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Autore: the_gio    08/09/2005    5 recensioni
Il re del Karate...indovinate di chi si parla in questa FF!?!?!? :-p Comunque questa FF puo' essere il proseguo della ff "IL SUO RITORNO" LA FF DEL BARISTA...buona lettura ^_^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'LA FF DEL BARISTA'
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Il silenzio regnò sovrano e sembrò durare un’eternità…l’eco interiore di quello schiaffo riecheggiò decine e decine di volte all’interno di ognuno di loro; gli sguardi erano tutti puntati lontano da quelli altrui…Sana guardava un punto non ben identificato a terra, Akito guardava un punto sul treno dalla parte in cui la sua testa si era girata in seguito a quello schiaffo e Nagaia…aveva lo sguardo perso nel vuoto, lo sguardo di chi non capiva qualcosa che forse non voleva capire.

Fu Akito a rompere il pesantissimo silenzio:

“…penso  che me lo sono meritato questo schiaffo vero?”

Sana si riprese dal torpore che l’aveva colpita, alzò lo sguardo ed incontrò quello del biondino…gli occhi di Sana incrociarono e si persero immediatamente nei profondi occhi di Akito…quante volte quegli occhi le avevano fatto smarrire la ragione, la strada e tutti i pensieri nella sua mente…quegli occhi che avevano la capacità di ipnotizzarla e rimuovere ogni idea, ogni pensiero…Sana sapeva che l’unica cosa che non doveva fare era proprio incontrare quegli occhi, ma ora non poteva staccarsene, era più forte di lei…con uno sforzò sovrumano riuscì a proferire parola:

“…penso proprio che tu te lo sia meritato”

“E cosa avrei fatto per meritarmelo?” ribatté immediatamente Akito

Sana sentì salirle una rabbia incontrollata dentro di se…come poteva chiedergli una cosa del genere, come poteva non rendersi conto del male che le aveva fatto in tutto quel tempo.

“Come puoi chiedermi una cosa del genere? Davvero non lo sai?”

Sana si stava scaldando: “Davvero non ti rendi conto del male che hai fatto a tutte le persone che ti stavano vicino, non ti rendi conto del male che hai fatto a me?”

Il vaso di Pandora era stato scoperchiato.

Akito non poteva più  nascondersi dentro se stesso, era ormai impossibile per lui rimanere dietro quel muro che tanto abilmente aveva saputo costruire per potersi difendere dalle intemperie che il mondo era sempre stato pronto a presentargli.

La scatola in cui aveva buttato il suo cuore ora stava per cedere, ed il suo sanguinante cuore stava di nuovo per essere messo in discussione.

Era riuscito a convincersi di essere esclusivamente la vittima, Akito, era riuscito semplicemente ad essere un Akito che non dava spazio nella sua vita ad altra cosa diversa dal Karate.

Aveva riempito la sua vita…ma ora il vuoto che c’era alle spalle di se, tornava a volerlo risucchiare…Sana lo aveva posto dinnanzi alla realtà dei fatti in una maniera tanto banale che lui stesso era scioccato.

Era come se il suo castello che credeva fosse fatto di solida pietra si fosse distrutto come un castello di sabbia alla prima ondata sulla spiaggia.

Il solo essere messo di fronte al fatto compiuto lo aveva reso alla mercé di se stesso.

Sana intravide la titubanza di Akito, si rese conto che stava barcollando su se stesso, capì chiaramente che non poteva infierire su di lui in quel momento.

“Beh, comunque sia quello che è stato è stato…sai, tutti siamo stati male senza di te, abbiamo sentito la tua mancanza, ma ora sappiamo che stai bene, sappiamo che hai realizzato il tuo sogno…siamo contentissimi per te Akito! Pensavamo che tu soffrissi pensavamo che ti potesse succedere qualunque cosa ma a quanto pare ci sbagliavamo…meglio così”

“TRENO IN PARTENZAAAA….TRENO IN PARTENZAAAA” si sentì dal capostazione

“Sana” disse Akito

“Beh, io vado Akito…sono contenta di vedere che stai bene, e sono davvero contenta che tu abbia realizzato il tuo grande sogno…ho sempre creduto che tu un giorno saresti diventato quello che volevi…eppoi sono anche contenta di vedere che non sei solo” continuò Sana guardando alle spalle di Akito.

Akito si girò e vide Nagaia alle sua spalle…fino a quel momento non si era proprio reso conto della presenza della biondina alle sue spalle, cio’ contribuì ad aumentare la confusione nella sua testa….La ragazzina di suo era chiaramente confusa e sbalordita, anche da lontano Akito aveva potuto vedere le lacrime agli occhi.

“Ti sbagli, lei non è…”

Sana mise un dito davanti alla bocca di Akito:

“Non c’è bisogno che tu dica niente Akito; non devo giustificarmi per cio’ che non sono come tu non devi giustificarti per cio’ che non sei…siamo due persone che hanno preso la loro strada, ognuno ha scelto la propria, e credo che entrambi siamo su quella giusta…io forse posso considerarmi una brava attrice e tu sei uno sportivo di prim’ordine…non c’è niente di male in questo, non c’è niente di male se le nostre due strade sono lontane l’una dall’altra, se sono due rotte che non si incontrano (due rette nds).

Qualche anno fa forse abbiamo pensato che la nostra vita avrebbe avuto obbiettivi comuni, ma evidentemente sbagliavamo perché oggi abbiamo due vite diverse in cui entrambi siamo protagonisti, in cui entrambi siamo ottimi interpreti. Non credo ci sia nulla di male in questo, sono però convinta che tutti e due continueremo a riuscire in quello per cui ci siamo impegnati.”

Akito non riusciva a proferire parola…poteva solo ascoltare le parole che dalla bocca di Sana suonavano decisamente come un addio, un addio che Akito forse non aveva mai veramente dato a Sana preferendo non pronunciare quella parola che sa di definitivo e che sembra chiudere le porte a tutti i futuri possibili.

“Beh…ora io vado, ti saluto Akito”…fece i due gradini che la portavano sul treno e si girò tendendo la mano ad Akito in segno di saluto.

Akito non tese la mano verso Sana.

“…uhm…fa niente…credo che io e te nei saluti non saremo mai molto bravi…comunque ti auguro di essere felice nel tuo futuro, spero tanto che le nostre strade un giorno possano rincontrarsi, sai io sto per partire per l’America dove devo girare un film…credo però che poi mi fermerò lì…sai le star del cinema vanno tutte a Holliwood così anche io mi sa dovrò andarci…”

‘In America’ pensò Akito…in quel momento l’America, Marte o Giove per il ragazzo erano assolutamente uguali…una distanza siderale, una distanza del cuore immensa…

“Voglio davvero farti i complimenti Akito…voglio davvero farti i complimenti per essere diventato il campione che sei…ed anche se perderai, in futuro, ricordati che tu per me…e per le persone che ti stanno vicino sarai sempre IL RE DEL KARATE”

“Allora è un addio definitivo” riuscì a dire Akito.

“Già” rispose lei

Il treno suonò il proprio fischio…le porte stavano per chiudersi…

“ADDIO” disse Sana ad Akito

“Addio” rispose Akito a Sana

 

Le porte del treno si chiusero, il treno partì…Akito non ebbe nemmeno la forza di alzare un braccio per salutare la ragazza che forse più di ogni altra lo aveva fatto risorgere dalla sua infame vita…lasciava la banchina della stazione il treno che si portava via la donna più importante della sua vita, e lui non aveva fatto niente per fermarla per impedirle di dirgli quell’addio. Dentro di se non aveva trovato le forze per dirle semplicemente ciao, per salutarla e per dirle alla prossima volta…

‘ma in fondo era Sana che aveva deciso che tra loro due ci fosse un taglio così netto, lo aveva deciso 4 anni prima, lo aveva deciso l’anno scorso e lo ha deciso ancora una volta quest’anno…ma allora perché fa così male…perché non riesco a trattenere le lacrime dai miei occhi? MALEDIZIONE…’

Akito però si ricordò che alle sue spalle c’era Nagaia, non poteva farsi vedere così disperato da lei, così si passo un braccio sugli occhi, togliendo quelle prime lacrime che sembravano voler cominciare a scendere senza più fermarsi e buttò giù l’amaro boccone…così si girò verso Nagaia e fece i passi che lo separavano da lei con molta calma…quasi come se ogni passo avesse il peso di cento montagne…Akito sentiva dietro di se il treno farsi sempre più lontano…sempre più lontano, finché non smise di udire il rumore delle ruote ferrate sulle rotaie…Sana era andata, il passato aveva lasciato la banchina di quella stazione, il suo futuro ora era davanti a lui questo gli era chiaro, ma il vero problema era quello che da sempre assillava Akito… ovvero… dov’è il suo presente?

 

Sana continuò per qualche istante a guardare fuori dalla porta che si era chiusa davanti a lei, finché lasciata la stazione Sana sentì cederle le gambe e si accovacciò in ginocchio con la testa contro la porta…Sana tirò un pugno contro la porta…e non poté evitare di odiarsi per l’ottima interpretazione della sua parte che aveva appena dato…già era proprio una brava attrice, era riuscita addirittura ad ingannare se stessa, come se tutte quelle parole fossero davvero piene di significato per lei.

Avrebbe voluto dirle un milione di altre cose, che aveva capito male, che in tutto questo tempo lei non lo aveva dimenticato, che Naozumi era stato solo un ripiego nel momento di maggior sconforto, che la sua vita era sempre e comunque continuata in funzione di quel breve momento in cui avrebbe potuto incontrarlo…ma nessuno di questi pensieri si era tramutato in parola quel pomeriggio.

Sana sapeva di aver appena buttato via l’unica occasione di felicità che gli si prospettava dinanzi…l’unica possibilità di riprendersi Akito…se l’era giocata in nome di una correttezza in cui nemmeno lei credeva, aveva deciso di rinunciare alla propria felicità per evitare ad Akito future sofferenze, e forse, doveva ammetterlo, perché aveva visto Nagaia, una ragazza che sicuramente aveva più bisogno di Akito di lei. E forse anche Nagaia poteva dare ad Akito molto più di quanto lei gli avrebbe potuto dare…sicuramente gli avrebbe dato più tempo, più semplicità di vita, insomma sarebbe stato meglio per Akito stare con la biondina piuttosto che con lei.

‘Ma allora, se tutto questo era vero…cos’è questa sofferenza che adesso provo…cos’è questo dolore qui in mezzo al petto…perché non posso essere almeno sincera con me stessa?

…no, basta, non posso continuare a soffrire così…davanti a me ho l’intera vita…ho un futuro di attrice che mi attende e devo realizzare quello che mi sono prefissata…Akito…sarà il passato…’

Sana si alzò in piedi ed asciugandosi gli occhi si rimise a testa alta, pronta per affrontare i suoi compagni di viaggio…un ultimo pensiero le balenò in testa…

‘Akito non sarà mai il mio ragazzo, non potremo mai stare insieme, ma l’aver realizzato il suo sogno è per me una grande soddisfazione…sì…Akito, per me rimarrà sempre IL RE DEL KARATE!’

 

 

 

---FINE DELLA FF IL RE DEL KARATE---

                                                                                                           

Beh...la FF è terminata...c'è stato il tanto agognato faccia a faccia...ma non ha portato alla risoluzione dei problemi, anche se ha dato una strada ben precisa alle strede dei ragazzi...

Questa la storia della FF del Re del Karate, ma c'è un altra storia che voglio raccontarvi...la storia di "UN GIORNO, UNO ORA FORSE MAI..." restate connessi su questo sito....è chissà che non potrete vedere come finiscono le vicende di Sana & Co.... Saranno felici finalmente? Sana riuscirà a diventare la grande attrice che dice? E Akito? Gli basterà la fama e la grandezza raggiunta? Lo scoprirete solo se leggerete la prossima FF..."UN GIORNO, UN ORA, FORSE MAI..."!!! ^^ Gio'

  
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