato a Malfoy nel covo dei Serpeverde ed ogni volta che ci pensavo, rivivendo nella mia mente quella scena, sentivo le farfalle nello stomaco. Era una strana sensazione, a tratti piacevole, ma che a volte mi faceva stare male e quando lo guardavo durante le lezioni o i pasti nella Sala Grande, lui mi rivolgeva uno sguardo beffardo e compiaciuto, con gli occhi grigi solcati dalla stanchezza. Più lo osservavo più sembrava stare male. Ero ancora decisa a scoprire il suo problema ed avevo intenzione di chiederglielo con la forza. Un mattino, mentre mi ero appena svegliata, come al solito agitata a causa dell'ennesimo sogno su Malfoy, sentii quelle oche delle mie compagne parlare ad alta voce della gita ad Hogsmeade: ottima occasione per trovare Malfoy e parlargli, finalmente faccia a faccia.
-Lavanda!- chiamai la mia compagna, che mi rivolse uno sguardo annoiato e scocciato allo stesso tempo.
-Dimmi Hermione, cosa vuoi?- mi chiese, rivolgendomi poi un sorriso falsissimo e forzato
-Ho sentito che parlavate della gita ad Hogsmeade. Posso sapere quand'è?-
-Oggi! Non la leggi mai la bacheca? Secondo te perchè ci siamo vestite così?-
Allargai il mio campo visivo e notai solo in quel momento che avevano indossato guanti e cappelli di lana e stavano prendendo proprio in quel momento le rispettive giacche.
-Ah! Ehm...non l'avevo notato. In questi giorni ho la testa altrove.- dissi ed in effetti era la pura verità, ma alle altre non importava molto, tanto che uscirono dal dormitorio senza rivolgermi neanche una parola. Mi vestii e mi pettinai in fretta e furia quei capelli indomabili ed uscii immediatamente da lì. Scendendo le scale e dirigendomi verso il buco del ritratto, venni chiamata da Ron ed Harry.
-Hermione, per quale motivo corri così in fretta?- chiese Harry, fermandomi, divertito.
-C'è la gita per Hogsmeade oggi! Sono in ritardo! Voi che ci fate ancora qui?!- esclamai, vedendo che non erano ancora pronti.
-Mancano due ore ancora! Rilassati...- mi rispose e Ron cercò di soffocare, senza successo, una risata, facendola passare per un violento starnuto.
-Due ore? Ma...le altre...- cominciai, poi ci pensai su: quelle erano sempre le solite esagerate! Sospirai e mi sedetti sulla poltrona, di fronte al caminetto, osservando il fuoco che scoppiettava debole tra la cenere. Il volto di Draco Malfoy comparì tra le fiamme, all'improvviso. Mi strofinai gli occhi, incredula, ma era stata solo la mia immaginazione; ormai lo vedevo dappertutto, non riuscivo a togliermelo dalla testa. I suoi baci erano come una droga per me ed a quel pensiero sentii le mie guancie imporporarsi. Mi alzai di scatto e mi diressi verso l'uscita della Sala Comune.
-Hermione, dove...- stava dicendo Ron, che giocava a scacchi con Harry.
-Esco! Vado nella Sala Grande, sto morendo di fame!!- esclamai senza lasciargli finire la frase e lui mi guardò, ferito. Io uscii di corsa senza badarvi; dovevo parlare con Draco, dovevo ammettere ciò che il mio cuore mi urlava da giorni. Scesi in fretta le scale, prima che si muovessero e stavo quasi per raggiungere i sotterranei quando mi scontrai cin qualcuno, cadendo entrambi a terra.
-Stai attenta, stupida...oh, ma sei tu Mezzosangue!.- sentì una voce non troppo famigliare e alzai lo sguardo: di fronte a me vi era un bel ragazzo di colore che si era appena alzato.
-Blaise Zabini...- ringhiai, dirignando i denti. Zabini era uno degli pseudo-amici di Malfoy e come quest'ultimo non si lasciava scappare l'opportunità di stare con una ragazza e molte si lasciavano convincere dalle sue false parole.
-Dove stavi andando così di fretta Granger?- mi chiese, tendendomi la mano che io allontanai con uno schiaffo e mi alzai da sola.
-Fatti miei Zabini! Dov'è Malfoy?- domandai frettolosamente e lui sogghignò, guardando il pavimeto di pietra.
-Bè...come dire...è impegnato, cara...se capisci cosa intendo.- aggiunse poi, guardandomi negli occhi. A quelle parole sentii tutte le certezze, riguardo i sentimenti di Malfoy verso di me, scogliersi come neve al sole. Abbassai lo sguardo, sconsolata e sentì gli occhi bruciare. Zabini mi si avvicinò, prendendomi per il mento e sollevandomi il viso, in modo da averlo esattamente di fronte al suo. Stringeva forte, facendomi male e cercai di lasciargli mollare la presa, ma non ci riuscii.
-Non l'avevi capito Granger? Tu sei la sua bambola, il suo giocattolino, il capriccio di un bimbetto viziato e quando lui si stancherà di te, ti butterà via, permettendomi di raccoglierti, succede sempre così, con tutte...- ed in una frazione di secondo le sue labbra si poggiarono sulle mie, baciandomi con violenza, il volto ancora stretto tra le sue dita. Provai a ribellarmi, ma fu lui a separarsi da me ed io colsi l'occasione per correre via, ma lui mi bloccò, prendendomi un braccio.
-Un giorno, mezzosangue, sarai tu a venire da me, non potrai farne a meno, sarà inevitabile, prima o poi, ricorda queste parole.- e mi lasciò andare, dirigendosi verso il parco. Io mi appoggiai al muro, scivolando lungo esso, fino a sedermi per terra e calde lacrime scesero, incontrollate, sul mio volto. Qualcosa dentro di me si era irreparabilmente rotto.

 

   
 
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