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Autore: herechan    30/06/2010    1 recensioni
"Il mondo iniziava e finiva lì.
Nulla importava, né la brezza gelida che gli accarezzava fastidiosamente la schiena, né il formicolio delle membra intorpidite dall’immobilità.
Nulla importava, se non il calore della pelle di lei a contatto con la sua…"

James, Albus e Lily Potter, figli dell'eroe del mondo magico, la loro crisi familiare, i loro problemi, i loro ricordi.
Il Trio Miracoli, la loro vita da adulti, tra famiglia e lavoro.
Una nuova studentessa con, forse, qualcosa da nascondere.
La guerra sarà davvero finita?
[personaggi principali: James, Sirius Potter, Albus Severus Potter, Lilian, Luna Potter, Scorpius Malfoy, Rose Weasley, Hugo Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, un discreto numero di nuovi personaggi.]
Genere: Romantico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Il trio protagonista, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti!

Ecco dopo tanto, troppo tempo, un nuovo capitolo della storia e per giunta così breve.

Ringrazio moltissimo Jaily, Elys ed Eva92 per i commenti. Ma prima vorrei avvertirvi di una cosa: la fine della storia mi è più o meno chiara, ma ancora non ho idea di quali saranno alcune delle coppie. Tra queste, ancora non ho idea di quale sarà, e se ci sarà, la partner per Scorpius. Saranno loro a decidere cosa fare e quando farla via via che scrivo, come sempre. Spero che, qualunque sia il pairing, la storia vi piaccia ugualmente, e di perdonarmi se non sarà quello che vi aspettate. 

Magari, se sarà "deludente" per voi ciò che sceglieranno loro di fare, mi impegnerò a scrivere qualche "doujinshi" con la vostra coppia preferita.

Grazie e scusate la poca chiarezza.

Un bacio.

 

 

 

 

- Al, ma stai bene?-

Albus si accigliò, irritato, mentre la voce preoccupata di Rose faceva breccia nella sfera privata dei suoi pensieri.

Si sforzò di ignorarla, fissando insistentemente il paesaggio fuori dal finestrino.

Le carrozze erano entrate da un po’ nel territorio di Hogwarts e stavano percorrendo lentamente il viale. Gli alti pilastri sormontati da statue di cinghiali alati non erano altro che lunghe ombre scure nascoste dalla pioggia battente.

- Al, davvero, stai bene?- insistette la sua migliore amica sfiorandogli delicatamente il braccio. - Hai un’aria strana…-

Il ragazzo si arrese con un sospiro. - Sì, Rosie, sto bene. Benissimo. Ero solo un po’ sovrappensiero.-

- Ah, ok…- fece piano la ragazza, poco convinta.

- Stavi forse pensando alla Parker?- s’intromise il bambolotto Harris, il tono della voce appena macchiato dalla malizia.

Tutti i presenti si girarono verso di lui. Tutti tranne Hugo, che continuò a leggere indisturbato chissà quale nuovo romanzo fantasy babbano, la sua passione.

Dannato Harris!

Albus si irrigidì, tentando di evitare di scoppiare a gridare parolacce.

- Chi è la Parker?- domandò prevedibilmente Matt, gli occhi slavati appena illuminati di lieve curiosità.

- E’ una ragazza nuova che ho conosciuto oggi. - rispose l’erede del Bambino Sopravvissuto, laconico.

Claude scoppiò a ridere, deliziato dalla situazione. - Helen Parker è una ragazza nuova del nostro anno che è capitata nel vagone con noi. E’ veramente molto bella, oltre che molto simpatica, e Al sembra aver fatto colpo su di lei… Avreste dovuto vederli mentre parlavano! Io e Lily sembrava che non esistessimo!-

Sì, infatti. Pensò Albus. Stava proprio cercando di dimenticarsi che  quello stupido damerino biondo esistesse. Peccato che il babbeo continuasse a ricordarglielo con dimostrazioni di confidenza non volute!

- Claude!- lo sgridò Lily tirandogli una pacca scherzosa su di una coscia, accompagnandola con una finta occhiataccia.

Matt sembrò scordarsi quasi totalmente dell’ultimo pettegolezzo su di lui per tornare ad adombrarsi, roso da una malriposta gelosia.

Rose sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

- Sarà meglio cominciare a prepararci.- ricordò loro, snervata. - Tra pochi minuti saremo arrivati…-

Ci fu un leggero tramestio mentre tutti nella carrozza cercavano di recuperare tutto ciò che avevano portato con loro, poi, dopo neanche dieci secondi dalle parole di Rose, le carrozze si arrestarono traballando.

Il fiume di studenti si riversò sotto la pioggia impietosa, correndo verso il castello per bagnarsi il meno possibile.

Entrare nella Sala d’Ingresso fu un vero sollievo. L’enorme atrio era illuminato quasi a giorno dalle torce e un piacevole fiotto di calore, proveniente dai caminetti, colpiva gli studenti appena entravano.

Tutti gli allievi, la maggior parte dei quali immersa in un fitto chiacchiericcio coi compagni appena ritrovati, varcavano il doppio portone che portava alla Sala Grande e sciamavano allegramente verso i quattro lunghi tavoli delle Casate, che si stavano rapidamente riempiendo.

La pioggia continuava a cadere, fitta, e il cielo grigio piombo, perfettamente riprodotto dal soffitto magico, sembrava promettere che il bel tempo non sarebbe ritornato tanto presto.

Albus, Matt e Rose si accomodarono al tavolo di Grifondoro, seguiti da Hugo e da Lily e Harris, che continuavano a lanciargli occhiate curiose e maliziose.

Infastidito, Albus si voltò verso i suoi amici, sforzandosi di non farci caso.

Cercò disperatamente un argomento di conversazione ma la ragazza aveva estratto un taccuino e stava scrivendo velocemente, quasi con furia.

- Rosie, si può sapere che stai facendo? - chiesero in coro Albus e Matthias, seriamente preoccupati per la salute mentale dell’amica.

- Sto finendo di mettere a punto il piano. - borbottò la ragazza senza neanche alzare gli occhi dal foglio per guardarli.

Albus e Matt si scambiarono uno sguardo dubbioso.

- …per riportare in auge il progetto di mia madre del C.R.E.P.A.- terminò il discorso lei.

I due ragazzi si guardarono. - Il…cosa?-

- Il C.R.E.P.A.- rispose lei semplicemente. - Il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbrutiti.-

Albus boccheggiò, sbigottito, faticando ad assimilare l’informazione. Matt, vicino a lui, batté innumerevoli volte le palpebre, instupidito.

- Oh, per i calzari di Merlino, Rosalie! - sussurrò Matt, allibito e terrorizzato.

- Non pensavo che tua madre potesse essere così stupida da pensare che gli elfi domestici vogliano essere liberati, neanche da giovane…- disse Albus, esasperato. - Che tu possa seguirla, poi, è un altro discorso…- 

Rose gli lanciò un’occhiataccia, continuando imperterrita il suo lavoro.

- Rosie, potremmo sapere cos’hai in mente? - le domandò Matt, cauto.

Lei li guardò di sottecchi da sotto le lunghe ciglia, con uno sguardo timoroso che ad Albus non piacque per niente.

- Rosalie, dimmi cos’hai intenzione di fare. - ripeté, tentando di modulare il tono della voce, reso più alto dal terrore puro che stava provando, per apparire imperioso.

- Oh, ehm, bé…- balbettò la ragazza. - In effetti, forse è il caso che ve lo sappiate visto che…ehm… siete voi i principali fautori…-

Sia Matt che Albus trasalirono.

- Cosa?- pigolò il castano, forse rendendosi solo in quel momento pienamente conto del pericolo.

Lei riprese coraggio e decisione. - Io ho ordinato una cassa di magliette. Le ho quasi tutte a casa, tranne due. Voi le porterete durante gli incontri di Quidditch - disse, indicando Albus e Matt. - Così farò pubblicità all’associazione e, se la gente si dimostrerà interessata, mi farò mandare le altre e le venderò per finanziarmi.-

Albus e Matthias tacquero per qualche secondo, troppo sconvolti per parlare. Il giovane Thomas era persino impallidito.

- Rose, stai scherzando, vero? - boccheggiò Matt non appena ritrovò la facoltà della parola. - Non ci stai davvero chiedendo di indossare le tue ridicole magliette? E soprattutto, vuoi davvero farci pubblicizzare quest’assurda associazione durante un incontro di Quidditch?-

Il verso che uscì dalle labbra di Rose fu simile al ringhio di un cane.

Matt si voltò verso Albus alla ricerca di aiuto.

Lui spalancò la bocca, pronto a gridare con rabbia il suo rifiuto, spalleggiando il suo migliore amico, ma qualcosa lo fermò.

Il vecchio Lumacorno aveva aperto il portone e aveva attraversato la sala con passo pesante, seguito da una fila di nuovi allievi.

Albus si concentrò su di loro, lasciando da solo Matt a difendere la loro causa. Il castano gli scoccò uno sguardo storto, vedendosi mancare il suo appoggio, poi riprese a battibeccare (sempre se si poteva definire battibeccare il pacato, gentile modo di rispondere tipico di Matt) con Rose.

Helen spiccava tra gli alunni del primo anno come una gemma tra le rocce, sia per la statura maggiore che per l’aspetto gradevole. Si vedeva chiaramente che non poteva avere meno di 16 anni e la sua bellezza attirava l’attenzione dei ragazzi presenti in Sala Grande.

Quando passò davanti a lui gli rivolse un breve quanto inaspettato sorriso, che lo spinse suo malgrado ad arrossire.

Albus sentì le risatine maliziose dello stupidissimo ragazzo di sua sorella e i mormorii divertiti di Matt e Rose, che avevano evidentemente raggiunto un accordo sulle magliette. Naturalmente in tempo per vederlo diventare rosso davanti ad una ragazza come un dodicenne… Pensò con amarezza.

Con immensa fatica riuscì ad ignorarli e a tornare a concentrarsi sulla ragazza.

Non sembrava nervosa come invece erano tutti gli altri ma si guardava intorno con un lieve sorriso sulle labbra piene.

Quando i loro occhi si incrociarono, gli fece un lievissimo segno di saluto, e lui sentì che lo stupido rossore sul suo viso aumentava in maniera imbarazzante.

 

- Per favore, per favore ragazzi, silenzio…- supplicò Lumacorno, già con la lista dei nuovi allievi in mano, in attesa di cominciare lo Smistamento.

Con un po’ di fatica, dovuta soprattutto alla carenza di autorità del vecchio professore, il silenzio venne ripristinato.

- Bene, bene…- approvò lui e si sistemò goffamente vicino al Cappello Parlante, mentre i nuovi alunni si sistemavano in una fila perfettamente ordinata.

- Aldarich, Albert.- chiamò. Il suo vocione risuonava nella sala.

Un ragazzino avanzò barcollando e si mise in testa il Cappello.

- Corvonero!-

Il tavolo di Corvonero applaudì forte mentre Aldarich prendeva posto.

Baldwin Mark fu assegnato a Grifondoro e Beltram Lucy a Tassorosso.

Lentamente tutti i ragazzini di primo salirono al Cappello Parlante e furono smistati nelle loro case.

Albus seguiva tutto distrattamente, con il viso poggiato alla mano. Quando finalmente rimase soltanto lei ferma al centro della sala, la sua attenzione si risvegliò completamente.

- Ed ecco una nuova alunna del sesto anno, trasferitasi direttamente dalla Calliope, in Italia.- annunciò benevolmente Lumacorno. - Parker, Helen.-

La ragazza salì elegantemente i gradini e si sedette sullo sgabello, infilandosi il cappello in testa con un gesto deciso.

La cosa non duro più di qualche minuto.

- Grifondoro!- gridò il Cappello, scatenando gli applausi di Albus e di tutto il resto della tavolata.

Helen sorrise, apparentemente felice, e si diresse verso il tavolo della sua nuova casata, che ancora applaudiva con foga.

Girandosi, Albus si accorse che Rosalie lo fissava insistentemente.

- Sì?- le chiese, non capendo.

- E così è lei la Parker.- disse lei dopo un po’.

- Sì…-

- E’ davvero molto bella.-

- Sì, e quindi?-

Rose rise, scuotendo i riccioli fiammeggianti.

Perplesso, Albus piegò lievemente le testa per annettere Helen Parker nel suo campo visivo.

E si ritrovò a pensare che sì, era davvero molto bella….

  
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