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Autore: T_Jey    29/06/2010    4 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Come in ogni piccola comunità, anche all’interno di un ufficio, che sia grande o piccolo, tutti sanno tutto di tutti, in modo particolare le segretarie, astute ascoltatrici e esperte osservatrici.
Per questo motivo tutti sanno che per rimanere informati sui gossip, o per fare in modo che non ne girino troppi sul proprio conto, il modo migliore è tenersi amiche le segretarie e intrattenerle ogni tanto davanti alla macchinetta del caffè.
Si perchè è risaputo da tutti che la pausa caffè, più che altro, è un pretesto per potersi scambiare informazioni tra amiche, sparlare del culo del fattorino o ridacchiare del modo di vestire dell’ultima assistente dello studio.
Così ridendo e parlottando con in mano un caffè si può venire a conoscenza di qualunque cosa, al modico prezzo di una sterlina.
Questo a meno che l’unica segretaria con cui tu abbia rapporti non sia la stessa donna con cui ogni che vi incontrate intraprendi una lotta allo sguardo più velenoso.
In questo caso la tattica migliore è prendersi il caffè e poi aspettare nascosta che le due segretarie di turno inizino a sparlare.

Per questo motivo Lizzy si ritrova da sola appoggiata a un muro a bere un caffè, schifoso, con lo sguardo perso nel vuoto.
Solo perchè si sta concentrando intensamente per tradurre in frasi di senso compiuto gli starnazzi delle due oche.
Ogni tanto le viene perfino il dubbio che stiano ancora parlando la sua stessa lingua tanto sono incomprensibili le frasi che le giungono alle orecchie.

-e quella, cioè, non so se sai, ma ...ti ricordi il fattorino? Quello della westexpress??-
-ma dici quello con i pantaloni...- esclama l’altra con voce stridula...
Ma và che aveva i pantaloni, pensavo andasse in giro in mutande...ma di chi cazzo stanno parlando???
-ecco, si lui, l’altra sera ero al bar quello carino, hai presente quello rosa? - Oddio, se lo descrivi così dettagliatamente è ovvio che capis..
-l’Hot Rush?- ma come cazzo fanno??! Secondo me usano il linguaggio dei segni.
Lizzy si sporge a guardare, senza farsi vedere, ma le mani delle due donne si agitano in modo convulso e senza, almeno all’apparenza, fare gesti che abbiano un minimo significato.
-Siii! Quello, guarda è un posto stupendo...e comunque, no che li vedo che se la fanno in un angolo?-
Che?? “No” che cosa?!
-ma nooooo?!- Cosa “nooooo”. Cazzo. Devo aver perso un passaggio...
- ti giuro! Cioè lei non si può proprio vedere, cioè, con quelle gambe... -
-già hai ragione... e lui ha un culo così sodo....-
Ma che c’entraaaa?!?
-già... -
Oddio già me le immagino a sbavare...sono pure in religioso silenzio... Ma come fanno ad essere così stupide?! Oh cavolo, speriamo non sia contagioso...
-ah! - esclama una della due, come le fosse tornato in mente qualcosa di veramente interessante, facendo però trasalire Lizzy, credendo di esser stata scoperta - io ho sentito dalla Kety, quella giù in portineria... - Lizzy tira un sospiro di sollievo...ma che ti urli?!
-ma dai! Ti fidi ancora di quello che di quella là? -
-mica scema, ma me l’ha confermato anche George...-
Giusto perchè gli uomini non sono pettegoli...
-aaaaah, allora dai! Racconta! -
-beh, in verità è una brutta notizia, tieniti forte...-
Sì, teniamoci forte, che sennò qua crolla tutto... oddio, chi si sarà rifatto le tette questa volta? O chi si sarà trombato chi?? Uff...ma perché ascolto ‘sti discorsi....
Per sapere che si dice su di me ovviamente...
Sospira
-cosa?! Nooo!!-
Lizzy trasalisce. Oh merda mi son distratta... un altro “noooo”...doveva essere una cosa importante!
-ma si, ti dico... cioè, l’hanno visto con sta qua...dicono che sia una donna di gran classe... mica come la sua stagista...-
Che?! Stagista di chi? Chi è di gran classe??
- e così William-“granfigo”-Darcy è di nuovo fuori dalla piazza... eh sì che ultimamente c’era rimasto per un bel po’...- Will-granfigochi?!
-è vero...ma girava voce che fosse perchè è stato respinto...-
-respinto?-
-ma si, come fai a non saperlo?? Non si parlava d’altro dopo quest’estate... - oddio, come cavolo l’hanno saputo?! -sembrava che avesse conosciuto una tipa quest’estate, e che se ne fosse innamorato, ma lei...che a quanto dicono fosse un’americana con il padre pieno di soldi l’ha rifiutato... - eh?! Americana?!?
-ma che?! Ma quelle voci erano false! - Appunto!!! Non sono americana... e mio padre...beh....non è pieno di soldi. Lizzy si tende di più verso le due pettegole.
-come false?
- ma si, lui quest’estate è andato in campagna con il suo migliore amico e la sorella di lui, quella mezza smorfiosa dai capelli rossi che ogni tanto si aggira per lo studio... dicono che sia lei mette in giro la voce che si devono sposare...-
Una delle due ride di gusto. - ah! povera illusa...- ben detto!! - beh, comunque la voce della sua nuova fidanzata è più che fondata... Li hanno visti insieme più persone, in giro a fare shopping e a pranzo assieme... quindi sembra sicuro...-
-ah... e io che credevo che si fosse fatto incastrare da quella scalatrice sociale della sua assistente...- cosaaaaa?!?! SCALATRICE A CHI?!? - dicono che si conoscessero anche prima...- Ma brutte impiccione, brutte acide zitelle...
-Ma quella là? Ma l’hai vista oggi com’era vestita? E’ così...sciatta, proprio campagnola, come potrebbe mai piacerle una così?! -
l’altro giorno però...-

Lizzy si allontana rumorosamente e schiacciando il bicchiere tra le dita, facendosi notare dalle due pettegole, che si zittiscono fulminandola.

Per oggi ho sentito anche troppo.
Così io sarei una scalatrice sociale?!
Ma quelle stupide oche...
...
Darcy ha una nuova fidanzata. Lui se n’è trovata un’altra.
Curioso che non sia mai venuta qua in ufficio...o forse no, visto che ci sono io. Forse lui le ha parlato di me.
Le ha parlato di me? E cosa avrebbe potuto dirle?? Di quella notte??? Le ha detto della sua confessione??
Chissà se Charlie ne sa niente...
Mi sento come in uno di quei sogni dove ogni gesto viene rallentato come fossi immerso in un qualche liquido strano.
Lizzy quasi senza rendersene conto si ritrova in ufficio a guardare la sua immagine riflessa nello specchio.
Beh, in effetti questa mattina non mi sono vestita proprio in modo “ricercato”, ma non vedo niente di male in una gonna nera e una camicia bianca.
Sbuffa.
Sembro vestita da segretaria...
Si lascia cadere pesantemente sulla sedia.
Chissà dov’è finito Darcy...è tutta la mattina che non si fa vedere, eppure solitamente è sempre puntuale...
Lizzy guarda i vari fascicoli appoggiati sul suo tavolo. Ha un sacco di lavoro che l’aspetta e la voglia sotto i tacchi.
-al lavoro! - mormora sconsolata, afferrando una matita e aprendo il fascicolo.
Ovviamente il suo lavoro è controllare vecchie pratiche, aggiornare alcuni fascicoli, stilare attestati richiesti...lavori stupidi che anche una segretaria sarebbe in grado di fare...senza nulla togliere alle segretarie... a parte alcune ovviamente...

Il rumore dello scatto della porta richiama l’attenzione di Elizabeth.
Darcy entra in ufficio, ma quasi non la degna di uno sguardo e si dirige al tavolo alla ricerca di qualcosa.
-buongiorno -
Lui non alza nemmeno lo sguardo dai cassetti - buongiorno Elizabeth - mormora distratto.
Lei rimane colpita dal suo comportamento. Ma che diavolo sta facendo?
- che cerchi? -
- uhmmm...-
- Darcy? -
Lui alza lo sguardo verso di lei e ha uno strano sguardo.
- il mio passaporto... l’hai visto? - chiede titubante.
Il passaporto? Che cavolo gli serve il passaporto?
- bhe, no, ma...onestamente dubito che lo troverai nel cassetto delle pratiche... -
Lo guarda dubbiosa, perchè dai gesti le è sembrato nervoso.
Lui si blocca con le mani nel cassetto e focalizza. - beh, si, in effetti hai ragione. -
e inizia a cercare nell’altro cassetto, fino a che, non tira fuori esultante un librettino.
Lei sente una strana sensazione scorrerle per le vene.
- Will - lo chiama con voce bassa e prima di continuare aspetta che lui si giri verso di lei. Cosa che lui fa lentamente,almeno a suo avviso. -si Lizzy? - - dove vai? -
Lui sospira e le si avvicina fino a sedersi alla sedia davanti al suo tavolo. Tiene lo sguardo basso sul passaporto tra le sue mani.
- vado in America... - cosa!? Lizzy spalanca gli occhi - mio padre, tempo fa, mi aveva proposto di fare la specialistica lì... Harvard - un sorrisetto gli compare sulle labbra - e....così devo andare lì a informarmi...a vedere.... - Lizzy sbatte gli occhi un paio di volte, confusa. - cio...cioè, tu ti trasferisci in America?! -
Che diamine sta dicendo?!
Il suo tono si fa strozzato e Will alza lo sguardo su di lei.
- No! - haaaaaaa - cioè...- no o cioè?! - non per adesso.... Il prossimo anno...quando inizieranno i corsi... -
Lizzy senza parole, non sa cosa dire... - perchè?!-
Lui abbassa di nuovo lo sguardo e lei cerca di rimediare - no, insomma, è fantastico, Harvard, cavolo!! E’ un’ottima università.... magari poterci andare....ma...insomma...sì, sai...lo studio?! - Io?! Chi cavolo se ne frega dello studio!!? IO?! Cosa faccio IO?!?
- lo studio??? ...mio padre, e lo puoi vedere anche tu, ha detto che non è un problema se decido di assentarmi altri due anni per la specialistica, insomma...saranno solo credenziali in più... -
Lizzy stringe i pugni. Non sa perchè ma l’idea di non rivederlo più... non ci vuole nemmeno pensare. Tanto che non resiste e la domanda le scappa dai denti - e io? - sussurra.
- no, per il tuo stage, tranquilla, lo finirai senza problemi, sì perché io comunque andrò via solo a settembre prossimo e si...no, cioè...io partirò quando tu non ci sarai più....e io sarò di nuovo...solo... - Elizabeth non fa nemmeno il tempo di alzare lo sguardo su di lui che è già alla porta Ma che gli prende?! Non sa nemmeno più parlare...
- devo andare, l’aereo non mi aspetta... -
- ma come!? Parti subito? Adesso? -
Lui si porta una mano alla nuca - in verità sono passato solo per il passaporto... -
- Senza nemmeno salutare?! Ma quando torni?? - Lizzy lo raggiunge alla porta.
- non lo so..tra una settimana...tra due....-
- ma c’è il matrimonio tra due settimane! Non puoi non venire, sei il testimone dello sposo!-Gli sussurra per non farsi sentire dalla segretaria.
Che cavolo ci devi fare in America due cazzo di settimane?!
Lui la guarda serio. - si giusto, ci sarò... Adesso però devo andare -
Darcy si gira e inizia ad allontanarsi mentre lei lo guarda andare via, senza nemmeno voltarsi.
Stupido, stupido, stupido di un Darcy! Stupido damerino!!
- Buon viaggio stupido damerino... - mormora lei tornandosene alla scrivania.

Si siede e lo sguardo torna alla sedia dove neanche 5 minuti prima era seduto quello stupido uomo dal dopobarba inebriante.
Stupido anche il dopobarba.
- oh cazzo! -
Lizzy si alza di scatto, gira attorno al tavolo e afferra il librettino marrone appoggiato sulla sedia. Ma dove cavolo l’hai lasciata la testa stupido uomo che scappi in America??

Quel che è certo è che senza testa, sì, ma senza passaporto di certo non lo lasciano partire.
Afferrata la giacca e la borsa in corsa, Lizzy si precipita fuori dall’ufficio al grido di - aeroporto darcy passaporto.- davanti a una segretaria frastornata.

Battendo ogni record riesce ad essere in strada in un battibaleno alla ricerca di un taxi, riuscendo a fermarne uno al volo.
- dove la porto? -
- all’aeroporto! -
Il taxista rimane a guardarla e lei lo fissa sconvolta - che fa? Si vuole sbrigare? Ho fretta! -
Lui sorride - signora, io posso anche partire, ma le ricordo che Londra ha tre aeroporti, in quale vuole andare? -
Oddio. -Intanto, signorina!! E poi...lei parta io intanto mi informo...-
5 secondi dopo.
-Al Gatwick... Di corsa! -
- le costerà parecchio ...-
- non sono affari suoi, si muova! Ed eviti il traffico, grazie!-

-arrivati! -
Lizzy si precipita fuori dal taxi - tenga il resto! - e si dirige ai banchi dei check in alla ricerca di quello per il volo per New York.
Fa per voltarsi e correre ma viene fermata da una stretta al braccio - Elizabeth?! -
Lizzy si gira e si blocca a fissarlo.
Per l’agitazione ha il cuore a mille.
- Che ci fai qui? Dovresti essere allo studio - la rimprovera lui.
Lei lo fulmina con lo sguardo. Guarda te questo, spendo un centinaio di sterline per portargli il passaporto e questo mi fa pure la predica.
- Non so dove hai la testa tu ultimamente, ma hai dimenticato due cose, prima di partire! -
Lei gli sventola il passaporto sotto il naso e lui strabuzza gli occhi e fa per cercarlo in tasca, andando a vuoto.
Sorride colpevole e Lizzy si ritrova a guardarlo imbambolata.
grazie -
Lui fa per prenderlo dalle mani di lei, ma lei non lo molla.
- pensi di cavartela con un grazie? - chiede lei alzando un sopracciglio.
- mi son fatta tutta questa strada per un semplice “grazie” secondo te? -
Lui la guarda stranito - mi stai chiedendo un aumento Bennet? -
Le scoppia a ridere.
- C’è un’altra cosa che hai dimenticato... -
Lui la guarda ancora più sorpreso. - Che cosa? Onestamente mi sembra di aver preso tutto...-
Lei sorride e gli prende il viso tra mani.
- Hai dimenticato di salutarmi per bene, stupido damerino -
E lo bacia.
Le loro labbra si incontrano lentamente, si accarezzano.
Will rimane impietrito dallo stupore.
Non più di un secondo e senza troppi problemi lascia cadere a terra la borsa e passandole le braccia attorno alla vita la stringe a se’ approfondendo il bacio.
Lei sorride felice nel bacio.

scusate? -
Una voce acuta e sconvolta li richiama alla realtà.
Lizzy impietrisce riconoscendola e William gira la testa sbuffando.
- William? Ma che cavolo fai? -
Lui si gira verso Caroline.
- Carol ...-
Lizzy si allontana di scatto da lui, facendolo preoccupare.
Oh mio Dio, allora non era vero, cioè erano vere le voci su di loro e lui...
Inorridisce.
Lui vede le espressioni sul viso di lei e si preoccupa.
Lei fa per allontanarsi ma lui la trattiene per una mano e si gira verso l’altra.
- vuoi sapere che faccio? - chiede lui sicuro.
Caroline annuisce incazzata come una vipera e speranzosa che la spiegazione di lui sia un cosa tipo "la sto per denunciare per molestie sessuali!", ma lui si rigira verso Elizabeth che lo guarda arrabbiata triste e confusa.
Le sorride tristemente. - sto salutando la donna che amo perchè non la vredò per due settimane... - sussurra.
Poi l’attira verso di se e l’abbraccia.
- Lizzy adesso devo andare, ma quando torno riprendiamo il discorso... -
Le poggia una carezza sul viso e la bacia dolcemente.
Lei annuisce perdendosi nella dolcezza dei suoi gesti.
E lui se ne va seguito da un’urlante “mezza smorfiosa”, mentre un sorriso raggiante le illumina il viso.

Sospira.
Due settimane senza di te. Come farò?
Intanto torniamo in ufficio...
Lizzy si blocca.
Oh cazzo! Altre 80 sterline per tornare in ufficio??
Prendo un treno!


E con il sorriso si avvia alla metro...
  
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