Crossover
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Autore: Robotech90    26/06/2010    1 recensioni
Quante persone amano i libri fantasy? Quanti ragazzi passano intere giornate leggendo storie ambientate in mondi fantastici? E se questi ragazzi si trovassero un giorno ad affrontare le loro fantasie?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                   L’arrivo di Alexander

 

Era giorno a Silthrim e il sole rendeva il terreno bollente, gli Elfi stavano ammassando le macerie e i relitti delle navi fuori dalla città, cercando in tutti i modi di non nuocere alla natura che li circondava, mentre Mirko e i suoi amici camminavano ai bordi del lago Ardwen, parlando fra loro.

Il Cavaliere di Xavian era ancora inorridito dalla visione che aveva avuto la sera precedente: lui e gli altri si trovavano nel mezzo di una battaglia e stavano combattendo contro nove avversari, quando una sfera infuocata, esplodendo sugli sfidanti, gli aveva fatto riprendere conoscenza. Ricordò Stitch lottare contro Angel, le ferite che ricoprivano il corpicino del cartone rosa e tentò di scacciare quel pensiero.

“Mirko, a proposito di ieri….”- disse Gianni, ma l’altro non gli permise di continuare.

“Non è successo nulla, Gianni…davvero. Sto bene, sarà stato a causa della birra”- esclamò il Cavaliere, non guardando in viso l’amico.

“Se non sbaglio, ieri tu non hai bevuto, Mirko”- lo fermò Manuel, tenendolo per una spalla- “Senti, siamo tuoi amici e non tradiremmo mai un tuo segreto…che cosa ti è successo ieri?”

Mirko serrò le labbra e vide che gli altri sei Cavalieri lo guardavano supplicanti. Angel piegò la testa da un lato, mentre il Cavaliere iniziava a parlare:

“Ho avuto una visione”

Per alcuni secondi dominò il silenzio, poi il ragazzo riprese a parlare:

“C’era un’enorme battaglia in corso, soldati ovunque…ho visto molte creature alate volare nei cieli e poi…poi ho visto noi”

“Noi?”- urlò Robert stupito e Rick gli mise una mano sulla bocca.

Mirko deglutì e annuì più volte con il capo:

“Sì, io-io non so come abbia potuto fare, ma c’eravamo tutti e….stavano lottando contro delle creature molto più alte di noi”

“I Nazgul”-azzardò Eric, battendo un pugno sulla mano aperta.

“Non ne sono sicuro, ma, improvvisamente, siamo stati colpiti da una sfera infuocata e , a quel punto, mi sono risvegliato”

Il resto dei compagni iniziò a mormorare nervosamente e Mirko emise un sospiro, come se si fosse liberato da un pesante fardello. Angel socchiuse le palpebre e trapassò il Cavaliere con lo sguardo:

“Non hai detto tutto, Mirko”

Il giovane si voltò verso il cartone e gli altri Cavalieri smisero di parlare, osservando la scena.

“Come? Ti giuro che è così”

“No”- continuò Angel con un tono arrabbiato, come i ragazzi non avevano mai udito- “Lo leggo nei tuoi occhi, mi stai nascondendo qualcosa”

Mirko si girò, non osando guardare il cartone in viso e pensò fra sé:

“Devo dirglielo?”

Inaspettatamente, fu Xavian a rispondere:

“Devi farlo Mirko, non ha senso nasconderglielo se prima o poi dovrà accadere”

“E tu come fai a saperlo?”

“Mi aspettavo una domanda più intelligente, ragazzo”- disse il drago e Mirko si ricordò del profondo legame che univa lui e la sua creatura, poi un enorme dubbio lo colpì:

“Un momento Xavian, non lo avrai detto anche ai tuoi fratelli?”

“Sì”

“E quindi loro….”- il giovane si girò e vide che i suoi sei amici tenevano le braccia incrociate sul petto e lo guardavano, seri.

“Voi lo sapevate già?”

“Si, Mirko”- disse Gianni- “Lo abbiamo saputo quasi subito, ma abbiamo preferito aspettare e vedere se ce lo avresti detto da solo…siamo stati accontentati….ma non tutti”

Angel si fece largo tra i ragazzi e Mirko la vide seriamente arrabbiata, furiosa era dir poco. Il cartone si avvicinò al Cavaliere:

“Perché volevi nascondermi questo? Credevi che non sarei stata in grado di sopportarlo? Bè sappi che non sono così debole di spirito come credi”- detto questo, diede un pesante schiaffo sul volto del giovane che parve molto stupito da quel gesto. Gli altri amici sussultarono e Chris sussurrò:

“Ahi”

Angel si allontanò e corse lontano, dove sorgevano le rovine dei moli. I ragazzi la videro sedersi su una di queste e mettersi la testa tra le ginocchia. Mirko si massaggiò il punto dove era stato colpito e batté una mano a terra, alzandosi.

“Perché non volevi dirglielo che avrebbe dovuto combattere con Stitch?”- chiese Rick, ponendo una mano sulla spalla dell’amico.

“Non lo so, mi sembrava felice e non volevo rattristarla”

“No, Mirko, non era felice te lo posso assicurare”- disse Gianni- “Di notte la sentivo anche piangere, non dormiva molto. Comunque, adesso è addolorata lo stesso non trovi?”- continuò il Cavaliere guardando mestamente il cartone.

“Lasciatemi stare”- disse Mirko con tristezza e si allontanò dal gruppo, mettendosi le mani di fronte al viso. Il ragazzo non si voltò e camminò per un po’, cercando di scacciare le inquietudini e la vergogna. Adesso non poteva mostrare segni di cedimento: gli Elfi contavano su di lui e mostrare delle debolezze avrebbe significato smembrare la compattezza delle truppe. Qualcuno si sarebbe sicuramente lamentato di un Cavaliere così e non avrebbe più seguito i suoi ordini…Mirko doveva evitare che ciò accadesse.

Il ragazzo si sedette su una roccia, ai margini delle foresta, e prese un respiro, chiudendo gli occhi. Xavian atterrò al fianco del sul Cavaliere e disse:

“Stai bene, ragazzo?”

“No”- si limitò a rispondere Mirko, sfregandosi gli occhi e massaggiandosi la tempia destra- “Sono distrutto, Xavian, non riesco a pensare, contemporaneamente, alla campagna contro Sauron e Galbatorix, all’incolumità dei miei amici ed ora anche a questa visione”

Il drago si accomodò vicino al ragazzo e ripiegò le ali:

“Secondo me, ti stai facendo troppi problemi, ragazzo mio. Non deve certo dipendere tutto da te. Anche gli altri hanno una coscienza e una mente che possono usare più o meno bene”

“Non centra questo. Io mi sento in qualche modo in diritto di proteggere coloro che amo…è più forte di me”

“E’ normale, Mirko, ma ricorda cosa ti disse Meredriel dopo che ti scontrasti con Sauron: il valore di un Cavaliere….”

“…..si dimostra anche con la prudenza e la moderazione. Dovrei moderare la mia voglia di proteggere gli altri?”- chiese Mirko voltandosi verso Xavian. Il drago emise un risolino:

“In un certo senso…sì”

Il Cavaliere sorrise e carezzò il collo del suo drago, scuotendo il capo, divertito:

“Grazie al cielo esisti, Xavian. Mi fa sempre molto piacere parlare con te”

In quel momento si udì un rumore di passi veloci e Mirko vide un Elfo correre verso di lui:

“Che cosa succede?”-domandò il Cavaliere aggrottando la fronte.

“Abbiamo trovato un ragazzo ai margini della foresta…era quasi morto e….credo che debba venire a vedere, Cavaliere”

Mirko si alzò dalla roccia su cui era seduto e seguì l’Elfo che lo condusse in una tenda al cui interno, un ragazzo si agitava su una sedia, mentre due curatori tentavano di calmarlo. Gli altri amici del Cavaliere erano intorno al nuovo arrivato, in silenzio. Non appena lo vide, il giovane parve rilassarsi e disse a Mirko:

“Mirko, sono Alexander…ti stavo cercando”

In un primo momento, il Cavaliere non era riuscito a riconoscerlo: quel ragazzo era Alexander? Era profondamente cambiato dall’ultima volta che si erano visti ad Ellesmera. Una sottile barba cresceva sul suo viso e le sue gambe e braccia erano piene di bianche cicatrici, mentre i capelli neri erano arruffati sulla testa come se fossero stati colpiti da un forte vento. Gli stivali e i guanti del giovane erano pieni di sabbia e terra, solo il suo vestito era abbastanza pulito, ma mostrava strappi e buchi in molti punti.

“Ma cosa ci fai qui, Alexander? Eric ci aveva detto che eri stato catturato dal Re”- chiese Mirko, scuotendo Alexander per le spalle. Il ragazzo si liberò dalla stretta del Cavaliere con una manata e rantolò:

“Galbatorix non è più il Re” – i volti dei Cavalieri si dipinsero di confusione e stupore – “Sauron l’ha spodestato e ha preso il suo posto”

“Bè, un nemico in meno da sconfiggere”- disse Manuel, ma Alexander scosse il capo:

“No, vi sbagliate. Galbatorix giace nelle segrete di Sauron, ma non ha perso tutto il suo potere, prima o poi dovrete affrontare anche lui”

I Cavalieri ascoltarono, rapiti, quando Mirko prese Alexander per il colletto e lo sollevò dalla sedia:

“E tu come mai sei riuscito a fuggire? Se intendi di nuovo prenderti gioco di noi…”

Il ragazzo si liberò con uno strattone e si aggiustò il vestito:

“E’ stato Sauron stesso a liberarmi…vuole che io ti porti un messaggio, Mirko”

“Cosa?”

“Sauron ti vuole ad Uru-Baen….da solo”

Chris fece un passo avanti ed esclamò, rivolto a Mirko:

“E’ pazzo, sta vaneggiando”- il robusto giovane sembrò voler continuare, ma l’amico lo interruppe e disse:

“Aspetta…parla pure Alexander”

Il ragazzo prese un respiro e continuò:

“Il Signore di Mordor vuole che tu lo raggiunga ad Uru-Baen da solo o farà giustiziare Kiara….io non so per quale motivo ti vuole lì, ma mi ha detto di riferirti questo”

Mirko rifletté per alcuni istanti, mentre gli altri Cavalieri sussurravano tra loro Chris si rivolse a due Elfi:

“Portatelo via e tenetelo d’occhio. Non possiamo ancora sapere se sia degno di fiducia: potrebbe trovarsi sotto un incantesimo”

I due guerrieri sollevarono Alexander che tentò di liberarsi, urlando, e lo portarono fuori dalla tenda. Mirko si sedette sulla sedia dove era stato posto il ragazzo e i suoi amici lo guardarono, aspettando una sua parola:

“Che vi aspettate che dica?”

Gli altri si scambiarono delle occhiate confuse e Chris intervenne:

“Non avrai intenzione di andare ad Uru-Baen, vero?”

“E invece devo. Alexander poteva anche trovarsi sotto un incantesimo,ma non possiamo sapere se mentiva…sono costretto a partire”

“Io sono convinto che si tratti di un inganno”- affermò Robert, ma Manuel ribatté:

“Potrebbe essere anche la verità, invece. Che cosa dovremmo fare?”

Mirko scosse il capo e puntò un dito verso i compagni:

“Voi non dovete fare nulla. Restate qui e guidate gli Elfi con saggezza…..io parto domattina”- detto questo, il Cavaliere si alzò ed uscì a passi svelti dalla tenda, ritrovandosi sotto il cocente sole di mezzodì. Dietro di lui sentì Chris parlare animatamente con gli altri Cavalieri, ma non vi badò e fece qualche passo verso il porto, cercando di riordinare le idee. Mentre camminava, vide Angel e il cartone incrociò il suo sguardo. L’essere rosa abbassò il capo e si allontanò velocemente, mentre il Cavaliere si recò nuovamente vicino al lago e vi entrò dentro fino a che il livello dell’acqua non gli arrivò alle caviglie. Sentendo quella dolce frescura, il giovane si rilassò e si rivolse a Xavian:

“Cosa credi che dobbiamo fare?”

“Non ne ho idea, Mirko. Per oggi non pensarci, ne riparleremo domani”

Il Cavaliere chiuse il contatto mentale e , senza sapere come gli fosse venuta una tale idea, si tuffò nel lago, nuotando a dorso per alcuni minuti. Il Cavaliere si lasciò trasportare dalle acque e chiuse gli occhi respirando lentamente, mentre il sole gli riscaldava il corpo e una leggera brezza gli rinfrescava il viso.

“Per oggi basta”- pensò il giovane – “Ma domani sarà un giorno cruciale per la nostra missione”

  
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