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Autore: francyrm21    18/06/2010    1 recensioni
Jasmine non è una ragazza come tutte le altre. Otre ad essere stata abbandonata dai suoi genitori, dalla nascita è in grado di fare cose fuori dal comune. Grazie a queste sue abilità, Jasmine affronta tutte le notti il mondo dei vampiri per proteggere gli umani dal pericolo. Una casualità le farà incontrare la famiglia Cullen e la tribù dei Quileutes. Instaurerà rapporti di affetto con entrambe le parti: Renesmee Cullen diventerà la migliore dell amiche che poteva sperare di trovare; Seth, il giovane Quileute, conquisterà il suo cuore troppo trascurato negli anni precedenti. La nuova vita che gli si è dispiegata davanti, durerà? O succederanno cose che la metteranno in pericolo?
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIAO A TUTTIIIIIIIIII

L'EDITOR FUNZIONA FINALMENTEEEEE

VOLEVO INFORMARVI KE QST CAPITOLO E' UN PICCOLO ESTRATTO KE HO DECISO DI SCRIVERE IERI (ERO TROPPO ISPIRATA) QUESTO CAPITOLO E' + CORTO RISPETTO AGLI ALTRI MA E' DECISAMENTE + PICCANTE!!!!

XCIO' SE NN GRADITE QST GENERE, VI PREGO DI NON CONTINUARE LA LETTURA......

ALTRIMENTI GODETEVELA!!!!!

RIPETO RATING HOTTTTTTTTTTTTTTT

 

Sentire il suo corpo completamente nudo su di me era una miriade di sensazioni che il mio cervello non era in grado di classificare. Il fuoco attorno su di noi era inarrestabile, ci attraversava e ci scorreva nelle vene. Il puro desiderio ci dava forza e ci scorreva nelle vene al posto del sangue. Mentre mi accarezzava lento i fianchi, lo sentì sfiorare il profilo della mia pancia con la punta del naso e poi le sue labbra cominciarono a giocare con la mia pelle. Salì in su passando nello spazio fra i miei seni non smettendo mai di baciarmi. I gemiti divennero incontrollabili e, al loro suono, percepì maggiormente la stretta di Seth sui miei fianchi e il suo bacino sempre più vicino al mio. Riuscivo a sentire il suo membro pieno di passione premere fra le mie gambe e stuzzicarmi senza pudore. Non era abbastanza, volevo di più. Così gli strinsi una gamba attorno al busto per poterlo spingere verso di me ed averlo, mio. Ringhiò dolcemente per la sorpresa e l’eccitazione bollente. Mi guardò come per scusarsi e gli feci capire che non ce n’era bisogno. Lo baciai con passione e decisione, affondando la lingua più in la del lecito. Leccandogli il palato, i denti affilati, l’interno del labbro e sentivo come la sua erezione stesse ancora crescendo in mezzo a noi.  Le mie mani lo stringevano alle spalle e lo imploravano di appiattirsi sopra al mio corpo. Ma lui non cedette.

Si staccò dalle mie labbra e, alitandomi il suo respiro di fuoco sulla pelle, scese sui miei seni per poterli stuzzicare a dovere. Cominciò leccando il capezzolo destro, ma solo un po’, tanto per farmi impazzire. Poi fece scendere la sua bocca più giù per poi farci passare sopra la lingua con maggior potenza. Fu lì che cominciai ad inumidirmi nel mio intimo e a desiderare più di ogni altra cosa al mondo che Seth entrasse dentro di me.

«Si! Ti prego continua!». Sbottai fra i mugolii. Appena parlai lo sentì cominciare a succhiare con avidità e io, di conseguenza mi contorsi sotto di lui. Baciò delicatamente quel seno e si spostò all’altro, dedicandogli la stessa attenzione. Ero così bagnata da inumidire perfino le lenzuola per quanto il mio desiderio fosse cresciuto. Volevo sentire che forma avesse ciò che sapevo dovesse darmi piacere, così feci scendere una mano sul suo petto e, per la prima volta, non mi fermai. Feci scorrere un dito per tutta l’asta fino in fondo, per poi risalire e concentrarmi un po’ sulla punta così liscia ed invitante. Il suo respiro si affannò e anche lui sembrava non riuscire più a resistere, mi voleva. Così che lo condussi all’apertura della mia femminilità. Le sue braccia accanto alle mie spalle sembrarono tremare, non perché fossero stanche ma per la semplice emozione del momento. Mentre Seth si mordicchiava il labbro, lo sentì entrarmi dentro. Piano e con lentezza, si faceva strada fra le mie labbra. Sobbalzai quando sentì i contorni e la durezza del suo essere uomo. Ci scorreva dentro con facilità inaudita, come se fossi stata formata apposta per accoglierlo. Prese a muoversi con ritmicità e pensai di morire. Il suo bacino si faceva sempre più vicino al mio così che ogni colpo affondasse sempre più in me. Quel ritmo divenne nostro così che anch’io mi muovevo assieme a lui causando altri suoi gemiti. Poi il ritmo cambiò e divenne più veloce e potente. Avevo voglia di gridare, mi sentivo come se stessi per prendere fuoco dall’interno e il piacere intenso che tutto ciò m stava provocando mi fece spingere le unghie nella sua pelle.

«Dai, amore, aspettami. Vieni insieme a me». Allora mi costrinsi a resistere ancora un po’ e ad aspettare che anche lui arrivasse al culmine. Lo sentì mentre arrivava. Così che potei abbandonarmi agli spasmi e alle contrazioni del suo pene dentro di me. Allentai la presa attorno ai suoi fianchi mentre cercavo di riprendermi da tutte quelle emozioni fortissime. Capì che non era tutto lì perché non ero per niente stanca o soddisfatta. Era solo l’inizio.

Lo spinsi di lato così da poter cambiare posizione ed essere io a mettermi sopra di lui. Mi sdraiai su di lui per potergli mordicchiare il collo e sentì le sue mani scorrere giù per la mia schiena. Un brivido incandescente seguì lo stesso percorso delle sue mani. Cominciai a baciarlo con ardore e premura mentre le mie mani scorrevano sul suo corpo mozzafiato, caldo e leggermente sudato per la nostra prima volta. Le mie dita trovarono per prima la sporgenza del pomo d’Adamo che si muoveva frenetico per i suoi respiri ancora velocissimi, poi il bassorilievo dell’incavo del collo, la linea dei suoi pettorali scolpiti nel velluto di rame, gli addominali pronunciati, il contorno dell’ombelico tanto per solleticarlo e infine le dolci fossette sui fianchi che feci percorrere dalle mie dita assetate di pelle. Della sua pelle.

Mi fece piegare di più le ginocchia e così le mie gambe si aprirono maggiormente. Gemetti ancora nella sua bocca e istintivamente iniziai a muovermi sopra di lui. Solo dei piccoli colpi di bacino per stimolarlo ad accrescere il suo membro ancora intrappolato fra le mie gambe. Non era voluto uscire nemmeno lui. Che piacere sentire quella potente erezione proprio lì, dentro di me. Sempre guidata da chissà quale istinto, mi mossi sopra di Seth con assai più decisione e sentì il suo corpo rispondermi estatico. E poi lui fece qualcosa che mi prese alla sprovvista. Fece scivolare una mano sul mio corpo fino a farlo arrivare al mio sesso ormai completamente alla sua mercé, e prese a sfregare delicatamente il mio clitoride semplicemente in estasi. Si gonfiò immediatamente in risposta a quel contatto e quei pochi movimenti mi fecero perdere la testa. Mi sentivo più bagnata che mai mentre con i miei colpi lo facevo entrare e uscire dalle mie labbra ingorde di lui. Voleva farmi morire? Venni dopo pochi colpi ma non mi fermai perché non avevo ancora soddisfatto il desiderio di Seth per me. Decise di lasciar riposare la mia piccola sporgenza e afferrò con aggressività il mio sedere per poterlo accompagnare in spinte più forti. Quel tocco era così eccitante da non farmi desiderare altro che stringesse più forte. Più intensamente. Quando lo fece, pensai che mi avesse letto nella mente o negli occhi quello che avevo pensato. Che goduria quando aveva urlato il mio nome mentre veniva.

Eravamo entrambi sul letto, io ero sdraiata sul suo petto e sentivo il suo cuore danzare sotto la sua pelle. Seth mi accarezzava un fianco con le punte delle dita e mi faceva venire la pelle d’oca nonostante il calore che avevamo generato. Gli bastò soffermarsi un po’ troppo sul mio seno per risvegliare la sete che avevamo soddisfatto fino a quel momento. I suoi polpastrelli che sfioravano quella parte così delicata, sensibile e morbida della mia pelle mi fece ricordare cosa avessi provato quando me l’aveva baciata, leccata e succhiata. Sembrò leggermi di nuovo nel pensiero perché all’istante prese a baciarmi i seni, di nuovo. Ma in maniera totalmente diversa. La lingua danzava attorno al capezzolo in maniera disuguale e imprevedibile così da sorprendermi a ogni guizzo. E mentre una sua mano premeva dietro la mia schiena per mantenermi vicina, l’altra scivolò lungo la dolce curva della mia femminilità. Giocava ancora con il mio clitoride mentre la sua lingua dialogava animatamente con il mio capezzolo ormai duro e teso. Le sue dita percorsero il mio sesso fino all’apertura e cominciarono a solleticarla, birichine. I miei rantoli erano quasi grida per come stava giocando con il mio corpo e volevo che tutto quel sentire non finisse mai. Volevo che le sue dita entrassero, e lui lo fece. Con due dita stuzzicava la mia entrata e con il pollice titillava il clitoride ancora voglioso di attenzioni. Mi stava facendo impazzire di piacere.

«Ti piace così, amore?». Mi chiese bisbigliandomi all’orecchio. Non mi lasciò rispondere che prese a stuzzicare l’altro mio seno.

«Si, amore, mi piace da morire. Non smettere». Lo vidi cambiare ancora posizione. Mi fece sdraiare di schiena senza interrompere nessun contatto fra noi. Le sue dita nella mia fessura e la sua bocca sul mio seno. Fu qui che cambiò. Staccò le sue labbra dal mio petto e, inarcando la schiena, cominciò a baciarmi da cima a fondo. Il suo pollice lasciò il posto alla sua bocca e lì, credetti davvero di impazzire. Afferravo le lenzuola con le unghie perché sentivo che l’orgasmo era vicinissimo. Le sue dita non smettevano di esplorarmi e la sua lingua dava dei colpetti decisi al mio clitoride, poi lo schivava di proposito, poi ci tornava su con maggior vigore. Leccava via il mio succo e lo gustava come la cosa migliore che avesse mai assaggiato. Tutto era sfocato, e poi tutto esplose in un arcobaleno di colori sgargianti fuori dal comune.

Lo vidi annusarsi le dita e poi, sorprendentemente, succhiarle avidamente. Lo baciai sentendo sulle labbra il sapore di me. Notai che era eccitato alla visione di me mentre in estasi. Pensai di ricambiare ciò che lui aveva fatto per me. Lo spinsi sulla schiena e, cominciando dal petto, cominciai a baciare e a mordicchiare la sua pelle senza un vero schema. Ero così vicina alle fossette sui fianchi che, quando leccai lì, lo sentì ringhiare delicatamente ancora. Non lo aveva mai fatto e non sapevo bene come fare. Così cercai di non pensarci troppo. Cominciai ad accarezzarlo, a prenderlo piano e a baciarlo. Quando fui sulla punta, lo vidi contorcersi e tremare dal piacere.

«Si lì, ti prego, lì. Non smettere». Lo feci passare fra le labbra strette in modo da intensificare le sensazioni. Adoravo sentire i suoi gemiti mischiati al mio nome. Feci ciò che lui aveva fatto ai miei seni, leccando per bene la pelle lucida e liscia così invitante. Bastarono pochi minuti per provocargli l’orgasmo. Mi staccai non appena lo sentì arrivare.

Mi attirò in su, più vicino al suo viso. Mi baciò dolcemente e mi fece accoccolare sul suo petto. Alzai il viso e lo guardai negli occhi. «Non avevo idea che sarebbe stato così. È stato stupendo, amore mio». Il suo sorriso illuminò la stanza.

«Hai ragione. È stato più che stupendo. È sarà per sempre così, anzi meglio. La pratica rende perfetti». Ridacchiai senza controllo affondando nell’incavo del suo collo mentre le sue braccia stringevano i miei fianchi con maggior intensità. Ci addormentammo profondamente poco dopo.

 

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