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Autore: kleines licht    24/06/2010    2 recensioni
" Il dolore era parte di me, mi serviva per andare avanti. Ero diventata qualcosa di irreale, impossibile, immortale e mi era rimasta una sola convinzione a cui attacarmi: i ricordi provocavano dolore. Stavo diventando dipendente dai miei ricordi, mi ci attaccavo con le unghie e con i denti per non cadere."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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8. Rivelazione

I miei occhi erano come spenti, vuoti. Da quando avevo aperto la cassa un bruciore acuto gli aveva imprigionati poi, finito di bruciare, si erano spenti. La vista, per mia sfortuna, non

aveva subito danni e continuavo a fissare immobile la cassa desolata, senza fare: ero come ipnotizzata. Sentivo il dolore premere sul mio cuore morto e minacciava di schiacciarlo.

Davanti  a me vedevo dolore, dolore e ancora dolore. Un tunnel senza uscita in cui speravo di trovare la morte. Una speranza debole che non mi dava la forza per andare avanti anzi

mi spingeva quasi a finire lì la mia vita. Cosa mi rimaneva da fare? Ogni certezza si era sbriciolata e il mondo mi era caduto silenziosamente addosso. All'improvvsio mi ero ritrovata

senza nulla di concreto a cui aggrapparmi per continuare la mia corsa eterna. Ero sconvolta, distrutta. Vuota.

 

Passarono le ore, i giorni e arrivò la neve. Io ero immobile immezzo ai cocci delle mie illusioni mentre tutto intorno a me cambiava. Rimasi immobile mentre la neve attechiva al

suolo e ricopriva il desolato cimitero in cui mi trovavo. Mentre fissavo inerme la causa del mio dolore un ricrordo fece capolino e mi avvolse dolcemente nella sua nebbia.

* * *

Era un giorno grigio e nevoso. Stavo preparando le valigie per passare il weekend con la mia famiglia. Mentre impilavo i vestiti nella borsa di cuio mi sentivo invasa da una strana

sensazione, come se dopo quei due giorni tutto sarebbe cambiato. Ingenuamente pensai fosse solo un misto tra tristezza e gioia. Non potevo sapere quanto fosse giusta qeulla

sensazione. Edward mi aiutava, o meglio mi distraeva, fissandomi dalla porta e venendomi a dare un bacio ogni tanto. Mi godevo quei momenti come non mai, per poterli portare

con me nel fine settimana. Solo molto tempo dopo capii che avrei potuto godermeli di più.

Anche Edward mi sembrava strano ma lui lo nascondeva molto meglio di me. Inizia a pensare di essere impazzita: quel giorno non poteva essere così strano!

 Non passò molto tempo e il mio amore dagli occhi verdi si sedette accanto a me.

-Qualcosa non va amore?-

-No no tutto bene...- Cercavo disperatamente di non fissare i suoi occhi, certa che sarebbero bastati quelli a smascherarmi.

-sicura? mi sembri strana...-

Non mi rimaneva che mentire. -No no niente...solo un po' di tristezza ma niente di che...mi mancherai!-

-sicura?sono qui se vuoi dirmi qualcosa...-

E come potevo spiegarli cioè che non sapevo spiegare nemmeno a me?- mmh... sei più caldo di ieri...-

Le sue condizioni fisiche non facevano che peggiorare da ormai due giorni ed erano state causa di attrito tra me e il mio Edward: sarei voluta restare con lui ma niente da fare,

dovevo andare dalla mia famiglia.

-Sarà solo un po' di febbre, non ti preoccupare... Sicura di non avere nient'altro da dirmi?-

Mi sollevò il mento e mi fisso negli occhi. -Mi mancherai..- Ripetei, mentendo solo in parte. Sapevo che mi sarebbe mancato, una parte di me soffriva per quello ma ero molto

più preoccupata a decifrare il mio starno umore.

 -anche tu...-

Non seppi mai se credette alla mia mezza bugia perchè iniziò a baciarmi e finì solo quando i miei occhi si chiusero.

Quel giorno strano mi seguì anche nel sonno. Sognai una ragazza vestita con abiti scuri e logori china su una cassa aperta in un cimitero desolato. Era sola e più

mi avvicinavo più ne notavo i particolari: aveva un'espressione di dolore e osservava la cassa con occhi grigio perla. Non piangeva ma i suoi silenzi e la sua espressione

erano peggio di mille lacrime: ti perforavano l'anima e ti trasmttevano un spaventoso senso di solitudine.

Mi svegliai ansimando, non solo per colpa del dolore che mi aveva trasmesso la ragazza ma perchè quella giovane assomigliava maledettamente a me. Aveva il mio stesso volto e

qualcosa nel mio cervello mi diceva che quello stesso dolore lo avrei provato anche io.

Edward non seppe mai del mio sogno: gli promisi di raccontaglielo il lunedì seguente ma una forza maggiore ruppe la promessa.

***

Il ricordo sfumò fino a scomparire e lasciò dietro di se una sensazione di consapevolezza: quel lontano giorno , quel sogno e quelle strane sensazioni erano un avviso, un segno che

mi mettevano in guardia su quello che stava per accadere. Quando arrivai a quella conclusione i miei occhi bui si accesero di rosso: perchè non avevo capito? Perchè io, stupida

umana, non avevo passato il weekend con il mio amore? Perchè avevo lasciato che mi lasciasse senza amarlo per l'ultima volta? Perchè avevo perso tutto quel tempo?

Passarono ore prima che la rabbia lasciasse il posto a un'altra semplice domanada che però mi lasciò sorpresa: se non era lì dov'era il mio amore?

Ehilà raga! Eccomi qui con un nuovo piccolo cappy!

Spero contiunui a piacervi la mia storiella! Come avrete notato la nostra Bella è sconvolta da contenuto della cassa: ha pianto per anni su un ammasso di legno! Ha ancora ricordi

dAl passato, che questa volta hanno portato una rivelazione!

Grazie a chi legge e a eclissi per aver recensito: mi fa piacere che ti piaccia la mia storia.mi spiace se la mia storia non è il massimo

come impaginazione e robe tecnice varie ma non me ne intendo molto XD spero che kmq ora vada bene...per qualunque cosa dimmi pure sono qui!

Un grazie anche a Giova71 e chichi77 che continuano a seguirmi...grz mille raga!

Questo sarà uno degli ultimi interventi prima delle mie vacanze! Ma ad agosto ne manca ancora di tempo...quindi spero a presto!

Vi consiglio due storie molto carine secondo me: My best friend e love in summer

Spero a presto! =) Besos e morsetti!

   
 
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