Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: S a r e t t a    20/06/2010    4 recensioni
Le mie dita accarezzavano le sue labbra. I nostri nasi si sfioravano. Il suo respiro si infrangeva contro il mio. I nostri cuori battevano insieme, allo stesso ritmo, per l’ultima volta. Non pensavo a niente. Non volevo pensare a niente. Ci parlavamo con gli occhi, ci facevamo promesse inpronunciate, promesse che volevamo mantenere in un modo o nell’altro. Non resistetti più quando lei si avvicinò al mio orecchio. Sentivo il suo respiro sul collo.
Con un filo di voce roca mi sussurrò un piccola e semplice frase che mi mandò in tilt.
Genere: Romantico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alien

7. Non Importa Niente.

 

Riuscii a raggiungere il mio intento soltanto alla seconda bottiglia di rum.
Non m’importava il dopo, come mi sarei svegliato, cosa avrei provato.
No.
Non volevo pensare a niente, non volevo vedere niente. Ero consapevole che ci fosse gente che soffriva più di me, lo sapevo, ma non m’importava.
Solamente due parole mi si ripetevano in testa, solo due, nient’altro in quel momento.
Non importa Niente.
Cercai di alzarmi da terra, almeno per mettermi sul letto, ma non ci riuscii. Le gambe erano troppo pesanti, sembrava le avessero legate a un masso.
Provai ad aggrapparmi al lenzuolo, non riuscivo a stringerle, non avevo forza.
Mi sdraiai sul pavimento e con la mano spinsi le bottiglie sotto il letto, almeno mia madre non le avrebbe trovate.
Gli occhi incominciarono a chiudersi, la mente a rallentare la sua corsa.
Prima di addormentarmi definitivamente, solo un pensiero mi passò per la testa.
Lei.
Sentii sbattere la porta, qualcuno scuotermi le spalle.
Non avevo la forza di aprire gli occhi, non volevo vedere chi fosse.
Mi muoveva in modo frenetico mentre sentivo salire il vomito.
«Bill!» sentii urlare.
Non avevo la forza di parlare, di muovermi, lasciavo che mi scuotesse, che mi dicesse ciò che voleva. Tanto mi sarei dimenticato tutto, speravo di dimenticarmi tutto.
Tutto.
Sentii il respiro di qualcuno sul viso, delle mani afferrarmi di peso e mettermi sul letto. Non avevo dubbi, Era Tom.
Sospirò esasperato e si sedette sul mio letto. Sentii la pendenza da un lato, ma non riuscivo a capire dove.
«Sei un coglione. Un dannatissimo coglione.» mi disse togliendomi le scarpe.
Aveva ragione, ero un coglione.
«Ti stai rovinando, ora però ti devo fermare.» continuò coprendomi. «Questa è l’ultima volta che succede.»
La sua voce mi rimbombava in testa come una campana. Non riuscivo a non provare quella fastidiosa sensazione. Avevo bisogno di qualcosa per calmare il dolore, ma non era necessario. Mi bruciavano gli occhi, anche se chiusi. Sentii la mano di Tom accarezzarmi il viso, e grazie a quel tocco caddi ancora in catalessi. C’era lui a proteggermi, non avevo nessuna paura, nessuna. Non potevo averne, lui non avrebbe mai permesso che mi accadesse qualcosa.
Mai.
Non so per quanto tempo dormii esattamente.
Tom ritornò a controllare che stessi bene, ma la seconda volta mi svegliò sul serio, mi fece ingurgitare due aspirine e tornai ancora una volta a dormire, fino all’arrivo di mia madre.
Sapevo che Tom gli avrebbe detto che ero stato male, a quanto ne sapeva lei ero stato male anche a scuola. Non capiva il tipo di male che mi affliggeva, non ci sarebbe mai riuscita.
Il mal di testa non lo sentii grazie al sonno, grazie al sonno non sentii quasi niente.
Mia madre entrò in camera preoccupata, sul suo viso non si notava nessun’altra emozione.  
Se continuavo in quel modo, mi avrebbe mandato da un medico.
Dovevo proprio smetterla.
Per me, per Tom, per mia madre, per lei.
«Come stai?» mi domandò sedendosi sul  letto.
«Bene ora.» risposi abbozzando un sorriso.
«Domani vuoi andare a scuola?»
Avrei detto no, ne ero tentato, davvero, ma non potevo, no. Era l’unica occasione per vederla, l’unica occasione per parlargli.
Non sarei mancato, assolutamente.
Annuii e di corsa andai in bagno.
Volevo scappare da lei, i suoi occhi sembravano volermi trafiggere. Neanche il tempo di entrare che qualcuno bussò alla porta.
Chiusi gli occhi e aprii.
Loro non si meritavano la mia indifferenza.
«Ora dobbiamo parlarne.» disse Tom chiudendo la porta a chiave dietro di sé.
Mi poggiai sul bordo della vasca, e lui si sedette affianco a me, non riuscivo a reggere il suo sguardo.
«Non ti lascerò più fare tutto ciò che hai fatto fino adesso.» mi comunicò serio. «Non deve più succedere. L’Alcol sparirà da questa casa, non ne berrai neanche una goccia. Non finché non ti sarà passata.»
Era il mio intento infondo, però non sapevo come fare.
Dove sarebbe andata tutta la rabbia?
Tutta la solitudine?
Tutti i miei problemi?
Dove avrei riposto la mia infelicità?
Sospirai.
Sapevo cosa mi serviva, lo sapevo.
Tirò fuori un bigliettino dai suoi pantaloni extralarge e me lo porse.
Lo presi in modo scettico.
Non mi diceva di cosa si trattava?
Si alzò dal bordo della vasca, apri la porta e prima di varcare la soglia mi rivolse un ultimo sguardo.
«E’ il suo numero. Parlaci.»
Sbatté la porta mentre lo stupore s’impadroniva di me.
Il suo numero, avevo tra le mani il suo numero.
Lei aveva toccato quel foglio.
Lei aveva scritto quel foglio.
Lo aprii lentamente e vidi scritto il suo nome e sotto il numero, la sua scrittura era tutta curve, quasi come quella di un dottore.
Mi piaceva.
Corsi in camera e presi il cellulare.
Diamine!
Potevo parlare con lei.  
Salvai immediatamente il numero. Avevo intenzione di iniziare a parlarci in quel preciso istante.
Mi sdraiai sul letto e aprii la pagina di scrittura ma mi bloccai di colpo.
Che cosa potevo scrivere?
Mi scervellai per circa mezz’ora, e poi mi venne in mente cosa scrivere, non era di certo un granché. Era una cavolata assurda, una cosa semplice, tanto semplice, troppo.
Incominciai a scrivere.

Ciao, sono Bill. Tom mi ha dato il tuo numero.
Oggi mi hai fatto preoccupare sai? Ti sei dispersa per caso?

Inviai poco sicuro quelle due righe che avevo messo insieme, non avevo fantasia, era una cosa orribile. Continuai a maledirmi per circa dieci minuti, non arrivava risposta.
Ero in apprensione.
Incominciai a girare per la stanza, andavo avanti e indietro. Presi a fissare il soffitto e a contare le crepe.
Niente.
Scesi in salotto per lo sconforto, non mi aveva risposto. Mia madre si girò verso di me, era sola. Tom probabilmente era in camera, oppure era uscito.
Mi guardò in modo perplesso mentre prendevo il quaderno in cui avevo scritto la canzone del giorno.
«Bill, vieni qua.» mi disse spegnendo il televisore e accendendo la luce.
Alzai gli occhi al cielo. Non era il momento quello!
Che cosa voleva?
Ero quasi isterico e lei mi chiamava per … fare cosa?!
Andai verso di lei che mi fece segno di sedermi sul divano. Non fiatai, eseguii l’ordine, nonostante il mio corpo volesse correre sopra.

 

I Bla Bla Dell'Autrice*

Ciao Ragazze :)
Eccomi Qui Con Un Nuovo Capitolo!
Domani Finalmente Ci Sono I Quadri ... Vedremo Come Andrà A Finire *w*
Penso Che Aggiornerò Molto Più Spesso, Sempre Se Il Computer Me Lo Permetterà o.O
Vi Lascio La Mia Pagina Di Facebook :)
' Wιя Sιη∂ Tяäυmәя* - Passate Se Vi Fa Piacere :)
Spero Che A Voi La Scuola Sia Andata Bene E Che Le Vacanze Siano Iniziate In Modo Favoloso :)
Qui Da Me, Sfortunatamente, Piove E Sono Più Le Giornate In Cui Bisogna Trovare Qualcosa Da Fare Al Chiuso Che Quelle In Cui Si Possa Uscire :(
Spero Anche Che Non Vi Abbiano Dato Tanti Compiti Delle Vacanze, Sono Davvero Odiosi E Nel Caso In Cui Qualcuna Di Voi Abbia Gli Esami Gli Do Un In Bocca Al Lupo!
;)
E Per Ultima Cosa, Nel Caso In Cui Siate Rimaste Senza Qualcosa Da Leggere, Vi Consiglio "Il Ritratto Di Dorian Gray" di Oscar Wilde. E' Davvero Bellissimo!
Per Concludere ...
Oggi Grandi Ringraziamenti!

Dragona : Mi Fa Piacere Sapere Cosa Ne Pensi :)
E Lafee E' Molto Brava, Magari Prenderò Qualche Spunto Da Alcune Sue Canzoni.
Grazie Per Commentare Sempre :)
Furimmerjetzt : Grazie Mille Per I Complimenti! Penso Che Grazie Alle Vacanze Riuscirò A Postare Molto Più Spesso.
Roby_DamnImperfect : Mi E' Dispiaciuto Non Leggere La Tua Recensione, Spero Non Sia Perchè Il Capitolo Non Ti Sia Piaciuto. In Tal Caso Vorrei Capire Cosa Non Va. :)
Oggi Includo Anche Tutte Coloro Che Hanno Aggiunto La Storia Tra I Preferiti, Tra Le Storie Seguite O Da Ricordare! Per Cui:

- Dany696
- Emmeleia
- Jujy_ToKieTTa
- LiTtLe BaBy
- PrinzessinTH
- tokia483
- _cindygirl
- __BlueMoon
- _Engel
- Vittor_
- sihu
- LadyIceXD
- Jiada95
- Lady Kaulitz
- MadameMoonLoveSunshine_483
- JuJy_ToKieTTa_

Grazie Mille A TUTTE VOI, Davvero! Spero Che Sia Di Vostro Gradimento! :)

Ed Ecco Una Piccola Anticipazione Del Prossimo Capitolo :

" Tom entrò in cucina perplesso, ed io non gli diedi il tempo di fare domande. Lo afferrai per le mani e incominciai a saltare facendo in modo che lui lo facesse con me.
Non batté ciglio, era serio. Non sapevo cosa diamine gli prendeva.
Abbassai la testa e tornai in camera sotto lo sguardo allibito di tutti. Avrei parlato dopo con mio fratello, in quel momento dovevo fare una cosa importante. Una cosa che, forse, mi avrebbe cambiato la vita.
Rispondere a un semplice messaggio. "

Ragazze, Grazie Mille A Tutte Ancora Una Volta E Un Bacione!
<3

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: S a r e t t a