Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    19/06/2010    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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9_''Incidenti'' Fiamma rimase silente e attonita ad osservare il suo interlocutore, come se avesse appena proferito la parola finale, che avrebbe dato inizio all’Apocalisse.
- Altri... “incidenti”...? - ripeté lei, confusa e incuriosita - Che genere di “incidenti”? -.
- Mortali: alcuni anni fa furono ritrovati due ragazzi carbonizzati legati ad un albero; un altro fu trovato morto in un ripostiglio, con il torace sfondato, un altro ancora prosciugato di sangue abbandonato in biblioteca - raccontò Gilbert.
- Oddio - commentò la vampira, orripilata.
Gettò una fugace occhiata a sua cugina, constatando con suo immenso sollievo che si era addormentata. Una vera fortuna: se avesse sentito di quegli avvenimenti, era certa che avrebbe fatto le valigie immediatamente e se ne sarebbe andata.
- Ma... non si è mai scoperto il colpevole? - chiese la rossa.
Il Nightray scosse la testa.
- Comunque, gli incidenti passati non sono mai stati sanguinosi quanto questo, che sembra esser stato più un vero e proprio omicidio - continuò il moro.
- Perché, gli altri che vi sembravano, scherzi? -
- No, ma tra il macello del corridoio e due ragazzi trovati carbonizzati c’è un po’ di differenza, anche se in definitiva poi sono tutti morti -.
Fiamma rimase in silenzio, riflettendo.
- Non potrebbe essere stata sempre la stessa persona? -
- Ci sta, ma chiunque fosse, è ancora a piede libero -
- Accidenti! E pensare che la mia unica preoccupazione a venir qui era di dovervi mettere in riga tutti quanti! Se sapevo che c’era un assassino in libertà all’interno dell’istituto, me ne sarei stata ben lontana... -
- Ci avresti lasciati morire tutti? -
- Che posso fare io che voi non siate in grado di fare...? -.
I due si scambiarono un lungo, intenso sguardo, quindi Gilbert le si avvicinò.
- Non so... ma sento come se ci fosse qualcosa di più in te, qualcosa di particolare e strano... - le sussurrò.
Lei lo allontanò un poco.
- Non è che semplicemente ti sei invaghito di me? - esclamò.
- Può essere, ma non si tratta di quello -.
Lui abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo su di lei completamente mutato in uno concentrato e serio che la colpì per l’incredibile intensità.
Si sentì come strappare l’anima da quegli occhi, e capì che non era più veramente o solamente Gilbert.
- Sento che nel profondo, tu hai qualcosa che a me e a noi tutti manca, qualcosa di arcano e potente, ma anche inquietante e pericoloso. È un qualcosa che è sepolto nel tuo inconscio, di cui tu non riesci a percepire la reale esistenza, un potere che va al di là di tutti gli altri poteri - sentenziò il vampiro, con voce solenne e mistica, diversa dalla sua normale. Era più profonda, echeggiante... misteriosa.
Per tutto il tempo che aveva parlato, Fiamma non era riuscita a togliergli gli occhi di dosso: era come stregata da quelle parole e da quello sguardo magnetico e lugubre ad un tempo.
Pendeva letteralmente dalle sue labbra.
Si riscosse bruscamente poco dopo che aveva smesso di parlare e si pronunziò: - C-che cosa stai dicendo? -.
Era vero: tutto ciò che le aveva detto l’aveva non solo confusa, ma anche ampiamente spaventata.
Che cosa mai poteva avere lei di così particolare che anche altri non possedessero?
Notò che lui ancora la fissava, immobile.
- Gilbert! Gilbert! Che cosa ho io che non va?! - gli chiese, afferrandolo per le spalle e scuotendolo.
Il ragazzo istintivamente scosse il capo e la fissò: nelle sue polle dorate non c’era più alcun segno della misticità e della fredda serietà che aveva fino ad un momento prima visto in esse.
- Che cosa c’è? - chiese il moro, perplesso della ristretta vicinanza tra loro.
Fiamma arrossì, constatando che il suo seno era praticamente schiacciato contro il suo petto.
- N-niente! - si affrettò a rispondere.
Fece per staccarsi, ma lui le afferrò dolcemente i polsi, bloccandola.
- Aspetta... - le sussurrò, in affanno.
Lei rimase a guardarlo, catturata dal suo sguardo, che si era fatto improvvisamente cosciente, come se avesse appena appreso qualcosa di nuovo e di vitale importanza.
Stregato dai suoi occhi, sembrava incapace di liberarsi dall’invisibile catena che lo vincolava indissolubilmente a lei.
- Gil... bert? - mormorò quest’ultima.
Le guance del vampiro s’imporporarono fiocamente.
- Non allontanarti, per favore -.
Fiamma sentiva un’attrazione irrefrenabile per quel ragazzo, qualcosa di vincolante e profondo.
- Va bene... - sussurrò, ricadendo tra le sue braccia, che prontamente la circondarono.
Affondata nel suo petto, la vampira ripensò alle parole che il moro le aveva detto poc’anzi: “un potere che va al di là di tutti gli altri poteri”.
Che cosa voleva dire con quella frase? Che cosa c’era... dentro di lei?
- Gilbert... - lo chiamò flebilmente.
- Sì? -
- Quegli “incidenti”... se ne sono più verificati di recente? - chiese di getto.
- No... fino a stasera -.
E se lei...?!
La vampira alzò il viso verso quello del suo interlocutore, il quale scorse, nella sua espressione, una decisione che ardeva come fuoco vivo.
- Che cosa c’è? - domandò lui, improvvisamente preoccupato.
Doveva dirgli del barlume che le si era appena acceso nella mente grazie a quel suo mistico discorso di poco prima?
Probabilmente non si ricordava neppure d’essere caduto come in trance, perciò era meglio non farlo angustiare inutilmente.
Scosse il capo lentamente, quindi si protese verso il suo viso. Il vampiro si chinò su di lei come ad una risposta spontanea al movimento e, delicatamente, le loro labbra entrarono in contatto, i canini si urtarono con dolcezza, sfiorando le labbra dell’altro senza affondarvi o lasciarvi ferite.
Era amore, senza dubbio: Gilbert, in quel momento, si sentiva un tutt’uno con Fiamma, che ricambiava pure quella sensazione così possente e profonda, talmente forte da scombussolarla da capo a piedi.
Quando si separarono, il sapore del Nightray le aleggiava ancora in bocca: profumava di fiori di ciliegio e pesche. Inebriante oltre ogni dire.
Il ragazzo mandò un’occhiata al letto occupato.
- Forse è meglio se ti lascio da sola con Emily... - disse, all’improvviso: in quel piccolo quadretto familiare ci si vedeva di troppo.
- No, per favore resta! - lo supplicò Fiamma, ma si accorse subito d’aver osato troppo e si discostò da lui.
Prese uno sgabello lì vicino e lo avvicinò a sé. Vi prese posto e distolse lo sguardo dal vampiro. Questo prese un altro sgabello e lo sistemò vicino a quello della rossa.
- Posso? - chiese timidamente.
- Se vuoi andare fallo -
- No, voglio stare con te... ancora un po’ -.
Non se la sentiva, in verità, di andare: sarebbe potuto sembrare da codardo, ma aveva timore di tornare da solo al dormitorio.
Rimanere lì era l’opzione migliore che potesse pensare, anche perché sarebbe potuto stare in compagnia della vampira che più di tutti, attualmente, attirava la sua attenzione e il suo interesse.
La mano di Fiamma scivolò in cerca della sua e la trovò, forte e fredda. Lei strinse e lui rispose con un’altra lieve stretta.
- Emily supererà la cosa, secondo te? - mormorò la vampira, afflitta.
- Se da sola non ci riuscirà, l’aiuteremo noi, tutti insieme - le promise il moro.
- Sì... - sussurrò Fiamma, gli occhi lucidi e stanchi - ... tutti insieme... - ripeté.





Angolino autrice
Oki, intanto chiedo venia per la lunga attesa, poi... chiedo umilmente perdono pure per Gil-kun, che penso di avere fatto dannatamente e orribilmente OOC ç____ç spero non vogliate linciarmi. Avevo bisogno di qualcuno con una vista "particolare" per certe cose... e quello più vicino a Fiamma era lui! X3
Comunque, ringrazio moltissimo sofia_stella e Sachi Mitsuki per le recensioni allo scorso capitolo e perché continuano accanitamente a seguirmi... in quasi tutto! XD Inoltre, ringrazio quanti hanno aggiunto la fic alle preferite/ricordate/seguite e chi legge e basta.
Al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
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