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Autore: Egle    13/06/2010    10 recensioni
Leon aggrottò le sopracciglia, una sensazione di disagio che gli chiudeva lo stomaco. Merlin era misteriosamente sparito da quasi mezz’ora...Abbassò lo sguardo sul viso di Vivian. I suoi occhi scintillavano sospettosamente dalla contentezza. Le aveva visto quello stesso sguardo predatore quando aveva fieramente detto a Sophia che Arthur era gay e stava insieme a un ragazzo di nome Merluzzo... [Sir Leon/Lady Vivian... terza storia della serie "the knight and the princess]
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Knight and the Princess'
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Dedicata come sempre alla mia be

Dedicata come sempre alla mia beta reader Harry (se non gliela dedico si offende^^) che ha avuto una brutta giornata, ma per fortuna è arrivata questa storia a risollevarle il morale (tutto merito di Leon^^)

 

Un ringraziamento particolare a GiulyB e lynch che fin da subito hanno amato Sir Leon, spingendomi a continuare questa serie di fanfic, e a Melchan, che come me ama Lady Vivian! Grazie mille, girl.. il vostro entusiasmo mi fa davvero piacere! Spero che anche questa storia vi piaccia… e non abbiate paura.. ne ho altre in cantiere!

 

Un ringraziamento anche a Cassandra, mindyxx (ci sarà un seguito, dont' worry! ahaha e non nominare love story o mi viene di nuovo in mente Taylor Swift^^), elyxyz (thanks… anche se siamo molto offesi perché l'hai definito un pairing sfigato ^_^) e ChelseaH (grazie mille! Sullo scriverne altre... credo proprio di sì! ormai mi sono affezionata a loro due!)

Spero di non aver dimenticato nessuno!


Prima di lasciarvi alla lettura un piccolo riepilogo in caso qualcuno fosse capitato qui per caso…

 

Questa storia fa parte della serie “The knight and the princess

Le storie precedenti della raccolta (sono da leggere in ordine cronologico) sono:

Coffee break   e When a prince is useless

 

Buona lettura!

 

 

 

Wicked plans

 

 

“Sarà meglio che vada a cercare Merlin, è da un po’ che non lo vedo” disse Arthur, posando il flute vuoto sul vassoio di uno dei camerieri di passaggio.

Leon lo guardò allontanarsi perfettamente a suo agio nel completo elegante. Lui pareva il solo a sentirsi un perfetto idiota con addosso lo smoking affittato.

Si voltò verso Vivian quando la sentì emettere un risolino cattivo.

“Buona fortuna” commentò la ragazza, bevendo l’ultimo sorso di champagne dal suo bicchiere.

Leon aggrottò le sopracciglia, una sensazione di disagio che gli chiudeva lo stomaco.

Merlin era misteriosamente sparito da quasi mezz’ora, aveva detto che andava un attimo al bagno e poi nessuno lo aveva più visto.

La cosa avrebbe potuto non risultare sospetta, se solo Merlin avesse conosciuto qualcun altro oltre lui, Arthur e Lancelot, impegnato in una conversazione con Gwen e i suoi genitori poco distante.

Abbassò lo sguardo sul viso di Vivian. I suoi occhi scintillavano sospettosamente dalla contentezza. Le aveva visto quello stesso sguardo predatore quando aveva fieramente detto a Sophia che Arthur era gay e stava insieme a un ragazzo di nome Merluzzo.

Aver stritolato il cuoricino della sua rivale di sempre l’aveva riempita di una luce perversa e malvagia.

“Che cosa gli hai fatto?” le chiese, investendola con la sua occhiata peggiore, che nel suo caso era equivalente a quella di una blanda disapprovazione.

Vivian serrò leggermente le labbra in un vano tentativo di cancellarsi il sorrisino vittorioso dalla bocca.

“Che intendi dire?” ribatté, fingendo di osservare interessata l’orchestra.

“Merlin. Cosa gli hai fatto?”

“Non so di cosa tu stia parlando… ahi! Leon, mi stai facendo male!” sbottò quando lui la prese per un gomito e la guidò in una zona della sala pressoché deserta. Era più che sicuro che non le stesse facendo male, ma Vivian aveva un dono raro per la teatralità.

“L’hai chiuso nel bagno, vero?” la incalzò.

La ragazza scostò lo sguardo, le labbra ancora strette in un cipiglio severo. Era una mezza ammissione di colpevolezza.

“Viv…”

“Sì!” esclamò spazientita. Leon sapeva che non amava essere messa alle strette. Lei doveva sempre trovarsi in una situazione di vantaggio in qualunque circostanza. “Se l’è meritato! Si meriterebbe qualcosa di molto peggio!” proseguì, la voce resa leggermente stridula dall’acidità.

Leon decise di ignorarla, se si fosse soffermato a discutere con lei non sarebbe potuto andare a salvare Merlin prima che Arthur lo scoprisse e si incazzasse.

“In quale bagno l’hai chiuso?”

Vivian espirò bruscamente, scostandosi un ricciolo dietro all’orecchio.

“Quello del primo piano” replicò mogia.

Leon le mise in mano il suo bicchiere prima di dirigersi automaticamente verso il bagno del pianterreno. La sua piccola viperetta aveva il sacrosanto vizio di mentire, soprattutto quando poteva far volgere una situazione a suo vantaggio.

Chiese a un cameriere le indicazioni per il bagno e poi proseguì lungo il corridoio. Prima ancora di raggiungere la porta, sentì la voce di Merlin provenire da dietro il pannello di legno. Abbassò lo sguardo sulla serratura, accorgendosi che la chiave non era infilata nella toppa.

Far sparire tutte le prove che potevano incriminarla era tipico di Vivian.

“Merlin? Sei tu? Sei lì dentro?” domandò, sperando di suonare disinvolto.

“Sì. Non riesco più a uscire”

“Okay, ora ti tiro fuori” replicò.

Aprì la porta accanto a quella dei servizi, controllando nella parte all’interno della stanza, che si rivelò essere un ripostiglio. Prese la chiave dalla serratura, tornando verso il bagno.

Quello che Vivian non sapeva era che spesso negli alberghi le chiavi delle porte di alcune stanze, come sgabuzzini e servizi igienici, erano intercambiabili. Infilò la chiave nella toppa e aprì la porta, trovandosi davanti un Merlin un po’ scaraventato. Il suo papillon era tutto storto e i suoi capelli erano meno in ordine del solito.

“Che strano” mormorò il ragazzo nella sua inconsapevole innocenza, del tutto ignaro della minaccia che incombeva su di lui. “La serratura doveva essersi bloccata”

Leon sorrise, indossando la sua miglior espressione rassicurante. “Già. Deve essere così”concordò.

Merlin annuì, qualcosa che albergava nel suo istinto più primordiale doveva suggerirgli che c’era una nota sbagliata in quella situazione, ma alla fine la ragione prevalse.

“Beh, sarà meglio che vada a cercare Arthur” disse, sciogliendosi in un sorriso più ampio.

Leon fece un cenno con il capo, guardandolo allontanarsi lungo il corridoio.

Un rumore di tacchi alti gli indicò l’arrivo della strega cattiva dell’Ovest. “Perché l’hai liberato?” mugugnò Vivian, le labbra atteggiate in un broncio oltraggiato.

“Mi ha rubato Arthur! Era mio e lui me l’ha rubato! E tu non hai nessun diritto di…” stava blaterando, quando Leon l’afferrò risolutamente tra le braccia e la fece indietreggiare contro al muro.

Registrò fugacemente la sua espressione sorpresa prima che le sue labbra coprissero quelle di Vivian coinvolgendola in un lungo bacio. La sentì ritrarsi solo un istante, prima di far scivolare le braccia attorno al suo collo e stringersi contro di lui.

“Adesso devi smetterla di pensare ad Arthur! Esci con me.. noi due stiamo insieme, per la miseria! E io sono stanco morto di sentirti vaneggiare ancora su Arthur o su qualsiasi altro uomo…”
Questo è quello che Leon avrebbe voluto dire una volta scostatosi quel tanto per riprendere fiato.

“…capito?” fu invece quello che gli uscì dalla gola secca.

Vivian lo guardò seria, annuendo solennemente.

L’espressione grave le rimase sul viso solo una manciata di secondi, prima che un risolino giulivo le sfuggisse dalle labbra.

“Sì, Leon” disse, aggrappandosi al suo braccio tutta felice. “Come vuoi tu” mormorò, sollevandosi sulle punte per deporgli un bacio leggero sulla mascella.

Leon grugnì, le guance che andavano a fuoco per l’imbarazzo, mentre Vivian si spalmava su di lui.

Qualcuno una volta gli aveva detto che alle donne ogni tanto si deve far sentire la voce del padrone.

Cominciava a credere che fosse vero.

“E adesso andiamo a ballare” cinguettò Vivian, senza allontanarsi dal suo braccio.

 

 

***

 

*ovviamente la voce del padrone è dedicata a Harry… lei sa perché…

 

Prima di salutarvi, desidero ringraziare tutti coloro che hanno commentato le mie storie ultimamente.

Grazie, grazie, grazie… ricevere recensioni mi fa sempre tanto piacere.

(soprattutto per What about now… grazie infinite! Prometto che l’aggiornamento arriverà il prima possibile!)

Buona serata a tutti!

 

 

   
 
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