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Autore: CherryBomb_    21/06/2010    4 recensioni
[Il ritratto di Dorian Gray] E se Dorian non avesse pugnalato il quadro uccidendosi e fosse vissuto fino ai giorni nostri??? Cosa sarebbe successo se sotto un falso nome si fosse trasferito in una città italiana, incontrando Chiara e volendo fare solo sesso con lei?? E se lei avesse cominciato ad indagare??? Cosa sarebbe successo??
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Signora Gray
 
 
Chia POV
Era la domenica di Giugno.
Mancavano pochi giorni alla fine della scuola ed io ero, come sempre, a casa di Dorian. Ormai era in condizioni pessime: non riusciva a muoversi dal letto, non riusciva neanche ad andare in bagno, era la copia del suo quadro, prima che cominciasse la “trasformazione”.
Mi mancava quel suo sguardo sensuale, quei suoi occhi azzurri profondi e tremendamente belli, mi mancava il suo corpo, mi mancava fare l’amore con lui. Mi era difficile vedere l’uomo che amavo guardando quel corpo nel letto che sembrava mio nonno. Ogni tanto c’era qualche barlume di giovinezza in lui, dove riuscivo a scorgere il giovane e bellissimo Dorian, ma pochi secondi dopo svaniva.
Tanto per farmi ancora più male, ogni tanto andavo a guardare il quadro, piangendo, cercando di non farmi sentire da Dorian, ma quando tornavo in camera, vedevo la tristezza sul suo volto e capivo che avesse sentito.
Non volevo che sentisse, non volevo che pensasse a me quando doveva solo pensare a se stesso.
Anche quella domenica ero andata a vedere il quadro, tornando con gli occhi rossi.
-Piccola.- venni chiamata dalla sua voce che ormai sembrava un sussurro.
-Dimmi, amore.- mi sedetti vicino a lui sul letto. Mi fece segno di sdraiarmi vicino a lui, mi abbracciò. Non era uno dei suoi soliti abbracci forti, era debole, troppo, ma mi faceva piacere sentirlo appoggiato a me.
-Volevo dirti che ti amo, che ti ho sempre amato e che ti amerò per sempre. Sei stata l’unica donna che abbia mai amato e ringrazio il cielo di avermi dato la possibilità di incontrare una persona speciale e bella come te. L’unica cosa negativa che ti dico è “Se solo ti avessi conosciuto prima”. Se solo ti avessi conosciuto prima ti avrei amato prima, se solo ti avessi conosciuto prima avrei passato meno anni a sentirmi un mostro, se ti avessi conosciuto prima sarei morto molto più giovane, se solo ti avessi conosciuto prima, molto probabilmente ti avrei sposato. Ti ricordi quel giorno che ne parlammo? Quel giorno che eravamo nudi seduti sul tappeto avvolti in una coperta?- annui, stavo piangendo, le lacrime mi solcavano il viso lasciando scie invisibili – Parlammo che avremmo potuto sposarci, fare una famiglia insieme, avere dei figli, avere una casa nostra. Avrei voluto farlo, davvero, ma a quanto pare non è destino. Non voglio chiederti di sposarmi sia chiaro, non voglio vincolarti per sempre con una persona che sta per morire. So che mi porterai per sempre nel cuore, che non mi dimenticherai o almeno lo spero. Tu sarai per sempre con me. Hai lasciato un segno indelebile su di me che non può cancellarlo niente al mondo. Neanche la morte. Ho amato tutto di te, ogni tua più piccola particella, ogni tuo più piccolo particolare. Vorrei che dopo la  mia morte, tu continuassi a vivere la tua vita, come se io fossi accanto a te. Vorrei che ti facessi una famiglia, vorrei che facessi dei figli. Non ti preoccupare io ci sarò sempre, sarò sempre in parte a te anche quando non mi sentirai, sarò lì e sarò sempre qua dentro.- disse mettendomi una mano sul cuore – solo se tu lo vorrai ovviamente.
Mi girai e lo baciai.
-Certo che lo voglio.- avevo gli occhi rossi. Sentivo che stava arrivando il momento, sentivo che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei rivisto, sentivo che quel pomeriggio un pezzo di me stessa se ne sarebbe andata con lui.
Ci guardammo restando in silenzio. In quel momento mi passarono davanti tutti i momenti che passammo insieme, tutte le cose di cui avevamo parlato, tutte le volte che avevamo fatto l’amore.
Mi sorrise, mi diede un rapido bacio sulle labbra.
-Ti amo piccola stravolgitrice di vite. – disse con voce roca.
-Ti amo, Dorian Gray. Ti ho sempre amato.
Chiuse gli occhi ed esalò l’ultimo respiro.
Continuai a guardarlo mentre piangevo come una disperata.
Era morto. Mi aveva lasciato.
Aveva detto che ci sarebbe stato alla mia tesi e invece non c’era. Sarei stata sola in quel momento.
Ma poi mi venne in mente quello che mi aveva appena detto “Non ti preoccupare io ci sarò sempre, sarò sempre in parte a te anche quando non mi sentirai, sarò lì e sarò sempre qua dentro.” Sentivo ancora la sua voce. Sentivo le sue braccia avvolgermi.
Guardai il suo viso. Era felice, tranquillo. Finalmente aveva lasciato questa terra. Se n’era andato. Dopo 100 anni che viveva.
Decisi di scendere dal letto. lo guardai per l’ultima volta prima di uscire e di andare  a chiamare il maggiordomo.
Quando gli dissi che Dorian era morto, mi porse una lettera.
-Chi la scrivere?- chiesi non comprendendo bene chi mi potesse aver mandato una lettera a casa di Dorian.
-Il Signor Gray. – disse facendo un piccolo inchino ed andandosene.
Rigirai la busta tra le mani.
Sulla busta c’era scritto con la scrittura di Dorian “Per la mia piccola stravolgitrice di vite.”
 La aprii e lentamente cominciai a leggere.
Ciao, mia piccola stravolgitrice di vite. Se stai leggendo questa lettera vuol dire che sono morto. Con questa lettera volevo dirti la scusa che ho pensato da dire ai tuoi genitori e a scuola. Ci ho pensato ed è la scusa più plausibile. Io ti ho lasciato e me ne sono tornato a Londra. So che mi odieranno tutti, soprattutto i tuoi genitori e  Sara, ma è l’unica scusa che tu possa dire, è l’unica scusa che puoi dire dal momento che io non ci sarò più. Potrei dire che sono morto in un incidente, ma poi sorgerebbero domande a cui tu non sapresti rispondere. Io ti amo, lo sai che ti amo. Ricordati che sono morto con la visione più celestiale con cui avrei potuto morire. Sarò con te, PER SEMPRE:”
Chiusi la lettera e me la misi in tasca. Era inutile dire che stavo piangendo.
Dovevo parlare con qualcuno. Dovevo parlare con qualcuno che poteva comprendermi.
L’unica persona che in quel momento mi venne in mente era il mio profe di letteratura.
Presi una filo, continuando a piangere, sotto gli occhi della gente che mi guardava male, ma non me ne fregava niente di quello che pensavano. Potevano pensare quello che volevano.
Scesi alla fermata della mia scuola e mi avviai verso la via.
Non ero sicura che il mio profe ci fosse, ma avevo bisogno di parlare con lui se ci fosse stato.
Entrai in sala insegnanti e lo vidi, seduto su una sedia intento a leggere un sacco di carte.
Stavo ancora piangendo, ma in quel momento singhiozzai.
Lui alzò la testa e mi guardò.
-Cara, cos’è successo?- disse  alzandosi e venendo ad abbracciarmi.
-è-è morto.- dissi singhiozzando.
-Chi è morto?- sembrava preoccupato.
-Dorian. – ammisi tra i singhiozzi.
Si staccò da me e mi guardò allibito.
-Co-come può essere che sia morto? Per la febbre?- mi guardava sconcertato, non ci poteva credere nemmeno lui.
-Non era a casa per la febbre, era invecchiato. Troppo.
-E-era diventato come il quadro?- annuii.
-Ma come può essere diventato come il quadro? Come può il patto essersi sciolto così?
-Da quello che pensava lui, si è rotto quando ha cambiato vita, quando a smesso di fare quello che faceva e…
-Si è innamorato.- il profe finì la frase al posto mio. Annuii.
-L’amore quello che risolve tutto, ma che in questo caso allontana due persone che potevano stare insieme per la vita.
A quelle parole piansi, ripensando a quello che mi aveva detto Dorian poco più di mezz’ora fa.
-Quand’è morto?- mi chiese.
-Mezz’ora fa più o meno.
-Mi dispiace, cara. Sarai distrutta, ma lo capisci vero che ha vissuto la sua vita? Potessi io vivere cent’anni. Be, non facendo la vita che faceva lui però. Quando sarà il funerale?
-Non so se lo facciano. Cioè, non so neanche chi lo organizzerebbe.
-Se lo fanno, avrà organizzato già tutto lui.
Mi venne in mente la lettera che avevo in tasca. Si, molto probabilmente aveva già programmato tutto.
Me ne tornai a casa, dove raccontai la balla che Dorian aveva inventato. Non c’era neanche bisogno di dirlo che mio papà andò su tutte le furie, mia mamma venne a consolarmi e Sara avrebbe voluto ucciderlo, come aveva previsto lui.
 
 
 
 
Due giorni dopo ci fu il funerale.
Decidemmo di seppellirlo sotto un secolare nella sua proprietà.
Eravamo io, il maggiordomo, la cameriera e il professore.
Dorian aveva organizzato tutto, nessuno doveva fare niente, solo qualche telefonata e tutto era pronto.
Il prete era arrivato dall’Inghilterra per celebrare il funerale. Eravamo tutti rigorosamente vestiti di nero.
Celebrò il funerale. Fin quando non toccò a qualcuno parlare.
-La vedova vuole dire qualcosa?- vedova? Dorian era sposato e non me lo aveva detto? Con la cameriera magari? Eravamo solo due donne, a meno che non fosse sposato con un uomo. Il maggiordomo mi diede una gomitata facendomi segno di andare. Lo guardai come per dire che dopo mi avrebbe spiegato tutto. Annuì.
Non sapevo cosa dire. Cercai di farmi coraggio e di far parlare il cuore.
-Era una persona speciale, sempre gentile e cordiale con tutti. Se né andato con il corpo, ma sarà per sempre nei nostri cuori.- sarà sempre a fianco a me. Aggiunsi mentalmente.
Mi congedai.
La bara venne abbassata e poi chiusa.
La sua scomparsa era ufficiale. Non poteva essere più ufficiale. In quei due giorni dalla sua morte avevo sperato in un miracolo, avevo sperato di vederlo aprire la porta e di venire a riabbracciarmi con le sue bellissime braccia, toccarmi con quelle sue bellissime mani e che avremmo rifatto l’amore insieme. Invece, non era successo.
Il miracolo non era avvenuto. Era morto. Se n’era andato.
Stavo uscendo dal viale quando il maggiordomo mi fermò. Mi ricordai che doveva spiegarmi la faccenda della vedova.
-Mi spieghi.
-Il signor Dorian nella lettera che ha scritto al prete, ha scritto di lasciare una vedova, la Signora Chiara Gray.
Aveva fatto finta di essere sposato con me. Io. Chiara Gray. Suonava benissimo. Lo avrei adorato.
Prima di andarsene il maggiordomo mi lasciò un’ultima lettera.
“Signora Marchetti, la vorrei avvisare che appena si recherà nei nostri uffici leggeremo insieme il testamento del Signor Gray. Facente lei parte di questo testamento, la pregherei di partecipare alla lettura. J. Jackson.”
La pregherei di partecipare alla lettura. Come se dovevamo andare a leggere delle storielle divertenti.
-Deve venire anche lei?- chiesi al maggiordomo.
-Penso proprio di si.
-Quando vorrebbe andare?
-Quando le aggrada.- in quel momento mi sentivo molto nel XXVIII-XIX secolo.
-Le andrebbe bene anche adesso? Avrei un po’ di tempo.
-Certo. Andiamo con la macchina del signore.
Partimmo in macchina, insistetti parecchio per non sedermi dietro come se dovesse farmi da autista.
-Che lavoro farà adesso?- chiesi cercando di intavolare una conversazione, mi dava particolarmente fastidio il silenzio, soprattutto quando si faceva un viaggio.
Parlottammo nel più e del meno, ma non si lasciò molto andare.
Arrivammo allo studio dell’avvocato. Molto ben arredato e molto professionale.
-Salve, sono la Signora Marchetti. Dovrei parlare con l’avvocato.
-Aspetti un secondo che la annuncio.- disse prendendo un telefono.
-Signor Jackson la Signora Marchetti è arrivata…...sarà fatto.- riappese.- Si accomodi, la aspetta nel primo ufficio sulla sinistra.
Entrammo.
L’avvocato era un uomo sulla cinquantina molto affascinante.
-Buon giorno. Piacere di conoscerla.- mi disse l’avvocato porgendomi la mano.
-Il piacere è mio.
-Anche se non sono queste le circostanze in cui vorrei incontrare una bella donna.- sfrontato, non si era nemmeno accorto che ero giovane. Si va be, avevo passato la maggiore età, ma non ero vecchia. Gli sorrisi.
-Possiamo procedere?- mi chiese aprendo delle carte.
Annuii.
Lesse tutti i vari documenti e le leggi.
Quando uscii dallo studio, ero sbalordita.
Aveva lasciato tutto a me, qualsiasi cosa avesse, l’aveva lasciata a me, ogni casa, ogni mobile, ogni cosa che era in quelle case era mio, il patrimonio era interamente mio. Aveva programmato tutto come se io fossi stata sua moglie, come se io e lui fossimo stati sposati.
Aveva programmato tutto dannatamente bene.
In quel momento non mi importava di aver ereditato un  patrimonio notevolissimo e delle proprietà che avrebbero fatto invidia a chiunque; pensavo solo al fatto che io in tutta quella faccenda stavo facendo la parte della vedova.
La mia fantasia cominciò ad immaginare me e Dorian, sposati, con dei figli: invecchiare, litigare, fare l’amore, crescere i nostri figli, prendere in braccio i nostri nipoti.
Quella vita non avrei mai potuto averla, ma oggi, e per come aveva organizzato tutto Dorian, noi due eravamo sposati.
Piansi al pensiero che non sarebbe mai successo, ma me ne tornai a casa consapevole che non ero più quella di una volta.
 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao ragazze. Eccovi postato il penultimo capitolo di questa mia storia. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia emozionato almeno la metà di quello che mi sono emozionata io nello scriverlo. Quando ho scritto gli ultimi due capitoli piangevo come una fontana e come una stupid, se posso aggiungerlo. =( Spero davvero che vi sia piaciuto.

Voglio avvisarvi che se volete, ho creato un blog per le mie storie, dove pubblico anche gli spoiler. Non mi sembra il caso di pubblicare lo spoiler dell'ultimo capitolo di questa storia sul blog, ma lo scriverò come sempre qua, in fondo dopo le risposte alle vostre recensioni =) Vi ho voluto avvisare perchè magari vi faceva piacere saperlo e così potete tenermi d'occhio =D Ihih scherzo. Questo è il link del mio blog che trovate anche nella mia pagina personale qua su EFP http://cherrybombswonderland.blogspot.com/ 

Voglio ringraziare ancora le persone che hanno aggiunto la storia alle seguite e alle preferite. Non so davvero come ringraziarvi. =)

Passo a rispondere alle vostre recensioni:

clakki94: Come hai potuto vedere lo spoiler non era per trarvi in inganno, purtroppo. =( Be, se non sai cosa fare puoi leggere l'altra mia storia così da non annoiarti mai e da non lasciarmi =) O potresti sempre visitare il mio blog ogni secondo XD ovviamente sto scherzando. Comunque se vuoi seguirmi ti consiglio di leggere l'altra mia storia, so che all'inizio può non essere carina o addirittura bruttissima, però ti consiglio di leggere almeno un paio di capitoli, sperando che poi la storia ti piaccia =) Spero che questo capitolo ti sia piaciuto. Alla prossima. Un bacione^^

FukoChan: Vado troppo veloce? Si, forse è vero =) Nooooooooooo, non volevo farti schiattare sulla sedia XD No, come non mi scriverai mai più? =( Non puoi farmi questo. =( Grazie per il brava, anche se non ci credo. Anche a te consiglio l'altra mia storia se ti farebbe piacere leggerla, o forse l'avevi già iniziata sbaglio? Va be, se dovessi averla già cominciata a leggerla ti consiglio di continuare così potremmo sentirci ancora, anche di là. Ovviamente poi puoi fare quello che vuoi =) Spero che il capitolo ti sia piaciuto. Un bacione- Alla prossima ^^

Valentina78: Be, come si dice la speranza è l'ultima a morire,no? Ti devo ringraziare davvero tantissimo. Sono felice di essere migliorata e sentirmelo dire mi fa davvero piacere. Per il fatto di essermi focalizzata sull'amore è una cosa che mi è venuta spontanea, non l'ho programmata, a quanto pare scrivendo mi sono concentrata su quell'aspetto senza rendermene conto. =) Ti ringrazio ancora per i complimenti. Spero di sentirti anche in altre mie storie. =) Spero che il capitolo ti sia piaciuto. Un bacione. a presto^^

Vi lascio allo spoiler dell'ultimo capitolo =(

Rimasi scioccata. Vidi Dorian davanti a me.

-Ce la puoi fare, lo sai che lo puoi fare.- sorrideva.

-No, non riesco a ricordarmelo.- cominciai a piangere ormai stremata e stanca.

-Ti ricordi su cos’era? Almeno gli argomenti.

-Su di te. – ammisi.

Dorian farà una piccola apparizione =) Ma non illudetevi più di tanto. Alla prossima^^

   
 
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