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Autore: Daisy    07/09/2005    16 recensioni
Quando Lily Evans sorprende i malandrini nel loro dormitorio nel bel mezzo di un selvaggio festino alle tre e mezzo di notte è fermamente convinta a far valere la sua autorità come prefetto ma non ha fatto i conti con il potere dell’alcol e con la capacità di quei ragazzi nel coinvolgere chiunque. Si ritroverà così nelle mani di tre malandrini ubriachi senza poter contare sulla sua efficacissima razionalità, sorprendendosi così ad infrangere in una sola notte, tutte le regole che fino a quel momento si era fieramente ripromessa di far rispettare… Anche quelle regole che non c’entrano niente con la scuola, anche quelle regole che si era imposta riguardo a un certo James Potter.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le due e mezza del mattino quando le note di una musica rock, attutite dalle distanza giunsero alle orecchi di Lilian Ev

 

By Diasy

 

 

 

A tutti quelli che adorano i malandrini come li adoro io! Un bacio!

 

 

 

That's what friends are for…

 

 

 

Erano le tre e mezza del mattino di una delle notti più calde, che Hogwarts aveva dovuto affrontare quell’anno.

Il castello era totalmente immerso nel sonno.

Anche i professori più nottambuli ad un certo punto avevano abbandonato gli uffici recandosi nei propri appartamenti.

Austere figure, dame, orsi, cavalli e cavalieri russavano nei rispettivi ritratti.

Gli elfi domestici avevano finito il giro delle sale comuni delle quattro case e riposavano nei loro alloggi sotto le cucine.

E quando le note di una musica rock, nonostante la distanza, giunsero alle orecchie di Lilian Evans, la ragazza spalancò gli occhi, immediatamente lucida.

Di scatto si mise seduta sul letto realizzando quello che stava succedendo.

Capì subito cosa doveva fare, brusca si strappò il lenzuolo di dosso.

A tentoni trovò la vestaglia azzurra, accuratamente piegata sulla sedia a fianco al letto a baldacchino, e la indossò legandola stretta in vita, mentre i suoi occhi si abituavano al buio.

Con una smorfia decisa, cercando di non svegliare le compagne di stanza, uscì.

Accese la sua bacchetta che proiettò un preciso cono di luce davanti a lei. A piedi nudi s’incamminò senza esitazione verso un certo dormitorio maschile.

 

La stanza era ancora più disordinata del solito.

Affermazione sicuramente pericolosa, in quel contesto.

Due, delle tende dei letti a baldacchino erano state tirate giù e usate per avvolgere le lampade, in modo che il dormitorio fosse illuminato da una strana luce rossa che sembrava irreale a causa del chiarore della luna che entrava limpida dalla finestra aperta (le tende erano un informe groviglio al lato della porta), e questo, insieme ai vortici di fumo e al ritmo ossessivo sembravano trasformare la stanza in un locale decisamente estraneo alla scuola. Un cuscino si era lacerato, e numerosi batuffoli dell’imbottitura bianca e soffice volteggiavano nell’aria.

In quest’ambiente stavano quattro ragazzi completamente a loro agio, nell’ignorare ogni usuale regola basilare di convivenza civile, tra le quali, la moderazione della voce e il rispetto per il pudore.

Erano in mutande, completamente fradici per aver ingaggiato una battaglia ad acqua, usando incantesimi e trascinando i disgraziati avversari nella doccia. Grazie a quest’ultima idea geniale, il bagno sembrava stato usato da un branco d’ippopotami, gli schizzi d’acqua avevano raggiunto anche il soffitto. Anche senza contare le bottiglie vuote in giro per la stanza, era chiara la loro condizione. Non ci voleva un genio per capire che erano tutti ubriachi.

Remus Lupin, e Sirius Black stavano tenendo fermo un ragazzo più basso, con i capelli color paglia, mentre il cercatore di grifondoro, James Potter lo inondava con potenti getti d’acqua che fuoriuscivano dalla sua bacchetta.

All’improvviso, Peter Minus mise in pratica la tecnica appena imparata facendo così che Remus e Sirius si ritrovarono a tenere l’aria mentre ai loro piedi, da sotto un paio di mutande (di un orrenda sfumatura arancione) un topo bagnato fradicio correva svelto a infilarsi sotto il letto più vicino squittendo esagitato.

Ormai completamente coinvolti, i tre ragazzi con un urlo di battaglia si misero a inseguire il topo.

 

E fu questa la scena che si presentò agli occhi del prefetto Lily Evans quando, senza prendersi la briga di bussare spalancò la porta.

 

Vide tre ragazzi. O per essere più precisi i sederi di tre ragazzi, inginocchiati ai lati di un letto. Stavano ridendo come pazzi mentre cercavano di prendere qualcosa che lei non riusciva a vedere.

Sentendo la porta che sbatteva si tirarono su immediatamente, mettendosi istintivamente allineati in modo da coprire con le gambe, lo spazio sotto il letto.

 

Lily spalancò gli occhi incredula. Si era aspettata qualcosa… ma non certo questo.

In quegli ultimi due mesi li aveva conosciuti meglio. Il suo incarico da prefetto l’aveva avvicinata a Remus dato che spesso avevano dei turni da fare in coppia, così, poco a poco aveva cominciato a scambiare qualche parola anche con gli altri. Ogni tanto la sera si univa a loro nella sala comune per scambiare due chiacchiere…a dir la verità non erano poi così male, lei si sorprendeva a ridere molto di più che quando era con le sue compagna di stanza… e poi era sempre un modo di venire a conoscenza di alcuni di gran parte delle cose che un prefetto dovrebbe sapere. Come si dice, conoscere il nemico.

Li conosceva da sei anni, ma ciò non voleva dire che fosse preparata alla scena che le si presentò davanti.

 

Alla vista di Lily due di loro sorrisero rilassati. Sirius si rimise giù riprendendo la sua attività, e James le si avvicinò sorridendo e chiudendo la porta dietro di lei con tutta calma.

 

-evidentemente è scaduto il tempo per l’incantesimo d’insonorazione-

 

Disse senza smettere di sorridere. Mentre Remus si fiondava imbarazzato dietro un baule

 

-grazie per essere venuta ad avvertirci, Evans-

 

Lily si riprese in fretta. Gli scoccò uno sguardo raggelante correndo a spegnere la radio.

Era da tempo che aveva imparato a rivolgersi a Remus Lupin per le spiegazioni, così, ignorando ostentatamente gli altri due, si voltò istintivamente verso il prefetto che era corso a infilarsi i primi vestiti che gli capitavano sotto tiro.

 

-Remus! Che cosa significa?-

 

Il ragazzo la guardò colpevole accennando qualche vaga e contraddittoria spiegazione mentre Sirius si rialzava da terra scotendo incredulo la testa come un cane.

Milioni di goccioline colpirono Lily questo non contribuì a migliorare il suo umore.

 

-io te l’ho sempre detto, James-

 

Mormorò con aria assorta

 

-questa ragazza non è normale…-

 

Lily lo ignorò continuando a guardarsi intorno inorridita

 

-…Quale ragazza fisserebbe la propria attenzione su Remus col pigiama di Peter quando ci sono io in boxer a disposizione?

 

-naaa sta solo cercando di distrarsi dalla mia immagine…-

 

Rispose ramoso con lo stesso tono.

 

Completamente a suo agio, si passò una mano tra i capelli bagnati amicando a Lily che sostenne il suo sguardo apparentemente senza imbarazzo.

 

-niente male quello che vedi, eh, Evans?-

 

Le guance di Lily divennero rosso cupo mentre cercava di ignorare il fatto che i boxer di quell’idiota erano diventati praticamente trasparanti per via dell’acqua.

 

-si dia il caso-

 

Sibilò avvicinandosi

 

-che quello che state facendo, intendo… urlare, bagnarvi, saltare come scimmie nudi come vermi sia contro il regolamento di Hogwarts….-

 

-mmmh ci stiamo solo divertendo un pò…. E a guardarti sembrerebbe che anche tu abbia il bisogno di staccare la spina ogni tanto no?-

 

-… e scommetto che sotto quel letto stavate prendendo alcol, sigarette, o sostanze stupefacenti… sembrate già ubriachi-

 

-vedi che non sei informata? L’alcol sta nell’armadietto in bagno, e il fumo in una vecchia confezione di api frizzole nel baule di Sirius… non devi per forza sapere tutto, miss prefetto, delle nozioni fondamentali possono anche sfuggire al tuo sapere…-

 

-… mi accorgo benissimo che avete fumato, c’è fumo dappertutto sapete che non potete fumare sigarette nei dormitori…-

 

-Lily! Sigarette!-

 

Fu Sirius ora a interromperla scandalizzato.

 

-le sigarette fanno venire il cancro, se provi a smettere fanno ingrassare, provocano assuefazione puzzano, baciare qualcuno che fuma sigarette fa schifo… e non ne vale neanche la pena…. I marauders non fumano sigarette!-

 

-sì, solo sani spinelli-

 

Concluse James in tono assolutamente naturale con uno strano brillio negli occhi

 

-un motivo in più per ispezionare lo spazio sotto il letto, direi-

 

Ribatté Lily

 

-hem…-

 

Una voce flebile uscì da sotto il letto

 

-ci sarei io, ma mi sono incastrato.

 

Lily si piegò per fissare negli occhi Peter Minus.

 

-fuori-

 

Disse lei autoritaria

 

-esci immediatamente da lì-

 

-non posso-

 

Rispose Peter

 

-sono nudo-

 

Lily chiuse un attimo gli occhi per invocare tutta la pazienza che poteva. Dopo un istante balzò in piedi e si diresse verso la porta

 

-alla McGranitt farà piacere essere informata. Avete superato i limiti-

 

-Lily…-

 

Provò Remus

 

-era solo per festeggiare la fine del sesto anno… ci siamo lasciato coinvolgere un po’ troppo…-

 

-l’ultima notte è domani!-

 

Gridò la ragazza fissando il ragazzo che indossava capi disparati di pigiama.

 

-cosa farete domani notte? Per festeggiare la VERA fine del sesto anno? Appiccherete fuoco alla scuola?-

 

-no. Ci sarà un festino nel bagno dei prefetti-

 

Gli spiegò James senza perdere quel sorriso.

 

-veramente eravamo lì anche prima-

 

Spiegò Sirius con tono pratico.

 

-eravamo una decina, ma quella maledetta sirenetta del quadro è andata nell’ufficio di Silente per fare la spia… ma non romperà le palle per molto tempo, ora è appesa nel nostro bagno con un incantesimo che le impedisce di uscire di uscire dalla cornice… è abbastanza sexy…-

 

-immagino che Silente si sia arrabbiato moltissimo-

 

Ribadì Lily rivolgendosi a Remus

 

-bhe certo…-

 

Rispose il prefetto prima di essere interrotto da James che con tono ovvio spiegò:

 

-non era stato invitato-

 

-così ha rimandato tutto a domani notte-

 

Continuò Sirius

 

-saremo una ventina, credo, e penso proprio che verrà anche lui…-

 

Lily non sapeva più cosa credere. La situazione, e il modo che avevano quei ragazzi di affrontare le cose la stordivano ma sapeva ancora quello che ci si aspettava da lei. Doveva andare subito dalla McGranitt.

 

Mise la mano sulla maniglia quando si bloccò infastidita.

 

-era così ovvio che sarebbe andata da Minny…-

 

Stava dicendo Sirius passandosi un asciugamano sulle spalle

 

-già-

 

Ribatté James

 

-è di una prevedibilità così noiosa… una brava ragazza che agisce sempre secondo un suo schema preciso… credo sia sintomo di una grande e pericolosa vigliaccheria…-

 

Lily si voltò furiosa

 

-non giudicarmi solo perché sono vestita, asciutta e non ho passato l’ultima ora a incastrare i miei amici sotto un letto!-

 

-ecco appunto… -

 

Continuò la voce da sotto il letto

 

-…se qualcuno mi desse una mano a uscire…-

 

-Evans andiamo, almeno ammettilo-

 

Continuò James

 

-sei una strega contenuta e controllata e…. Noiosa….. Non avresti neanche il coraggio di assaggiare il whisky incendiario per paura di macchiarti di una colpa inconfessabile…-

 

Lily guardò la bottiglia che James aveva recuperato da un baule mentre parlava. Chiudergli la bocca. Voleva solo chiudergli quella maledetta bocca.

 

-…non è così Evans?-

 

Lily lo raggiunse decisa fissandolo negli occhi

 

-non devo dimostrarti niente-

 

Sibilò

 

-ma almeno la pianterai di dire stronzate-

 

-uh… Evans una parolaccia…-

 

-Lily non devi farlo per forza…-

 

Provò Remus ignorando le ormai insistenti richieste di aiuto di Peter

 

Sirius si limitava a fissare la scena con un sorriso.

 

La ragazza si porto il collo della bottiglia alle labbra senza smettere di fissare James negli occhi e bevve decisa tutto quello che rimaneva nella bottiglia. Poi con una smorfia disgustata la sbatté sul letto, incrociò le braccia e attese la reazione di James.

 

-Remus… ragazzi non riesco ad uscire da solo…!-

 

Nessuno prestò attenzione a Peter. Sia Remus che Sirius stavano fissando la scena che si era appena svolta vicina la finestra.

 

James lentamente sorrise dicendo:

 

-forse non sei un caso completamente perso, Lily-

 

Con un dito le accarezzo scherzosamente la guancia, ma ritirò subito la mano quando lei fece il gesto di staccargliela con un morso.

 

Mentre i due si fissavano, lui in modo provocante lei piuttosto ostile, Sirius recuperò da sotto il cuscino uno spinello fumato per metà e lo accese con fare elegante fino a quando Lily non se ne accorse e lo guardò impotente e contrariata

 

-che c’è?-

 

Chiese il giovane Black ricambiando il suo sguardo

 

-vuoi provare?-

 

Glielo porse con un sorriso mentre James lo sosteneva chiaramente favorevole all’idea.

 

-SCORDATELO-

 

Remus guardò Lily con una strana espressione colpevole e si rivolse verso Sirius

 

-dai, passa-

 

Mormorò evitando accuratamente di rincontrare lo sguardo di Lily che spalancò gli occhi incredula

 

-SEI UN PREFETTO!-

 

Urlò scandalizzata sentendosi costretta ad appoggiarsi al muro. Le girava un po’ la testa.

 

-Lily …-

 

Incominciò a spiegarle Remus

 

-…ormai ci sei dentro… credimi, è inutile tentare di…-

 

Con un gesto indicò la stanza trasformata e sollevò le spalle tendendo la mano verso felpato.

 

Sirius scoppiò a ridere, si lasciò cadere sul letto sfatto passando lo spinello a un Remus decisamente imbarazzato, e chiese a Lily se reggeva l’alcol.

 

La ragazza non aveva bevuto una quantità preoccupante di whisky incendiario, ma se non era abituata, un quinto della bottiglia era più che sufficiente a garantire una sbronza.

 

-stà tranquillo razza di tossico-

 

Ribatté la ragazza senza riuscire a staccare gli occhi dallo spinello tenuto tra le dita di un prefetto.

 

-non riuscite certo a farmi ubriacare…-

 

-hai gli occhi lucidi, Evans-

 

Sentenziò James. Lily lo fissò scettica.

 

-non è vero…-

 

-sì che è vero…-

 

Un regolare russare riempì la stanza annunciando a tutti che Peter si era addormentato nudo, sotto il letto.

 

Scoppiarono tutti a ridere Lily compresa, che si dovette sedere sul davanzale per non cadere.

 

-forse dovremmo tirarlo fuori di lì…-

 

Azzardò Remus invano. Sirius scosse la testa sistemandosi più comodamente.

 

-con quello che ha bevuto non si sveglierà fino a domani mattina… hei Lily!-

 

La ragazza si teneva una mano premuta sulla bocca cercando di nascondere il fatto che non aveva smesso di ridere, ma gli occhi lucidi e le guance rosse erano un segno evidente che…

 

-sei sbronza!-

 

Esclamò James decisamente divertito della situazione

 

-ora sei fatta anche tu!-

 

Lily si rimise in piedi ricomponendosi immediatamente e scotendo la testa

 

-no sto benissimo, anzi ora devo andare a mettervi in punizione…-

 

-a metterci in punizione?-

 

Chiese Sirius confuso

 

-no da Minny… cioè dalla professoressa McGranitt che vi mette in punizione….-

 

-l’hai chiamata Minny!-

 

Rise Sirius mettendosi seduto sul letto.

Remus si unì alla sua risata soffiando fuori il fumo che a causa dell’aria pesante del dormitorio non si disperse e continuò a galleggiare sopra la sua testa

 

-e dalla Minny intendi andarci ubriaca, Evans?-

 

Chiese ironico James

 

Lily scosse la testa scompigliandosi i lunghi capelli rossi e portandosi le mani sulle guance surriscaldate

 

-non sono ubriaca ti ho detto!-

 

Lo colpì debolmente su una spalla

 

-scommetto che non sai camminare dritta-

 

La provocò James

 

-ma figurati! E spostati che devo raggiungere la porta…-

 

-non andrai dalla McGranitt Lily-

 

Ordinò James avvicinandosi minacciosamente mentre Lily indietreggiava prudentemente agendo ormai senza pensare.

 

-siiiii vado dalla McGranitt-

 

-nooooo-

 

L’infantile cantilena fece sorridere Remus

 

-e io ci vado….-

 

-vogliamo vedere come reagisci al solletico?-

 

-oh. No no no no no no no-

 

Lily si mise a correre facendo uno slalom impazzito tra le cose disseminate per tutto il dormitorio, facendo in modo che i pochi batuffoli di imbottitura che erano riusciti a posarsi sul pavimento si risollevassero riprendendo a volteggiare come impazziti.

 

James la raggiunse dopo aver rovesciato due sedie ed essere inciampato in una coperta, caddero entrambi lottando. Lily non riusciva a smettere di ridere per il solletico ma si batté con tutte le sue forze, nonostante la scarsa lucidità che le rimaneva… rotolarono praticamente per tutta la stanza, fin quando Lily riuscì a trovarsi in posizione vincente. Lo bloccò mettendogli le ginocchia sul petto e alzò le braccia con un grido di gioia… dimenticandosi che il suo equilibrio era stato lievemente compromesso dalla dose di alcol. Oscillò tentando di non cadere, e probabilmente ce l’avrebbe anche fatta se non fosse stato per James, che approfittandone  la afferrò per la vita invertendo completamente la situazione.

 

Remus guardò Sirius che fissava la scena con un sorriso

 

-che c’è?-

 

Gli chiese curioso

 

-niente, guardo il film porno-

 

-ma sei deficiente? Si stanno ammazzando… James è troppo fumato per capire che potrebbe approfittarne e lei non lo è abbastanza da permettergli cazzate…-

 

-non sai decifrare le apparenze, Moony-

 

-guarda padfoot, che la canna la sto fumando io…-

 

Felpato rifletté per un momento, e dopo essere giunto alla conclusione che effettivamente non avrebbe interrotto nulla, balzò in piedi

 

-MA Si’! FACCIAMO UNA COSA A QUATTRO!-

 

Urlò armato di cuscino correndo verso Lily e James, che, come aveva detto Remus, si stavano effettivamente ammazzando.

 

Remus esitò. Spense lo spinello e ne nascose i resti nel solito posto. Poi con un sorriso, corse a recuperare uno dei due cuscini sopravvissuti, e con un urlo di battaglia che avrebbe fatto impallidire il corpo docente (ma che non riuscì a svegliare Peter) si buttò nella mischia.

 

Un quarto d’ora dopo dei cuscini rimanevano solamente le federe, completamente lacerate.

In compenso, nell’aria era considerevolmente aumentata la quantità di cotone. I ragazzi si lasciarono cadere stremati sul pavimento, momentaneamente K.O. Ramoso si sistemo un braccio sotto la testa azzardando a sdraiarsi vicino a Lily.

La ragazza chiuse gli occhi, sbadigliò e istintivamente si voltò verso James appoggiando la testa sulla sua spalla e cingendogli la vita con un braccio.

 

Il ragazzo spalancò gli occhi senza osare muoversi di neanche un centimetro per paura che Lily realizzasse quello che stava facendo e si spostasse. Automaticamente si voltò verso Sirius che alzò le sopracciglia.

 

Cosa c’è?

 

Gli chiedeva felpato con lo sguardo

 

James fece un cenno verso Lily

 

Cosa faccio?

 

Sirius ghignò esortandolo

 

Non stare lì come un idiota

 

James scosse la testa con una smorfia eloquente

 

Ma la conosci? Se la sfioro mi stacca la mano!

 

Remus cercò di non scoppiare a ridere facendo segno di no con il dito.

 

James la guardò per un momento. Poi, lentamente le scostò i capelli rossi dal viso e cominciò ad accarezzargli la testa con un improvvisa naturalezza nonostante i fumi dell’alcol che gli annebbiavano il cervello.

In uno stato semi-cosciente, Lily approvò con un mugolio stringendosi ancora di più al ragazzo piacevolmente stupefatto e totalmente compiaciuto.

 

Remus e Sirius si stavano alzando quando un verso simile a uno squittio richiamò la loro attenzione

 

-tiratemi fuori di qui!-

 

Peter, si era svegliato, e il letto sotto il quale era incastrato cominciò a sussultare a causa dei tentativi che lui faceva per uscire.

 

Sirius e Remus si guardarono

 

-dovremo alzare il letto?-

 

Chiese Sirius stancamente

 

-se c’è una situazione alternativa…-

 

Rispose piano Remus

 

-non riesco a muovermi! Remus!-

 

Sirius si diresse verso l’amico, ma al posto di sollevare il letto cercò sotto il copriletto la bottiglietta di vodka che cercava.

 

-Sirius devi sollevare il letto!-

 

Protestò ancora la voce di Peter.

 

Felpato, sotto gli occhi di Remus, si inginocchiò porgendogli la bottiglietta.

 

-thò, bevi-

 

-non voglio bere, Sirius voglio uscire da qui!-

 

-bevi, e poi ti tiro fuori-

 

Nonostante la posizione scomoda Peter riuscì a ingoiare numerose sorsate dell’alcolico.

 

-che diavolo stai facendo padfoot?-

 

Chiese Remus alzando un sopracciglio.

 

James sembrava non essersi accorto di nulla

 

-ora tirami fuori Sir!-

 

Sirius si sdraiò sopra il letto sbadigliando

 

-Sirius!-

 

L’ennesimo grido di Peter riscosse Lily dallo stato di torpore in cui era caduta.

Si alzò in fretta rischiando di rifinire per terra lasciando James con una notevole espressione di disappunto dipinta sul volto.

 

-andiamo!-

 

Esclamò Lily per togliersi dall’imbarazzo che l’aveva assalita.

 

-andiamo dove?-

 

Le chiese Remus confuso

 

Lily non ne aveva idea. Aveva detto la prima cosa che le era venuta in mente per evitare lo sguardo di James. Non sapeva cosa l’era preso. Stava da dio fino un minuto fa. Ma non andava assolutamente bene che stesse da dio mentre James Potter le accarezzava piano i capelli.

 

Sirius si alzò, fulminato da una nuova idea

 

-sì andiamo nel parco!-

 

-andiamo a fare bagno nel lago? Adesso? -

 

Domandò Remus

 

-vai io ci sto!-

 

Esclamò James alzandosi da terra

 

Lily fu l’unica a mostrarsi veramente sorpresa

 

-il bagno?-

 

Chiese confusa

 

-sì lo facciamo sempre… non hai notato che il lago è così grande da raggiungere posti lontani dal castello? Ci sono delle sponde che non si possono scorgere da nessuna finestra…-

 

Le spiegò frettoloso James

 

-dimenticate che c’è una ragazza con noi… -

 

Disse Remus sembrando lievemente imbarazzato. Incomprensibilmente Lily sì sentì leggermente offesa.

 

-e allora, scusa?-

 

Gli chiese cercando di non apparire seccata.

Tanto non si sentiva affatto seccata. Perché avrebbe dovuto? Non doveva mica fare una pazzia simile no?

 

-lei non costituisce un problema Remus. Sì… figurati se si butta in una pazzia simile…-

 

James scoppiò in una breve e ilare risata

 

-non ho assolutamente alcun problema a venire-

 

Esclamò Lily con tono squillante.

 

Al diavolo.

 

Pensò

 

Chiudergli la bocca. L’obbiettivo oggi è chiudergli la bocca a qualsiasi costo.

 

-Remus non l’ha detto per tagliarti fuori Lily… è solo che noi il bagno lo facciamo nudi… completamente nudi-

 

Asserì Sirius con tono provocante

 

Oh cazzo

 

James la guardava con un sorriso eloquente e un espressione dannatamente scettica. Si sentì arrossire ma raddrizzò le spalle e non abbassò lo sguardo.

 

Cancellargli quell’espressione sapiente dalla faccia

 

Prima che la sua mente formasse un qualsiasi, vago, pensiero veramente razionale, sentì le parole senza la consapevolezza di essere stata lei a pronunciarle

 

-E pensi che ciò costituisca un problema?-

 

Il suo tono era leggero e sorprendentemente calmo.

 

James assunse un aria inebetita mentre Sirius alzò le spalle

 

-se per te non è un problema, figurati per noi-

 

Sì, su questo non avevo dubbi…

 

-allora andiamo-

 

Disse Remus fissando brevemente l’attenzione sullo spazio sotto il letto…

 

-ma scusa Sir… Peter?-

 

Sirius si portò l’indice alle labbra indicando a tutti di fare silenzio, facendo sì che poterono sentire Peter che, anche se in modo più discreto di prima, aveva ripreso a russare.

 

-scusate secondo voi perché gli avevo dato la vodka?-

 

Chiese tranquillamente.

 

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In quattro sotto il mantello ci stavano appena ma avanzavano per i corridoi abbastanza velocemente. James e Sirius avevano ritenuto inutile vestirsi pensando che girare per la scuola in mutande sarebbe stato ancora più divertente.

Lily si era imposta di non ripetersi ogni cinque secondi che NON SOLO non stava rispettando il coprifuoco, NON SOLO lo stava facendo con James Potter e Sirius Black, NON solo stava facendo tutto questo per una momentanea soddisfazione nel vedere la faccia di James Potter… ma stava facendo tutto questo per fare il bagno con tre ragazzi nudi.

Remus sembrò capire quello che le passava per la testa. Con la classica voce del prefetto mancato si chinò per sussurrarle a un orecchio.

 

-so come ci si sente le prime volte, ti abituerai-

 

A quella prospettiva Lily si ritrovò a sorridere, per poi darsi della cretina due secondi dopo.

 

Dall’anno prossimo la pianti…

 

-a cosa stai pensando Evans?-

 

Le chiese James evitando per un pelo di sbattere contro un armatura

 

-che è l’ultima volta che mi ritrovo a frequentare voi delinquenti-

 

Spiegò lei brevemente.

 

-la sai una cosa?-

 

Lei si voltò verso di lui ritrovandosi a fissarlo negli occhi

 

-cosa?-

 

Si ritrovò a chiedere improvvisamente confusa

 

-Io ho la sensazione che sia solo la prima-

 

Remus e Sirius non gli badavano assorti in una loro conversazione fatta di bisbigli.

 

-non contarci-

 

Disse Lily cercando di sembrare brusca dopo un eloquente momento di silenzio.

 

Avevano appena girato l’angolo quando si ritrovarono di fronte a una gatta giovane e scheletrica.

 

Si bloccarono con una coordinazione invidiabile mentre la gatta, che aveva preso a soffiare, sembrava fissarli.

Un istante più tardi Mrs. Purr si irrigidì completamente cadendo di lato senza muoversi minimamente, gli occhi gialli non più fissi su di loro.

 

Remus alzò le spalle mentre i suoi amici lo guardavano ammirato.

Aveva eseguito un incantesimo perfetto con un bisbiglio appena percettibile.

 

-non volevo correre il rischio-

 

Fu la sua spiegazione riponendo la bacchetta.

 

Negli occhi di James brillò una luce pericolosa quando sfoderò la bacchetta.

Sollevò Mrs. Purr per la coda senza che la gatta, stregata con l’incantesimo della pastoia, muovesse un muscolo. Solo gli occhi si muovevano terrorizzati.

 

Ci fu un lampo di luce viola e la fedele, scialba, compagna di Gazza si ritrovò di un verde così brillante, che quasi risultava fosforescente nella penombra del corridoio.

 

Gli altri scoppiarono a ridere e Sirius fece cenno a James di porgergli la gatta.

Quando Sirius la ripassò a James, la gatta poteva vantare l’originalità di essere l’unico felino al mondo decorato con larghe strisce rosa confetto.

 

Lo scoppiò di ilarità questa volta rischiò seriamente di farli scoprire.

James prese la grottesca creatura e la passò a Lily che la afferrò con una smorfia.

Il corpo della gatta era caldo, e così rigido da sembrare di pietra.

 

-e cosa dovrei farci io?-

 

Chiese osservando tra l’inorridito e l’affascinato Mrs. Purr. Era inutile fingersi dispiaciuta, l’unico nella scuola a sopportare la gatta era il suo padrone, Gazza.

 

-come, non vuoi contribuire a renderla più… artistica?-

 

le chiese James allusivo.

 

Lily esitò ridacchiando

 

-non credo che vi aiuterò a renderla più artistica-

 

Gli altri la guardarono delusa.

 

-ma penso di poter fare qualcosa per quanto riguarda l’aspetto lessicale-

 

Nessuno capì quello che intendeva, fin quando Lily finì e allontanò il braccio che reggeva la bacchetta per mostrare a tutti il messaggio scritto con spesse ed evidenti lettere nere sul dorso di Mrs. Purr.

Era la prova definitiva che Lily, era considerevolmente ubriaca.

 

I ciclamini sono rossi,

Il cielo è blu.

Non lo so Gazza chi è più cretino,

se James

o  tu.

 

Remus rimase  senza fiato. Oddio, come avevano ridotto quella povera ragazza?

 

Sirius invece, senza porsi questo genere di problemi, posava lo sguardo ora sul pelo scritto della gatta, ora su James, senza riuscire a nascondere l’ilarità..

 

-oh assolutamente no!-

 

Sbottò James incredulo di tanta audacia nei suoi confronti (o di tanta sensibilità all’alcol) mentre Sirius scosso da fragorose risate cadeva pesantemente per terra, e Lily lo guardava con un’incredibile aria di superiorità, nonostante si fosse appena abbassata al suo livello.

 

James tentò di cancellare tutto ma Lily aveva fatto un buon lavoro, e si dovette limitare a nascondere meglio che poté la gatta in un provvidenziale sgabuzzino.

 

-strega!-

 

Le bisbiglio ricevendo in cambio un’ennesima, studiata, occhiata  altezzosa…. E una linguaccia.

 

-oh, poco casino-

 

Sibilò Remus sorridendo facendo cenno a tutti di muoversi. Non era impossibile che qualcuno avesse avvertito la loro delicata presenza.

 

Come un sol uomo, un sol uomo un po’ brillo a dir la verità,  ripresero a camminare.

 

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Raggiunsero il parco senza altri imprevisti. Era una notte afosa e silenziosa.

Non c’era ancora luce e, nonostante la luna, una perfetta falce nel cielo, mantenesse intatta la sua luminosità, le stelle incominciavano lentamente a sbiadire.

Prudentemente ancora coperti dal mantello, i tre ragazzi, tutti a piedi nudi, cominciarono a camminare lentamente lungo la riva, seguiti da Lily.

 

-ma nel lago non c’è la piovra gigante?-

 

Chiese la ragazza cercando di non far trasparire la preoccupazione dalla voce. Con sua grande sorpresa James scoppiò a ridere.

 

-non esiste nessuna piovra gigante-

 

Sembrò riflettere un istante

 

-ne siamo quasi sicuri-

 

Lily decise di ignorare quel “quasi” e si rivolse nuovamente ai ragazzi

 

-come sarebbe non esiste?-

 

-è una storia che abbiamo inventato noi una domenica…-

 

Disse Sirius immerso nei ricordi. Lily lo interruppe certa di aver capito male.

 

-volete dire che da anni a Hogwarts si parla di una piovra gigante e con tutta probabilità ve la siete…

 

-probabilmente ce la siamo inventata noi, sì… probabilmente. Qualcuno dice di averla vista sul serio… ma molti di quei “qualcuno” siamo noi… Eravamo al terzo anno anno Sir?

 

-no secondo-

 

Lo corresse felpato continuando a camminare.

 

-ah già. Storia notevole per dei ragazzini del secondo anno, no?-

 

asserì James tranquillemente. Lily si trattenne dalla tentazione di mettersi le mani nei capelli.

 

-co… come diavolo vi è saltata in mente una cosa del genere! Quelli del primo anno non osano avvicinarsi al lago, sono terrorizzati per le storie che circolano su quel mostro… gira voce che deve vendicarsi su uno studente prescelto a causa di un torto subito cinquant’anni fa….-

 

-ah già! Quella storia se l’era inventata Remus-

 

-hem…-

 

Remus aveva sperato che il suo nome non dovesse saltare fuori.

 

-è vero Moony?-

 

-…già…-

 

-come vi è saltato in mente?-

 

Ripetè nuovamente Lily inciampando in una radice. Si aggrappò a James per non cadere.

 

-Lily… ci annoiavamo-

 

Spiegò James come se annoiarsi giustificasse questo ed altro, mentre provava a passarle una mano attorno la vita per “aiutarla a camminare”.

Casualmente Lily gli montò su un piede.

 

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Avevano raggiunto il loro punto preferito. Gli alberi li nascondevano da chiunque avrebbe sbirciato dalle finestre.

Fu con sollievo che si tolsero il mantello, erano tutti accaldati.

Sirius e James si liberarono dei boxer senza mostrare il minimo imbarazzo. Remus li imitò dopo un istante. Lily entrò nella atmosfera senza pensare. Fu quasi esclusivamente per fare un dispetto a James che la sbirciava con la coda nell’occhio, che si liberò solo della vestaglia. Dormiva con canottiera e mutande, e fu così che seguì i tre, che si erano appena buttati in acqua con urla di gioia.

 

Il fondale era melmoso ma l’acqua ben pulita e più calda di quello che sia spettata.

 

Abbandonandosi a un indescrivibile sensazione di libertà nuotò nell’acqua scura, senza più preoccuparsi del modo in cui era conciata. Senza più preoccuparsi della piovra gigante. Senza preoccuparsi della McGranitt. Senza preoccuparsi di…

 

James

 

Era lui l’idiota che l’aveva spinta sott’acqua, ne era certa. Sicura. Senza alcuna ombra di dubbio.

Riemerse boccheggiando e senza esitare provò a ricambiare il favore al cretino che aveva davanti.

Provò.

Non si mosse di un centimetro, canzonandola con i suoi occhi nocciola.

 

-niente da fare, Lily-

 

Lei si tolse concentrata i capelli bagnati dagli occhi senza arrendersi.

Con una grinta infantile tentò di spingerlo giù con tutto il suo peso, ottenendo solo di rifinire per qualche secondo completamente sommersa, con una mano di James che la teneva senza sforzo.

 

-non vale!-

 

Sbottò sentendosi impotente. Lui era più forte in acqua. Ovvio. A vedere gli altri due  malandrini sembrava che i tre non avessero fatto altro che studiare le tecniche migliori per affogarsi negli ultimi sei anni.

Di nascosto fece un cenno a Sirius indicando James. Felpato annuì sorridendo. Era di tutt’altra stazza. Più alto, ma anche visibilmente più forte. Questo e il fattore sorpresa ricambiarono a James il favore che aveva fatto a Lily, che fissava la scena fieramente compiaciuta della soluzione che aveva trovato a quel problema. Sirius teneva James sott’acqua senza sforzo, guardando Lily per ricevere istruzioni.

 

-lo ritiro su?-

 

Le chiese.

 

-no-

 

Rispose semplicemente lei scoppiando a ridere. Aspettò ancora qualche secondo. Incrociò le braccia sul petto coperto dalla canottiera fradicia e finalmente annuì.

 

-ma se parla ricaccialo giù-

 

Disse a Sirius, che allentò la presa ubbidiente. Da bravo amico bastardo si stava divertendo un mondo.

 

-FANCULO SIRI…-

 

Felpato lo ritirò giù facendo l’occhiolino a Lily.

 

Dopo un paio di secondi Sirius liberò l’amico. Allontanandosi gli urlò:

 

-e con questo siamo in pari con l’altra settimana-

 

James tossì un paio di volte scompigliandosi i capelli come posseduto fin quando la sua testa, anche se bagnata fu quella di sempre.

 

Si avvicinò a Lily fermamente convinto a vendicarsi.. Certamente sicuro di buttarla nuovamente sott’acqua. Con la chiara intenzione di…

 

Non seppero dirsi in seguito chi avesse fatto la prima mossa.

 

Avrebbero saputo dire solo che erano in piedi, nel lago, con l’acqua che gli arrivava alla vita e i rumori degli schiamazzi di Sirius e Remus che sembravano giungere da un mondo lontano.

 

E che si stavano baciando in modo incredibile.

 

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Uscirono tutti dall’acqua mentre il cielo incominciava a schiarire.

Era una splendida giornata, e si preannunciava calda come e più di quella che l’aveva preceduta.

I ragazzi si rivestirono (rivestirono per modo di dire) e indossando nuovamente il mantello si diressero di buon passo verso la scuola. Parlavano e ridevano con una voce decisamente più alta del normale, dovendosi fermare più volte scossi da quelle risate che causano male alla pancia e fanno lacrimare gli occhi, quelle risate che possono essere provocate solo in un determinato contesto e con la stronzata giusta. Quello era decisamente uno di quei contesti.

E, quelle dette dai malandrini, erano spesso e volentieri quel genere di stronzate.

 

Entrati nel castello cercarono di controllarsi, affrettandosi ancora di più sotto il mantello. Si fermarono solo quando James, mise la testa dentro lo sgabuzzino del secondo piano. Mrs. Purr era ancora lì a brillare fosforescente nel buio. James richiuse la porta.

Il loro dormitorio sembrava strano, ora che era cambiata la luce. L’unico rumore era il russare di Peter il quale, evidentemente non si mai svegliato.

 

Remus e Sirius, facendo appello a tutto il loro buon cuore andarono a liberarlo. Lo sollevarono e misero sul suo letto coprendolo con il lenzuolo, senza che lui si svegliasse.

 

I ragazzi senza parlare, si buttarono sui loro letti improvvisamente assonnati.

L’ipotesi di tornare in camera sua non aveva sfiorato Lily neanche per un istante. Era semplicemente naturale che si buttasse sul letto di James, con la chiara intenzione di dormire lì.

 

Lui le si stese accanto sbadigliando.

 

-non ci sono i cuscini-

 

Mormorò piano lei sorridendo. James non rispose ma le posizionò delicatamente la testa sulla sua spalla come qualche ora prima.

 

 

You deserve better                                                     
You know you deserve better
We should be together girl
Baby
With me and you it’s whatever girl
Hey so can we make this thing ours

 

Tu meriti il meglio
lo sai che meriti il meglio
Noi dovremmo stare insieme
piccola
Con me e te insieme è il massimo
Così potremo fare come ci pare a noi

Entrambi erano ancora confusi. Stanchissimi incominciavano anche a sentire i postumi della sbronza. Ma sotto tutto questo avvertivano una chiara felicità che non avevano la forza di analizzare

Abbracciati, si addormentarono immediatamente. A volte l’importante è non pensare.

 

 

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La stazione era affollata di studenti di tutte le età impegnati a salutarsi per le imminenti vacanze.

Le persone che avevano appena passato la barriera parlavano forte cercando di sovrastare il miagolio dei gatti e gli stridii irritati delle civette. Nella confusione, Petunia Evans nascosta dai suoi genitori, fissava arcigna la sorella, che in un angolo salutava quelli che dovevano essere i suoi amici.

 

 

-ciao Lily-

 

Sirius le posò un bacio sulla guancia stringendola in un abbraccio fraterno

 

-buone vacanze Sirius-

 

Il ragazzo fece l’occhiolino a James e si diresse per salutare un gruppetto di sole ragazze che lo stava aspettando.

 

Lily si rivolse verso Remus abbracciando anche lui sapendo benissimo che James la stava sbirciando con la coda nell’occhio.

 

Quando fu il suo turno ramoso, come si era imposto, si sporse per salutarla con un bacio sulla guancia, come avevano fatto i suoi amici, ma Lily gli porse decisa la mano. Lui la strinse vagamente divertito.

 

-anche se sarai senza di me prova a divertirti quest’estate-

 

-buone vacanze-

 

Rispose composta lei accennando ad allontanarsi

 

-hey, miss prefetto-

 

James le sollevò il mento rubandole veloce un bacio sulle labbra, così leggero che Lily si chiese per un attimo se l’aveva sognato o se era successo davvero.

Si riprese in fretta. Si guardò velocemente in torno per vedere se qualcuno se n’era accorto e gli scoccò uno sguardo gelido.

 

-sei impazzito? -

 

Gli disse mentre sul volto del ragazzo riaffiorava quel solito sorriso, le mani infilate in tasca con fare strafottente.

 

-non l’ho fatto certo per te, era per fare ingelosire quello schianto di ragazza là-

 

Affermò facendo un cenno con la testa verso un angolo imprecisato della stazione.

 

-mossa completamente inutile. Quale ragazza sana di mente si metterebbe con te?-

 

-hei… se fai così la befana acida rischi di perderti le mie attenzioni l’anno prossimo…con tutte le ragazze che vorrebbero essere al tuo posto…-

 

-ecco, vai da loro, saranno certamente contente di avere l’attenzione di un vermicolo affetto da microcefalia…-

 

Si fissarono in silenzio per qualche istante, su entrambi i volti un’espressione indecifrabile.

 

-non credere che finisca qui, Evans-

 

Entrambi i ragazzi si diedero le spalle nel medesimo istante.

Entrambi si diressero verso le rispettive famiglie.

E sul volto di entrambi, affiorò, per un attimo, lo stesso identico sorriso.

 

 

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Siete arrivati fin qua? In tal caso che impressione vi ha fatto? Non abbiate paura di dirmi se secondo voi o esagerato o qualunque altra critica, sono qui apposta! Ah già prima che mi dimentichi….

 

 

Se i malandrini visti così vi piacciono, e siete curiosi di vederli nella vera festa di fine anno nel bagno dei prefetti, (dove saranno molto ma molto peggio, vi avverto) tenete d’occhio “It was like in a cartoon” autrici Cloudy_Daisy, è impossibile che uno di questi giorni ci decidiamo a metterla su…

 

 

Sui malandrini abbiamo scritto un sacco anche in “magic moments” se li preferite “puliti” e sobri. (non che cambino di molto comunque…)

 

 

Cosa stavamo dicendo? Ah sì, le recensioni, non vi chiederò di essere buoni, ma solo sinceri! Cosa ne pensate?

 

Un bacione!!!!

 

Daisy

 

 

  
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