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Autore: Robix    14/09/2005    14 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Documento senza titolo Capitolo 37°: Uragano Sinclair - II parte

“Hermione ti prego” disse Harry cercando di mantenere un tono pacato.
“NO, NON RINUNCERO’ A COMPIERE IL MIO DOVERE” sibilò lei in pieno corridoio del terzo piano.
“Non è un giochino, sai quanto possa essere pericoloso” replicò il moro fermandola.
“HARRY LA SOLUZIONE E’ MOLTO SEMPLICE, DRACO NON DEVE SAPERE CHE NON POTRAI VENIRE CON ME”
“S’infurierà a morte con te se scoprirà che sei andata da sola.. e non avrebbe tutti i torti”
“Hai paura che si alteri con me o con te?” chiese lei lanciando uno sguardo di fuoco ad un paio di tassorosso intenti ad origliare i loro discorsi i quali fuggirono per non temere ripercussioni.
Il cercatore accusò il colpo e rispose “Hermione, sono mortificato, non avrei dovuto farmi punire ma ti scongiuro sii ragionevole”
“Non permetterò a quei bastardi di farmi vivere nell’angoscia”
“Per favore!” esclamò l’amico supplichevole ma prima che lei potesse rispondergli una voce alle loro spalle esclamò “Andrò io con Herm, ho sempre desiderato provare l’ebbrezza di fare ronda con un caposcuola”
I due grifoni si voltarono e videro qualcuno di loro conoscenza sorridergli.
“Ron” sussurrò Harry riconoscente.
“Tranquillo, non appena la McGranitt ti ha punito e ho visto la tua faccia, ho capito che c’era qualcosa d’importante da fare e poi, a quanto ho capito, un certo serpeverde non apprezzerebbe sapere che la sua ragazza girovaga in solitaria per la scuola a tarda ora”
Hermione arrossì ed abbassò lo sguardo mentre Harry asserì “Grazie amico, vi raggiungerò appena mi sarà possibile”
“Hey signor Potter credi che non sia capace di badare ad una cara amica?”
“Badare?” chiese la bella caposcuola incrociando le braccia fingendosi offesa.
“Sinonimo di fare la guardia, aver cura, sorvegliare, vigilare, occuparsi, controllare, piantonare, non perdere di vista, tenere sotto controllo..” iniziò ad enunciare il sesto figlio di Molly e Arthur Weasley sorridente.
“Li conosco i sinonimi grazie” esclamò la moretta guardandolo storto.
“Piccola che hai capito non sono riferiti a te, temo per loro, non sanno con chi hanno a che fare, io si!” ribatté svelto il rosso aprendosi in un sorriso ancora più dolce “Avrebbero dovuto intuirlo visto che ti sei scelta un serpeverde come ragazzo e che serpeverde, il principe, a quanto pare l’unica che sia riuscita a domarlo” le disse in un sussurro “Avrebbe dovuto essere un campanello d’allarme per loro ma che vuoi gli idioti ci sono ovunque” aggiunge Ron facendo spallucce e strizzandole l’occhio.
Hermione lo abbracciò di slancio e lui ricambiando propose “Che ne dite di andare a mangiare, sono già le otto e mezza, sto morendo di fame!”
Harry scoppiò a ridere concorde e li seguì sino in sala grande.

“Hey hai saputo?”
“Cosa?” domandò Blaise vedendo entrare i tre grifondoro nel salone.
“Harry ha avuto una piccola discussione con Zacarias dopo erbologia” rispose Draco sedendosi accanto al moro il quale, senza lasciar trasparire alcun segno di sorpresa, chiese “Come lo sai?”
“Weasley lo ha raccontato a Pansy e lei è corsa a dirmelo”
“Che ti ha detto?” domandò Zabini tradendo un poco di preoccupazione mentre con la coda dell’occhio vide il moretto guardare nella propria direzione.
“Che ha saputo gestirlo. Pare che l’abbia provocato ma senza grossi risultati”
“Che significa?”
“Non lo so, ma la cosa non mi stupisce”
“Cosa gli avrà detto quel gran figlio di puttana?”
“Conoscendo il soggetto lo avrà minacciato e avrà rivendicato il suo ascendente su di te” ipotizzò Draco che aggiunse “Comunque niente che Potter non fosse in grado di controbattere. A quanto pare Sinclair era furente quando è arrivato nella sala comune”
“Ecco perché mancava a pozioni. Che diavolo ci faceva nella serra sette?”
Il biondo tacque e fece spallucce.
“Credi che cercasse lui?”
“Forse”
Blaise sospirò e guardò in direzione dei tre ospiti che seduti una decina di posti sulla sinistra confabulavano fitto fra loro.
“Non ci libereremo mai di loro”
Malfoy guardò l’amico e provò il medesimo senso d’impotenza che vedeva dipinto sul viso dell’altro. Provava la stessa rabbia e lo stesso desiderio di risolvere la questione in un modo o nell’altro ma al contempo, sapeva perfettamente che la soluzione a cui entrambi stavano meditando non era annoverata tra quelle eticamente consentite.
“Gliel’hai detto?” domandò Blaise come se gli avesse letto nel pensiero.
“No e tu?”
“Figurati”
“Pensi di dirglielo?” chiese il biondino in un sussurro.
“Non lo so, ci penso da quando eravamo alla baita, da quando mi ha baciato”
“Prima o poi dovremo farlo”
“Già, peccato che il mio cuore continui ad urlarmi che poi è meglio che prima”
“Paura che non capisca?” chiese il suo migliore amico guardandolo.
“Si, non voglio perderlo” confessò l’altro.
“Non lo perderai!” esclamò Malfoy cercando di convincere più se stesso che il cacciatore seduto di fronte a lui.
“Se ne sei così convinto, perché non l’hai ancora detto ad Hermione?” domandò Zabini pur conoscendo già il pensiero del biondo il quale, fece per rispondere, quando un’odiosa voce assai riconoscibile sibilò alle loro spalle “Non mi avete ancora spiegato come possano, Potter e la sua amichetta mezzosangue, sopportare di stare con due come voi?”
Blaise non rispose, guardò altrove mentre Draco, una volta che Sinclair si sedette accanto a loro, asserì “Non mi sembra che qualcuno ti abbia invitato a sederti qui!”
Zacarias ignorò la frecciatina del biondo e rincarò “Sono estremamente curioso di sapere cosa vi hanno risposto quando gli avete confessato di essere a tutti gli effetti due..” ma il moro non poté finire di parlare perché Zabini sussurrò anticipandolo “Non sono affari tuoi”
“Non gliel’hai detto, vero?” ridacchiò l’altro al quale brillò una luce maligna negli occhi “La tua nuova conquista non conosce il tuo segretuccio” rise sonoramente Sinclair attirando l’attenzione dell’oggetto di tale discussione.
Nessuno rispose e Zacarias aggiunse “Esilarante. Sono davvero desideroso di vedere come reagirà”
“Stai lontano da lui!” sibilò Blaise fulminandolo con lo sguardo, mai stato tanto scuro come in quel momento.
“Attento mio bellissimo e intrigante mago oscuro, stai cedendo al rancore. Non dovresti, se vuoi che il tuo nuovo e non so ancora per quanto ragazzo resti tale”
Blaise ignorò quel commento e domandò “Cosa ci facevi alla serra? Cosa volevi da lui?”
Zacarias sorrise poi rispose “So che non mi crederai, ma il nostro incontro è stato del tutto casuale, nulla di premeditato. Cercavo alcune foglie di bella di notte per una pozione che dovevo preparare e l’ho trovato là”
“L’hai provocato e minacciato scommetto?”
“Certo, ma lui non se ne è stato zitto” commentò il moro sarcastico.
“Cosa pretendevi? Che ti sorridesse e salutasse calorosamente?” bisbigliò Zabini.
“Avrebbe dovuto ma non lo ha fatto. Mi ha anche insultato a dire il vero e fatto riflettere su alcune questioni che avremo modo di chiarire prima o poi, ma quella è un’altra storia!” rispose freddo Zacarias.
“Te lo sarai meritato!” asserì Draco tagliente.
“Sei patetico Malfoy, so che tuo padre non ha gioito nel sapere del tuo tradimento. Non vorrei essere nei tuoi panni quando uscirà da Azkaban” replicò l’altro voltandosi a guardarlo.
“Come vedi sono affranto dalla notizia!” rispose il biondo deciso.
“Molto divertente, vedremo se sarai tanto strafottente quando vi rivedrete” sibilò Sinclair.
“Sarà un problema mio non certo tuo” commentò il principe delle serpi.
“Una lotta ad armi pari!” sibilò cattivo l’altro “In fondo ciò che sai, te l’ha insegnato lui”
“Lascia perdere non ne val la pena” esclamò Blaise bloccando il biondo che era scattato a quella provocazione.
“Potete fingere di essere chi non siete, ma sappiamo benissimo che non sarà mai così. Nessun bravo ragazzo conosce gli incantesimi oscuri che conoscete voi, nessuno mago di buona reputazione ha mai goduto dell’addestramento a cui siete stati sottoposti voi. Che lo voliate o no, siete molto più simili a me che a loro” sussurrò il moro indicando il tavolo dei grifondoro “Che lo desideriate o no, tutti vi guarderanno sempre con sospetto perché la vostra vera natura non può essere nascosta”
I due serpeverde fremettero, quelle parole arrivarono al loro cuore come una pugnalata.
Fu Blaise a parlare una volta che il groppo alla gola dovuto a tanta rabbia e consapevolezza che in fondo ciò che gli era appena stato detto con tanta cattiveria non era purtroppo lontano dalla verità. Il moro deglutì e disse alzandosi “Non è ciò che conosci che dice chi sei Zacarias è ciò che fai con ciò che conosci che esprime la persona che sei. E’ vero abbiamo ricevuto la miglior educazione oscura che un mago normale non riceverà in tutta la sua vita, ma non saremo mai come voi.. MAI”
“Mai dire mai piccolo, conosco il tuo potenziale e benché mi secchi ammetterlo anche quello del tuo migliore amico, bisogna solo pazientare e saper toccare le corde giuste”
“Non c’è corda che tenga” esclamò Draco incamminandosi insieme a Zabini verso l’uscita della sala.
“DICI?” gli urlò dietro Sinclair “CHISSÀ CHE PENSERÀ LA TUA RAGAZZA QUANDO CONOSCERÀ I TUOI PECCATUCCI?” aggiunse attirando più di uno sguardo curioso.
Il biondo tornò sui suoi passi come una furia sotto lo sguardo preoccupato di Hermione ed Harry e seguito da Blaise che cercava di trattenerlo a fatica dal saltare addosso al provocatore per togliergli a suon di testate quel ghigno strafottente.
“Stammi bene a sentire” gli sibilò a meno di una spanna dal viso “Se ti avvicini a lei, rimpiangerai amaramente di essere nato”
“Non è il mio tipo, dovresti saperlo” rispose sarcastico l’altro “E’ Stephan che la trova stranamente attraente. Ci teneva tanto a fare due chiacchiere con lei. Magari ci riuscirà visto che stasera è il suo turno di ronda”
Draco fece per afferrare Zacarias ma l’arrivo tempestivo di Piton gli impedì di commettere uno stupido errore.
“Signor Malfoy, se non sbaglio lei e il signor Zabini avete gli allenamenti di Quidditch stasera, cosa aspettate ad andarvi a preparare?” chiese il docente con un tempismo perfetto.
Draco non rispose e non si mosse, tremava di rabbia e la sua mente aveva viaggiato alla velocità della luce immaginando cosa sarebbe potuto succedere quella sera in sua assenza.
“Signor Malfoy!” ripeté Piton avvicinandosi.
Ma come se non lo avesse udito il biondo sibilò “Prega che non le succeda nulla o giuro su ciò che ho di più caro al mondo che ve ne pentirete” e detto questo si allontanò seguito dall’amico.
L’intera sala era basita. Specialmente due grifondoro che mai si sarebbero aspettati una reazione tanto improvvisa. Ad allarmarli maggiormente fu l’affermazione di Blaise che riuscirono a captare mentre i due passavano vicino al loro tavolo senza degnare nessuno di uno sguardo “Non ti preoccupare, ci sarà Harry con lei”
“Lo sapevo” esclamò Potter guardando l’amica “Hanno in mente qualcosa, altrimenti Draco non avrebbe reagito così”
“Staremo attenti!” disse Ron.
Il moro annuì e guardato l’orologio disse “Merda ma è tardissimo, non mi ero accorto che fossero già le nove e mezza, devo andare dalla McGranitt, a dopo” e detto questo schizzò fuori dalla sala.

“Ron, non farei il pignolo se fossi in te” disse Hermione esasperata all’ennesima richiesta dell’amico sul perché non gli avesse parlato della sua relazione con Draco Malfoy.
“Credevo fossimo amici, credevo che ti fidassi di me. Perché non me l’hai voluto dire?” le chiese bussando deciso alla porta dello sgabuzzino delle scope facendo sussultare i due occupanti.
“Perché non ce n’è stato tempo, è successo tutto così in fretta” rispose l’amica aggiungendo con tono meno gentile e comprensivo “Uscite di lì, ora!”
Due corvonero del quinto anno fecero scattare la porta ed uscirono. Imbarazzati cercarono di sistemarsi alla bene e meglio i vestiti che chiaramente si intuiva erano stati riallacciati in fretta e furia.
“Herm, trovo il tuo atteggiamento..”
“Non ora Ron” replicò lei guardando i due colti in flagrante “Tolgo venti punti a testa ed ora filate se non volete incorrere in altre punizioni”
“Non conoscete gli incantesimi di rivelazione?” I due annuirono “Sììì? Bravi usateli la prossima volta!” sbottò il rosso scuotendo la testa vedendoli correre verso la loro sala comune aggiungendo “Spiegami perché?”
“E va bene Ron, ma non prima che tu mi dica perché non mi hai detto di Pansy?”
L’amico impallidì improvvisamente e cercò di cambiare discorso dicendo “Ho sentito un rumore, vieni andiamo di là”
“No, ora stiamo qui e ne parliamo. Perché non me l’hai detto? L’ho scoperto accidentalmente alla baita da Draco, ho anche rischiato di rovinare tutto con lui perché gli ho dato del bugiardo”
Il rosso inspirò profondamente e rispose “Mi dispiace, ho creduto che non fossi ancora pronta a sapere di me e Pansy. Stupidamente ho pensato che provassi ancora qualcosa per me e.. non volevo farti soffrire”
“Ron avrai sempre un posto speciale nel mio cuore ma..”
“Lo so, l’ho capito vedendoti guardare Draco. Anche se mi viene ancora un po’ difficile pensare a te e lui insieme, prometto che mi ci abituerò presto, se c’è riuscito Harry in fondo posso riuscirci anch’io. Non ti vedevo così felice da tanto tempo”
“Lo sono, lui è davvero diverso da come lo abbiamo sempre conosciuto e quando siamo insieme mi sento bene. Quando mi stringe e mi bacia sento dei brividi indescrivibili salirmi per la schiena” confessò lei arrossendo.
“Capisco, per me è lo stesso quando sto con Pansy, dev’essere una prerogativa di tutti i serpeverde, dovremmo dire ad Harry di frequentare qualcuno di quella casa” replicò Ron incamminandosi verso una vecchia aula in disuso che frequentava spesso con la sua bella morettina grigioverde.
Hermione abbozzò un sorriso talmente palese che il rosso domandò “Non dirmi che esce già con qualcuno e non me lo ha detto?”
“Dovresti parlarne con lui”
“E’ un sì? Herm mi stai dicendo che Harry frequenta una serpeverde?”
“No, ti sto dicendo di parlare con il tuo migliore amico di qualcosa di bello che ultimamente ha scoperto e che sta vivendo”
Ron deglutì e balbettò “Perché sento che questa cosa mi sconvolgerà di più dell’aver scoperto di te e Malfoy?”
“Ma piantala sciocco” esclamò Hermione dandogli un buffetto affettuoso sulla guancia “Avanti controlliamo questa classe e filiamo alla torre, comincio ad essere stanca!”
“Come desidera mio capitano!” ribattè il bel portiere dei grifoni aprendo la porta e venendo immediatamente colpito da un incantesimo che lo paralizzò all’istante facendolo cadere a terra ma lasciandolo cosciente.
“Ben arrivati!” esclamò una voce dalla penombra “Vi aspettavo!”
“Ron, oh mio Dio” disse l’amica chinandosi a vedere come stava “CHI SEI?” urlò puntando la propria bacchetta nella medesima direzione di dove era arrivato quel colpo.
“Credevo fosse Potter, peccato mi divertirò meno!” sibilò Stephan Rungis sbucando all’improvviso.
“Cosa vuoi?” domandò lei vedendolo.
“Gentile da parte tua chiedermelo? L’ho detto che oltre ad essere maledettamente bella sei anche educata!”
“NON TI AVVICINARE BASTARDO!” gridò la grifondoro vedendolo fare un passo avanti.
“Hey non farmi cambiare idea così presto”
“Non un altro passo!” sussurrò Hermione chiedendo “Ed ora dimmi che diavolo vuoi da me?”
“Chiacchierare un po’ con te, sembra mi sia proibito avvicinarti, così ne ho approfittato”
“Pietrifichi sempre tutti quelli che ti sono d’intralcio per raggiungere i tuoi obiettivi?”
“No, non sempre delle volte li schianto, altre li rendo muti, ma il più delle volte se sono proprio invadenti, li torturo un po’ prima di liberarmene”
“Libera il mio amico e parleremo!”
“Spiacente, tenterebbe di intervenire e credimi, è molto più salutare per lui restare dov’è”
“Potrei liberarlo io!”
“Non lo farei se fossi in te! La cosa mi seccherebbe molto e il nostro bel rapporto si guasterebbe immediatamente!” rispose sarcastico Stephan che si sedette su di un banco impolverato e le fece cenno di fare altrettanto.
“No grazie, sono comoda dove sto!”
Rungis fece spallucce e chiese “Allora dimmi, cosa ti piace tanto di Draco?”
“Scusa?”
“Malfoy, il biondino serpeverde che frequenti, volevo sapere cosa ci trovi di speciale in lui?”
“Non sono affari tuoi”
“Sono curioso!”
“Problema tuo”
“Dovresti essere un po’ più gentile e magari non gli faremo troppo male”
“Draco sa difendersi” replicò lei cercando di non lasciar percepire la propria ansia crescente.
“Vero, ma delle volte non sempre ci riusciamo” replicò Stephan guardando l’ora “Zacarias e Pauline dovrebbero giusto essere con lui al momento”
“Che vuoi dire?” chiese allarmata Hermione.
“Sei una bella ragazza, scommetto che sei anche intelligente prova a pensarci?”
“Ma perché non lo lasciate in pace? Non ha quel libro, non può darvi ciò che non possiede più!”
Stephan sorrise compiaciuto da tanta perspicacia ed asserì “Mi commuove vedere quanto ti fidi di lui. E pensare che è un tale bugiardo. Non merita il tuo rispetto”
“E chi lo meriterebbe, tu?” domandò secca la ragazza.
“Se non fossi una mezzosangue, sarebbe un piacere avere a che fare con te” sibilò malizioso Rungis che fece uno scatto e le si parò davanti “Purtroppo mi è proibito intraprendere una relazione con quelle come te, ma devo ammettere che nel tuo caso me ne rammarico molto” aggiunse sollevando una mano per sfiorarla.
“Non toccarmi!” sibilò lei allontanandosi.
“Forse però potrei fare una piccola eccezione!” sussurrò l’altro “Mi sono sempre piaciute le ragazze determinate con caratterini da domare”
La reazione di Hermione fu fulminea e colse il ragazzo di sorpresa non permettendogli di poter reagire. L’incantesimo recitato, lo sbalzò lontano da lei facendolo sbattere violentemente contro il muro di fronte. Rungis perse conoscenza.
“Non ti preoccupare, non sei il mio tipo!” esclamò la bella caposcuola liberando Ron dalla sua immobilità ed aiutandolo ad alzarsi. Nella caduta aveva picchiato il viso a terra e perdeva sangue da un sopraciglio.
“Ora gli spacco la faccia!” insorse il rosso puntando la propria bacchetta sul ragazzo svenuto a terra. Benché immobile non aveva perso una sola parola di quelle che i due si erano scambiati.
“No, ora te ne vai da Madama Chips. Hai un brutto taglio, devi farti medicare” ordinò l’amica decisa.
“Ma Herm, non vorrai lasciarlo qui?”
“Certo che no, sta arrivando Gazza, gli ho spedito un memo volante, lo troverà”
“Dove vai?”
“Devo avvisare la McGranitt di quanto successo. Ci si vede tra poco alla torre!” mentì la ragazza dirigendosi di corsa verso l’uscita della scuola. Sapeva che il rosso non le avrebbe mai permesso di andare da sola, ma lui aveva bisogno di farsi medicare e lei non aveva tempo da perdere.

Uno schianto tremendo contro uno degli armadietti rimbombò nei bui e freddi corridoi che portavano agli spogliatoi delle squadre di Quidditch. Hermione sussultò, sapeva che non preannunciava nulla di buono. Svelta accellerò il passo e poco dopo si ritrovò a sbirciare nella stanza utilizzata dai serpeverde.
Un secondo boato echeggiò un istante dopo allarmando la moretta ancora di più. Da quella angolazione non riusciva a capire chi stesse sbattendo contro le ante metalliche degli armadietti.
“Tutto qua?” chiese Sinclair maligno “Sono certo che puoi fare di meglio”
“Smettila, non voglio battermi con te” rispose una voce che Hermione riconobbe immediatamente.
“Dammi ciò che voglio e non sarà necessario” rispose l’altro ragazzo.
“Non so come recuperarlo, Silente l’ha nascosto”
Zacarias rise e sibilò “Trovalo”
“Dov’è Blaise?” chiese Draco ignorando il monito.
“Impegnato!”
“Immagino che i tuoi tirapiedi siano con lui?”
“Quasi, Pauline è con lui, Stephan è con la tua ragazza”
“COSA?” urlò il biondino facendo un paio di passi in avanti e rivelandosi alla vista di Hermione la quale, vedendolo, si portò una mano alla bocca. Era irriconoscibile, i suoi bei lineamenti erano contriti in una smorfia di rabbia, il suo sguardo ceruleo era stato sostituito da due perle scure quasi nere che la fecero rabbrividire. Sinclair non era da meno, i suoi occhi verdi avevano un inquietante tono color ebano e la sua voce era divenuta più roca e profonda.
“Ma che diavolo sta succedendo?” si chiese la ragazza sentendo il proprio cuore battere freneticamente in corpo.
“Paura Draco? Temi per lei?”
“Cosa le hai fatto?” domandò Malfoy puntando la propria bacchetta al cuore dell’altro.
“Nulla, ma non posso garantire per Stephan” replicò Zacarias sornione che con un gesto della mano spostò l’arma puntata su di sé e aggiunse “E’ molto carina, peccato che sia una mezzosangue”
“NON PARLARE DI LEI IN QUEL MODO” tuonò Draco a cui pulsava vistosamente la vena sulla tempia destra “NON SEI DEGNO NEANCHE DI GUARDARLA”
“Perché tu sì? Guardati Malfoy sei come me!”
“Devi lasciarla fuori da tutta questa storia, lei non centra”
“Centra e sai bene anche perché. Mio padre non vede l’ora di rivederla, l’ultima volta non ha fatto in tempo a salutarla”
“NON VI PERMETTERÒ DI FARLE DEL MALE. GIURO CHE UCCIDERO’ CHIUNQUE DI VOI OSERA’ AVVICINARSI A LEI”
“Magari, non vedo l’ora di vedere di cosa tu sia capace. Tuo padre elogiava ampiamente le tue abilità. Peccato che la tua ragazza non sappia quanto tu sia potente”
“NON VOGLIO NESSUN POTERE, POSSIBILE CHE NESSUNO DI VOI LO CAPISCA? VOGLIO SOLO ESSERE FELICE”
Sinclair rise sguaiatamente appoggiandosi al muro li vicino. Finse di asciugarsi delle lacrime e cambiando tono chiese “Felice con la tua piccola grifondoro? Ti prego, non ti suona patetico tutto questo? Sei uno dei maghi oscuri più potenti che sia mai esistito, Blaise e tu non potete ignorare le vostre origini, la vostra educazione, ciò per cui siete stati cresciuti. Hai degli obblighi Draco, non puoi voltarti dall’altra parte e fingere di non chiamarti Malfoy. Come Blaise non può scordare di appartenere ai Zabini”
“Non siamo come te Zacarias, non lo siamo mai stati” sussurrò Draco riacquistando un aspetto normale “Non vogliamo diventare mangiamorte, non crediamo in ciò in cui credi tu”
“E non ci crederemo mai!” aggiunse Blaise che con grande sorpresa di Hermione la quale a malapena riuscì a soffocare un grido, lo vide attraversare il muro alla loro destra e gettare Pauline a terra. Il ragazzo aveva il medesimo sguardo nero che poco prima offuscava anche l’azzurro del suo migliore amico. I suoi capelli color pece erano sciolti e sembravano animati di vita propria. Era furente, non c’era più dolcezza sul suo viso e il bel sorriso che Harry tanto adorava era stato sostituito da un ghigno inquietante.
“Davvero? Allora perché non avete detto loro la verità?”
“Non sono affari che ti riguardino Zacarias” rispose il biondino per l’amico. Inconsapevole che la ragazza che amava non aveva perso una singola parola di quella loro discussione.
“Ve lo dico io perché.. avete paura che vi vedano per ciò che siete, due maghi oscuri che hanno finto per un po’ di essere diversi”
“NON È VERO” gridò Draco tremando.
“SEI UN BASTARDO BUGIARDO MALFOY, LE STAI MENTENDO. E TU MIO CARO, NON SEI DA MENO. CHE DIREBBE IL TUO CARO SIGNOR POTTER SE TI VEDESSE ORA?”
“Amo Hermione, non le farei mai del male” sibilò il principe delle serpi.
“Ma forse non la ami abbastanza per confessarle che sei “speciale”, che i tuoi poteri vanno ben oltre a quelli che conosce o che immagina e decisamente non la ami abbastanza per rivelarle chi ha ucciso i suoi genitori” replicò Sinclair cattivo.
Quelle parole raggiunsero Hermione come un pugno in pieno viso. Tremante si portò una mano al cuore, lo sentiva battere freneticamente nel petto, gli occhi le pizzicavano e sentiva l’aria venirle meno nei polmoni. Non poteva essere vero? Draco non le avrebbe mai mentito.. mai.
“Certo che la amo!” insorse il diretto interessato trattenuto a fatica dall’amico che era tornato nel mentre normale.
“Si ma lei che ne pensa?” domandò tagliente Zacarias.
“Cosa vuol dire? Sei pazzo?”
“Chiediamoglielo”
“COSA?” chiesero all’unisono i due serpeverde sorpresi.
“Signorina Granger, sarebbe così cortese da dirci che ne pensa di tutto quello che ha sentito?”
Blaise chiuse gli occhi mentre Draco sentì il sangue gelarsi nelle vene. Fece appena in tempo a voltarsi verso la porta spalancata e vedere il viso rigato di lacrime della sua ragazza che in piedi e con una mano ancora sul cuore lo guardava basita.
“Herm” balbettò.
Lei scosse la testa e scappò via. Lui cercò d’inseguirla, ma quando un sonoro schiaffo lo travolse e vide nei suoi occhi tanto dolore e delusione l’unica cosa che riuscì a fare fu inginocchiarsi disperato a terra e tacere.

  
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