Promessa
Castità
fissò Eros come instupidita-Che cosa hai detto?-gli chiese, sperando
di aver capito in modo sbagliato la frase appena pronunciata dal dio
-Hai
sentito benissimo...io...-balbettò egli, distogliendo gli occhi da
quelli dell'amica-Sì, vorrei baciarti. Me lo concedi?-
-Eros-riprese
la dea-Tu ami Psyche, che senso avrebbe posare le tue labbra sulle
mie?-
-Lo
credevo. Credevo di amarla. Come pensavo allo stesso modo di amare
tutte le altre donne che mi ero preso. Ma no. Con nessuna di loro ha
provato quello che sto provando ora con te-sentenziò- E' qualcosa di
diverso. Non c'è solo amore e passione, ma anche affetto. Dimmi,
come posso contrastare la tempesta che si sta svolgendo dentro di
me?-
Castità
sorrise, era felice che anche Eros stesse provando esattamente ciò
che stava sentendo lei stessa. Non aveva mai pensato che simili
sentimenti potessero sfiorarla, era stata creata per opporsi alle
passioni e non per fomentarle dentro di sé.
Ma
Eros, con la sua bellezza e la sua anima, ci era riuscito. Ora ella
non vedeva altri che lui e, se fosse stato per quello che le diceva
il suo cuore, si sarebbe lasciata baciare da quelle labbra così
invitanti senza la minima preoccupazione.
Questo,
tuttavia, era un sogno e tale doveva rimanere.
-Eros-riprese
Castità-non credere di essere il solo ridotto in questo stato. Io
stessa lo sono. Ma non possiamo. Guardaci, cosa rappresentiamo? Siamo
l'antitesi l'uno dell'altra. Perché esistiamo? Tu, per dare gioia a
chi si rifugia troppo nel mio culto, e io, per consolare coloro che
le tue frecce fanno soffrire. Dimmi tu, adesso, è giusto che per un
nostro capriccio altra gente, inclusa quella ragazzina che ha
scatenato le ire di tua madre, debba essere privata di piacere e
conforto?-tacque, perché in quel momento la tristezza le impediva di
andare oltre.
Eros
la ascoltava pieno d'ammirazione. Era sicuro che anche lei, a modo
suo, lo amasse con la sua stessa intensità. Sarebbe rimasto con lei
per sempre, qualora glielo avesse chiesto. Un'illusione, certo, ma
pur sempre bellissima.
-Hai
ragione- le rispose Eros, con voce spezzata dal dolore-Ma io non
posso nascondere quello che sento per te. Dev'essere un difetto di
creazione. O forse è semplicemente l'Amore, che è abituato a
prendersi quello che vuole senza chiedere niente a nessuno e io
rappresento tutto questo. Però ora non è giusto. Ti rispetto troppo
per recarti un torto e se questa è la tua decisione non posso fare
altro che accettarla.-
Castità
gli poso teneramente la mano sulla spalla-Un modo di amarci ci è
stato concesso-gli sorrise
Eros
la guardò sbalordito-Quale?-
-Essendo
amici-gli rispose, dolcissima-In fondo, credo che anche nell'amicizia
si celi un rapporto d'amore, due anime che non possono fare a meno
l'una dell'altra. Vorrei chiederti un favore.-
-Parla-la
incitò il dio, stringendo la mano della ragazza nella sua
-Torna
da Psyche-sentenziò, seria-E' lei che hai sposato. Fa' in modo che
sia una cosa onesta, come se fossi io al suo posto. Ama soltanto lei.
Esaudisci questa mia richiesta e sarà un modo per non dimenticarmi.
Per ricordarti di noi.-
Il
dio la fissò ammutolito. Ripensare a Psyche gli faceva venire in
mente qualcosa di sbagliato, ma che era ormai irreparabile.
-Va
bene, Castità-riprese pochi istanti dopo-Te lo prometto.-
Aphrodite
accarezzò la guancia di Hermes, stanco per il rapporto carnale che
era appena avvenuto. Erano stesi vicini e lui la stringeva a sé con
un caldo abbraccio.
-Da
quanto tempo non facevamo più l'amore, Hermes?-le chiese lei, con
una voce che racchiudeva malizia e dolcezza
-Mi
era sembrato un periodo interminabile-le rispose, baciandole le
labbra
-Mi è
piaciuto-gli disse soddisfatta-Sì. Mi è proprio piaciuto.-
Un
sorriso compiaciuto si dipinse sul volto di Hermes-Ma lo sai cosa mi
piacerebbe in egual modo?-riprese la dea-Andare a spiare mio figlio
per vedere di persona quello che gli ha fatto quella sciattona-si
lasciò sfuggire un ghigno
-Non
ti sembra di aver esagerato?-la rimproverò-In fondo è nella sua
natura innamorarsi e...-
-Innamorarsi
di quella che vorrebbe prendere il posto di sua madre!-esclamò
Aphrodite, mettendosi seduta di scatto
-Non
credo che una mortale ardisca a tanto-riprese Hermes- Ed Eros
l'avrebbe punita a dovere se avesse avuto il minimo sospetto che
quello che dici tu è la verità, dopotutto è sempre un dio.-
-Accompagnami-lo
esortò di nuovo la dea-Metà del lavoro l'hai fatto tu, quindi è
giusto che ti gusti i suoi frutti-
-E
chi l'avrebbe fatta la prima metà?-anche il messaggero degli dei si
sedette di scatto, perplesso per ciò che aveva appena pronunciato
l'amante
-Io!-replicò
Aphrodite, come se la risposta fosse stata ovvia-Ho progettato io
questo piano o mi sbaglio? No! Tutta opera mia!-
'Donne'
pensò egli, sbuffando-Forse ne vale la pena come dici tu-si alzò e
prese il chitone che era finito sul pavimento, per rivestirsi
La
dea lo guardò soddisfatta, pensando fra sé e sé.
-Non
eri tu quella che aveva fretta?-la rimproverò Hermes, riportandola
alla realtà
-Quindi
il nostro è un addio?-riprese Eros, che non aveva alcuna intenzione
di finire il loro primo e unico incontro troppo velocemente. Sapeva
che probabilmente non l'avrebbe rivista mai più.
-Non
avremo molte possibilità di incontrarci, lo sai-rispose Castità,
tenendo gli occhi bassi-Ma è la promessa che mi hai fatto che ci
unirà per sempre.-
-Se è
l'unico modo per sentiti vicina farò tutto ciò che è in mio potere
per mantenerla-le prese delicatamente il volto fra le mani,
portandolo a breve distanza dal suo.
-Eros-gli
sussurrò la ragazza-Prima mi hai chiesto un bacio. Prenditelo-
Il
dio la fissò con occhi carichi di sorpresa e tenerezza- Lo vuoi
davvero?-
Castità
annuì.
-Le
tue labbra-il dio posò il dito su di esse-Sono così fragili...se le
baciassi si spezzerebbero. Ma ho trovato il giusto modo-e continuò
ad accarezzarle teneramente la bocca.
La
ragazza non si oppose, al contrario, provava quella sensazione così
vicina all'estasi che l'amore doveva provocare in ogni essere.
Qualche
istante dopo Eros compì esattamente lo stesso gesto, ma sulle
proprie labbra- Hai visto? Non è stato difficile. Se ti avessi
baciata in maniera tradizionale ti avrei ferita. Ma anche se il
nostro è stato un modo come dire, inconsueto, io ho avvertito lo
stesso trasporto che provo ogni qualvolta le mie labbra si incontrano
con quelle di un'altra ragazza. Dopotutto, ho trovato una maniera un
po' insolita, come del resto il nostro amore.-le sorrise,
accarezzandole i capelli biondi.
Si
sentì il rumore di una porta spalancarsi.
Eros
e Castità si voltarono. Non avrebbero mai immaginato di trovarsi di
fronte Aphrodite e Hermes che li guardavano con occhi pieni di
stupore e incredulità.
-Oh
costellazioni celesti! Ma cosa sta succedendo qui?-esclamò
Aphrodite, fuori di sé-Voi due non potete! Non è
possibile...io...io non ci credo!-
-Madre
calmati!-disse Eros-non stavamo facendo nulla. L'unica che ha cercato
di fare qualcosa sei tu!-
-Vedi
di non prenderti certe libertà con me!-gli rispose la dea, ancora
più in preda all'ira- Non stavate facendo nulla? Nulla? Tu lo chiami
'niente' dirsi quelle frasi d'amore, baciarsi con nuovi modi e chissà
quant'altro? Che credi? Vi abbiamo sentiti, Hermes ed io, mentre
facevate i vostri discorsi insensati da bambini immaturi quali
siete!-
-Ci
vuoi dire che ci stavate spiando?-intervenne Castità, contrariata.
-No-si
aggiunse Hermes, che non voleva essere escluso dalla discussione-Cioè
sì, ma siamo arrivati da poco. Aphrodite voleva vedere se tutto
stava procedendo per il verso giusto. Avremmo fatto meglio a rimanere
dov'eravamo, visti i risultati-concluse, sarcastico
-Hermes,
tu sei sicuro di aver riferito a quella lì ciò che ti avevo
chiesto?-la dea dell'Amore si rivolse all'amante con tono accusatorio
-No-intervenne
Castità al posto suo- Lui non c'entra. Abbiamo fatto tutto da soli.-
-E
non mi sembra che ci sia niente di male in tutto questo-disse Eros-
Quindi vedi di non fare sempre la solita impicciona.-
-Ma
certamente! Una relazione fra l'amore e la castità è la cosa più
naturale del mondo. Mi domando come ho fatto a non pensarci
prima!-urlò nuovamente Aphrodite-Ma dico, ti sei rammollito più di
quanto pensassi! E' stata sicuramente quella inutile mortale a farti
perdere la ragione e questa qui-si rivolse a Castità-non ha fatto
altro che completare l'opera!-
-Se
tu non avessi voluto punire tuo figlio per qualcosa di insensato,
probabilmente non ci ritroveremmo a questo punto!-le rispose
tagliente la sua antitesi- Ma non ha senso che ti preoccupi, io ed
Eros non ci rivedremo più. Hai ragione che non siamo fatti per stare
insieme, quindi ognuno tornerà alla sua vita-concluse
-Saggia
decisione-disse Hermes-Su, Aphrodite, non ha senso che ti scaldi
tanto. Li vedi? E' stata solo una debolezza. Se vuoi preoccuparti di
qualcuno, preoccupati della mortale. Sempre se a tuo figlio interessa
ancora-
-Sì,
gli importa, E' l'unica ragazza che ama.-Castità precedette Eros nel
replicare-Ma ora vorrei parlare con te di una questione, Aphrodite.
In privato-
La
dea dell'Amore acconsentì, e uscì per prima dalla stanza. Eros e
Castità si rivolsero un ultimo sguardo d'intesa, carico di tutti
quei sentimenti che in così poco tempo avevano capito di provare
l'uno per l'altra.
Quegli
istanti parvero loro infiniti, finché la ragazza non decise di
raggiungere Aphrodite e di richiudere lentamente la porta dietro di
sé.
-Che
mi volevi dire?-chiese Aphrodite, non appena fu raggiunta da Castità
-Due
cose. Primo, puoi tenerti le tue amiche. Non mi interessano-le
rispose immediata
-Vorrei
ben vedere! Non mi sembra che tu abbia fatto nulla per
meritartele!-inveì di nuovo la madre di Eros
-Pensala
come vuoi.-la giovane non le diede troppa importanza- Secondo, lascia
stare tuo figlio e quella mortale. Ormai sono sposati, non
impicciarti. E' la loro vita, tu non c'entri.-concluse, questa volta
con tono di rimprovero
-Non
sei certo tu a dirmi quello che devo fare, ragazzina.-replicò
Aphrodite, infastidita dalle parole di Castità- Mettiti nei miei
panni. Perché non posso avere il diritto di punire una mortale che
mi ha offesa? Non è forse legge comune di tutti gli dei? E poi credo
fermamente che mio figlio si meriti di più di quella Psyche. Una dea
che la superi in bellezza e in saggezza. Preferirei perfino te a lei,
se non fosse per le nostre divergenze.-
-Eros
deve stare con Psyche-disse di nuovo Castità, più decisa
-Non
che dirti, ci penserò-sospirò l'altra-Devi dirmi altro?-
-No,
ho finito. Addio, Aphrodite-E sparì, lasciando la dea sconcertata e
persa nei suoi più intimi pensieri
Hermes
fissò Eros. Gli faceva pena, tanta pena. Era insolito vedere che il
dio dell'Amore, come ogni altro essere vivente, era caduto vittima di
un'unione impossibile.
Si
avvicinò a lui e, appena gli fu davanti, gli posò una mano sulla
spalla in segno di conforto.
Eros
alzò gli occhi e gli rivolse uno sguardo di gratitudine, sforzandosi
di mostrarsi felice. Non che non apprezzasse il gesto di Hermes, ma
l'addio con Castità gli aveva provocato più dolore di quanto avesse
immaginato.
-So
che è banale da dire-il messaggero degli dei interruppe il
silenzio-Ma mi dispiace. Queste faccende sentimentali colpiscono
tutti prima o poi. Però vedrai, con il tempo supererai ogni cosa.-
-Ti
ringrazio, Hermes. Non avrei mai pensato che ciò che io rappresento
avesse un potere così immenso. E di questo non so se rallegrarmi o
rattristarmi. Ma ora non mi resta che tornare da Psyche. Ho due
promesse da mantenere.-disse Eros, provando a sorridere
-Ma
con quella mortale ne hai preso solo uno di impegno, sposandola.
Cos'altro hai fatto?-chiese Hermes, confuso.
Questa
volta il dio dell'Amore sorrise sinceramente. Infatti lui non pensava
al matrimonio che aveva celebrato con Psyche, ma alla promessa, fatta
a Castità, che durante la sua immortalità avrebbe sempre mantenuto.
Note:
Eccoci
alla fine, colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che hanno
letto e che hanno lasciato commenti, sia positivi che negativi.
Aspettando
che dai piani alti mandino di nuovo l'ispirazione, ci rivediamo alla
prossima storia.
Visto
che non l'ho ancora fatto, ringrazio Sakura2480 e Nelco per aver
messo la storia nei preferiti e Naomi92 per averla messa tra i
seguiti.
Ringraziamenti:
Naomi92: Innanzitutto ti devo ringraziare per i complimenti che mi fai sempre. Eh sì questo è l'ultimo capitolo, e devo dire che anche a me dispiace un tantino^^ Per quanto riguarda Eros, io me lo immagino un bravo ragazzo nonostante tutto, e quindi ho deciso di renderlo in questo modo. E sul fatto che sia affascinante, beh, mi sembra naturale. Se no chi si innamorerebbe?u.u Povera Aphrodite, in fondo è la sua natura essere sempre vittima e far vittime gli altri, In questo caso Hermes, delle sue passioni. Ancora grazie. Bacio.
Sakura2480: Non posso fare altro che ringraziare anche te per i complimenti che non hai mai smesso di farmi. Spero solo che ti sia piaciuto come i bucatini all'amatriciana XD. Bacio.