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Autore: Nymphy Lupin    28/06/2010    4 recensioni
Se Lily e James Potter non fossero morti e Lord Voldemort fosse scomparso (definitivamente) il 31 ottobre 1981, cosa sarebbe successo alla cena in cui Harry avrebbe presentato loro la sua fidanzata?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ecco la seconda parte di questa piccola storia...

********* II PARTE **********

« Harry, esci dal bagno, è tardi! »
Harry sbuffò, affondando ancora di più tra le bolle di sapone nella vasca. Quella era la fatidica serata in cui i suoi genitori avrebbero conosciuto la sua fidanzata. In quegli anni, Harry non aveva mai presentato loro nessuna ragazza, soprattutto perché le sue storie con loro non erano mai sopravvissute all’estate. Con Ginny, invece, era tutto diverso: sentiva di amarla realmente, sentiva che questa era la ragazza giusta. La stretta allo stomaco che provava quando passavano tanti giorni senza che si vedessero era una sensazione che non aveva mai provato con nessun’altra. Né con Cho, né con Elizabeth e neanche con Mary Anne, con la quale era stato insieme per quasi un anno; figuriamoci quelle con qui era stato insieme per un mese o poco più, di cui non ricordava quasi più i nomi.
Sospirando, uscì dalla vasca e, una volta in camera, iniziò a vestirsi. Sì infilò la camicia e i jeans che sua madre gli aveva preparato sul letto e cercò di pettinarsi alla bell’e meglio i capelli arruffati. Dopo essersi guardato per l’ennesima volta allo specchio. Scese in cucina, dove Lily era indaffarata ai fornelli.
« Questo pomeriggio non dovevi essere in ufficio con papà? » le chiese.
« Ho chiesto a Mad-Eye il pomeriggio libero, per poter sistemare la casa, visto che tu e tuo padre la rendete sempre un disastro ».
Harry sorrise a quel rimprovero: erano anni che Lily Potter faceva di tutto per convertire i due uomini di casa all’ordine; con scarso successo, del resto.
« E per preparare la cena, ovviamente » concluse. « Speriamo che James arrivi presto… tu » aggiunse rivolta a Harry, « prepara la tavola ».
Una ventina di minuti dopo, durante i quali Harry aveva apparecchiato la tavola, tolto tutte le riviste del Quidditch dal tavolino del soggiorno, dato da mangiare a Hedwig e pulito la sua gabbia, si sentì una voce dall’ingresso.
« Tesoro, sono a casa! »
« In cucina! » rispose Lily, anticipando la domanda del marito.
James entrò nella stanza.
« Uhm, cos’è questo profumino delizioso? » chiese, abbracciando la moglie da dietro. « Ehi, Harry, come mai così in tiro stasera?? »
Lily e Harry si guardarono esasperati.
« Certo, caro, perché tu sai cosa c’è questa sera, vero? » chiese Lily, minacciosa.
« Ehm… Uhm… Puddlemore contro Vespe? » farfugliò, chiudendo gli occhi e coprendosi la testa con le braccia.
« Stupido! » Lily lo colpì sul capo con un mestolo, superando le sue difese. « Viene Ginny questa sera! »
« Ginny? » chiese James, guardandola confuso. « Ginny chi? »
Prima che potesse rendersene conto, la nuca già gli pulsava per il forte ceffone ricevuto.
« Ginny Weasley, la fidanzata di tuo figlio! » urlò la donna, furente.
« Ah! Già! Be’, allora forse è meglio se vado a prepararmi » disse, indietreggiando verso la porta della cucina.
« Sì, forse è meglio! » esclamò Lily, fremente.
Harry, che aveva seguito il battibecco da un angolo della stanza, fu sollevato quando il suono del campanello gli diede una scusa per allontanarsi.

Quando aprì la porta, rimase affascinato. Davanti a lui c’era Ginny, i primi due bottoni della camicetta bianca aperti e la collana con il simbolo dell’infinito che lui le aveva regalato che brillava alla tenue luce dei lampioni sulla strada. Una gonna blu scuro le copriva le gambe fino alle ginocchia e i piccoli piedi erano fasciati da un paio di sandali bianchi.
Ginny sorrise davanti all’espressione sorpresa di Harry; gli si avvicinò e gli diede un bacio a fior di labbra. « Pensi di farmi entrare o starai qui a guardarmi con la bocca aperta per tutta la sera? » chiese, ridendo.
Harry parve tornare in sé.
« C-certo… ehm… E-entra! »
La ragazza gli passò accanto, inebriandolo con il suo profumo di fiori.
« Harry, è arrivata? » chiese Lily, affacciandosi dalla cucina.
Il ragazzo sorrise.
« Ginny, questa è mia madre » disse rivolto alla sua ragazza. « Mamma, questa è Ginny » aggiunse, rivolto alla madre.
« Piacere, cara ».
« Il piacere è tutto mio, signora Potter ».
Lily sorrise.
« Oh, per favore, chiamami Lily, ‘signora Potter’ mi fa sentire vecchia! »
Harry accompagnò Ginny in soggiorno e si sedettero sul divano, mentre la donna finiva di preparare la cena.
Dopo qualche minuto di conversazione, James entrò nella stanza.
« Ciao! Tu devi essere Ginny, la meravigliosa ragazza che ha fatto perdere la testa a mio figlio! » disse, prendendole la mano e sfiorandole il dorso con le labbra. Ginny sorrise, divertita.
« Sì, sono io. E lei dev’essere James Potter, l’uomo da cui Harry ha preso tutto il suo fascino! » aggiunse.
James ghignò guardando il figlio, rosso come una pluffa.
« Già, in effetti… » concordò.
« La cena è pronta! »
La voce della madre che arrivò dalla cucina tolse Harry da quella situazione imbarazzante.

Una volta che si furono seduti a tavola, James e Lily iniziarono a fare l’interrogatorio a Ginny.
« Cosa ti piacerebbe fare dopo Hogwarts, Ginny? » chiese Lily, offrendole le patate arrosto.
« Be’, pensavo di dedicarmi al Quidditch, almeno per il momento » rispose lei.
« Davvero?! Ma è magnifico! Harry ci ha detto che giochi come Cacciatrice, e che sei anche molto brava… e in che squadra vorresti entrare, di preciso? » chiese James, entusiasta.
« Holyhead Harpies ».
« Grandioso! »
La conversazione restò sull’argomento Quidditch per molto tempo finché Lily, stancatasi, non chiese:
« Giocare a Quidditch da professionisti impegna molto… come farai se un giorno decidessi di mettere su famiglia? »
Poco mancò che i due ragazzi non si strozzassero con il succo di zucca. Ginny batté piano la mano sulla schiena di Harry che, paonazzo, cercava di riprendere fiato.
« Be’, quando arriverà il momento, ci penserò… anche se credo non mi allontanerò molto dal Quidditch » rispose, tranquilla.
Lily e James si sorrisero, vedendo le espressioni dei due.

La cena continuò senza problemi, tra chiacchiere e risate. Ad ogni minuto che passava, Lily e James sentivano sempre più che Ginny era la ragazza giusta per Harry. Si accorsero anche del suo bel caratterino che, Lily era sicura, avrebbe tenuto in riga il ragazzo come lei faceva con James.
Harry era contento. Tutte le sue paure per quella serata erano sfumate di fronte all’entusiasmo che avevano dimostrato i suoi genitori per Ginny. In fin dei conti, a parte alcune battute del padre, non era andata male come pensava ed era sicuro che la ragazza sarebbe stata invitata molte altre volte a cene come quella.
« Si è fatto tardi, è meglio che vada a casa, o mia madre avrebbe qualcosa da ridire » disse Ginny, alzandosi dal divano.
Harry la seguì fino all’ingresso.
« Ti accompagno a casa ».
Lei sorrise.
« Non ce n’è bisogno, me la cavo » disse.
Il ragazzo le si avvicinò.
« Questo lo so, ma sai, questo non è proprio il posto adatto per salutarci, ci sono i miei » le sussurrò all’orecchio.
Ginny gli rivolse uno sguardo tra l’esasperato e il divertito e, mano nella mano, uscirono di casa.

Lily si lasciò cadere sul divano con aria soddisfatta, sospirando. Sorrise a James quando le si sedette a fianco.
« Allora? » chiese.
« È perfetta per lui » rispose. « Si vede lontano un miglio che si amano alla follia, sono sicura che Harry farebbe di tutto per lei ».
« E ha ragione, chi se la fa scappare una così? » rise James.
La moglie lo fulminò con un’occhiata.
« Cosa intendi dire? » chiese, socchiudendo gli occhi.
« Che se fosse capitata a me, me la sarei tenuta stretta. Per fortuna, però » aggiunse, « non è successo, e ho potuto avere di meglio: te ».
James circondò le spalle della donna con un braccio, chinandosi su di lei per baciarla.

Intanto, davanti alla porta della Tana, Harry e Ginny si salutavano. E lo facevano da ben cinque minuti! Ogni volta che uno dei due provava a staccarsi per andare, l’altro lo riattivava a sé per un ultimo bacio.
« Ora però devo andare » disse Harry, sfiorandole le labbra con le proprie.
« Per forza? » sussurrò Ginny, accostandosi per un altro dolce bacio.
« Ho un’idea » esclamò il ragazzo, separandosi da lei. « Che te ne pare se domani andiamo al lago? Magari verranno anche Ron e Hermione! Che ne dici? »
« Se ci sarai anche tu, dico che è un’ottima idea » rispose.
Harry la abbracciò e la tenne stretta a sé, baciandole piano il collo candido ricoperto di lentiggini.

Quando finalmente tornò a casa, trovò i genitori che dormivano abbracciati sul divano. Sorridendo fra sé, decise di non svegliarli e salì in camera sua, dove si addormentò con il sorriso ancora sulle labbra.



******Angolo dell'autrice******
Spero di non avervi delusi XD

Nymphy^^



   
 
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