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Autore: rainyday2009    19/06/2010    0 recensioni
ehm... questa è la mia prima fan fic ^^'
non ho seguito nessun manga, anime o altro, ho pensato a una storia originale (se ce n'è un altra simile, perdonatemi, vi prego, non pensate che abbia copiato, non era mia intenzione! T_T XP)
è una storia di un ragazzo qualunque, che spera di aver trovato il vero amore... è ambientata in un posto non ben definito, ma i nomi dei personaggi richiamano un'ambientazione giapponese... XP
spero vi piaccia! ^^
grazie! ^^
PS: Nlc, grazie per il tuo commento!
ho modificato un po' il testo, spero che adesso sia più leggibile! mi dispiace tanto, avevo sbagliato qualcosa con il codice html... ^^'
cmq grazie davvero! ^^
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il treno era partito, e Sato sedeva al suo posto, pensieroso. Ripensava e ripensava a quel che era successo, al bacio, al ”Ti voglio bene”, che rimbombava forte nella sua mente. Possibile che non si fosse mai accorto di Akiko? Eppure anni fa trascorrevano molto tempo insieme... E in tutto quel tempo Akiko si comportava in maniera del tutto normale, niente aveva fatto pensare a Satoru che ad un certo punto si fosse innamorata di lui... Ma allora... Era successo tutto durante quel periodo, il periodo in cui si erano persi di vista... Certo, doveva essere così... Era stato quello il momento in cui Akiko aveva capito di amarlo... E lo avrebbe voluto riferire a Sato...
E forse... Anche per questo... L’invito a quella festa... Akiko credeva forse che dichiararsi durante la festa sarebbe stata la cosa migliore da fare? Ma quel giorno arrivò Noriko... Si, ormai c’era Noriko... Era per questo che era diventata seria nel momento in cui aveva chiesto di lui e Noriko? Sperava che si fossero lasciati... Per avere molte possibilità in più per avere Sato per sé... Per avere il suo amore? E piano piano Sato si rendeva conto di quanto sarebbe stato meglio rifiutare il favore a sua mamma... Si, molto meglio... Adesso... Tanti interrogativi, tanti pensieri...
Intanto, Sato era arrivato. Scese dal treno, sempre pensieroso, buste della spesa in mano... Cosa avrebbe fatto adesso? Sarebbe riuscito a dire ad Akiko che credeva di aver trovato in Noriko l'unico, grande amore? Sarebbe riuscito a dirle che ormai si era dichiarata troppo tardi, e sarebbe rimasto ancora insieme a Noriko?
Si... Ormai c'era Noriko... In effetti, come dire ad Akiko che tra loro non poteva esserci niente di più che la loro amicizia? Come dire che teneva tantissimo a Noriko... Più che a lei? Era difficile... Ma era ciò che doveva fare. Però ancora più difficile sarebbe stato capire cosa realmente provava per Akiko adesso che lei si era dichiarata...

Ormai a casa sua, Sato andò direttamente nella sua stanza, si sdraiò sul letto e cominciò a meditare. Non si era mai chiesto prima cosa provava per Akiko, fino ad allora...
Sicuramente le voleva bene, ma come amica. Mai avrebbe pensato invece che lei si fosse innamorata... E lui? Cos'era quello strano sentimento di inquietudine che gli mordeva la bocca dello stomaco, pensando ad Akiko? Non poteva essere quello che chiamano... "vero amore"?...
Nel frattempo, sentì il telefono squillare... Sato intanto si chiedeva “Chi sarà ora? Spero non sia Noriko... Come potrei parlarle dopo quello che è successo oggi?”. Sua madre lo chiamò dicendogli che la telefonata era per lui... Subito scese per rispondere al telefono, sperando per la prima volta che non fosse Noriko...
Non aspettò neanche che gli si dicesse chi fosse, subito, il telefono in mano:
“P-Pronto?”, disse con voce tremante, sperando ancora che a parlargli non fosse Noriko.
“Sato! Ciao amico! Sono io, Shuji! Come va?”.
Per fortuna, era il suo amico Shuji. Si erano conosciuti l’anno prima: Shuji si era trasferito con la sua famiglia e frequentava ora la stessa classe di Sato. I due avevano fatto subito amicizia.
“Ciao Shuji! Non credevo mi avresti telefonato sul serio! Beh... Mi è successa una cosa terribile... Ma non mi va di rovinarti gli ultimi giorni dell'estate...”.
“Non preoccuparti, siamo amici, puoi dirmi tutto! Dimmi almeno cosa riguarda il tuo problema...”
“In poche parole... Il mio mondo sentimentale è crollato...”... Già, era crollato, Sato non avrebbe potuto esprimersi meglio.
“Ah, si? Non mi dire... Ha qualcosa a che fare con le ragazze? Non l'avrei mai immaginato, da uno come te!”, disse Shuji, a metà tra l'essere sorpreso e divertito.
“Una mia amica... Credo che sia innamorata di me... Ma lo sa anche lei, c’è già Noriko!... ”.
Probabilmente lui avrebbe capito benissimo in quale guaio Sato si fosse trovato...
“Accidenti...! Far soffrire così una ragazza...! Ma che gusto ci provi?”
“Fragola... E fior di panna...”, disse Sato pensieroso...
“Ma io intendevo dire... Ehi, ehi! Aspetta un attimo!... L’hai anche baciata?”, e qui il tono di Shuji divenne unicamente di sorpresa.
“Si... A dire il vero.. Mi ha baciato lei...”, disse Sato, piano, quasi vergognandosene.
“... Ma Sato... Hai già una ragazza carinissima che ti ama... E adesso anche le tue amiche si innamorano di te...? Ehi amico... Devi darmi qualche consiglio allora...”, ribattè Shuji, tornato al tono di prima. Sembrava non vederla così male, pensò Sato.
“Si... Posso darti qualche consiglio su come crearti problemi dal nulla...”, gli disse tristemente.
“Dai amico... Si aggiusterà tutto, vedrai... Devi solo aspettare... E tutto andrà per il verso giusto... Comunque, ripeto... Devi darmi qualche lezione... Ah ah! Vabbè... Ti lascio alle tue decisioni, solo tu puoi stabilire cosa è giusto fare...”.
Aveva ragione... Solo lui poteva decidere la cosa giusta da fare...
Subito Shuji riprese a parlare: “Comunque... Ti ricordi che tra qualche giorno ricomincia la scuola, vero?”
Sato se n’era proprio scordato! Si ricordava che le vacanze estive erano quasi finite... Ma l'inizio delle lezioni gli era passato di mente. Si affrettò subito a rispondere.
“Certo! Figurati se dimentico una cosa del genere!”. Ovviamente mentiva.
“Perfetto! Adesso ti saluto. A presto, amico!”, rispose Shuji, con tono allegro.
“Sì, ci sentiamo presto. Ciao!” rispose Sato. Mentre riattaccava, ripensava alle parole del suo amico... “...Solo tu puoi stabilire cosa è giusto fare...”...
Più ci pensava, più si rendeva conto che sarebbe stato difficile prendere una decisione sul da farsi, benchè fosse sicurissimo che l'unica ragazza che amava davvero era Noriko, e Akiko ne avrebbe pagato le conseguenze. Sapeva però di provare uno strano sentimento nei confronti di Akiko, ora che si era dichiarata, di cui non si era mai accorto prima di allora.
Decise che si sarebbe subito messo all’opera, appena dopo pranzo. Quindi, si sdraiò sul letto, a rimuginare... Ma l’effetto della sazietà, misto a un po’ di stanchezza fece sì che Sato si addormentò.
Ma quello che sognò non riuscì a illuminarlo, né tantomeno a rincuorarlo: c’era, come al solito, Noriko. Gli diceva: ”Sato... Finalmente di nuovo insieme, dopo tanto tempo...”. Ad un certo punto apparve Akiko, anche lei gli parlò con tono disperato: “Sato... So che non potrai mai essere mio... Ma io... Ti voglio bene...”, lo baciava e dopo, scappava via... Noriko, assistita tutta la scena, se ne andava anche lei, in lacrime... E con un sussulto nel cuore... Si svegliò, il cuscino bagnato dal sudore che scorreva imperterrito sulla fronte, e finiva per arrivare a inumidire le tempie... Il collo umido... Aprì gli occhi e si rese conto che si trattava solo di un sogno... Però non riusciva a credere di dover scegliere per davvero tra Akiko e Noriko... Ma avrebbe dovuto farlo comunque, prima o poi.

Intanto aveva risentito già dal giorno dopo quello della sua “tragedia” (così definiva la dichiarazione di Akiko) Noriko, facendole mille scuse e raccontandole solo che “non sono stato affatto bene... Ma che stupido che sono... Sentirti mi avrebbe fatto sicuramente stare meglio!...”...
Sembrò più sicuro della sua scelta futura solo ascoltando le parole di Noriko:
“Si, sei il mio stupido... Dai, non importa, è stato solo un giorno!... Anche se... Mi hai fatto davvero preoccupare!”, disse, lasciandosi poi sfuggire una di quelle risatine che Sato definiva “dolcissime”.
“Mi dispiace tanto... Scusami...” le rispose lui.
“Non importa, Sato mio! Io ti amo anche se non ci sentiamo per un giorno!”...
“Grazie... Anch’io... Ti amo... Anche se non ci sentiamo... Ti penso sempre...!”...
E dopo parecchio parlare, Noriko fece una domanda che, chissà perché, Sato non si aspettava.
“Un’ultima cosa... E’ sicuro che... Appena possibile... Verrai da me...?” gli chiese in tono ansioso.
“Ma certo! Ho guadagnato abbastanza denaro con il lavoro part-time!” rispose lui, diventato ad un tratto tutto contento.
“Benissimo!”, disse Noriko, anche lei con una voce felice. “E... Quando credi...?”
Sato, esitò. Poi la interruppe, si fece coraggio e disse:
“Mmm... E se venissi da te... Durante le vacanze di Natale...?!?”
Noriko si fece ad un tratto silenziosa. Poi disse, felicissima questa volta:
“Magari!!! Sarebbe fantastico! Trascorrerei il più bel Natale della mia vita...!!!”
“Sì, anch’io!!! Mi pare un’ottima idea! Parlerò con i miei e... Se tutto va bene...
Trascorreremo insieme tutte le vacanze di Natale!!!” le rispose Sato, pensando che nessuna, né soprattutto Akiko, potesse mai prendere il posto di Noriko nella sua vita.

“La notte porta consiglio”, e infatti Sato decise di andare a letto poco dopo. I giorni seguenti trascorsero abbastanza tranquillamente, con la convinzione che Sato aveva di restare insieme a Noriko, soprattutto dopo aver sentito ogni giorno le parole della ragazza pienissime di affetto e di amore per lui. Mancavano solo tre giorni all’inizio del nuovo anno scolastico, e c’era bisogno – come ogni anno – di procurarsi i libri di testo delle materie scolastiche.
Coloro che lavoravano nella scuola di Satoru erano soliti spedire per posta agli studenti una lettera in cui c’erano sempre scritte la data dell’inizio della scuola, anche se gli studenti lo sapevano già, da parecchio prima, e una lista con elencati i libri di testo che avrebbero dovuto comprare. Sato l’aveva ricevuta molti giorni prima, ma aveva deciso solo allora che l’indomani sarebbe andato in libreria a prenderli.
E così fece: si vestì in fretta, abbastanza allegro come ogni mattina (aveva probabilmente sognato nuovamente la dolce Noriko), e scese in strada. Non sapeva neanche lui che di lì a poco sarebbe successo qualcosa che lo avrebbe reso nervoso e pensieroso per tutto il giorno. Infatti, arrivato in libreria, si accorse che una ragazza dai capelli molto lunghi che le sembrava familiare era proprio davanti a lui.
“Ma... E’ Akiko!” Pensò Sato, che avendo visto la sua amica di spalle, non la aveva affatto riconosciuta.
Per un momento pensò di sgattaiolare fuori dal negozio prima che chiunque (e soprattutto Akiko) si accorgesse della sua presenza; ma non volle farlo, preferì farsi vedere e salutare per bene la sua amica, spinto forse da un senso di dovere totalmente in nome della loro lunghissima amicizia. Infatti, seppur non essendo molto sicuro di sé in quel momento, esclamò:
“Ciao Akiko! Che... Che bello vederti...!”
“Ehi, ciao Sato! Anche tu qui per i libri?” rispose Akiko, che sembrava sorpresa.
Si voltò, gli si avvicinò un po’, nonostante fossero abbastanza vicini, e rincarò il saluto baciandolo sulle guance. Sato aveva deciso che d’ora in poi avrebbe prestato attenzione ad ogni cosa che Akiko avesse fatto mentre erano insieme da qualche parte, sperando di riuscire ad intervenire fermando la sua amica nel caso volesse baciarlo ancora – sulla bocca; ma nell’evitare i due bacini non fece nient’altro che guardarla.
“Già... D’altronde... Mancano pochissimi giorni all’inizio della scuola...” disse Sato, ancora immobile.
Akiko si comportava in maniera del tutto... Normale; sembrava essersi dimenticata della faccenda del bacio e del “Ti voglio bene”.
“Vero... Oh, scusami tanto, Sato, è il mio turno...!” disse di fretta.
“Certo, non preoccuparti...” rispose prontamente Sato, che aveva visto anche lui la persona davanti ad Akiko ringraziare e lasciare il suo posto.
Appena Sato ebbe finito, notò che Akiko lo stava aspettando appena fuori alla porta della libreria; nervosamente la raggiunse, chiedendosi per quale motivo lei lo stesse aspettando. “Senti, Sato” disse Akiko “Ho pensato di riunirci a casa mia per questa sera, e stare un po’ insieme, tra amici... Ho chiamato anche la mia amica Urumi...”...
Sato conosceva fin troppo bene l’amica di Akiko... Infatti era la sorella di Shuji. Gliel'aveva presentata lui stesso, durante una delle sue visite a casa dell'amico, quando si vedevano per giocare insieme a qualche videogioco.
“Dai” ricominciò Akiko, prima che Sato potesse dire qualcosa “ha detto che ci sarà anche Shuji...!”
“D’accordo... Allora... Ci sarò” disse Sato risoluto, pensando che trovandosi insieme ad altre persone, Akiko non si sarebbe fatta avanti...
“Bene! Ehm... Mi fa... Mi fa molto piacere!...” rispose Akiko nervosamente.
E così, si diedero appuntamento a quella sera. Ma Sato ad un tratto non si sentì più tanto sicuro di volerci andare.
“Ma no, non succederà nulla!... O almeno spero...” continuava a ripetere fra sé, arrivando infine al punto di doverci andare comunque, avendo già dato la sua disponibilità.
Intanto, se ne rese conto subito dopo, da un po’ di tempo aveva iniziato a distogliere leggermente i suoi pensieri da Noriko. La preoccupazione per Akiko, per fare in modo che non soffrisse, ormai stava riempiendo sempre più la sua testa. D’altronde gli sembrava una cosa normale: Akiko era sua amica da quando erano bambini, e il loro legame (benché non ci fosse amore tra i due, o almeno così aveva sempre pensato Sato) era comunque un legame forte. Ma davvero si stava preoccupando per quello che provava Akiko? O in realtà aveva solo paura che lei si allontanasse un’altra volta, in modo simile a come era già successo, in passato, ma stavolta per sempre, e voleva soltanto non perderla di nuovo, a discapito dei suoi sentimenti? E a ben riflettere, proprio il fatto che ultimamente stesse pensando più alla sua amica che alla sua ragazza, significava qualcosa? Continuava a camminare, immerso nei suoi pensieri, le braccia rigide, ponendosi queste domande.
“No” disse a un certo punto tra se, “Mi preoccupo per Akiko solamente perché non voglio che soffra. Non succederà nulla!... Resterà tutto così com’è”.

  
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