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Autore: Naomi    21/06/2010    0 recensioni
una serie di miniracconti NON inventati
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cose strane succedono in casa mia. Qualcuno potrebbe considerarlo qualcosa di normale e forse potrebbe essere stato normalissimo, ma noi troppo teatrali, drammatici e melodrammatici non potevamo prenderlo come un tipico avvenimento quotidiano.

Era una calda mattina estiva, tre di noi, io mia madre e la mia amica eravamo in macchina, andavamo verso la campagna e il caldo afoso ci aveva costretto ad aprire tutte le finestre della nostra macchina. Veloci andavamo per la via, contro il vento, la campagna sfilava ai nostri lati in tutta la sua magnificenza, alberi pieni di fiori e frutti, campi verdi, piccoli animaletti che si aggiravano tra i cespugli, ci saremmo aspettati prima o poi di vedere un elfo comparire dal tronco cavo di un albero o una ninfa spuntare dal bosco vicino. Era tutto magico, almeno fino a quel momento.

Mentre la macchina scorreva sull’ asfalto, unico segno di civiltà in quel luogo magico, ci accorgemmo di una moto che lentamente proveniva dalla direzione opposta, tornava in città, e la strada era troppo stretta per permettere ad entrambi di passare in corsa dallo stesso punto, ci fermammo noi così e accostammo la macchina facendo toccare alle ruote di destra la magica terra di quel luogo per poter far passare la moto.

Alla natura però non piacque il nostro gesto, lei non ne fu contenta, gli uomini avevano già contaminato quel luogo e lei lo aveva permesso, ma ora ci eravamo davvero spinti troppo in là.

Un enorme libellula allora entrò nella macchina e un grido uscì dalle nostre bocche all’ unisono. Un grido di terrore e di richiesta di perdono per il nostro atteggiamento spregiudicato verso la natura. L’enorme libellula si aggirava nella nostra macchina per spaventarci, tentava di confonderci, non sapevamo davvero cosa fare. In tutto quel tempo noi continuammo a gridare, un grido che commosse madre natura e gli abitanti di quel luogo magico che finalmente dopo interminabili attimi di terrore ci lasciarono libere. Corremmo via da quel posto non appena la libellula se ne fu andata e imparammo una grande lezione quella mattina. Non tenteremo mai più di rovinare ciò che la natura ha creato, non è un nostro diritto.

  
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