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Autore: Mitsutsuki    29/06/2010    4 recensioni
Aveva solo bisogno di mettersi d’accordo con se stesso.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Serie: Tokyo Mew Mew
Timeline: Dopo serie.
Capitolo: 1/1
Note: Nella mia mente disturbata, Deep Blue non è mai scomparso. E’ solo stato relegato all’interno del corpo di Masaya. Questo perché, se sono entrambi la stessa persona, è impossibile che uno esista se l’altro muore (mi sembra un’antitesi di HP). Lo stesso dicasi per il Cavaliere Blu (Ao no Kishi) prima di rendersi conto di essere Masaya (se ci fate caso, si comportava come un’entità a sé stante). Prendetela pure come una “licenza poetica” da parte mia.
Disclaimers: TMM è © Mia Ikumi e Reiko Yoshida

FlashFiction

Non avrebbe mai voluto farla attendere più del necessario.
Aveva solo bisogno di mettersi d’accordo con se stesso e, finalmente, prendere una decisione.

— Non m’importa di essere stato rinchiuso qui dentro! — Sentì ringhiare da una parte remota del suo cervello, o del suo spirito, di cui non voleva venire a sapere niente di più — Sono io a comandare! Io ho creato questo corpo! —
Due occhi azzurri si accesero scocciati — Vorrei ricordarti che questo corpo ti si è rivoltato contro. —
L’altro sbuffò, beffardo — Lascia solo che metta mano alla Mew Aqua e vedremo chi si ribellerà a chi. —

Si schiarì la voce, modulando un timido “scusate?”, con il solo risultato di non venir minimamente considerato.

— Forse non ti è chiaro che non ti permetterò mai di avvicinarti al cristallo. Dovessimo sparire tutti e tre. —
— Non ho paura di qualcuno che è solo una mia emanazione. —

Inspirò a fondo, facendosi forza.
— Scusate? — Ripeté, col tono più cordiale che riuscì a trovare — Non vorrei disturbare il vostro animato colloquiare, ma non si era deciso che comandava chi muoveva il corpo? —
Deep Blue si limitò a lanciargli una gelida occhiata omicida, mentre l’Ao no Kishi incrociava le braccia al petto.
— Adesso mi sembra che lo stia muovendo io, giusto? — Osservò interrogativo, senza ottenere davvero una risposta. Solo borbotti sommessi e “” a malapena accennati.
Sospirò, quasi rincuorato di avere ancora il controllo di se stesso.
— Allora vi pregherei di rimanere in silenzio. —
Poco prima di andarsene, e non dopo aver accuratamente ponderato la cosa, si voltò un ultimo istante, mormorando un inutilissimo “per favore”.

La voce di Ichigo che lo richiamava dolcemente alla realtà fu un toccasana per lui.
Si voltò verso di lei, sorridendo.
— Hai deciso? — Insistette la ragazza, il borsellino a forma di fragola stretto in mano.
Tornò a guardare davanti a sé.
Un regalo per il suo compleanno. A lui, che probabilmente non era mai nato davvero. Non come gli altri.
L’umano ha ragione, perché dovremmo litigare su qualcosa che non gli spetta? Tu esisti perché io ti ho creato! Creato, non messo al mondo!
Respirò a fondo, cercando di mantenersi calmo. Da relegato non era un grosso problema, ma non sopportava come Deep Blue sottolineasse sistematicamente la sua importanza.
Secondo me il blu è un bellissimo colore.”
E certo l’Ao no Kishi non aiutava.
Ma non poteva avere un disturbo della personalità multipla comune a tutti gli altri?
— Ichigo, ho deciso che comandi tu. —
La ragazza gli rivolse uno sguardo perplesso.
Le poggiò una mano sulla spalla, comprensivo. “Comandare” non era stato il termine più appropriato da utilizzare.
— Scegli tu. Mi fido di te. — Le sussurrò, mentre lei si gonfiava di orgoglio, ingigantendo da sé l’importanza dell’incarico affidatole.
Puntò decisa un dito a destra della vetrina, indicando un maglione di un bel verde brillante.
— Mi piace quello. — Trillò eccitata — Sono sicura che ti starà benissimo! Non che qualcosa ti stia male... cioè... tu stai bene con tutto... —
Masaya sbuffò divertito, vedendo come Ichigo si fosse persa nel suo balbettare confuso nel tentativo di non offenderlo.
— Mi piace. — Le rispose onestamente, estromettendo qualsivoglia cenno di protesta dalla sua mente.

  
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