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Autore: Sheelen_    18/06/2010    3 recensioni
« Forse arriverà quel giorno in cui io e tu scopriremo soltanto di essere degli insignificanti esseri al centro di questa grande illusione chiamata vita. E allora forse tutte queste lotte sembreranno davvero vane. Vampiri e Licantropi non dovrebbero nemmeno esistere, eppure ci sei tu, e c'è tutto il resto. » Si alzò schiodando gli occhi lungo l'orizzonte che le si affacciava, sentendo qualcosa dentro che si muoveva come mai. Dall'altro canto Paul sembrava confuso da tanta filosofia, tuttavia gettò una risata nell'aria avara ridondandola con uno dei suoi modesti pensieri. « Sarà, ma una cosa è assodata: illusione o no, io da licantropo sarò sempre più fico di un branco di sanguisughe. »
E se tutto fosse veramente un enorme illusione? Il mondo è fatto di mille volti come l'intera esistenza, è possibile secondo voi riuscire a scoprire quale sia il suo effettivo volto?
Genere: Generale, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~ FOURTH CHAPTER -- La verità scava, graffia muri e risale in superfice.


Osservava le carte con un’espressione fin troppo divertente. Nina dovette mordersi le labbra per non scoppiare a ridere. Paul sembrava esser sul colmo di una crisi di nervi, come se non riuscisse a fare due più due ma nello stesso tempo voleva mostrarsi un calcolatore nato pertanto il quadro che ne veniva fuori era davvero esilarante.
Jared al suo fianco contava le carte rimaste sul tavolo dimenticandosi che era il turno delle ragazze.
« SCOPA! » Fece per allungare le mani ma Nina lo fece pentire del gesto avventato, schiacciando le lunghe dita con un posacenere. Si sentì soltanto un leggero scricchiolo e un piccolo ruggito.
« NON TOCCA A TE! Rispetta i turni. Tocca a noi. » Disse Nina che quando si trattava di giocare a carte diventava estremamente competitiva. Dall’altro canto Kim sembrò volersi scusare con un’espressione neutrale mentre Nina tirava fuori un bel dieci pulendosi il tavolo.
« SCOPA NOI! E con questo vi abbiamo stracciato per l’ennesima volta. »
L’entusiasmo di Nina che stava quasi danzando sulla sedia come se questa fosse in grado di reggerla fu leggermente appiattito con l’irruenza di Paul che gettò le carte in aria in un moto di irritazione, seguito da Jared che imprecava in tutte le lingue del mondo.
« E’ un gioco stupido, inutile e voi barate, le donne barano sempre! Ti metti con quei occhietti e mi fai confondere. E’ tutta colpa tua. » Asserì Paul cercando di essere cortese nonostante i toni alti perché il livello delle sue offese poteva essere davvero letale. Jared dal suo canto sembrò annuire con un movimento secco della testa mentre Sam cercava di calmare i perdenti.
« Se ci provi, giuro che mi compri tutta la cucina. Come regalo di matrimonio magari. » Asserì il capobranco vedendo come Paul stava sbriciolando lo spigolo del tavolo con la sola presa della mano.
« Fai così solo perché hai perso. E’ un gioco molto carino invece, adoro le carte siciliane e non puoi offenderle, sarebbe come offendere la mia cara Italia e guarda che ti finisce male. »
Nina non sembrava propriamente d’accordo all’idea di raffreddare i bollenti spiriti ma si zittì nel momento in cui a circondarli fu un silenzio quasi mortorio, seguito da un ululato.
Di ronda c’era Jacob insieme a Seth e Leah.
Bastò un semplice sguardo di Sam rivolto agli altrui due lupi prima di vederli correre via, al di là degli alberi. Kim prese le carte e le sistemò contandole ad una ad una come se niente fosse accaduto mentre Emily rivolse il solito sorriso di desolazione a Nina, che ricambiò.

I tempi ormai si erano accorciati. Mancava solo uno, due giorni all’attacco secondo le previsioni di Alice. Bella era andata da lei, da Nina, per parlare un po’ prima di andare via con Edward per dar vita al piano per contrastare i neonati: lasciare la scia.
Le aveva mostrato tutto il suo dispiacere perché si sentiva in colpa, tremendamente in colpa, per tutta quella situazione, si sentiva addosso il peso di ogni singola vita ed era lei, lei sola a soffrirne in mezzo a un gruppo di licantropi e vampiri sovraeccitati all’idea di combattere. Per quanto potè Nina cercò di consolarla escludendo dalla sua mente il pensiero che Paul fosse esattamente in mezzo alla diatriba.
« Nella vita non ci sono scelte libere, Bella. Le cose avvengono e basta. Non ci è concesso di decidere senza che le nostre scelte non influenzino il nostro percorso di vita, forse possiamo illuderci dell’esatto contrario ma non c’è niente di sbagliato e di giusto nelle nostre azioni, siamo soltanto noi a chiudere il tutto in stupide categorie. »
Sembrò recuperare un piccolo sorriso prima che Edward venisse a prenderla per trascinarla dolcemente verso le montagne, dopo averle sussurrato un flebile « E’ ora. »

Sentiva il cuore racchiuso in una gabbia colma di spine. Il dolore era lancinante. Mentre correva verso casa di Paul sentiva che la terra sotto i suoi piedi si stava lentamente sgretolando lasciando posto all’abisso; camminava nel vuoto in perfetto equilibrio.
« Paul?!?! PAUL?!?!!? » I suoi richiami diventarono sempre più intensi man mano che recuperava fiato. Sperava che fosse lì, al riposo, ma la sua ferita al cuore continuava a diventare insopportabile come se le pareti della gabbia si stessero stringendo ad ogni passo verso lui. E le spine pungevano, penetravano.
Sentiva una leggera melodia che s’intensificava man mano che si avvicinava all’atrio.
--So don't go away , say what you say. Say that you'll stay forever and a day in the time of my life, 'cause I need more time just to make things right --
La porta era aperta, le bastò semplicemente spingere la maniglia verso il basso per aprirla.
Quel congegno legato al suo cuore scattò veloce, e fu investito da una scossa violenta di dolore.
Il profumo di rose inondava l’intera stanza. Le bastò abbassare leggermente lo sguardo per vedere che di queste vi erano tanti petali rossi cosparsi sul parquet del corridoio. Formavano chiaramente un percorso. Paul non sembrava esser lì, no, questo non poteva esser assolutamente opera sua, no!
Seguì la scia segnata dai petali e ne ispirò l’intenso profumo.
E sentiva il cuore sanguinare mentre persino le pareti cominciavano a smantellarsi.
La porta della camera da letto era chiusa, eppure il tragitto dei fiori conduceva lì. Le dita tremanti si posarono ancora una volta sulla maniglia.
--I can't find the words to say bbout the things caught in my mind and i wanna be there when you're ...Coming down , And I wanna be there when you hit the ground--
Indescrivibile. Le veniva persino difficile respirare. Si sforzò di farne uno profondo per avere la forza di spingere quella porta e di vedere quello che c’era oltre.
« Paul!?» Furono le sue ultime paroline magiche con cui sperava di trovare una qualche forma di salvezza, uno spiraglio, un qualcosa che potesse mettere fine a tutto. Ma come poteva, come poteva proprio cercarlo nella persona che aveva sconvolto i piani, i suoi?
« Per favore, si clemente, non sono molto bravo con questo genere di cose. » La voce di Paul arrivò proprio alle sue spalle prima che delle possenti braccia l’avvolgessero in un abbraccio così caloroso che per qualche istante la portò in una realtà perfetta, idilliaca, utopica.
Nina era senza parola. Il suo volto sembrava sconvolto come se avesse appena attraversato una tempesta rimanendone viva e incolume fisicamente, ma dentro governava il delirio.
« Paul… » Riuscì nuovamente a formulare il suo nome con un tono smarrito, confuso.
« ehi piccola, dai, va bene che ti piace il mio nome, in realtà ti piace tutto di me, come potrebbe essere altrimenti, ma così mi spaventi, il tuo vocabolario si è prosciugato? » Quel suo tono stravagante in realtà ostentava una certa preoccupazione perché non l’aveva mai vista così agitata. Eppure era inutile che aspettasse sue parole, i gesti riuscivano a comunicare tanto altro.
La voltò verso di sé con un movimento deciso ma delicato, e osservò quel volto spaesato che cercava di trovare un modo per riprendersi. Paul chinò la testa poggiando la fronte calda contro la sua, sorrise, di quei sorrisi bestiali che lo rendevano davvero meraviglioso e la baciò con una dolcezza, con un’attenzione così intensa che avrebbe stupito chiunque, forse lo stesso Paul che di certe cose non pensava neanche di averne l’idea primordiale. Ma l’amore faceva questo e altro. Creava gioia nella situazioni più tristi e regalava pace anche in mezzo alla guerra. E in Paul rivoluzionava tutto quanto.
Era Nina invece ad essere strana. Sembrava più distante, fredda, e quel bacio così premuroso la fece sentire fragile, inconsistente. E non era così, lei era forte, lei era una dura, lei era..
Nonostante il suo delirio interiore non riuscì a tirarsi indietro perché sapeva che quella volontà irrazionale e istintiva che regola l’anima lo voleva, lei stessa sapeva di voler con tutto il cuore Paul, si, con quel cuore che stava soffrendo le pene dell’inferno..e perché poi, perché?
Lui era lì, Nina non poteva desiderare altro. Anche lui la voleva, lo sentiva dal mondo con cui la stava accarezzando, con cui la liberava dai vestiti, dal modo in cui l’aveva agiata sul letto e come quelle labbra fremevano sotto la sua pelle.
E allora che cosa la tratteneva, cosa le stava soffocando l’anima e il cuore?
« Non posso. » Le sue labbra non riuscirono a trattenere quelle parole. Penetrarono nell’aria come lama di rasoio e colpirono persino Paul che si fermò con gli occhi puntati su Nina.
« Non.. non voglio. » Continuò sotto lo sguardo glaciale di Paul che sembrava perdere lentamente ogni desiderio come se dell’acqua ghiacciata stesse spegnendo la fiamma che gli ardeva dentro.
« Non adesso. » Fu più decisa, sembrava volergli dare una giusta spiegazione.
« Voglio che tu abbia un buon motivo per tornare a casa, sano e salvo. » Nel suo volto affiorò un sorriso che cercava di sembrare il più spontaneo possibile.
Nonostante l’orgoglio maschile Paul sembrò esser comprensivo, aveva intuito che la preoccupazione di Nina stava nell’esito di quella piccola battaglia che lui reputava ‘roba da niente’. Si chinò nuovamente lasciando un innocente bacio nell’incavo del collo, prima di buttarsi al suo fianco e avvinghiarla a sé nuovamente. Se solo avesse capito realmente..
-- All we seem to know is how to show the feelings that are wrong. --
« Va bene, » Mugugnò fingendosi offeso. « Però adesso a te tocca pulire e.. mi sei debitrice! PROFONDAMENTE debitrice, non è da tutti i giorni vedermi così romantico.. anzi.. a proposito, non dire niente a nessuno, capito? Ne vale della mia reputazione. » Faceva il duro con i suoi discorsi maschilisti a cui Nina rispose con una gomitata nel costato che gli fece solo solletico. Lui rideva mentre lei si offendeva. Sembrava così naturale, così bello, così reale.
Quando l’indomani Paul si svegliò trovò al suo fianco un semplice bigliettino dove Nina diceva che si sarebbero visti presti, e gli augurava buona fortuna. Paul si sentiva gassato al suo solito, sapeva che non aveva bisogno di niente, solo dei suoi muscoli e della sua bravura. Sentì presto il richiamo di Sam e corse via con il pensiero di farla finita in fretta, perché al ritorno avrebbe avuto il suo ambito premio.
Ma Nina non era andata a casa, no. Doveva svolgere il suo compito, lei era lì per un determinato motivo. Non doveva fallire, aveva già ciò che le serviva senza dover aggiungere altre complicanze. Non poteva perder tempo, più restava lì, più sapeva che sarebbe stato difficile. Difficile cosa? Beh, difficile ritornare alla sua vera natura.



Spazio_VioletDAY

Ragazzi scusate davvero per il ritardo ma gli esami di maturità prendono un sacco di tempo per lo studio, ripasso se voglio far qualcosa di decente u.u, Ma oggi mi son ritagliata un pò di tempo per questo capitolo che mi sta a cuore ç_ç, perchè anticipa quello che rivoluzionerà un pò tutto. Non vi preoccupate che tutti i dubbi verranno svelati, promesso, altrimenti vi do il permesso di uccidermi.
RINGRAZIO fayeforyou : si, In fretta, prima..ora.. xD. Purtroppo commetto un sacco di errori di battitura e di distrazione, che non noto quando do una lettura veloce, stavolta ho cercato di prestare attenzione anche alle frasi pesanti ma purtroppo fanno parte del mio modo di scriverEç_ç anche nei temi ho questi problemi xD Spero che per la prima prova non mi mangino viva.
RINGRAZIO vannagio: Guarda che li hai individuati tutti i segnali, son proprio questi xD. Presto si svelerà tutto ç_ç
RINGRAZIO __woah scorps: Weeee puzzola *o* sono onorataaaa. No, Paul no, sceglietene un altro, ti posso solo dare un copione ma non ti assicuro che sia lo stesso xD Vedrò di accontentarti.
RINGRAZIO daniciao: SIIIII!*-* e scusami ma..prometto che finiti gli esami non avrete tempo di leggerli talmente sarò veloce *o*

   
 
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