Crossover
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Autore: Feel Good Inc    17/06/2010    3 recensioni
Raccolta multifandom di one-shot (non necessariamente romantiche) basate sui prompt dei 15 hugs.
Capitolo 1: Harry Potter | Harry ~ Hermione | « Hermione, ti sto implorando. »
Capitolo 2: Death Note | L ~ Misa | « Misa-Misa si annoia, Ryuuzaki-san. »
Capitolo 3: Kingdom Hearts | Sora ~ Naminè | « Cosa posso fare per essere sicuro che riuscirò a ricordarti, un giorno? »
Capitolo 4: Alice in Wonderland | Hatter ~ Alice | « Non vado matta per i cappelli. »
Capitolo 5: Un ponte per Terabithia | Jess ~ Leslie | « Quella corda è vecchia, non c’è da fidarsi. »
Capitolo 6: Harry Potter | Sirius ~ Remus | « Non è divertente, Sirius. È una cosa mostruosa. Io sono una cosa mostruosa. »
Capitolo 7: Card Captor Sakura | Shaoran ~ Sakura | « Ma Sakura, immagino che tu sappia come preparare un po’ di cioccolato… »
Capitolo 8: Death Note | L ~ Near | « È una reazione naturale, non c’è motivo di vergognarsene. »
Capitolo 9: Kingdom Hearts | Riku ~ Sora | « Non so perché ma non prevedo nulla di buono. »
Capitolo 10: Pokémon | Drew ~ Vera | « Non posso trovarmi davvero in questo pasticcio con te. »
Capitolo 11: Kuroshitsuji | Sebastian ~ Ciel | « Zia Anne, tu sai chi è quel ragazzo? »
Capitolo 12: Cronache del Mondo Emerso | Sennar ~ Nihal | « Ora ci sono qui io. È tutto finito. »
Capitolo 13: Kingdom Hearts | Axel ~ Roxas | « Come sarebbe a dire, ‘perché’?! Perché siamo amici, no? »
Capitolo 14: Pokémon | Ash ~ Misty | « Spera solo di arrivare vivo a domani mattina, Ketchum. »
Capitolo 15: Death Note | Watari ~ L | « Io non ho niente dentro. Eppure fa male. Perché? »
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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… Dunque.

So di essere mostruosamente in ritardo, ma cercate di capirmi. Sono nella piena fase esami universitari e…

No, ok, così non va. Il fatto è che ho postato altre storie, nel frattempo, pur preparando gli esami, perciò questa non è una buona giustificazione.

Penso di aver semplicemente perso per un po’ il mio interesse verso questa raccolta. E sono consapevole di aver appena detto poco meno di una blasfemia, visto che ero partita tutta gasata della serie ‘Evvai, ho un’idea che ho già sviluppato mentalmente fin nei minimi dettagli, stavolta non accumulerò blocchi su blocchi’. Non so che dire. È semplicemente andata così.

Spero solo di riuscire a farmi perdonare. .__.

Ad ogni modo, voglio festeggiare il 23 ed il 26 di questa mattina condividendo con voi la mia primissima Riku x Sora :3 [ Dunque stavolta lo shounen-ai c’è. ] A questo riguardo vi prego di avere pazienza: come ho detto è la primissima che scrivo e, beh, mi è uscita così. xP

Grazie infiniterrime a Elos, Dany92 e Shadow Eyes per aver recensito lo scorso capitolo; grazie a chiunque ha ancora la pazienza di seguirmi; grazie ad ogni singolo lettore, come sempre.

Hope you like it. <3 [ Corre a studiare per i prossimi esami xD ]

 

Nota 1. Non sono ancora sicura di nulla, ma potrei decidere di utilizzare anche Kuroshitsuji tra gli anime.

Nota 2. Una mia amica mi ha consigliato di postare i vari capitoli come shot distinte, perché secondo lei è molto difficile che si vadano a cercare fanfic su un fandom nella sezione Crossover – il che in fondo è vero. Chiedo il vostro parere. Voi che ne pensate? .__.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fallo per me

 

 

 

 

 

Fandom: Kingdom Hearts

Personaggi: Riku, Sora

Genere: Commedia, Romantico

Rating: Verde

Ambientazione: Prima del viaggio di Sora & Co. tra i mondi, ipoteticamente durante le scuole medie

Prompt: #15. Kiss (Bacio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se c’era una cosa che, alla soglia dei quattordici anni, Riku aveva imparato a proprie spese, era che Kairi era pericolosa.

Oh, non pericolosa nel senso che ti si avvicinava di soppiatto nella notte con un coltello in mano ed un ghigno grondante sangue. Ci mancherebbe. Il suo era un tipo di dannosità molto più ‘umano’, per così dire – e forse proprio per questo molto più allarmante.

In un certo senso questo gli piaceva, di lei. Almeno era sicuro che con lei e Sora non si sarebbe mai annoiato.

Sora. Ecco, accidenti, era arrivato a Sora. Tanto lo sapeva che sarebbe stata questione di minuti.

Ed era inutile dire che, in quel tipo di pericolo che Kairi rappresentava per Riku, Sora era nato per sguazzarci.

 

 

« Riku, giochiamo? »

« Mh? »

« E dai, Riku, giochiamo. »

« Sora, non vedi che sto cercando di studiare? »

« Oh, non fare il guastafeste! E dai… Kairi ha detto che vuole organizzare un gioco. »

« Non so perché ma non prevedo nulla di buono. »

« E dai, Riku! E daaai! Che ti costa? Non vuoi giocare con Kairi e con me? »

 

 

Accidenti a quegli occhioni blu. Accidenti agli occhi di Sora.

Riku l’aveva sempre odiato, il gioco della bottiglia.

« Vediamo, Riku dovrà baciare… » La voce allegra di Kairi si fece molto meno allegra, molto più fievole, mentre il suo sguardo seguiva il rallentare di quella stupida bottiglia di plastica ed il suo fermarsi con quell’odiosa aria di sfida – oh, di sfida, sì, quella bottiglia lo stava sfidando. E, accidenti, lui avrebbe tanto voluto perdere, per una volta.

La ragazza non terminò la frase, ma nell’aula affollata soltanto da quei pochi ragazzi che non erano corsi in cortile per la ricreazione calò un silenzio di piombo.

Riku deglutì.

Non può essere vero.

Kairi guardava dalla bottiglia a Sora, spiazzata. Selphie guardava da Kairi a Sora a Riku, incerta. Tutti guardavano da Kairi a Sora a Riku incerti. Ma Riku non guardava altri che Sora, che se ne stava lì con gli occhi fissi sulla bottiglia – come fosse un oggetto alieno – ed uno stupore indicibile stampato in faccia.

Finché, di colpo, Sora scoppiò a ridere, facendo sobbalzare Riku e Kairi e Selphie e tutti gli altri.

« Che razza di stupidaggine » le risate quasi gli impedivano di parlare, « che stupidaggine assurda! »

Riku rimase a fissarlo allibito.

« Sora… » Kairi aveva l’aria di una che avrebbe preferito mangiare carta igienica piuttosto che dire ciò che stava per dire. Ma bisognava darle atto: andò fino in fondo. « La bottiglia indica te. »

« Cosa? Oh, andiamo, Kairi » se ne uscì lui, sempre con l’aria di spassarsela. « Non ti aspetterai mica che Riku lo faccia per davvero?! »

Silenzio. Riku continuò a fissare Sora allibito.

« Ma la bottiglia indica te » ripeté Selphie, probabilmente pensando che Sora non era abbastanza sveglio da capire il concetto al primo colpo.

« Beh, e con questo? » Lui la guardò, a metà ancora divertito, a metà sorpreso. « Questa è una cosa così stupida che nessuno può prenderla in considerazione. Riku farà girare di nuovo la bottiglia, niente di più facile. No? »

Silenzio. Riku continuò a fissare Sora allibito.

… Stupida. Una cosa così stupida.

Era una cosa così stupida che Sora non avesse mai capito niente.

Riku strinse un pugno, sforzandosi di mantenere un’espressione indecifrabile, ma a quel punto l’interesse di Sora si era spostato su di lui. Lo vide alzare gli occhi su di sé, mentre il sorriso gli spariva lentamente dalle labbra, lasciando il posto alla confusione.

« Riku? Che stai aspettando? »

Riku sospirò. Allentò la stretta delle dita.

Peccato; avrebbe voluto che il contesto fosse diverso.

Si alzò tanto improvvisamente da far sobbalzare Tidus, marciò verso Sora, si chinò sul ginocchio, lo afferrò per il mento, ignorò spudoratamente il suo verso di sorpresa [o di protesta?] e lo baciò direttamente sulle labbra.

E il silenzio era ancora assordante, ma, oh, quant’erano morbide le labbra di Sora.

Tre secondi, e a malincuore Riku si staccò e tornò a sedersi senza incrociare lo sguardo di nessuno. Solo quando riguadagnò il suo posto poté vedere nuovamente Sora, rimasto lì, attonito e paonazzo, a fissarlo forse senza nemmeno vederlo. Da qualche parte, Kairi chinò il viso, nascondendo una qualche espressione dietro i lunghi capelli rossi.

Sì, avrebbe tanto voluto che il contesto fosse diverso.

Sora esplose all’improvviso, ma per Riku fu come la liberazione da un macigno.

« Ma che ti salta in mente? Sei impazzito?! »

Impazzito? Uh, probabile.

« Le regole sono regole, Sora. » Alzò gli occhi al cielo. Del resto, per lui era sempre così facile fingere. « Adesso perché non fai girare quella bottiglia? Tocca a te; vedi di spicciarti. »

E con quelle parole Riku si alzò di nuovo, impotente, e questa volta si allontanò dalla scena di quel grottesco giochino – non perché non aveva la forza di affrontare le conseguenze, ma semplicemente perché non avrebbe potuto sopportare la vista di Sora che baciava qualcun altro.

Sora il suo migliore amico. Sora che non aveva mai capito. Sora l’unico motivo per il quale, a volte, Riku sorrideva.

Era per cose come questa che Kairi era pericolosa, accidenti.

 

 

* * *

 

 

« Razza di stupido. »

Riku non aveva ben chiaro nella mente quando esattamente Sora lo aveva seguito in cortile, si era fermato dietro di lui e aveva fatto scivolare le braccia sotto le sue, aggrappandoglisi attorno come ad un cuscino troppo grande. Non lo ricordava e neppure gli interessava ricordarlo. Erano così calde, le mani di Sora.

« Stupido, stupido, stupido. Perché devi essere così stupido, eh, perché? »

Stupido lui? Oh, grandioso. Sora si permetteva di essere totalmente, assurdamente, atrocemente cieco per anni, e dava dello stupido a lui.

Rimase in silenzio. In fin dei conti era più facile e più bello stare fermi a sentire il suo contatto, oltre che i suoi insulti, piuttosto che allontanarlo fisicamente e verbalmente…

« E sei tanto stupido che non hai neanche il coraggio di rispondermi. Non hai neanche il coraggio di guardarmi in faccia. »

Beh, ok, a tutto c’era un limite.

Riku si voltò di scatto, divincolandosi dalla sua stretta, schiuse la bocca ancora in cerca di una risposta abbastanza cattiva e si ritrovò dritto davanti al faccino imbronciato – e rosso, rossissimo – di Sora…

Poi non poté dire proprio nulla, perché Sora si sollevò sulle punte dei piedi e gli tappò la bocca.

Con la sua.

 

 

« Ehi, Riku, perché non torniamo da scuola insieme? »

« Riku, fa freddo. Posso venire più vicino a te? »

« Riku, giochiamo? »

« E dai, Riku… Fallo per me. »

 

 

Era una cosa così stupida che Riku non avesse mai capito niente.

 

Adesso sì, adesso il contesto era proprio come l’avrebbe voluto lui.

Adesso sì, adesso poteva benedire la pericolosità di Kairi.

 

« Di’ un po’; perché sarei uno stupido? »

« Perché ti ci è voluta una cosa cretina come il gioco della bottiglia per deciderti a farlo. »

 

 

« Riku, lo sai che ti voglio bene? »

   
 
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